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Al Mondiale Cross pescata per la prima volta nella storia una bici motorizzata
#1
[fon‌t=Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif]Con un comunicato apparso sul proprio sito l'UCI annuncia di aver sequestrato una bicicletta durante la prova under 23 femminile della rassegna iridata di ciclocrossin scena a Zolder, non rivelando l'identità della persona ma precisando che non si tratta di alcuna delle ragazze salite sul podio. Stando a quanto comunicato dai media belgi l'atleta incriminata è la belga Femke Van den Driessche, che risulta effettivamente l'unica crossista a non apparire nell'ordine di arrivo della prova: l'accusa che le viene mossa è molto grave, ossia di aver utilizzato un motorino all'interno della bici. Se la ipotesi venisse confermata dai controlli approfonditi a cui il mezzo in questione verrà ulteriormente sottoposto la diciannovenne fiamminga potrà fregiarsi del non onorabile primato di primo ciclista pescato ad utilizzare una bici motorizzata.[/font]

[fon‌t=Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif]In base a quanto previsto dal regolamento UCI il ciclista colpevole di tale infrazione rischia una sospensione di almeno sei mesi e una multa fra 20000 e 200000 franchi svizzeri.[/font]

[fon‌t=Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif]Cicloweb[/font]
 
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#2
Non so la conversione franchi/euro, ma la pena in ann... ehm mesi sarebbe davvero ridicola Facepalm
 
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#3
proprio oggi l'UCI inaugurava un nuovo sistema per trovare le papocchie, e la papocchia è stata trovata. Cosa curiosa Van Den Driessche (campionessa europea di categoria) la si è vista praticamente una sola volta quando attraversava la linea del traguardo a piedi prima di ritirarsi.
 
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#4
Di certo 6 mesi sono pochi, anche perché a differenza dei casi di doping vero e proprio, qua il motore elettrico c'è o non c'è, non ci sono margini di errore. Comunque nel suo caso, dubito fortemente che tornerà a correre se tutto questo verrà confermato. Più che altro ora devono immediatamente andare a ritroso, fermi il meccanico e fermi chi gliel'ha venduta
 
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#5
(30-01-2016, 07:47 PM)SarriTheBest Ha scritto: Non so la conversione franchi/euro, ma la pena in ann... ehm mesi sarebbe davvero ridicola Facepalm

la regola questo dice, per parte mia sinceramente non capisco la differenza con il doping (se non per i rischi alla salute ma quelli sono cacchi del corridore).
Mi auguro che a pagare siano tutti i responsabili non solo la ragazza
 
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#6
Vabbè, 6 mesi nemmeno con l'aspirina li pigli Asd
Personalmente mi darebbe più fastidio uno che mi batte col motorino piuttosto che con i farmaci. Sese La vedo proprio come un'offesa al ciclismo e alla bicicletta, anche se di fatto il reato - barare - è lo stesso... :-/

(30-01-2016, 07:49 PM)BidoneJack Ha scritto: la si è vista praticamente una sola volta quando attraversava la linea del traguardo a piedi prima di ritirarsi.

Se fosse così, può darsi le sia successo qualche inconveniente in gara (tipo ruota che si mette a girare da sola) che ha fatto insospettire i giudici e quindi muovere la macchina dei controlli più approfonditi. Vediamo che esce nelle prossime ore...
 
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#7
C'è la foto della sua bici mentre la porta al traguardo e mi sembra che la catena sia spezzata però non si vede molto. Il padre sostiene che non sia la bici della figlia ma di un membro dello staff del Belgio. Si fa presto a verificare questa ipotesi, quindi aspettiamo
 
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#8
Giusto per spazzare via ogni dubbio, è venuto fuori che il fratello di Van der Driessche è attualmente squalificato per doping (epo)
 
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#9
Che bella famigliola Asd
 
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#10
Sarri 1 franco è quasi uguale a 1 euro.
 
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[+] A 1 utente piace il post di And-L
#11

WILIER TRIESTINA PRENDE LE DISTANZE DAL SOSPETTO DI FRODE TECNOLOGICA DI CUI FEMKE VAN DEN DRIESSCHE E' ACCUSATA...

Pubblicato da Wilier Triestina su Sabato 30 gennaio 2016
 
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#12
Le reazioni alla scoperta della bici motorizzata, il padre difende Van den Driessche: «Non era la bici di Femke»
Grande shock nel mondo ciclistico alla notizia della scoperta di una bici motorizzata ai Campionati del Mondo di Ciclocross: dai primi dettagli che sono emersi il "trucco" era nel movimento centrale del mezzo con i commissari dell'UCI che una volta rimossa la sella si sono subito trovati davanti una serie di cavi. A difesa di Femke Van den Driessche, l'atleta coinvolta, è intervenuto il padre: «Quella non era la bici di mia figlia - ha dichiarato a Standaard.be - ed è stata portata nel box da qualcuno del suo entourage che a volte si allena con lei. Femke non ha mai usato in gara quella bici né aveva intenzione di farlo, è totalmente sconvolta da quanto accaduto».

Duro il commento del commissario tecnico della nazionale belga Rudy De Bie ai microfoni di Sporza: «Pensavamo di avere un giovane talento ma apparentemente ci ha preso tutti in giro, da oggi con lei ho chiuso. Mi sento veramente male, è una vergogna. Come fa un'atleta a fare questo? Non lo so, a un'età così giovane poi, chi l'ha aiutata? Posso capire il cicloturista che vuole scalare un colle, ma questo è veramente assurdo».

La notizia ha scosso anche la vigilia della prova iridata più attesa, quella degli uomini élite a cui Sven Nys prenderà parte per l'ultima volta in carriera: «Sono davvero sconvolto, qualcosa di avevamo sorriso dopo l'incidente del Giro delle Fiandre 2010 è improvvisamente diventato realtà. Per il nostro sport è molto doloroso essere arrivati a questo punto: la federazione non ha nulla da rimproverarsi, a 19 anni come ti passa in mente di fare una cosa del genere? Deve essere stata aiutata, una ragazzina non decide così da sola, è un incidente che deve essere investigato con cura». L'iridato 2015 Mathieu Van der Poel invece si è limitato ad un semplice tweet: «Un lato positivo in questa storia: gli imbroglioni vengono beccati! Ben fatto UCI».

cicloweb.it
 
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#13
Scopriamo l'acqua calda...chissà quanti prima di lei
 
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#14
Ma se è la prima ?  :-/
 
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#15
Van den Driessche: «Non ho barato»
«Quella bici è di un amico, gliel'ho venduta io»

Femke Van den Driessche ha accettato di parlare ieri con Sporza e si difende così dall'accusa di aver corso con una bici truccata: «La bicicletta non era mia, non avrei mai potuto ingannare» ha detto la diciannovenne belga tra le lacrime.
«C'è un errore, è evidente. Dopo la gara mi sono allontanata dai box e solo in un secondo tempo mi hanno detto che c'erano problemi con la mia bici. Non sapevo cosa stesse succedendo, ma quando ho visto quella bici, mi sono accorta subito che non era la mia».
E ancora: «La bici appartiene ad un mio amico, l'ha comprata da me alla fine della stagione, è esattamente uguale alla mia. Questo amico ha fatto un giro sul percorso dei mondiali, poi ha lasciato la bici vicino al nostro camione. i miei meccanici devono aver pensato che fosse la mia, l'hanno pulita e l'hanno portata via».
Poi dice: «Quel ragazzo è venuto più volte ad allenarsi con me o con i miei fratelli, ma non ho mai saputo che avesse un motore nella bici. Non me lo ha mai detto. È stato tutto un equivoco e naturalmente sono scioccata. Mi sento molto male. La mia carriera? Oggi dico che è finita, ma spero che mi sia concessa una seconda possibilità perché non ho mi pensato di ingannare. E non è certo piacevole vedersi accusata per qualcosa che non hai commesso. Mi piace molto andare in bicicletta e amo il mio sport, quindi ora spero che le indagini dell'UCI facciano chiarezza».

tuttobiciweb.it
 
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#16
Tesoro puoi capire che vista dall'esterno questa spiegazione non è proprio minimamente credibile. Una serie di coincidenze a cui non si può credere. Poi non ho dubbi che nel frattempo abbia trovato qualcuno che confermerà questa storia, che ci vuole, però si farà presto a verificare se dice la verità, ad esempio confrontando questa storia con quello che ha detto subito dopo il controllo.
Ho venduta una bici a un mio amico, ci ha messo un motore dentro senza dirmelo, è venuto al Mondiale, ha lasciato la bici vicino alle mie, i meccanici credendo che fosse mia l'hanno messa insieme alle mie. Oggettivamente si fa tanta fatica a crederci.
Poi rimane da capire perché è stata controllata proprio quella bici, questo sì
 
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#17
Credibile quanto un "non ho i compiti perché me li ha mangiati il cane" Sese Sese

(che poi non capisco che senso abbia comprare due bici uguali Boh manco fosse un cartone animato... Asd )
 
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#18
Van den Driessche, aveva già barato?
Sul Koppemberg la belga aveva impressionato il 1° novembre

[Immagine: showimg.php?cod=86814&resize=10&tp=n]
 
Il caso della bicicletta di Femke van den Driessche sta scuotendo da giorni il mondo del ciclismo. I colleghi belgi di Het Laatste Nieuws hanno pubblicato un video in cui proprio la ragazza belga desta ulteriori sospetti. Le immagini risalgono al 1° novembre scorso e mostrano Femke van den Driessche realizzare una grande progressione nel corso del Koppenberg Cross di Audenarde: la belga lascia letteralmente di stucco le sue avversarie in salita, senza nemmeno alzarsi di sella.
Per la cronaca, quel giorno Van den Driessche chiuse al secondo posto dietro a Jolien Verschueren, ma davanti alle quotatissime Nikki Harris e Sanne Cant.




tuttobiciweb.it
 
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#19
Vabè ora andare indietro a cercare prestazioni super è un esercizio un po' fine a se stesso. Se non altro perché la prestazione al Mondiale è stata tutt'altro che super. Tra l'altro va detta una cosa, il ciclocross per certi versi si adatta all'utilizzo di una bici con il motore elettrico, ma è anche vero che tra le discipline del ciclismo è la più tecnica. La potenza conta, fa tutta la differenza del mondo, ma qui la tecnica interviene molto più che nella strada o nella pista. Ovvero, sarà il caso di controllare bene gli stradisti. Comunque diventerà un grosso costo aggiuntivo fare pure controlli di questo tipo in tutte le corse
 
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#20
beh se è stata tutt'altro che super è perché i controlli si sapeva che c'erano dal mattino, e il ritiro può essere stato un maldestro tentativo di passarla liscia
 
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