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1964, il duello tra Poulidor ed Anquetil
#1
1964, il duello tra Poulidor ed Anquetil
Jacques Anquetil e Raymond Poulidor, i due eterni rivali, danno vita ad un epico scontro al Tour de France dopo aver conquistato rispettivamente uno il Giro e l'altro la Vuelta. Buona stagione per gli italiani grazie soprattutto ai giovani tra i quali spicca il 21enne Gianni Motta.

[Immagine: anquetilepoulidor.jpg]
Raymond Poulidor, Jacques Anquetil e Federico Martin Bahamontes sul podio del Tour de France 1964 - parisenimages.fr

Correva l’anno 1964, a Tokio si teneva la 18esima edizione dei giochi olimpici estivi mentre a Innsbruck la nona di quelli invernali, Sergio Leone girava “ per un pugno di dollari” e nei cinema veniva proiettato “il dottor Stranamore” di Stanley Kubrick, Surtees diveniva il primo e unico vincitore di campionato mondiale di Formula 1 e Motomondiale, il Bologna vinceva io suo ultimo, epico, scudetto nello spareggio contro l'Inter, e Martin Luther King vinceva il Nobel per la pace.
In quello stesso anno, nel mondo del ciclismo, la rivalità tra Anquetil e Pulidor raggiunse il suo apice, con la più epica delle battaglie tra i due francesi che si tenne in occasione della 51esima edizione del Tour de France. Rik Van Looy visse una stagione sottotono, mentre Beheyt cominciava il suo prematuro declino a causa dello stesso “Rik II” che sfruttò il suo potere mediatico per far escludere il rivale dalle corse più prestigiose, in modo da vendicarsi per l’affronto subito durante il Mondiale dell’anno precedente. Nel frattempo gli allora giovani Jan Janssen e Gianni Motta raccoglievano le loro prime vittorie di prestigio.

L'inizio di stagione
Il 1964 si aprì subito con vittorie di corridori importanti: il tedesco Rudy Altig vinse la Vuelta a Andalucia, Vittorio Adorni mise il suo sigillo sul Giro di Sardegna, Raymond Pulidor fece suo il G.P. di Cannes, Frans Melckenbeeck, fresco vincitore della Liegi – Bastogne – Liegi , si portò a casa la prima semi – classica del nord della stagione, l’Het Volk, Rik Van Looy trionfò sul traguardo del Gran Premio di Harelbeke mentre il suo connazionale Willy Bocklant in quello del Giro del Piemonte...
In quell’anno si tenne inoltre la prima edizione di una semi – classica oggi storica, il Trofeo Laigueglia, a vincere fu Guido Neri davanti ad Antonio Bailetti e Vincenzo Meco. Quella fu l’unica vittoria tra i pro di Neri.
A metà marzo si tenne inoltre la prestigiosa Parigi - Nizza, a vincere fu l'olandese Jan Janssen davanti ai francesi Jean-Claude Annaert e Jean Forestier.

Milano - Sanremo
Il 19 marzo 1964 prese il via la 55esima edizione della Milano – Sanremo, due anni dopo aver visto il suo sogno svanire poco prima del traguardo, Antonio Bailetti, compagno di squadra di Zilioli alla Carpano, ci riprova andando in fuga appena dopo Tortona insieme a Trapé, Fezzardi e Foucher. Ma quando il vantaggio dei fuggitivi sembrava decollare, il d.s. Vincenzo Giacotto ordina a Bailetti di rallentare per favorire il rientro sul gruppo di testa di un secondo drappello di corridori di cui faceva parte anche Zilioli. Tuttavia i compagni di fuga dei due corridori della Carpano si rifiutano di collaborare ed i fuggitivi verranno ripresi. Bailetti ci proverà un’altra volta, ma verrà ripreso in prossimità del Berta, dove a partire sarà Tom Simpson, gli resisteranno solo Poulidor, Bocklant e Vincenzo Meco. Dietro i corridori di Mercier e Peugeot rompono i cambi favorendo la fuga dei quattro di testa. Sul Poggio ci prova Poulidor e solo Simpson riesce a tenergli la ruota, sulla seguente discesa sarà battaglia a suon di colpi proibiti tra i due che rischieranno più volte di finire gambe all’aria. Subito dietro invece il povero Meco cade per davvero e si fa anche male(concluderà la corsa a 12 minuti dai primi dopo aver scollinato a pochi secondi da loro sul Poggio). Una volta conclusa la pericolosa discesa si arriva in quel di Via Roma dove Tom Simpson riuscirà ad avere la meglio nelle volata a due per la vittoria della “classicissima di primavera”.

La Campagna del Nord
Finita la Sanremo è il momento di spostarsi a nord per le classiche del pavè. Alla Gand – Wevelgem, la prima delle tre classiche del nord, Anquetil stravolge i pronostici e vince davanti a Yvo Molenaers e Rik Van Looy.
Il 5 aprile 1964 si tenne la 48esima edizione del Giro delle Fiandre, a vincere fu il tedesco Rudy Altig davanti al campione del mondo in carica Benoni Beheyt ed al vincitore del Lombardia del 1963 Jo de Roo. La Germania dovrà aspettare ben 40 anni per rivedere un tedesco salire sul gradino più alto del podio all’ “università del ciclismo”.
La settimana seguente si tenne invece la 62esima edizione della Parigi – Roubaix, a vincere fu l’olandese Peter Post che vinse una volata a quattro davanti al trio belga formato da Benoni Beheyt, Yvo Molenaers e Willy Bocklant.
Nel frattempo in Italia si tenne un edizione dal finale un po’ “movimentato” del Giro di Campania.



Giro di Campania 1964


Parigi - Roubaix 1964

Le classiche delle Ardenne ed il Campionato di Zurigo
Come nel 63, anche nel 64 Campionato di Zurigo e Liegi – Bastogne – Liegi si tennero in contemporanea, in Svizzera a trionfare fu il belga Guido Reybrouck davanti al vecchio Gastone Nencini, vincitore di un Giro nel 57 e di un Tour nel 60; mentre la “decana delle classiche” fu conquistata da un altro belga Willy Bocklant che battè il connazionale Georges Van Coningsloo ed il nostro Vittorio Adorni, terzo proprio come nel 1963. Il giorno seguente fu la volta della Freccia Vallone, gli olandesi Jan Janssen e Peter Post furono nuovamente secondo e terzo, preceduti questa volta non da Poulidor, ma bensì da Gilbert Desmet.

Vuelta a Espana
Il 30 Aprile 1964 prese il via da Benidorm la 19esima edizione della Vuelta, Raymond Poulidor, come da pronostico, vinse, ma con qualche difficoltà in più rispetto a quelle che trovò in Spagna l’anno prima il rivale Anquetil; infatti il solido Luis Otano, vincitore di una tappa ed a lungo maglia “amarilli” rappresentò un ostacolo coriaceo per “Pou – Pou” che riuscì a conquistare il simbolo del primato solo al termine della terzultima tappa, una cronometro di 65 km vinta proprio dal francese. Un arrembante Julio Jimenez, vincitore di due tappe, fu nuovamente primo nella classifica dei Gpm, mentre la classifica a punti se la portò a casa José Pérez-Francés che fu anche terzo a Madrid.

Giro d'Italia
La 47esima edizione del Giro d’Italia prese il via ufficialmente il 16 maggio del 1964 da Bolzano. L’inizio fu ottimo per gli italiani con quattro vittorie nelle prime quattro tappe(nell’ordine i vincitori furono: Adorni, Dancelli, Bitossi e Taccone) dopodiché però iniziò il dominio di Jacques Anquetil, il francese vinse la quinta tappa, una cronometro da Parma a Bussetto al termine della quale indosserà la maglia rosa e la porterà fino a Milano. Il Giro continuerà all’insegna di “cuore matto” Franco Bitossi che vincerà altre tre tappe e la classifica degli scalatori. Anche Adorni vincerà un'altra tappa e concluderà quarto mentre appena dietro di lui arrivò il giovane Gianni Motta anch’egli vincitore di una tappa. Sul podio invece oltre ad Anquetil salirono Zilioli e De Rosso. Il campione in carica Balmamion invece sarà solo ottavo a Milano dove a vincere la tappa sarà il fratello di Rudy Altig, Willy.

Tour de France
Un paio di settimane dopo, più precisamente il 22 giugno 1964 ebbe inizio il Tour de France, lo scontro finale tra Anquetil fresco vincitore del Giro d'Italia ed il re dell'ultima edizione della Vuelta Raymond Poulidor. Ma come in ogni sfida che si rispetti, anche in questa, c'era un terzo incomodo, Federico Martin Bahamontes, che cinque anni prima sui Campi Elisi vestiva di giallo.
L"Aquila di Toledo" in salita probabilmente fu il più forte, ed infatti vinse due tappe, ma gli oltre 120 km a crono lo tagliarono fuori dalla possibilità di salire sul gradino più alto del podio. A giocarsi la gialla furono quindi i due francesi, Poulidor le provò tutte per battere l'eterno rivale, vinse una frazione e nella 20esima tappa che prevedeva la scalata al temibile Puy de Dome "Pou Pou" riuscì a staccare il campione normanno(che già aveva vinto tre tappe di cui due a cronometro) che tuttavia riuscì a difendersi ed a mantenere la maglia gialla per solo otto secondi. Nell'ultima tappa, una cronometro da Versailles a Parigi Anquetil riuscì ad imporsi infliggendo 47 secondi al rivale e vincendo quindi il Tour con appena 55 secondi di vantaggio su "Pou Pou". I corridori che si aggiudicarono il maggior numero di frazioni in quel furono il belga Edward Sels e il francese Jacques Anquetil: quattro vittorie ciascuno. Due a testa le vinsero Darrigade, Jan Janssen, Federico Bahamontes e Julio Jimenez. Mente Poulidor, Beheyt, De Roo, Stablinski e Rudy Altig ne vinsero una ciascuno, quest'ultimo indossò anche la maglia gialla per tre giorni.
Nel frattempo in Francia si svolge anche il Tour de l'Avenir, a vincere fu Felice Gimondi, che giusto un anno dopo in Francia vincerà un'altra corsa.



Classiche pre - Mondiale
Come al solito tra le corse più gettonate nel post - Tour ci furono le classiche italiane, a cui i corridori prendevano parte per prepararsi al Mondiale. il "Fabbro" Adriano Durante vinse il Giro di Romagna, Guido de Rosso il Trofeo Matteotti, Bruno Mealli il Giro del Lazio e Gianni Motta la Coppa Bernocchi.

Campionato del Mondo

Il Campionato del Mondo nel 1964 si svolse sul durissimo percorso di Sallanches in Francia, il favorito della vigiglia era Anquetil che puntava a fare la tripletta Giro - Tour - Mondiale nella stessa stagione, imprese che all'epoca nessuno aveva fatto, mentre il solo Fausto Coppi era riuscito a vincere queste tre corse nell'arco dell'intera carriera.
Ma la corsa non va come previsto, i grandi nomi sono tutti scatenati Taccone va in fuga dopo cinquanta chilometri e ci rimane con altri quattro corridori fino a cinque giri dal termine. Infatti all'inizio della ventesima tornata Simpson va via e riprende in un batter d'occhio i cinque fuggitivi ormai cotti. Poi viene fuori anche Adorni che riacciuffa Simpson ma dietro il gruppo non ci sta e a turno tutti i più forti tentano l'allungo vincente. Poulidor, Janssen e Altig iniziano l'assalto finale con una serie di scatti e contro scatti. C'è anche Van Looy nel gruppo di testa ed è questo che fa scatenare la bagarre in vista dell'inizio dell'ultimo giro. Janssen e Poulidor operano l'allungo decisivo ma quando sembrano proiettati ad uno sprint a due, ecco Vittorio Adorni che con una folle rincorsa si accoda alla coppia in fuga. E' volata a tre con Janssen che trova l'allungo vincente per trionfare a braccia alzate davanti ad Adorni con Poulidor terzo.
Delusione di giornata è l'ormai ex - campione in carica Benoni Beheyt, completamente disperso.
Nella gara dei dilettanti a vincere invece è un giovane belga, tale Eddy Merckx.

Classiche post - Mondiale ed Olimpiade
In Italia il post - Mondiale è il regno di Italo Zilioli che nel 64 vinse la Coppa Sabatini e la Coppa Agostoni. La Parigi - Tours venne invece vinta dal belga Guido Reybrouck. Il 22 ottobre a Tokyo si tenne alle Olimpiadi la prova di ciclismo su strada, all'epoca riservata ai dilettanti; a vincere l'oro fu l'italiano Mario Zanin.




Giro di Lombardia

Il 17 ottobre 1964 si tenne la 58esima edizione di Giro di Lombardia, che vedeva l'inserimento del percorso a pochi km dal traguardo della salita del San Fermo. La corsa è vivace si da subito ed il primo dei "big" a muoversi è un Van Looy in cerca di riscatto dopo una stagione deludente. Il belga viene ripreso all'inizio del Ghisallo, dove soprattutto per merito di un indiavolato Gianni Motta la corsa esplode. Dopo la discesa rimangono solo in 17 davanti: Motta, Durante, Preziosi, Van Looy, Fezzardi, Zoeffel, Vicentini, Moser A., Anglade, Bettinelli, Hoevenaers, Vigna, Ciampi, Marcarini, Thielin, Simpson e Lenzi. Gianni Motta forza ancora sul Colle Balisio e sul Passo d'Intelvi, alla fine l'unico che riesce a stargli a ruota è Tom Simpson che tuttavia si staccherà esausto su un breve tratto di salita precedente al San Fermo a causa dell'ennesimo scatto del ventunenne di Cassano d'Adda. Motta verrà accolto trionfalmente a Como dove precederà Preziosi, Hoevenaers e Durante arrivati ad oltre due minuti da lui. Simpson, che ha ceduto di schianto, arriverà con un ritardo di 8'50 in 21° posizione.

Classifica Super Prestige Pernod 1964
- Raymond Poulidor
- Jan Janssen
- Jacques Anquetil
- Rik van Looy
- Benoni Beheyt

Luca Saugo "Pagliarini"
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#2
Bello e leggibile come sempre. Aggiungerei che il 1964 è stato anche l'anno in cui Surtees divenne il primo e unico vincitore di campionato mondiale di Formula 1 e Motomondiale, l'anno dell'ultimo storico scudetto del Bologna vinto nello spareggio contro l'Inter, dei giochi Olimpici invernali di Innsbruck e del premio Nobel per la pace a Martin Luther King.

All'Olimpiade parteciparono dei giovani Eddy Merckx e Felice Gimondi. Pure Johnny Schleck vi partecipò... Sisi
 
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[+] A 1 utente piace il post di Manuel The Volder
#3
Aggiunto tutto, grazie Manuel per la precisazione...

Il Nobel di Martin Luther King effettivamente è una dimenticanza grave da parte mia Facepalm
 
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#4
Grazie per il racconto, ma soprattutto per il video della tappa di Puy de Dome, che non ho mai avuto il piacere di vedere (quando avrò un po' di tempo la vedrò)...

Se dovessi dire quale tra la mille occasioni perse da Poulidor è la maggiore, quella sarebbe sicuramente il 1964. A Puy de Dome era più forte del normanno doveva staccarlo prima e con più decisione, considerando poi la distanza che li divise a Parigi. Grazie a quel Tour divenne l'idolo dei francesi, preferito a Jacques. Quell'anno però era l'anno magico di Anquetil: doppietta Giro-Tour...
Quel Tour 64 vide anche la consacrazione di Julio Jimenez, magari non molto conosciuto, ma tipico scalatore spagnolo di quegli anni, degno erede di Bahamontes e predecessore dei vari Ocana e Fuente
 
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#5
Guarda con me sfondi una porta aperta, io sono convinto che se Poulidor avesse vinto quel Tour, e poteva benissimo farlo visto che in salita andava più forte di Anquetil che tra l'altro aveva appena corso il Giro, oggi la storia del ciclismo sarebbe completamente diversa e "Pou - Pou" avrebbe in bacheca tutti i Tour dell'era pre - Merckx. Una vittoria gli avrebbe dato la giusta fiducia per imporsi tra i più grandi di sempre, invece la sconfitta lo ha fatto cadere nell'oblio, e se è pur vero che comunque fu competitivo per molti altri anni dopo il 1964, c'è comunque da notare che le sue vittorie più prestigiose le colse tutte prima di quel Tour...
 
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#6
Io penso che perdere da uno sconosciuto nel 1966 è stata la sconfitta più brutta. Non si fosse addormentato nella tappa di Torino, avrebbe vinto quel Tour con le dita nel naso...
 
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#7
Anche perdere da un neo pro nel 65 non deve essere stato bello...

Ma secondo me le sue sconfitte sono tutte figlie di quel Tour, la vittoria gli avrebbe dato fiducia, invece la sconfitta gli ha fatto perdere autostima, non cito i corridori che vinsero i Tour dopo l'era Anquetil e prima di quella di Merckx perchè magari qualcuno che legge i miei topic ancora non li conosce e non vorrei rovinare la sorpresa, ma escluso uno tutti gli altri erano spanne sotto a "Pou Pou" in quanto a talento, con un po' di testa in più davvero avrebbe vinto almeno tre Tour con le "dita nel naso"...

Tra l'altro lo "sconosciuto" aveva pure un gregario d'eccezione Asd
 
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#8
Nel 1964 Raymond era il più forte, io non ho dubbi. Anquetil a crono era superiore, però in salita, considerate le fatiche del Giro del normanno, Poulidor doveva fare di più, indubbiamente.
Può darsi che i suoi insuccessi negli anni seguenti siano figli di quel Tour 64, anche se penso che una dose di sconfitta ce l'avesse nel DNA, come ce l'avranno anche altri dopo di lui.
Nel 1965 secondo me non era il più forte, nel 1966 possiamo discuterne (sicuramente non era il più forte chi vinse), però fu un Tour strano e quindi non gli iaddosserei particolari colpe, anche se era un edizione di basso livello tecnico.
 
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#9
Ho riletto ora, dopo un infinita di anni.
Sbaglio o Poulidor perse 2'30'' nella tappa di Tolosa per una foratura?
Io la Sconfitta la leggerei tenendo conto di quella sfortuna colossale, e considerando che le crono favorivano troppo Anquetil.
Per me dopo quel Tour divenne ossessionato dal Tour e il 65 e 66 misero una pietra tombale sul corridore Poulidor.
 
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#10
Grazie per aver riuppato Beer

All'epoca non avevo strumenti e conoscenze che ho ora.

Innanzitutto, Poulidor, nella 9a tappa, nel velodromo di Monaco, sprinta al primo passaggio sul traguardo, senza sapere che bisognava fare un altro giro nel velodromo. Così facendo si taglia fuori dal discorso per la vittoria parziale che va proprio ad Anquetil che si prende un minuto d'abbuono (Pou Pou solo 5°). Se avesse battuto Anquetil quel giorno, probabilmente, avrebbe vinto lui il Tour.

Inoltre sì, perse 2'36" da Anquetil nella tappa di Tolosa, ove aveva scollinato l'Envalira con 4' di vantaggio sul sultano, ma per via di una caduta. Peraltro, era già la seconda in quel Tour, dato che era finito per terra anche ad Amiens.
 
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#11
Mi sembra più una gara Paperino contro Gastone che il Tour de France!!!!!!!
 
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[+] A 1 utente piace il post di Giorgio Ricci
  


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