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Caso Pellizotti - TAS, 2 anni di squalifica per Pellizotti
#41
Pellizotti: non voglio più sapere niente del ciclismo
«Mi sento ingannato, non so cos'altro dire - ha detto Franco Pellizotti ai microfoni di Ciclismoafondo -: speravo nella sentenza del Tas, speravo di poter tornare a correre. Invece devo stare fermo e non posso far nulla. Che dire? La vita va avanti… Sono deluso dal mio sport e dalla giustizia. Questo è il ciclismo… Uno sport governato da dirigenti molto potenti, con tanta forza per spazzare via chi prova a mettersi contro di loro. Sì, mi sento una vittima del passaporto biologico, ma questo non significa che non sia la strada giusta. Il passaporto funziona, ma bisogna utilizzarlo in maniera diversa. Comunque non mi interessa più, non voglio sapere più niente del ciclismo e non credo che tornerò, non ho voglia di farlo».

tuttobiciweb.it
 
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#42
Ma uno sciopero contro questo tipo di utilizzo del passaporto biologico,non ci hanno mai pensato?
Io continuo a ripeterlo,per azzerare tutto,per allontanare via tutti quei pagliacci,che si sono insinuati ai vertici dell'Uci,ci vuole una netta presa di posizione,da parte di tutti gli addetti ai lavori:corridori,direttori,sponsor e giornalisti.
Tutto il resto,è inutile e controproducente.
Hanno fatto mezzo sciopero per le radioline,non ottenendo niente,anzi non gli hanno neanche omologato la corsa.
Vengono trattati come delle bestie,oserei dire,si lasciano trattate come le bestie;
Aspettiamo,nel frattempo,un "pool" di esperti esterni (sempre gli stessi),stronca carriere alla cazzo di cane,senza neanche sapere realmente cosa è successo,liquidando il tutto con un semplice:"i valori potrebbero essero ricondotti all'assunzione di..."
 
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#43
povero Peli Triste mette davvero tristezza tutta sta facenda
 
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#44
Parole sante quelle di Roberto, e aggiungerei le famose "due pesi due misure" fra Contador (Spagna) e resto del mondo [Pellizotti (squalificato) e Valjavec (carriera ad alto livello oramai finita)]. Dopo so anch'io che vincono in tutte le discipline del mondo dello sport.
 
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#45
CASO PELLIZOTTI. «Ha vinto la mafia del ciclismo»
Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (Tas) ha squalificato per 2 anni Franco Pellizotti, ciclista italiano fermato nel maggio 2010, alla vigilia del Giro d’Italia, per valori anomali nel passaporto biologico, ma poi assolto dal Tribunale nazionale antidoping del Coni.
Due anni di stop sono stati inflitti per lo stesso motivo anche all’altro corridore italiano Pietro Caucchioli, confermando però in questo caso la sentenza iniziale del Tna.

Pellizotti, se l’aspettava?
«Proprio no, tanto che mi stavo allenando anche intensamente e ho fatto persino un periodo in altura perché pensavo di poter rientrare quanto prima alle corse».

Invece dovrà restare fermo fino al maggio del 2012...
«A questo punto tanto vale smettere, perché non ho più fiducia in questo mondo. Così si ammazza il ciclismo».

Le hanno anche tolto la maglia a pois del Tour 2009 e soprattutto il secondo posto al Giro d’Italia di quello stesso anno, alle spalle di Menchov, oltre a infliggerle 115 mila euro di multa.
«E senza mai essere risultato positivo a nessun controllo antidoping, mentre ci sono corridori che hanno avuto più casi di positività accertata e invece gareggiano regolarmente».

Come può succedere?
«Semplice: in ballo nel mio caso c’era il passaporto biologico. La mia assoluzione sarebbe stata un colpo durissimo al nuovo sistema di controlli personalizzati voluto a tutti i costi dall’Uci. E pensate a tutti gli interessi economici che coinvolge il passaporto biologico».

Vuole dirci che lei è la vittima sacrificale per salvare il passaporto biologico?
«La mafia non esiste solo in Italia. Il Tribunale nazionale antidoping del Coni, uno dei più severi al mondo, mi aveva assolto. Perché allora il Tas mi ha condannato?».

Ce lo spieghi lei.
«Io so solo che gli avvocati di parte del Tas hanno ammesso fin dall’inizio del mio processo che dovevano difendere prima di tutto il passaporto biologico, a prescindere dal mio caso specifico. Chiaro, no?».

Ma se è davvero così, potrebbe ricorrere a un Tribunale federale ordinario della Svizzera, la nazione nella quale è stata emessa la sua condanna sportiva.
«Il mio avvocato (Rocco Taminelli, lo stesso di Contador. ndr) mi ha detto che prima avrebbe aspettato le motivazioni della sentenza per poi tentare un ultimo ricorso, non ho capito quale nè come. Ma francamente non me ne importa più nulla. Sono nauseato da questa vicenda. Evidentemente ci sono interessi enormi da salvaguardare e io invece sono solo un numero, una cavia».

Lei parla come se il Tas avesse punito un innocente per non rischiare di far saltare in aria tutto il sistema...
«Non lo dico soltanto io. Il mio è diventato un caso molto delicato per il ciclismo e credo che in futuro farà riflettere molto e rappresenterà una svolta. Tutti erano ormai certi della mia assoluzione, che però
avrebbe fatto crollare tutto il palazzo. Era più comodo sacrificare me, che non conto nulla. Ma se è così, allora lascio il ciclismo e dico addio alla bicicletta».

da «La Stampa» del 9 marzo 2011
 
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#46
(09-03-2011, 03:24 PM)ManuelDevolder #48 Ha scritto: Parole sante quelle di Roberto, e aggiungerei le famose "due pesi due misure" fra Contador (Spagna) e resto del mondo [Pellizotti (squalificato) e Valjavec (carriera ad alto livello oramai finita)]. Dopo so anch'io che vincono in tutte le discipline del mondo dello sport.

Aspetta che ancora Contador lo deve subire l'eventuale ricorso al TAS. Se ci fermiano al TNA, in tutti e 3 i casi c'è stata l'assoluzione.

Tra l'altro la famosa vendetta di cui si parlava prima alla fine s'è materializzata con una bella squalifica "2+1".
 
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#47
SANREMO. Un fiocchetto bianco in solidarietà con Pellizotti
C'è fermento, c'è animazione alla vigilia della Sanremo. I corridori sarebbero pronti a mettere in atto un gesto di solidarietà in favore di Franco Pellizotti, squalificato dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna per due anni. Un nastrino bianco sulla maglia, sul manubrio o sotto il sellino per dire in maniera chiara e visibile che così non va. Sarebbero molti i corridori pronti a dare il proprio sostegno (l'azione è voluta e promossa dall'ACCPI) al corridore friulano.
Ricordiamo che Pelizotti è fermo dal 3 maggio 2010 per valori anomali nel passaporto biologico e dopo essere stato assolto dal tribunale nazionale antidoping è stato ritenuto colpevole dal Tas. Pellizotti finirà di scontare la squalifica nel maggio 2012: come pena accessoria gli è stata comminata la cancellazione dei risultati ottenuti dal 7 maggio 2009, oltre ad una multa di 115mila euro.

tuttobiciweb.it
 
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