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1965, fate largo: arriva Gimondi!
#1
1965, fate largo: arriva Gimondi!
L' Italia domina i grandi Giri con i compagni di squadra Gimondi ed Adorni che si spartiscono Tour e Giro. Nelle corse in linea Tom Simpson centra un accoppiata storica e Carmine Preziosi diventa il primo italiano a vincere la "Doyenne".

[Immagine: gimondimagliagialla.jpg]
Felice Gimondi in Maglia Gialla al Tour del 65 - cyclingart.blogspot.com

Correva l’anno 1965, la sonda americana Mariner 4 raggiungeva Marte per la prima volta nella storia, il mondo della musica vedeva nascere due gruppi che faranno la storia: “The Doors” ed i “Pink Floyd”, Il concilio Vaticano secondo veniva chiuso, l’Inter vinceva la Coppa dei Campioni per il secondo anno consecutivo ed il padre dell’utente “Pagliarini” veniva al mondo.
Contemporaneamente nel mondo delle due ruote avveniva un cambio generazionale, i vecchi Van Looy ed Anquetil sparavano le ultime cartucce rimaste nel loro arsenale, Raymond Poulidor, ancora memore della sconfitta subita per mano del normanno al Tour dell’anno prima, riprovava invano a vincere la Grand Boucle nonostante l’assenza del suo eterno rivale, mentre i giovani italiani: Gimondi, Adorni e Motta si affermavano come presente e futuro del ciclismo coadiuvati da un Tom Simpson che ancora non immaginava la fine a cui stava purtroppo per andare in contro.

L'inizio di stagione
Quell'anno i grandi nomi partirono più piano rispetto all'anno precedente, ma nemmeno troppo comunque dato che Vito Taccone vinse la Milano - Torino, Guido Reybrouck la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Rik Van Looy il Gp di Alghero ed Anquetil si portò a casa la sua quarta Parigi - Nizza.

Milano - Sanremo
Il 19 marzo 1965 si svolse la 56esima edizione della Milano - Sanremo, il tempo non fu dei migliori, pioggia e nebbia perseguitarono i corridori. Sul Turchino a dettare il ritmo furono Romeo Venturelli(vincitore quell'anno del Giro del Piemonte), Gianni Motta e Van Looy, ma in cima fu Franco Bitossi ad andarsene. Quando verso Verazze si esaurì il tentativo di "Cuore Matto" a contrattaccare fu il tedesco Wolfshohl che riuscì a resistere da solo in testa per oltre trenta km e verrà ripreso solo in prossimità dei Capi.
A quel punto ci provò in contropiede Balmamion al cui tentativo riuscirono ad aggiungersi prima Adorni e poi l'olandese Den Hartog che sul Poggio proverà addirittura a staccare gli italiani, senza però riuscirci. La corsa si deciderà quindi allo sprint tra i tre al comando che verrà vinta a sorpresa da Den Hartog che fu più lesto di Adorni a prendere la ruota di Balmamion che avrebbe voluto tirare la volata ad il connazionale ed invece finì per lanciare l'olandese.

Le classiche del Nord
Ad aprire la campagna del Nord come al solito fu la Gand - Wevelgem vinta nel 1965 dal belga Noel De Pauw che già si era portato a casa l'Het Volk quell'anno, davanti ai connazionali Bernard Vandekerckhove e Gustave Desmet. Toccò poi a Rik Van Looy arricchire ulteriormente il suo palmares(che ricordiamo essere il secondo più ricco della storia dopo quello di Eddy Merckx, Van Looy infatti ha vinto ben 379 corse nell'arco della sua ventennale carriera) vincendo prima ad Herelbeke, e poi l'undici aprile trionfando in solitaria nel Velodromo di Roubaix. Quella fu la terza Parigi - Roubaix di Rik II e l'ultima classica monumento da lui vinta, ma non l'ultima gara prestigiosa da lui vinta. A concludere la campagna del nord quell'anno fu stranamente il Giro delle Fiandre, che di solito si svolge prima della Roubaix, ma nel 65 invece avvenne il contrario. La 49esima edizione del Fiandre sorrise anch'essa agli olandesi proprio come la Sanremo, a vincere fu Jo de Roo terzo proprio l'anno prima all' "Università del ciclismo".

Classiche delle Ardenne, Campionato di Zurigo e Campionato Italiano
Nel 1965 si svolse per l'ultima volta il Campionato Italiano composto da tre prove, infatti dall'anno seguente la gara che assegna il titolo tricolore diventerà una corsa in linea di un solo giorno in modo da favorire lo spettacolo che con la formula del trittico veniva a mancare a vantaggio dei tatticismi. A vincere il Campionato italiano quell'anno fu Dancelli che nella classifica finale del trittico si piazzò davanti a Cribiori.
Le Ardenne ed il campionato di Zurigo rappresentarono un trionfo per gli italiani, Poggiali vinse la Freccia Vallone, Carmine Preziosi divenne il primo azzurro a vincere la Liegi - Bastogne - Liegi e "Cuore Matto" Franco Bitossi mise il suo sigillo nella classica svizzera.


Trofeo Matteotti ultima prova del Campionato Italiano 1965

Vuelta a Espana
Il 29 aprile 1965 prese il via da Vigo la 20esima edizione della Vuelta a Espana, il grande favorito era il campione in carica Raymond Poulidor, ma nonostante le vittorie nelle due crono "Pou - Pou" fu secondo a Madrid ad oltre sei minuti dal compagno di squadra Rolf Wolfshohl. Rik Van Looy arrivò terzo vincendo ben 8 tappe mentre Julio Jimenez per la terza volta consecutiva vinse la maglia di miglior scalatore oltre ad una tappa.



I corridori attraversano una cittadina alla Vuelta del 65


Giro d'Italia
Nel 1965 per la prima volta nella sua storia la "Corsa Rosa" partì dall'estero, infatti la prima frazione del Giro d'Italia di quell'anno aveva come sede di partenza San Marino. Vittorio Adorni(che qualche settimana prima aveva vinto il Giro di Romandia) fu dominatore assoluto, vinse 3 tappe e la maglia rosa con più di undici minuti di vantaggio sul secondo cioè quell'Italo Zilioli che già l'anno prima dovette accontentarsi della piazza d'onore. A completare il podio fu il giovanissimo compagno di squadra ed amico di Adorni Felice Gimondi. Oltre a loro due la Salvarani poteva contare anche su Vito Taccone, sesto a Milano a dimostrazione del fatto che quella fu una delle squadre più forti mai viste nella storia del Giro. Franco Bitossi vinse una tappa e la classifica degli scalatori, mentre Adriano Durante ed il campione italiano Dancelli si spartirono due tappe a testa. Quel Giro fu assolutamente dominato dagli italiani infatti gli stranieri vinsero solo due tappe e nessuno di loro si piazzò nei 10.




Due tappe del Giro del 1965


Tour de France
La 52esima edizione del Tour de France partì da Colonia in Germania il 22 giugno 1965. Il favorito Anquetil che aveva da poco vinto il Giro del Delfinato saltò la "Grand Boucle" per concentrarsi sul Mondiale e anche Vittorio Adorni fu costretto a rinunciare a vincere il Tour a causa di una tendinite. Sembrava quindi dovesse essere la volta buona Raymond Poulidor, ma su la sua strada troverà colui che la Salvarani aveva designato come sostituto di Adorni, Felice Gimondi, che tra l'altro era stato chimato all'ultimo dopo l'infortunio di un altro gregario di Vittorio. Gimondi vinse la quarta tappa ed indossò la maglia gialla che indosserà per il resto del Tour tranne per due giorni in cui la cederà momentaneamente al belga Bernard Van De Kerckhove. "Pou Pou" provò a mettergli i bastoni tra le ruote vincendo la prima delle tre cronometro in programma e la tappa con arrivo sul Mont Ventoux. Ma l'italiano strinse i denti, resistette agli attacchi del rivale e riuscì addirittura a vincere le due cronometro rimanenti, di cui l'ultima sui Campi Elisi fu l'emblema del suo trionfo. Ma Gimondi non fu l'unico a regalare gioie agli italiani, un altro giovane, Gianni Motta, già vincitore di un Giro di Lombardia salì sul gradino più basso del podio a Parigi; Adriano Durante e Giuseppe Fezzardi invece vinsero una tappa a testa. La Maglia verde venne vinta da Jan Janssen mentre quella a pois da Julio Jimenez.


Cronometro finale del Tour del 65


Classiche pre - Mondiale
Nel periodo antecedente al Campionato del Mondo fu protagonista assoluto Michele Dancelli che vinse G.P. di Prato, Giro dell'Appennino e Coppa Placci, mentre Gianni Motta vinse la Tre Valli Varesine.

Campionato del Mondo

Il Campionato Mondiale di ciclismo su strada del 1965 si svolse a San Sebastian, in Spagna, favorito era Anquetil che aveva rinunciato a tutti e tre i Grandi Giri per vincere la maglia iridata.
Ma il francese darà forfait a metà gara insieme a Poulidor e così a giocarsi la corsa furono i due fuggitivi del mattino Tom Simspon e Rudy Altig, con l'inglese che riuscì ad imporsi facilmente in volata sul tedesco.

Corse di fine stagione
Nel finale di stagione fu ancora Dancelli a cogliere vittorie importanti, infatti egli vinse il Giro dell'Emilia ed il Giro del Veneto, mentre Bitossi vinse il Giro del Lazio. Anquetil si riscattò parzialmente per la figuraccia rimediata al Mondiale vincendo il Gran Premio delle Nazioni e l'Olandese Gerben Karstens vinse la Parigi - Tours.

Giro di Lombardia
Il 16 ottobre 1965 ebbe luogo la 59esima edizione del Giro di Lombardia. Anche quest'anno la corsa è caratterizzata dalla fuga a due Motta - Simpson formatasi sul Passo d'Intelvi dove l'inglese fu l'unico a reggere il ritmo dell'italiano. L'epilogo stavolta però sarà diverso, sul San Fermo è Motta a non averne più ed a venire staccato dal neo - Campione del Mondo che si invola verso il traguardo mentre l'italiano viene ripreso da Karstens, Stablinski, Bitossi e Poulidor.

Classifica Super Prestige Pernod 1965
- Jacques Anquetil
- Tom Simpson
- Edward Sels
- Raymond Poulidor
- Felice Gimondi

Luca Saugo "Pagliarini"
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#2
Nel 1965 Hailwood vinse nelle 500cc e Clark vinse l'ultimo titolo mondiale in Formula 1 con un record di 5 GP vinti consecutivamente... Sisi
In più la famiglia Museeuw da Varsenare mise alla luce un bambino che chiamarono Johann...
Comunque la storia di Gimondi e del Tour fu un po' diversa : Gimondi non doveva partecipare al Tour, mentre Adorni era il capitano. Si infortunarono un paio di gregari di Adorni e allora fu chiamato Gimondi che però doveva rimanere per una settimana a fare esperienza. Invece Gimondi vinse e Adorni si ritirò per una tendinite alla 9° tappa...
 
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#3
Si, Adorni partecipò a quel Tour, ma si ritirò presto, non prima però di aver aiutato il suo giovane compagno di squadra in magli gialla in qualche tappa.
L'Italia dalla morte di Coppi aspettava un talento così: alla fine Felice ha vinto tanto, ma non ha potuto essere dominante per colpa di quello che da qui (passò professionista anche lui nel 1965) a pochi anni avrebbe sconvolto il mondo del ciclismo per sempre. L'inizio di carriera di Gimondi comunque è strabiliante: nel 64 vince il Tour de l'Avenir e già l'anno dopo ha in tasca un podio al Giro e soprattutto una vittoria finale al Tour. Quel Tour non fu facile, Poulidor quell'anno era un avversario tosto e in salita Felice fece una mezza impresa a resistergli. Poi quella crono che partiva da Versailles fu un capolavoro, la maglia gialla era ancora in bilico e lui riuscì a rimanere freddo e vincerla.

Anno ottimo per i colori azzurri, peccato solo per la Sanremo e per il finale di stagione, dove però obiettivamente Simpson volava...

Un aneddoto curioso di quel 1965 che spesso B. Conti racconta in cronaca di qualsiasi corsa (:D): Anquetil terminò da vincitore il Delfinato il 29 maggio e il giorno dopo, avendo dormito un'ora quella notte, si presentò alla partenza della Bordeaux-Parigi (corsa importante del tempo, lunga più di 500 km) e vinse anche quella (battendo avversari come Stablinski e Simpson)
 
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#4
Fixed, grazie per le correzioni...

Comunque Gimondi è tra i cinque italiani più forti di sempre per me(con Binda, Bartali, Coppi e Pantani), ed al contrario di gente come Poulidor, lui aveva una mentalità da vincente, purtroppo si è trovato a dover competere contro il più grande di sempre(dopo Binda :P ) altrimenti avrebbe vinto davvero tantissimo...
 
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#5
Sicuramente tra gli italiani più forti, ma io lo inserirei anche tra i più forti in assoluto e il suo palmares lo dimostra. Ha vinto praticamente tutto (non specifichiamo come e quando :P), però contro il belga c'era poco da fare.
Rimane il dubbio se senza il suo rivale avesse potuto diventare un nuovo Coppi, io questa sicurezza non ce l'ho, anche perchè in alcune gare si è effettivamente fatto battere da gente non al suo livello e poi forse i tempi erano già cambiati troppo in 10/15 anni...
 
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#6
Già solo il fatto che abbia vinto tutti e tre i Grandi Giri gli da un posto speciale nella storia del ciclismo, se a questo si aggiunge il fatto che abbia vinto anche diverse classiche e un campionato del mondo nonostante si sia trovato come rivale un certo belga direi che lo rende uno dei corridori più forti in assoluto.
Poi è facile che io sia un po' di parte visto che mio padre praticamente mi raccontava le vittorie di Gimondi invece che le favole prima di dormire. Asd
 
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#7
Grande il babbo di Paruzzo Rockeggio

Così su due piedi io lo metterei sui livelli di Anquetil ed Indurain il buon Felice(anche se assomiglia più ad Hinault, che però considero un pelo più forte dei tre citati), un po' meno forte a crono, un po' più forte in salita, però siam là, sicuramente senza il belga avrebbe avuto una carriera da dominatore assoluto nei Grandi Giri...
 
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