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Alla Lavagna! Interroghiamo.......Lupo Solitario
#81
Lo avevo capito e ti ho ownato senza che te ne accorgessi a quanto pare :-/

Alessio fesso...

Simone da quale corridore ti aspetti il salto di qualità quest'anno?
 
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#82
Ma non mi hai ownato ma cosa dici Asd
 
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#83
Cosa pensi del dilettantismo in Italia?
 
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#84
Vedendo i nuovi talenti che stanno crescendo e i progetti delle varie federazioni, quali saranno per te le nazioni faro nei prossimi 5-6 anni? E l'Italia come è messa in questo senso?
 
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#85
Rispondo alla prima, poi le altre domani XD
Il salto di qualità lo aspetto da un po' di tempo da Van Keirsbulck, ma comincio a temere di averlo sopravvalutato visto che anche la Quick Step lo stava per scaricare. Però ci può ancora stare, i problemi personali ormai sono alle spalle e l'età comincia ad essere quella giusta per il World Tour (è passato clamorosamente presto, ha la stessa età di Villella e comincerà il quarto anno). Naturalmente per salto di qualità non intendo che vinca Roubaix e Fiandre, ma qualche passo avanti significativo. Tra i velocisti mi aspetto che Arnaud Demare si avvicini al livello di Cavendish, Greipel e Kittel perché ne ha decisamente. Però la risposta definitiva è John Degenkolb, ha tutto per vincere la Sanremo e ha quasi tutto per vincere il Fiandre e deve sbrigarsi perché se poi comincia ad accontentarsi di corse di secondo livello non diventerà mai un campione
 
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#86
Ispirandomi alla domanda di Hiko: quali giovani riusciranno secondo te a fare il salto di qualitù il prossimo anno?
 
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#87
Guardo che è la stessa domanda che gli ho fatto io :-/

E la risposta la leggi nel messaggio sopra il tuo Eheh
 
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#88
Quelli sono già vecchi per me Sese
 
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#89
Che salto di qualità vuoi che faccia un corridore di vent'anni, nei primissimi anni la crescita dev'essere costante a meno che non sei Sagan. Mi aspetto che Cattaneo della Lampre faccia qualche passo avanti, ovviamente anche Aru, però non salto di qualità nel senso che tutto d'un tratto si trovano a giocarsi la maglia rosa, una crescita graduale.
Il dilettantismo in Italia non credo di avere le conoscenze per giudicarlo, io seguo le gare in tv o al computer e il mondo dei dilettanti lo conosco pochissimo. Di sicuro preoccupa l'anomalia del movimento italiano rispetto a quelli europei però non è detto che il fatto di avere un dilettantismo vero contro le varie squadre Continental sia un male. Credo sia anche una necessità visto che il nostro movimento rispetto ad altri è immenso, non ci possono essere 20 squadre Continental. Però ecco, le squadre più importanti, Colpacl, Zalf, Trevigiani dovrebbero fare un passo avanti e "internazionalizzarsi", almeno come calendario. Proprio il calendario delle gare secondo me è uno dei nostri problemi, ci sono tantissime gare, tutte uguali, niente crono, pochissime corse a tappe. All'estero è diverso, per dire Herklotz quest'anno ha partecipato ad almeno 5 corse a tappe da dilettante vero e proprio, Van Baarle almeno 8 (dico almeno perché sto guardando su Cycling Quotient e ovviamente non c'è tutto), Villella credo solamente al Valle d'Aosta (e avrebbe fatto l'Avenir se non fosse stato con la Cannondale).
Le nazioni faro non cambieranno, le Federazioni migliori negli ultimi anni sono state sicuramente quella australiana e quella britannica, che hanno creato due movimenti fortissimi praticamente dal nulla. Rimane il problema che il bacino da cui pescare per loro è molto più limitato rispetto a Italia, Francia, Belgio, che finché ci sarà il ciclismo saranno sempre tra le nazioni più importanti. 5 anni fa la Francia sembrava pronta a dominare il mondo con i vari Pinot, Rolland, Coppel. In realtà sono ancora lontani anni luce dall'avere una minima chance di vincere un grande giro e fatico a spiegarmelo. Credo sia un problema dei singoli corridori, non un problema di metodo, anche perché corrono tutti in squadre diverse. Quindi vista la quantità di talenti francesi che continuano a passare professionisti credo che un giorno vicino, con un po' di fortuna, potrebbero fare grossi passi in avanti nella gerarchia delle nazioni
 
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#90
Credi che tra 10 anni il Ciclismo sarà un duello tutto Anglosassone tra Australia e Inghilterra (come un po' Italia e Belgio negli anni passati) oppure vedi altre nazioni in crescita ?
Credi che un Belga possa in tempi medi tornare a vincere un GT ?
L'ultima, quando credi che potremmo vedere il nome di un Africano in un albo d'oro di grande prestigio ?
 
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#91
Quali sono i tuoi corridori preferiti in attività e non?
 
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#92
Ma non è tanto avere altre nazioni in crescita, Belgio, Italia, Francia, Spagna ci saranno sempre perché il ciclismo si fa in questi posti. Anzi, credo che Australia e Gran Bretagna potrebbero anche scomparire o quasi dal panorama mondiale in tempi relativamente brevi. Gli Stati Uniti erano la nazione emergente qualche anno fa, ora che fine hanno fatto? Tante squadre ma un movimento che complessivamente è di livello medio-basso. Una nazione che potrebbe tornare in alto è la Russia, credo che la Federazione stia facendo un buon lavoro.

Un belga che ritorna a vincere un grande giro non nei prossimi 5 anni, se poi passa qualcuno di nuovo magari sì, ma tra i corridori presenti oggi tra i professionisti non c'è nessuno che ne sia capace. Van den Broeck non tornerà ad altissimi livelli, ammesso che ci sia mai stato, Vanendert è già tanto se non si ritira entro due anni, Monfort non andrà mai oltre il settimo, ottavo posto e De Gendt finirà in un ospedale psichiatrico molto presto. Tra i giovanissimi l'unico che promette bene in quel senso è Wellens ma comunque non credo che possa diventare un campione.

Gli africani vedremo...Berhane, Kudus, Teklehaimanot sono una bella generazione ma se fossero italiani o comunque bianchi nessuno li avrebbe notati. Sicuramente c'è del potenziale, però non li vedo troppo in alto. Potranno diventare onesti corridori da World Tour ma vincere grandi giri o classiche monumento no. Per vedere un africano su un podio importante dovremo aspettare un fuoriclasse isolato, non si può pensare che il movimento raggiunga quelli più importanti.

Corridori preferiti Trentin, Stybar, Kwiatkowski, Majka, Degenkolb, anche Daniel Martin. Poi ovviamente tifo per Nibali e Aru ma quello tutti. Tra quelli ritirati Cunego Sisi No vabè, avendo cominciato a seguire il ciclismo nel 2003-2004 alla fine i corridori sono ancora quasi tutti lì. Ora che non corre più stimo Oscar Freire ma quando correva lo detestavo (tanto da arrivare a sperare ardentemente che cadesse durante i vari Mondiali). La gente che correva prima che nascessi non mi dice niente
 
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#93
Se dovessi scegliere un tappa del Giro 2014 e una del Tour 2014, che secondo te possono essere decisive, quali sarebbero?
 
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#94
Al Tour se non succede qualcosa nella tappa del pavè la classifica è chiusa o quasi, quindi dico quella. Le altre tappe si decideranno sulla salita finale e a parte i distacchi di 20-30 secondi tra i più forti non succederà altro. Per il Giro invece lo Zoncolan viene alla fine quindi rischia di essere ininfluente, invece la tappa di Val Martello mi ispira di più, però dipende da chi ci sarà. Se si vuole attaccare da lontano quella è perfetta con le lunghe discese alpine, pochissima pianura e il Gavia per isolare gli avversari
 
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#95
Beppu o Arashiro?
 
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#96
Ci sono dubbi? Beppu è un fuoriclasse, Arashiro un pidocchio che vince il campionato nazionale solo quando Beppu non c'è
 
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#97
Coppi o Bartali?
 
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#98
Probabilmente avrei tifato per Coppi se fossi vissuto a quei tempi, ma è altrettanto probabile che sarei morto in guerra quindi avrei avuto meno tempo per affezionarmi a lui rispetto a Bartali Sisi
 
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#99
Riesci a trovarmi analogie tra Andy Schleck e Cadel Evans per quello che riguarda il modo in cui sono arrivati i piazzamenti di lusso per entrambi i corridori? Ci sono speranze che il lussemburghese riesca a trovare la rivincita sperata proprio com'è accaduto all'australiano prima col mondiale e poi con il Tour del 2011?
 
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Per i piazzamenti non direi proprio Confuso, entrambi hanno vinto una volta e sono arrivati due volti secondi, ma il modo con cui l'han fatto è completamente diverso (metterei un "imo", ma non va bene a Pagliarini quindi no - anche se ora mi giudicherà come un prepotente)
 
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