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1969, Merckx tra l'inferno ed il paradiso
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1969, Merckx tra l'inferno ed il paradiso
Eddy Merckx risultato positivo ad un test antidoping è costretto ad abbandonare il Giro mentre era in maglia rosa, tuttavia il belga voglioso di rivalsa appena un mese dopo il "fattaccio" si presenterà al via del Tour de France pronto per dominare anche la "Grande Boucle". Un giovane Roger De Vlaeminck fa il suo esordio tra i professionisti, mentre il semi - sconosciuto Ottenbros fa suo il Campionato del Mondo.

[Immagine: eddy-merckx_1677237_550x413.jpg]
Eddy Merckx in lacrime dopo aver ricevuto la notizia della positività al Giro d'Italia 1969 - sport.it

Correva l'anno 1969, l'uomo sbarcava per la prima volta sulla luna, in Giappone nasceva l'Uomo Tigre, ed i Beatles si esibivano sul tetto dell'Apple.
Contemporaneamente nel mondo del ciclismo Eddy Merckx dominava in lungo ed in largo con il solo Gimondi che cercava di tenergli testa seppur in maniera non troppo convinta. Quello stesso anno faceva il suo esordio tra i professionisti il fenomeno belga Roger De Vlaeminck, fratello minore di Eric De Vlaeminck pluricampione mondiale di ciclocross.

L'inizio di stagione
Anche nel 1969 l'inizio di stagione fu all'insegna dei fratelli De Vlaeminck, Eric vinse l'ennesimo mondiale di ciclocross, mentre "il Gitano" Roger neoprofessionista vinse l'Het Volk. Marino Basso vinse il Giro del Piemonte, Claudio Michelotto la Milano - Torino e Carlo Chiappano la Tirreno - Adriatico. Nel frattempo "il Cannibale" cominciava a dominare la stagione vincendo la corsa a tappe più prestigiosa tra quelle antecedenti alla Milano - Sanremo, ovvero la Parigi - Nizza.

Milano - Sanremo
Il 19 marzo del 1969 prese il via la 60esima edizione della Milano - Sanremo. Partenza folle : media 46 orari. A Voghera Dancelli ci provò assieme a Guido Neri, Pietro Guerra, Lucillo Lievore, Celestino Vercelli e ai quattro belgi Van Looy, Jozef Timmermans, Eric Leman, Valère Van Sweevelt. Dietro il gruppo subì uno scossone sotto l'azione di Gimondi e Bitossi, la corsa si infiammò su tre fronti ma il vantaggio dei fuggitivi salì. Sul Turchino Dancelli passò primo e al termine della picchiata su Voltri i 9 al comando avevano 5'50" sul plotoncino di Gimondi e Bitossi e 7'15" sul gruppo di Merckx. Il vantaggio si ridusse sul Capo mele dove passaro a 1'20" e 2'10", mentre il plotone di Merckx presto fagocitò il drappello di Gimondi e Bitossi. Il Poggio venne aggredito dal belga che mise tutti in fila: poi si catapultò in discesa. Alle sue spalle Poulidor, Adorni e, più indietro, Marino Basso e Zandegù. In una curva il leader della Faema s'avvantaggiò, Poulidor sbandò andando a slittare sulla ghiaia, costringendo Adorni, al suo esterno, a frenare. Merckx si voltò una, due, tre volte ma non vide nessuno. Dopo due volate arrivò l'esibizione del solista. Nel clan italiano delusione e litanie di accuse: Dancelli infuriato con Gimondi e Bitossi: "Si sono spremuti per prendermi. Che cosa hanno ottenuto? Hanno aiutato Merckx".

La campagna del Nord
La Campagna del nord nel 1969 prese il via con il Gran Premio di Harelbeke vinto dal vecchio leone Rik Van Looy orma 36enne.
Il 30 marzo 1969 si tenne la 53esima edizione del Giro delle Fiandre che vide stravincere Merckx che staccò tutti con un prepotente allungo a 70 km dal traguardo, secondo fu Gimondi ad oltre cinque minuti, l'italiano riuscì a staccare gli altri inseguitori nonostante una foratura, mentre la volata per il gradino più basso del podio venne vinta da Marino Basso.
Il 13 aprile 1969 prese il via la 67esima edizione dalla Parigi - Roubaix, a trionfare fu il "Bulldog delle Fiandre" Walter Godefroot che precedette di ben 2'39"un gruppetto composto da: Merckx, Willy Vekemans(vincitore pochi giorni dopo della Gand - Wevelgem), Gimondi e Roger De Vlaeminck che già dimostrava di essere adattissimo a questa corsa. Per Godefroot si trattò del terzo successo in una classica monumento dopo la Liegi del 67 ed il Fiandre del 68.



Giro delle Fiandre 1969

Classiche delle Ardenne e Campionato di Zurigo
Dopo essere stata spostata per un anno a settembre, l'Amstel Gold Race tornò ad aprile, e fu proprio nel 1969 con la "corsa della birra" che si svolse il 18, la Freccia Vallone il 20 e la Liegi - Bastogne - Liegi il 22 che nacque la classica "settimana delle Ardenne". In Olanda a trionfare fu il belga Guido Reybrouck(il re della Parigi - Tour) che batté allo sprint il connazionale Jos Huysmans; terzo a soli 16" fu Eddy Merckx. Huysmans si rifece però due giorni dopo vincendo la Freccia Vallone davanti ad Eric De Vlaemick ed Eric Leman.
Il 22 aprile 1969 si svolse la 55esima edizione della "decana delle classiche" la Liegi - Bastogne - Liegi. A 98 km dal traguardo Merckx attaccò sul colle dello Stockey, staccò tutti gli avversari e raggiunse i compagni di squadra Victor Van Schil e Roger Swerts che erano in fuga. Mentre il primo non riuscì a tenere il passo del "Cannibale", il secondo scortò il suo capitano fino al traguardo. I primi inseguitori arrivarono dopo oltre otto minuti e la volata per il terzo posto venne vinta dal britannico Peter Barry Hoban. Con questa vittoria di Merckx il Belgio salì a quattro vittorie su quattro classiche monumento nel 1969.
Dieci giorni dopo la Liegi si corse la 56esima edizione del campionato di Zurigo, a vincere fu il belga Roger Swerts che sconfisse in una volata a due l'olandese Eddy Beugels; terzo a 30" Roger De Vlaeminck.

Vuelta a Espana
La 24esima edizione della Vuelta prese il via il 23 Aprile 1969 da Badajoz con un prologo vinto da Luis Ocana all'epoca nemmeno 24enne. Nella quarta tappa con arrivo a Talavera de la Reina il velocista italiano Luigi "Giggi" Sgarbozza vinse lo sprint ed indossò la maglia di leader per tre giorni prima di cederla a Raymond Steegmans(compaesano dell'omonimo Gert). La svolta però ci fu nella tappa con arrivo a Moyá dove trionfò Roger Pingeon(già vincitore del Tour nel 1967) che conquistò anche la maglia "amarillo". Il francese si difese a cronometro da uno scatenato Luis Ocana che vinse tre prove contro il tempo su quattro previste in quella Vuelta(l'altra fu vinta proprio da Pingeon) ed a Bilbao salì sul gradino più alto del podio davanti al giovane spagnolo ed all'olandese Marinus Wagtmans. La classifica a punti la vinse Raymond Steegmans mentre Ocana e Pingeon pareggiarono nella classifica dei GPM.

Giro d'Italia
La 52esima edizione della "Corsa rosa" prese il via da Garda il 16 maggio 1969 con una tappa in linea vinta da Giancarlo Polidori. Dopo solo una settimana Eddy Merckx aveva già vinto tre tappe, e dopo due era in maglia rosa ed avviato verso il secondo trionfo al Giro d'Italia. Ma il primo giugno in quel di Savona venne trovato positivo ad un controllo antidoping. Piangeva chiuso in una camera d'albergo "il Cannibale", dava la colpa ad un panino infetto, mentre Felice Gimondi che in quel momento sedeva al fianco del letto del campionissimo belga diventava automaticamente il nuovo leader del Giro, pur non vestendo la rosa quel giorno in segno di rispetto verso l'amico - rivale. Merckx, squalificato, abbandonò il Giro ed andò ad allenarsi per il Tour, mentre "Felix de Mondi", come era solito chiamarlo Gianni Brera, si avvio verso la conquista del suo secondo Giro d'Italia. Quell'anno venne introdotta anche la maglia ciclamino che fu vinta da "cuore matto" Franco Bitossi(che si portò a casa anche due frazioni) davanti al vincitore di quattro tappe Marino Basso. La classifica dei GPM invece fu conquistata da Claudio Michelotto. Una tappa a testa la vinsero anche: Zilioli, Adorni e Dancelli. Infine sul podio con Gimondi salirono i già citati Michelotto ed Italo Zilioli.




















Tappe del Giro 1969

Tour de France
La 56esima edizione della "Grande Boucle" prese il via il 28 giugno 1969 da Roubaix. In quell'edizione ci fu l'esordio di Eddy Merckx nella gara più importante al mondo; il belga, di ritorno dalla squalifica del Giro, dominò la corsa vincendo: sei tappe, la classifica generale con 17' su Pingeon, 22' su Poulidor e 27' su Gimondi, la classifica a punti e quella dei GPM. "Il Cannibale" è attualmente l'unico corridore nella storia ad aver vinto nello stesso anno tutte e tre le classifiche principali al Tour de France. Per gli italiani le soddisfazioni arrivarono dalle vittorie di tappa di: Gimondi, Dancelli e Marino Basso; una frazione inoltre la conquistò anche l'immortale Rik Van Looy. In quel Tour tra l'altro si rivelò anche un altro corridore di talento: Joaquim Agostinho, possente scalatore portoghese, vincitore quell'anno di due tappe. Il ragazzo aveva mostrato le sue doti durante la guerra coloniale portoghese in Angola e Mozambico dove appunto era solito percorrere lunghi tratti di strada in bicicletta per portare messaggi, impiegando molto meno tempo rispetto ad i suoi colleghi. A portarlo nel ciclismo che conta fu l'ex corridore Jean de Gribaldy, conosciuto nel 1968 in Brasile, il quale gli fece firmare un contratto con la Frimatic poco prima dell'inizio del Tour de France 1969.



6^ tappa Tour de France 1969

Classiche pre-Mondiale
Nel periodo antecedente al Mondiale si mise in mostra soprattutto Marino Basso che vinse la Tre Valli Varesine ed il Trofeo Matteotti. Mentre il campionato nazionale italiano venne vinto dal campione del mondo in carica: Vittorio Adorni.

Campionato del Mondo

Kaers e Muller avevano vinto da perfetti sconosciuti nel 1934 e del 1952, altrettanto fece l'olandese Harm Ottenbros sul circuito di Zolder in Belgio nel 1969, egli infatti prima di quel giorno aveva vinto solo una semitappa al Giro di Svizzera.
Ma fece ancora più scalpore perché l'ordine d'arrivo non presentava neppure un nome famoso; i due favoriti infatti, Adorni e Merckx, rimasero intruppati nel gruppo con l'italiano privo d'iniziative e con il belga che, isolato dalla sua squadra, si ritirò polemicamente a due giri dal termine.
Corsa d'attacco per comprimari dunque; il primo a partire fu il campione francese Delisle che passò all'ottavo giro in testa di un minuto e mezzo ma fu poi ripreso dal gruppo. Partì poi il tedesco Boelke, gli andarono dietro il giovane belga Roger De Vlaeminck, gli olandesi Karstens e Ottenbros.
Il gruppo rimase attardato di quasi 5 minuti con il solo Altig a tentare un improponible recupero.
Ma a metà gara la corsa visse uno scossone determinante; Dancelli, Zandegù, Van Springel e un'altra manciata di corridori ripresero i fuggitivi con il gruppo ormai alle costole. Dancelli partì al contrattacco, al suo inseguimento si gettò di contro Roger De Vlaeminck ma sarà Stevens a riagguantarlo. La coppia di testa passò sul traguardo con un minuto di vantaggio quando mancavano appena cinque giri al termine. Ma dal gruppo si fiondarono fuori Godefroot, Karstens, Mendes, Ottenbros e Wolfshohl che con un buon accordo ebbero la forza di riportarsi sui battistrada.
Ma Stevens, una volta ripreso, partì nuovamente e l'unico a prendergli la ruota fu Ottenbros. I due arriveranno all'arrivo insieme perché dietro non ci fu più il giusto accordo. A 300 metri dall'arrivo Stevens provò il colpo di mano ma aveva ormai speso troppo e sulla linea d'arrivo fu Ottembros a conquistare la maglia iridata. Dancelli fu per la seconda volta medaglia di bronzo.

Corse di fine stagione
Nel finale di stagione Felice Gimondi si aggiudicò il Giro dell'Appennino, Herman Van Springel vinse la Parigi - Tour, mentre un Gianni Motta fino a quel punto in ombra si portò a casa il Giro dell'Emilia. Le altre classiche di fine stagione furono vinte da corridori meno di "grido" come nel caso del Giro del Lazio di Vicentini o del Giro del Veneto di Giacomino Denti. A novembre il duo Agostinho - Van Springel vinse l'ambito Trofeo Baracchi.

Giro di Lombardia
L'undici ottobre 1969 si svolse la 63esima edizione della "Classica delle foglie morte". Si partì da Milano alle 8.50 circa in una bella giornata di sole e il primo attacco fu del portoghese Agostinho che affrontò da solo la salita di Sormano ed il Ghisallo sulla cui vetta transitò con 1'50" di margine sul gruppo sgranato.
Il fuggitivo venne raggiunto all'inizio del Colle Balisio ma il plotone rimase compatto, ma per poco perché all'ingresso di Ballabio scattò Dancelli tallonato da Motta e Huysmans. I tre giunsero in vetta con una quarantina di secondi di vantaggio ma gli inseguitori tentennarono e il margine dei battistrada salì vertiginosamente tanto che a Menaggio era di 3'30" ed all'inizio del Passo d'Intelvi di 5'10". Sulla salita Huysmans cedette di schianto, Motta e Dancelli insistettero di comune accordo ed a S.Fedele i due avevano ancora 4' sul gruppetto dei migliori guidato da Delisle, Poulidor e Gimondi. Al primo passaggio da Argegno la situazione era immutata ma Dancelli soffriva visibilmente, accusando crampi, e quando Motta gli chiese collaborazione, scosse la testa e chiese al compagno di fuga ad un'andatura più moderata. Ma Motta invece diede una menata e se ne andò via, transitando in vetta con 33" di margine sull'esausto Dancelli e 2'25" su una quindicina di corridori tra cui Van Springel, Pintens, Karstens, Poulidor, Gimondi, Bitossi, Janssens e Delisle. Sul lungomare Motta aveva ancora energie ma alle sue spalle la corsa si infiammò; a Cernobbio (17 km all'arrivo) il suo vantaggio scese a 1'25" e a 1'03" all'inizio del S.Fermo. L'ultima asperità fu un giudice troppo severo per le ambizioni del battistrada che cedette di schianto ed arrancò perdendo terreno. Nel gruppetto inseguitore si scatenò la bagarre: Delisle e Pintens allungarono in contropiede e furono i primi a raggiungere e superare Motta. Gli inseguitori erano sgranati in poche decine di metri, la situazione rimase incerta e confusa. In vetta Delisle e Pintens transitarono con una decina di secondi di vantaggio ma in discesa perdettero terreno ed a tre km dall'arrivo vennero ripresi da Poulidor, Poppe, Bitossi, Van Springel, Karstens, Vandenbossche e Monserè mentre Gimondi (in compagnia di Dancelli, Motta e pochi altri) non riescì ad accodarsi. Scattò subito in contropiede Van Springel ma Bitossi fu pronto a riportare sotto gli altri; ormai alle porte dello Stadio Sinigaglia, sullo slancio Bitossi entrò per primo in pista dove quindi in nove andarono a giocarsi la vittoria in una volata piuttosto incerta. Bitossi si mantenne in testa e lanciò lo sprint da lontano, si presentò per primo nell'ultima curva ma alla sua ruota avanzano minacciosi Karstens, Monserè e Van Springel. Bitossi era ancora in testa all'entrata del rettilineo finale ma esaurite le energie venne agevolmente superato da Karstens e Monserè mentre Van Springel rimase leggermente chiuso. Negli ultimi 50 metri Karstens balzò al comando e tagliò nettamente per primo il traguardo. Ma i colpi di scena non finirono perché pochi giorni dopo la conclusione della corsa le analisi davano Karstens positivo al controllo anti-doping: l'olandese perciò venne squalificato e privato della vittoria. Il successo passò così a Jean Pierre Monserè, neo-professionista, grande speranza del ciclismo internazionale.

Classifica Super Prestige Pernod 1969
- Eddy Merckx
- Felice Gimondi
- Raymond Poulidor
- Herman Van Springel
- Walter Godefroot/Roger Pingeon

Luca Saugo "Pagliarini"
Con la collaborazione di ~Danilo
 
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#2
Dancelli: "Volevo chiedere a Gimondi e Bitossi se magari facendo quella tirata vincono la Sanremo"
 
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#3
Noto che mi sono sciroppato le corse più "lunghe" Asd
 
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#4
So che non fa piacere, ma il parallelismo è troppo facile da fare, tra quello che successe nel 1969 e quello che succederà esattamente 30 anni dopo. Il più forte del Mondo sta dominando il Giro,viene trovato positivo e quindi estromesso dalla corsa. Squalifiche dubbie, ma comunque squalifiche da accettare: uno reagisce vincendo il Tour, l'altro entra in una spirale dalla quale non uscirà più.

E' vero che probabilmente in quei 30 anni è cambiato molto tutto l'ambiente, ma non venite a dirmi che Merckx è stato aiutato dopo la squalifica. Semplicemente ognuno ha il proprio carattere e reagisce alle sconfitte in modo diverso, così come hanno reagito diversamente il cannibale e il pirata.
 
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#5
Ciò che intendevo io ieri sera nell'altro topic.
 
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#6
Forse Ottenbros è il campione del Mondo più scarso della storia, ma ammetto di conoscere poco la sua carriera.
 
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#7
Non c'è tanto da sapere, poco prima di quel giorno(un paio di tappe al Giro di Svizzera), nulla dopo...

Era anche un pistard di basso livello...
 
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