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10^ tappa: Civitavecchia - Assisi
#1
Martedì 15 Maggio 2012

10a Tappa
Civitavecchia - Assisi
(187 km)



Presentazione

San Francesco la venerava tutti i giorni la “tota pulchra” e non era solo lei, l’amata Vergine Maria, a conquistare il cuore del “Poverello d’Assisi”. Francesco Giovanni di Pietro Bernardone aveva avuto, il 26 settembre del 1182, l’onore di nascere nel cuore di una terra che “pulchra”, bella, lo era per davvero e continua a esserlo ancora oggi. Quello della Bellezza con la B maiuscola sarà il filo conduttore della decima frazione del Giro, tappa inutile e forse anche un po’ noiosetta sotto l’aspetto agonistico, ma che attirerà lo spettatore da casa con la possibilità di ammirare alcuni dei panorami più avvincenti della nostra nazione. Sarà una sorta di “tappa-collana”, nella quale perle note a livello mondiale si alterneranno a gemme poco conosciute ma non meno preziose, luoghi che l’occhio dello spettatore potrebbe già inconsapevolmente aver colto. Li abbiamo ammirati in diversi film perché parecchi sono stati i registi che hanno “ribaltato” in lungo e in largo le terre attraversate da questa frazione, la Tuscia in particolare, per girarvi le loro opere. Ce n’è per tutti i gusti, dai panorami del viterbese che facevano da sfondo alle gesta di Brancaleone da Norcia al Lago del Pellicone (Parco archeologico di Vulci), presso Canino (paese natale dell’ex professionista Stefano Colagè, vincitore, tra le altre corse, della Tirreno-Adriatico del 1995), dove sguazzarono Aldo, Giovanni e Giacomo in “Tre Uomini e una gamba” e dal quale passarono anche Benigni e Troisi nel fortunato “Non ci resta che piangere”; dalla Viterbo spacciata per Firenze ne “la sindrome di Stendhal” al rinascimentale Palazzo Farnese di Caprarola, dove Francis Ford Coppola ricostruì le sacre stanze del Vaticano per il terzo capitolo della saga del “Padrino”. Potrebbe continuare ancora a lungo l’elenco delle pellicole che hanno immortalato la nervosa geografia di queste terre, un assetto che si rifletterà sull’altimetria movimentata ma non difficile di una classica giornata di trasferimento, nella quale se la prenderanno comoda un po’ tutti. I big non avranno nulla da temere da un percorso del genere, mentre le squadre dei velocisti saranno a riposo perché i loro “cannonieri” oggi saranno inevitabilmente respinti dalla rampetta finale che, invece, stuzzicherà i finisseur a caccia di un successo parziale (ma potrebbe anche andare in porto un tentativo da lontano, evento molto probabile sempre che la fuga non assuma proporzioni pericolose).
La tappa scatterà da Civitavecchia, il principale porto laziale, ma il tratto rivierasco sarà breve, limitato ai chilometri iniziali. Subito, infatti, il tracciato si addentrerà in quel territorio che oggi chiamiamo Tuscia e che un tempo era conosciuto come Etruria, andando ad affrontare i primi dislivelli, su pendenze molto docili. Si lambirà Tarquinia, nota per le sue necropoli e poi si punterà su Vetralla, ove è possibile visitare una bella chiesa romanica dedicata al citato fondatore dell’ordine francescano. Quasi al termine di un lungo e lento falsopiano si attraverserà la “Città dei Papi”, essendo stata Viterbo la sede della… Santa Sede per 24 anni, dal 1257 al 1281, da quando Alessandro IV decise di lasciare Roma, divenuta in quell’anno ghibellina, sostenitrice dell’imperatore nella lotta delle investiture che lo contrapponeva al papato, per il quale parteggiavano i guelfi. La città ha conservato numerose tracce del suo glorioso passato, sia in centro, sia nella periferia attraversata dai “girini” che, usciti da Viterbo, incontreranno prima il rinascimentale santuario di Santa Maria della Quercia e poi, nella frazione di Bagnaia, una delizia che risponde al nome di Villa Lante, i cui giardini all’italiana, tra i più celebri del “settore”, hanno prestato il volto a tutte le produzioni “vaticane”, dalle fiction sulle vite dei papi sino al recente “Habemus Papam” di Nanni Moretti.
Saliti fin qui senza neanche avvertirlo, nei 25 Km successivi altrettanto dolcemente si scenderà, puntando su Orte, centro situato su di un poggio tufaceo alto sul corso del Tevere. Finita la discesa subito si riprenderà a puntare in alto, nel frattempo entrando in territorio umbro. Il culmine di questa difficoltà, leggermente più pendente della precedente, sarà posto poco oltre l’interessante e antichissimo centro di Amelia, un’altra tappa da non perdere per il turista che avrà che di rifarsi gli occhi, ammirando, tra gli altri monumenti, i resti delle poderose mura poligonali innalzate nel III secolo a.C. Serpeggiando tra i colli e superando un tratto a saliscendi, il tracciato della nona tappa transiterà ora a breve distanza da una delle più particolari foreste d’Italia, quella di Dunarobba, costituita da tronchi d’albero “mummificati” protetti dall’UNESCO e venuti alla luce negli anni ’70, anche se alcuni di essi erano già stati studiati nel ‘600. Attraversata Acquasparta – centro il cui nome annuncia la sua vocazione termale, espressa fin dall’epoca dell’Impero Romano – si entrerà in provincia di Perugia, portandosi ai piedi dei Martani, catena montuosa posta al centro geografico del “cuore verde d’Italia”, com’è spesso soprannominata l’Umbria. Si attaccherà qui l’unica salita di giornata ad avere il GPM “en passant” (ma anche l’arrivo di Assisi assegnerà punti per la maglia verde), collocato ai 555 metri della Sella di Viepri. Affrontata anche nella tappa di Foligno della Tirreno-Adriatico del 2003, vinta da Mario Cipollini, questa è una salita molto dolce, lunga una dozzina di chilometri (la media complessiva è inferiore al 3% ma c’è comunque un picco al 13%), che lambisce la chiesa di Santa Maria in Pantano, una delle più antiche della regione, e poi attraversa il centro fortificato di Massa Martana, tornato allo splendore d’un tempo dopo i danni patiti nel terremoto del 1997 e i successivi restauri.
Terminata la discesa in quel di Bastardo – località dal nome curioso che, si racconta, deriverebbe da un’antica locanda gestita da un oste non proprio di nobili origini – immantinente si riprenderà a puntare verso l’alto, diretti alla panoramica cittadina di Montefalco, non a caso soprannominata “la ringhiera dell’Umbria” e che merita la deviazione anche per i suoi pregi artistici. I “girini” non ne godranno le viste poiché ben presto abbandoneranno la facile ascesa per planare, attraversando i vigneti dai quali “sgorga” il Sagrantino, sul centro di Bevagna, altra meta da non perdere per gli appassionati d’arte. A questo punto il percorso ritroverà la pianura vera, che in questa frazione non si era ancora realmente vista e per quasi venti chilometri si pedalerà sul velluto, attraversando la valle del Topino e toccandone il principale centro, l’importante città di Foligno. Si andrà poi a ricalcare il tracciato della cronometro Foligno – Assisi, disputata al secondo giorno di gara del Giro del 1995 e vinta da Tony Rominger. Costeggiando le prime pendici del Monte Subasio, si attraverserà l’altrettanto incantevole centro di Spello e poi si lascerà il tracciato della gara contro il tempo, pur salendo ad Assisi dallo stesso versante. Seguendo una strada parallela a quella che vide inscenata la prima impresa rosa del corridore elvetico, si affronteranno inizialmente 2000 metri di strada al 7,4%, con i passaggi più ripidi nella seconda metà (fino al 16%), quando si andrà a sfiorare il convento di San Damiano, il luogo dove il “Poverello d’Assisi” compose il Cantico della Creature. Pausa di un chilometro sulla circonvallazione a valle e poi, terminata questa discesa intermedia, si riprenderà a salire in maniera molto spettacolare, con il gruppo che farà l’”inchino” alla basilica di San Francesco, per poi voltarle le spalle e lanciarsi su per le stradine del centro storico, talvolta strette e ripide, puntando sulla Piazza del Comune con altre rasoiate al 16%. Pendenze infernali per il paradiso dei finisseur!

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Monte Romano (152m). Aperta tra il Poggio Ficonaccia e la collina della Rotonda, vi sorge l’omonimo comune, attraversato dalla SS 1 bis “Via Aurelia bis”.

Valico di Viepri (555m). Valicato dalla SS 316 “dei Monti Martani”, tra Massa Martana e Bastardo. Nei pressi del valico si trova il bivio per Viepri.

Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


Planimetria



Altimetria



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Ordine d'arrivo - Le classifiche dopo la tappa


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Dichiarazioni
Le dichiarazioni del dopogara
 
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#2
Giro: Assisi, la Giuria la classifica come "arrivo in salita"
La riunione tecnica che precede ogni corsa ha sortito una novità importante: dopo aver esaminato il profilo dell'arrivo della 10a tappa, la Civitavecchia-Assisi, la Giuria - in accordo con l'organizzazione - ha deciso di non applicare la regola dei 3 chilometri: dunque questa tappa è da considerarsi "arrivo in salita", come stabilisce l'art. 2.6.029 del regolamento.

tuttobiciweb.it
 
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#3
Domani arrivo per Purito o Scarponi, vedremo se lo spagnolo riuscirà a prendere la maglia rosa...
 
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#4
Che bello il finale!
 
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#5
veramente spettacolare il finale, prima quelal salita con punte al 15%, poi il finale sul lastricato e con tutti quei tornanti.
 
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#6
Ecco,vedere Purito provarci oggi,mi fa capire il perchè nei Gt,non è mai andato a segno,sul gradino più alto del podio.
Questo arrivo ad Assisi,è decisamente il suo.
Non esiste che qualcuno possa rimanere sulla sua ruota.Ci proverà Scarponi,potrebbe farlo lo Schleck ma la gamba di Purito su queste pendenze,non ce l'ha nessuno.
Ora però,resta da capire,se riusciranno a tener chiusa la corsa.
Si dice sempre cosi,anche quando si arriva in volata,è tutti lavorano per chiudere,nonostante ci sia Cavendish in gruppo.Io fossi un ds,a meno che non va in fuga,qualche nome buono,me ne starei tranquillo,mettendomi a lavorare solo negli 10 km per portare il mio capitano davanti.Penso ad una Liquigas,con Basso che dovrà difendersi,meglio inserire un uomo in fuga.La Lampre,può fare la stessa cosa,ipotesi però molto remote,perchè i Katusha,lasceranno andare solo gente che a loro conviene.
I Garmin,lavoreranno anche loro ma per me,la prima ora di corsa,sarà una bella tirata di collo per tutti.

Cavallo pazzo Pirazzi,è già pronto al km 0...:D
 
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#7
Attenzione, Purito ha sì la sparata...ma per 200 metri!!!!!!!!! Rodriguez non è chissà che campione, Scarponi è un altro livello e, secondo me, il favorito di domani è lui. Lo spagnolo soffrirà molto l'alta andatura che la Liquigas proverà ad imporre per evitare scatti brucianti, ma in ogni caso Purito ha la sparata per fare il muro di Huy, non per far la differenza su 4 km di salita dura.

Rujano, Pozzovivo e Scarponi potrebbero giocarsi il 1° posto domani. Anche se il fatto che, tranne la salita finale, non ci siano salite impegnative favorirà sia tentativi in contropiede sia qualche corridore di poco fondo...
 
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#8
Quoto al 100%, Purito domani deve fare attenzione a non perdere troppi minuti........
Eddai, non è Gilbert, è Purito... in montagna ci sa andare Facepalm .Che ragionamenti...
 
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#9
(14-05-2012, 07:55 PM)Carles Puyol Ha scritto: Attenzione, Purito ha sì la sparata...ma per 200 metri!!!!!!!!! Rodriguez non è chissà che campione, Scarponi è un altro livello e, secondo me, il favorito di domani è lui. Lo spagnolo soffrirà molto l'alta andatura che la Liquigas proverà ad imporre per evitare scatti brucianti, ma in ogni caso Purito ha la sparata per fare il muro di Huy, non per far la differenza su 4 km di salita dura.

Rujano, Pozzovivo e Scarponi potrebbero giocarsi il 1° posto domani. Anche se il fatto che, tranne la salita finale, non ci siano salite impegnative favorirà sia tentativi in contropiede sia qualche corridore di poco fondo...

Gli basta attaccare ai meno 200 ti pare? Asd
Nel complesso Scarponi è sì di un altro livello, ma in un arrivo del genere JRO gli è superiore tuttavia se Purito non stacca il marchigiano nel tratto al 15% nel finale che è leggermente più dolce potrebbe pagarne le conseguenze...
Domani occhio anche ad Henao...
 
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#10
Luciano, ma per attaccare ai 200 deve prima reggere per 4 km, questo intendo Occhiolino . Se J.Ro. non ha mai vinto un GT è proprio perchè agli ultimi 200 metri non ci arriva con i big
(14-05-2012, 07:58 PM)Andy Schleck Ha scritto: Quoto al 100%, Purito domani deve fare attenzione a non perdere troppi minuti........
Eddai, non è Gilbert, è Purito... in montagna ci sa andare Facepalm .Che ragionamenti...

ti capisci da solo Asd . vabbè, me ne ero accorto anche in passato XD
(14-05-2012, 08:11 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Domani occhio anche ad Henao...

Vero!
 
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#11
E dai su quei quattro km li regge, tra l'altro le pendenze sono quelle che piacciono a lui, ha retto i 6 di Pena Cabarga 2 anni fa alla Vuelta, al Delfinato 2011 ne ha retti anche di più, non ha mai vinto un GT per altri motivi(è una chiavica crono, è discontinuo, nelle salite lunghe difficilmente riesce a fare la differenza, soffre eccessivamente le basse pendenze)...
 
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#12
Domani tappa per distacchi veri...inoltre ci stanno gli abbuoni se non hanno ricambiato ieri la regola, Basso e Kreuziger dovrà limitare i danni, giornata da sfruttare imho da Purito, Schleck e Scarponi...Hesjedal in altri tempi avrebbe potuto tenere la maglia rosa ma penso la perderà abbastanza facilmente...allo stesso modo Caruso la perderà in favore di uno dei due Sky Sisi
 
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#13
Maddai, Purito alla Vuelta ha sempre tenuto anche sulle salite lunghe, sul colle delle Finestre (il colle più lungo costante e duro del Giro, si può dire) ha staccato gente come Nibali e Scarponi, certo poi son rientrati, ma classificare Rodriguez come un Finisseur non mi piace tanto come cosa. Semmai è uno scalatore puro specializzato nei muri, ma ripeto - non è come Gilbert che dopo 10km di salita si stacca inesorabilmente.
@Ric, secondo me Schleck deve ancora aspettare prima di attaccare, lui entrerà in condizione verso la fine del Giro, insomma sulla distanza è quello che dovrebbe pagare meno vista la scarsa preparazione che ha costituito il suo avvicinamento al Giro.
 
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#14
Visto che qui si chiacchiera chiacchiera senza un'immagine dettagliata del finale, come sui chiunque avesse fatto la ricognizione in bici ad Assisi almeno una volta nella vita Asd... sarà meglio che la metta io vai..! :D

[Immagine: ukm_10.jpg?v=20120423165754]

Su 'ste pendenze io mi schiero nel partito di JRO: domani non si può lasciar sfuggire tappa e maglia, son le sue salite. Per me non ci dovrebbero essere grossissime problematiche a tener la corsa chiusa: sì, la tappa si muove molto, ma ci son troppe squadre interessate a questo arrivo e gruppi di grossi fuggitivi non li lasceranno andare. La Katusha dovrà sobbarcarsi un bel lavoro, ma alla fine anche le varie Lampre, Androni, Colnago, magari anche uno Shack la loro mano la daranno. Poi sulla salita vediam un po' che succede: devo dire che, per come è fatta, rischia di favorire outsider come un Uran, un Henao o roba del genere...
 
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#15
Purito, al 100%. Pendenze dure e due salitelle così... "The first won't hurt"
 
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#16
Il finale della tappa è lo stesso del Circuito di Aria di Gran Turismo... Asd
Ecco la ricognizione




Da 1:30 in poi...
 
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#17
Bella idea di Ponzi che canta Paraponziponzipo' anche se mi sa che non era voluto :D
Pozzato non parte
 
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#18
Minguez, Bonnafond, Failli, Brandle e Keizer in fuga, hanno al momento 4'
 
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#19
(15-05-2012, 12:15 PM)BidoneJack Ha scritto: Pozzato non parte
La prima cosa che ho pensato ieri dopo la caduta: "domani Pozzato ha trovato la scusa per ritirarsi"...Asd
 
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#20
Oggi sostanzialmente al villaggio di partenza ha anche fatto marcia indietro sul "mea culpa" di ieri, affermando che la colpa della sua caduta,andando a vedere bene, era di Kristoff
 
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