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Alfredo Martini
#41
Nel 93 è iniziata l'era dell'epo e nei due anni successivi è cambiato completamente il ciclismo, qualcuno come Indurain si è arreso, qualcun altro magari non subito si è poi adeguato ma nel frattempo gente fino a quel punto mediocre diventava fortissima, si vedevano velocisti vincere sulle grandi salite e cose del genere.
(E occhio che quando dico che l'epo è arrivata nel 93 mi riferisco all'uso che se ne faceva in gruppo, un fenomeno che poi nei due anni immediatamente successivi ha raggiunto proporzioni tali che c'è stata la necessità di prendere provvedimenti, per quanto poi questi si siano rivelati inefficaci)
Proprio in quegli anni gli italiani dominavano le classiche ma ai mondiali siamo sempre usciti male, ovviamente questi dati sono da considerare una mera coincidenza e infatti la mia era una semplice considerazione di natura statistica relativa a ciò che ho visto io da quando ho iniziato a seguire il ciclismo (1990), per il resto mi trovo fondamentalmente d'accordo con quello che dici, il ruolo di Martini non so dire qual era ma certamente non era all'oscuro di queste situazioni che credo abbia vissuto lui in prima persona anche quando correva così come per tutti coloro che fanno sport e non necessariamente a livello agonistico.
Il discorso però poi ritorna sempre ad essere lo stesso, quale credibilità ha uno sport come il ciclismo e i con esso i suoi protagonisti? Sinceramente a me frega niente di cosa rappresentano questi personaggi a livello umano, se voglio un punto di riferimento c'ho mio papà per il resto mi limito ad apprezzare o disprezzare qualcuno nell'ambito sportivo, da questo punto di vista Martini è stato una figura importante per l'Italia non solo ciclistica, da qui a santificarlo senza dubbio ce ne passa ma se cominciamo a dire "tizio è stato un grande però", "caio ha fatto tanto tuttavia" eccetera la cosa diventa altrettanto stucchevole.
 
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#42
(26-08-2014, 02:39 PM)BidoneJack Ha scritto: Il discorso però poi ritorna sempre ad essere lo stesso, quale credibilità ha uno sport come il ciclismo e i con esso i suoi protagonisti? Sinceramente a me frega niente di cosa rappresentano questi personaggi a livello umano, se voglio un punto di riferimento c'ho mio papà per il resto mi limito ad apprezzare o disprezzare qualcuno nell'ambito sportivo, da questo punto di vista Martini è stato una figura importante per l'Italia non solo ciclistica, da qui a santificarlo senza dubbio ce ne passa ma se cominciamo a dire "tizio è stato un grande però", "caio ha fatto tanto tuttavia" eccetera la cosa diventa altrettanto stucchevole.

La prima parte è la cosa più condivisibile letta su questo forum dai tempi in cui Massi scrisse che Pagliarini è un indiota, la seconda pure però apri ogni giornale da 10 anni a questa parte e trovi Alfredo Martini accanto a Gandhi e Madre Teresa di Calcutta. Vogliamo sorvolare su quegli anni? Mi sta pure bene, però non fatelo diventare un simbolo di onestà, etica e lotta al doping.
Comunque il doping non è solo Epo, prima c'erano altre cose, anche più pericolose
 
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#43
Quando ero piccolo ero appassionato dei racconti di Alfredo durante la Domenica del Mondiale. La sua saggezza era per me orgoglio già quando avevo 9 anni, perchè anche se perdevamo sapevo che ero connazionale di questo mito ed era una grande consolazione. Col passare del tempo ho capito la vera grandezza di quest'uomo. Nonostante il Ciclismo sia un mondo pieno di troppi vecchi, Alfredo era uno dei pochissimi che pur essendo anziano, non criticava, anzi, esaltava il Ciclismo moderno, promuovendo questo spettacolo ai giovani.
Mi piace ricordarlo così, col suo sorriso da giovane novantenne:

[Immagine: 01-olycom_352-288.jpg]

Ciao Alfredo, guida i tuoi ragazzi da lassù Ciao
 
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#44
CIAO ALFREDO. DOMANI A FIRENZE I FUNERALI
La salma di Martini sarà esposta oggi alle ore 15

La salma di Alfredo Martini sarà esposta dalle 15 di oggi nella sala consiliare del Comune di Sesto Fiorentino, la sua città, dove l'ex ct azzurro di ciclismo è morto la notte scorsa a 93 anni. Il sindaco Sara Biagiotti ha anche disposto che le bandiere siano esposte a mezz'asta nel territorio comunale e che il gonfalone del Comune sia presente nella camera ardente. Martini, ha ricordato la stessa Biagiotti, è stato in passato assessore allo sport a Sesto Fiorentino. L'omaggio a Martini sarà possibile fino a oggi alle 19, poi la camera ardente riaprirà domani alle 9:30 fino alle 13. I funerali domani alle 16 nella Pieve di San Martino a Sesto Fiorentino.

tuttobiciweb.it
 
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#45
Alfredo Martini, tanti campioni per l'addio al ct
Celebrate le esequie a Sesto Fiorentino

Una chiesa stipata di oltre mille amici, atleti, fan, concittadini, tanta commozione, e un vero e proprio team di campioni veri, iridati con la maglia azzurra, a tenere alto il feretro del 'grande saggiò del ciclismo, Alfredo Martini. Si sono svolti così, oggi, i funerali dell'amatissimo ex ct della nazionale azzurra, spirato a 93 anni lunedì notte nella sua casa di Sesto Fiorentino. Alle esequie, celebrate questo pomeriggio nella pieve di Santo Stefano, un vero e proprio fiume di persone, che ha letteralmente 'invasò la chiesa dove si è tenuta la cerimonia. A decine sono rimasti fuori, sotto il sole, in attesa di poter dire addio per l'ultima volta a Martini. A trasportare la bara, una squadra azzurra d'eccezione, formata da grandi campioni, gente che ha fatto la storia del ciclismo, con imprese tali da tenere alto l'onore dell'Italia all'estero, vittorie nel Campionato del Mondo (per non dire delle altre) che rimarranno indelebili negli annali dello sport, cioè gli iridati Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest e Paolo Bettini, protagonisti di imprese epocali. L'enorme affetto per il ct si è sfogato in un grande applauso all'arrivo della bara nella chiesa gremita. "Alfredo era un uomo di famiglia, in cui tutti noi ci riconosciamo per i valori che ha espresso in tutta la sua vita", ha detto nella celebrazione, rivolto in particolare ai familiari dell'ex ct, il sacerdote don Silvano Nistri. Anche l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha voluto far arrivare, con un messaggio personale, il suo omaggio: messaggio in cui riferisce di aver chiesto a Martini la sua versione sul celebre passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali. In tanti alle esequie hanno preso la parola per ricordare il grande commissario, con la bara davanti all'altare e sopra una maglia azzurra recante la scritta 'Italià. Ad offrire al 'maestrò il contributo più commovente è stato l'attuale ct azzurro Davide Cassani: "Io ho avuto due padri: il secondo è stato Alfredo. Sono diventato ct a casa sua", ha aggiunto commosso, ricordando anche che, ancor prima, era stato Martini a dargli la possibilità di realizzare il suo "grande sogno: mi ha chiamato ben nove volte in nazionale nonostante non fossi un campione. Forse perché prima del campione, Alfredo Martini cercava un uomo, qualcuno che potesse aiutarlo nel suo progetto: lui non era un campione, era qualcosa di diverso". Moltissimi i rappresentanti del mondo delle due ruote presenti: tra questi il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco e tanti ciclisti professionisti come il trionfatore del Tour, lo 'Squalò Vincenzo Nibali, e, tra gli altri, Luca Paolini, Andrea Tafi, Gilberto Simoni, Vittorio Adorni, Luca Scinto e Michele Bartoli per un saluto sentito e sincero, che insieme a quello tributato a Martini dalla gente comune, certifica lo spessore unanimemente riconosciuto a un grande protagonista.

Anche l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ha voluto salutare oggi, con un messaggio personale letto durante i funerali a Sesto Fiorentino, il grande ct della nazionale azzurra di ciclismo Alfredo Martini Nel documento, Betori ha ricordato di aver chiesto l'opinione di Martini in merito alla celebre fotografia del passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali, su chi fosse stato tra i due a cedere l'acqua al rivale. Un enigma mai chiarito con certezza. Ma "Alfredo Martini mi rispose - spiega nella lettera il cardinale Betori - che questo dato era del tutto secondario: quello che contava, mi disse, era che tra due uomini ci fosse stato un gesto di rispetto e fiducia del genere",

"Io ho avuto due padri: il secondo è stato Alfredo". Lo ha detto, prendendo la parola nel corso del partecipatissimo funerale dell'ex ct della nazionale di ciclismo Alfredo Martini, celebrato oggi a Sesto Fiorentino, l'attuale commissario tecnico degli azzurri, Davide Cassani. "Sono diventato ct a casa sua", ha aggiunto commosso Cassani, ricordando anche che, ancor prima, era stato Martini a dargli la possibilità di realizzare il suo "grande sogno: mi ha chiamato ben nove volte in nazionale nonostante non fossi un campione. Forse perché prima del campione Alfredo cercava un uomo, qualcuno che potesse aiutarlo nel suo progetto: lui non era un campione, era qualcosa di diverso".

tuttobiciweb.it
 
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#46
Per me la saggezza di Martini e la sua statura etica non hanno nulla a che vedere, in positivo o in negativo, col doping o colle scorrettezze praticate da coloro che selezionava o guidava. Sono due sfere ben distinte e mescolarle nello stesso calderone è opera scorretta e disonesta. La sua grande statura di uomo di sport, oltre che dai traguardi raggiunti che qui è inutile riepilogare, era rafforzata ed ingigantita dalla capacità di distillare dalla propria esperienza personale intuizioni, suggerimenti, riepiloghi, precetti, note a margine solo apparentemente marginali, considerazioni di carattere generale che andavano oltre i confini del proprio campo professionale. E nel fare questo di esprimerle e di divulgarle con l'incanto, la naturalezza, la grazia, la spontaneità argomentativa capaci di mettere chi era in ascolto in quello stato d'animo proprio di chi si trovi di un fronte un grande saggio che ha visto grandi uomini ed attraversato epoche e da quello ha tratto grandi lezioni. Non era un santo certo, ma aveva qualcosa della levità dei grandi profeti, pur essendo spoglio di qualsiasi retorica oracolare. Certo applicare le piccole misure da sartoria di un moralismo angusto e vendicativo, fa veramente a pugni con la grande statura dell' uomo.

Un grande uomo.
 
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