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Amore&Vita - Conad 2011
#1
Cycling 
 
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#2
Fanini: vogliamo gridare Bongiorno!
Il Team Amore&Vita Conad continua la sua avventura con la filosofia che lo ha animato in questi ultimi anni, vale a dire rilanciare corridori che sono stati dimenticati, offrire una nuova chance a chi ha sbagliato e mettere in luce giovani interessanti. «Il nostro obiettivo - spiega il team manager Cristian Fanini presentando il team 2011 - è quello di tentare di lanciare il più possibile qualche atleta nell’olimpo del ciclismo e provare ad ottenere soddisfazioni personali, come è stato il caso nel 2010 per Starchyk e Metlushenko. Per me è un motivo di orgoglio vederli approdare in un team Pro­Tour, se lo meritano per come sono stati importanti, per come hanno corso e sono felice perché a loro mi lega un’amicizia vera. Il sogno di Amore&Vita Conad è quello di poter portare qualche altro atleta al ProTour. Un altro obiettivo è quello di tornare a vincere in Italia: lo scorso anno non ci siamo riusciti e quel risultato ci è mancato. Ma allo stesso tempo non perdiamo di vista gli Stati Uniti, un Paese nel quale godiamo di grande considerazione e che a me interessa davvero molto. Per puntare a questi obiettivi contiamo su uno staff confermatissimo e in famiglia è rientrato anche Pierino Gavazzi, la cui presenza per i ragazzi è importantissima. L’esordio? A fine mese a Besseges o in Calabria se queste corse non verranno cancellate. Il sogno per il 2011? Ne ho due: Philadelphia è la corsa che ho amato da corridore e amo da dirigente. E poi dico a Camaiore perché corro in casa e mi piacerebbe lasciare il segno. I nostri ragazzi? Ve li presento subito, anche se la rosa deve essere completata con almeno altri tre elementi».

Volodymyr Bileka: «Spero fortemente di rilanciarlo. Secondo me può tornare a far parte di un team ProTour perché è un grande uomo squadra. La sua grande esperienza sarà molto utile per i tanti giovani che abbiamo. Inoltre, lui e la sua storia possono essere per loro un esempio importate: tornare a correre dopo due anni di squalifica non è stato facile nemmeno per lui, ma le doti le ha, può ottenere risultati alla Starchyk o alla Borisov, per restare in casa nostra. Lui è un diesel, si è ricostruito con calma, lo scorso anno ha lavorato bene mi ha detto subito che avrebbe voluto restare con noi. Io ho accettato immediatamente e credo che possa tornare anche a vincere, magari in estate che è la stagione che gli si addice di più».
Ruben Guillermo Bongiorno: «Una scommessa che spero di non perdere. Mi aspetto molto da lui, l’ho sentito motivato e finalmente ci siamo trovati dopo un lungo inseguimento. Già dal 2008 voleva venire con noi, poi Reverberi lo ha confermato. Lo scor­so anno, poi, ave­vo puntato tutto su Metlushenko, Ru­ben a giugno mi disse che voleva venire con noi, ma conosco bene Yuriy e so che se gli avessi affiancato Bongiorno gli avrei creato problemi. Poi a fine settembre, quando ho saputo del discorso Lampre per i nostri ucraini, ho sentito Ruben e gli ho detto “mi piacerebbe darti una possibilità”. In Italia lui ha dimostrato di saper vincere e se decidesse di far le cose seriamente, si toglierebbe tante soddisfazioni. Mir­ko Rossato e Giuseppe Lanzoni, che lo conoscono bene, mi assicurano che è determinato e che vuol tornare e far le cose come si deve. Tra i velocisti, anche con Quaranta avevamo vinto la scommessa, quindi ci proviamo adesso con Ru­ben, consapevoli che anche il nostro calendario si adatta perfettamente al velocista argentino».
Vladislav Borisov: «Un corridore perfetto. È serio, incredibilmente meticoloso, sa dare battaglia, sa aiutare. Confesso che sono un po’ deluso dal fatto che uno come lui non sia riuscito a trovare spazio in un team di categoria superiore. Eppure ogni anno qualche bel risultato lo ottiene: al Melinda qualche mese fa ha insidiato Nibali e preceduto Visconti. Poco prima si era piazzato sesto alla Agostoni. Non è veloce, ma c’è sempre. E non dobbiamo di­men­ti­care che per noi un secondo al Melinda è un grande risultato, ottenuto tra l’al­tro con un atleta nel quale non aveva cre­duto nessuno».
Bernardo Colex Tepoz: «È un buon scalatore messicano, prezioso per l’economia della squadra, soprattutto perché ci permette di essere presenti ad alto livello in corse che ci interessano come la Vuelta a Mexico e la Vuelta a Chihuaua. In Europa è ancora tutto da scoprire».
Jaroslaw Dabrowski: «Alttro atleta serio che abbiamo deciso di confermare, dopo che è sfumato il suo passaggio alla CCC. È uno scalatore dal rendi­men­to continuo, un elemento utile e pre­zioso per la squadra».
Kristian Engen Forbord: «Piccola introduzione per raccontarvi come mai abbiamo puntato su atleti norvegesi. Antonello Mattia della Dynatek mi ha messo in contatto con Neal Englock, suo importatore in quel paese, che voleva addirittura che affiliassimo la squadra in Norvegia. Ci abbiamo provato, poi il progetto è sfumato ma ab­biamo scelto due corridori. Li ho seguiti a settembre in Italia in corse come il Friuli, la Ruota d’Oro e il Piccolo Lom­bardia e For­bord è stato il corridore più combattivo, sempre all’attacco. È acerbo, deve crescere e migliorare ma chi lo conosce bene dice che ha doti simili a Boasson Hagen, per fare un paragone illustre».
Sergiy Grechyn: «Nessuno se lo fila, ma se parlate con Met­lushenko e Star­chyk vi diranno che il potenziale di questo ragazzo è in­credibile, vi parleranno di un fenomeno. Ha trent’anni e non è mai riuscito ad esprimersi al top, anche se va detto che si è sempre sa­crificato al 100% per Yuriy. Secondo me farà delle ottime cose: lo ha già dimostrato quando ha potuto fare la sua corsa. In una squadra belga sarebbe perfetto, è un tipo alla Boonen, se mi concedete il paragone. A Philadelphia nel 2010 gli ho visto fare un numero straordinario dopo un mese e mezzo che non correva: è stato in fuga tutto il giorno con Oss e compagni, si è riportato poi da solo sui tre in fuga - che era­no Oss, Capecchi e il canadese Boi­vin, poi bronzo al mondiale Under 23 -, ha ti­rato il doppio de­gli altri e quando li han­no presi a tre chilometri dall’arrivo si è piazzato dodicesimo in volata. Un grande».
Andrey Klyuew: «Da lui mi aspetto molto. È stato campione europeo su strada negli under 23 nel 2008, doveva passare alla TMobile, poi ci fu la crisi della società e lui è finito in squadre piccole. Ha un carattere fragile e si è un po’ perso, ma potrà far bene».
Volodymyr Kogut: «Me l’ha fatto prendere Metlushenko, è un passista molto forte con buoni margini di mi­glioramento. Ha corso molto in Spagna, anche da dilettante, poi è tornato in Ucraina e Yuriy mi chiese di prenderlo anche per tirargli le volate. Nel 2010 ha avuto problemi di visto, ha vinto in Rus­sia, ma quando è arrivato ha dimostrato di essere un atleta serio, di cui ci si può fidare».
Patrik Moren: «Campione svedese 2009 tra gli Under 23, è un buon corridore. Me l’ha consigliato Glenn Ma­gnus­son, che è il ct della Svezia. Ha 23 anni, ed è il miglior talento svedese, tiene in salita ed è veloce: un corridore come il nostro Ljungblad».
Oleg Opryshko: «Ragazzo giovane, ucraino, che secondo me ha del talento. Due anni fa ha vinto la tappa più dura del Tour de l’Avenir ed è stato il miglior scalatore al Regioni. Lo scorso anno ha rischiato di morire: durante una rapina è stato aggredito e accoltellato al rene, adesso per fortuna sta bene, si è ripreso e può darci molto».
Nic Sanderson: «Il classico cavallo matto: ha una classe eccelsa, vede la corsa in un secondo, è sempre al posto giusto, ma poi... Lo devi controllare 24 ore al giorno, d’estate lo trovavo in spiaggia con la bicicletta... Poi ha ca­pito che rischiava il contratto si è messo a fare sul serio. Può giocarsi le sue car­te e far bene davvero».
Bersvenn Stoen: «È il secondo norvegese, ha già corso in Italia da dilettante alla Mastromarco. È un ragazzo dell’83 che punta a capire se può avere un futuro nella bicicletta o deve gestire il negozio di bici della famiglia. Può essere utile alla squadra e rivelarsi un ottimo elemento».

da tuttoBICI di gennaio a firma di Paolo Broggi
 
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#3
Una bici speciale per la Amore&Vita Conad
Kg. 6,850. E’ questo il peso, della nuova bici, in edizione limitata, realizzata dall’azienda padovana Dynatek in esclusiva per il team Amore & Vita.
Il telaio interamente made in Italy, è stato concepito, disegnato e creato personalmente da Antonello Mattia, fondatore del marchio Dynatek. Costruito con l’esclusiva fibra di carbonio di altissimo livello, Torayca, l’RS Team Edition è un frame monoscocca di geometria tradizionale con reggisella integrato e spessori differenziati nella parte posteriore per favorire lo scatto. E’ il frutto dell’alta tecnologia Dynatek unito all’evoluzione della precedente versione denominata BBEVO ed ancora in vendita.
La bici è montata con gruppo Sram Red, componenti Deda Elementi, guarnitura FSA, freni TEC, Selle SMP, ruote Spinergy e coperture Michelin.
“Ringrazio moltissimo la Dynatek nelle persone di Antonello Mattia e della signora Luana per aver rinnovato la fiducia nel nostro team e per averci fornito un mezzo a dir poco strepitoso” commenta il team manager Cristian Fanini.
“Il dott Mattia ci tiene che i nostri atleti abbiano a disposizione soltanto il meglio del meglio come da politica Dynatek – prosegue Fanini - pertanto, ha curato ogni più minimo dettaglio con una meticolosità davvero incredibile, stando attento anche a tutti i consigli e feedback dei nostri ragazzi che già l’anno scorso usavano le sue bici. Da questa speciale collaborazione è nata la Dynatek RS, una bici altamente performante, leggerissima ma allo stesso tempo rigida e decisamente grintosa ed accattivante, con questo look real carbon e bianco opaco. Di più proprio non potevamo chiedere. Sono sicuro che ripagheremo Antonello Mattia e tutta la Dynatek portando questa bici sul gradino più alto del podio”.

[Immagine: showimg.php?cod=36002&tp=n]

tuttobiciweb.it
 
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#4
Ecco la nuova maglia dell'Amore & Vita
Il debutto agonistico è alle porte, tra una settimana infatti il team Amore & Vita sarà schierato al via dello storico Trofeo Laigueglia. E proprio in queste ore il team manager Cristian Fanini ha presentato ai suoi atleti la nuova maglia 2011.
«Sarà un vero e proprio ritorno alle origini per celebrare il 21° anniversario della fondazione del messaggio Amore e Vita, avvenuto nel marzo 1990 in Vaticano alla presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II e la collaborazione del Sen. Roberto Formigoni (da sempre nostro Presidente Onorario). Riproporre il restyling della versione originale proprio quest’anno ci da particolarmente orgoglio, visto che ricorre la Beatificazione del compianto Pontefice che tanto è stato vicino nel corso degli anni alla nostra squadra», spiega Cristian Fanini.
Ritornando al design prosegue: «Il look sarà quindi quello della prima maglia Amore & Vita con i colori azzurro e bianco e la bandiera della pace in primo piano. Il risultato è davvero positivo. Questo style vintage, tra l’altro molto di moda in questi ultimi tempi, risulta elegante ma allo stesso tempo non manca di essere aggressivo. Sono sicuro che a molti appassionati piacerà. Chiaramente c’è stato un leggero restyling, soprattutto nella parte posteriore, dove il colore predominate sarà il bianco ed il logo storico a cuore che creammo proprio sotto il consiglio di Papa Wojtyla. Devo ringraziare Davide Giordani di Leda Sport, da quest’anno nostro nuovo partner e official sponsor per l’abbigliamento tecnico, che l’ha realizzata. Leda Sport è un’azienda seria che veste il ciclismo dal 1970, riponendo la massima attenzione nella ricerca del design più all’avanguardia e dei materiali tecnici più comodi ed innovativi. Sono sicuro che entrambi raccoglieremo molte soddisfazioni da questa collaborazione».

[Immagine: showimg.php?cod=36104&tp=n]

tuttobiciweb.it
 
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#5
Che grande squadra. La maglia non mi sembra molto una maglia da ciclismo...
 
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#6
Sei ironico, vero?! Asd E' l'unico modo che trovo per spiegare quel "grande". Asd

La maglia io l'apprezzo invece: se c'è una cosa che m'è sempre piaciuta dell'Amore&Vita è il fatto di avere delle maglie mai banali. Quella di quest'anno è parecchio originale, m'ha devo dire che è carina. Anche il disegno sul retro m'attira: certo, il bianco quest'anno tira fin troppo in gruppo, però questa penso si possa riconoscere molto bene...
 
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#7
(15-02-2011, 06:43 AM)SarriTheBest Ha scritto: Sei ironico, vero?! Asd E' l'unico modo che trovo per spiegare quel "grande". Asd

La maglia io l'apprezzo invece: se c'è una cosa che m'è sempre piaciuta dell'Amore&Vita è il fatto di avere delle maglie mai banali. Quella di quest'anno è parecchio originale, m'ha devo dire che è carina. Anche il disegno sul retro m'attira: certo, il bianco quest'anno tira fin troppo in gruppo, però questa penso si possa riconoscere molto bene...

Ahah, no dai, non ero ironico. Diciamo che è una squadra un po' "particolare". E' forte la descrizione di Gretchyn:

Citazione:Nessuno se lo fila, ma se parlate con Met­lushenko e Star­chyk vi diranno che il potenziale di questo ragazzo è in­credibile, vi parleranno di un fenomeno. Ha trent’anni e non è mai riuscito ad esprimersi al top

Un fenomeno trentenne che finora avevo sentito solo su Pro Cycling ManagerAsd Poverino, gli auguro di smentirmi e di vincere il Giro d'Italia l'anno prossimo...
Poi per la maglia, piace molto anche a me, il fatto che non sembri una maglia da ciclismo a mio modo di vedere è una cosa molto positiva, perchè generalmente non mi piacciono.
A proposito, che fine ha fatto Starchyk?!? Quello era forte...
 
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#8
Mi pare sia andato con Metlu alla Lampre. Sisi
 
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#9
AMORE&VITA. Appuntamento al Qinghai Lake Tour

Dopo aver chiuso al secondo posto nella classifica generale del Tour de Beuace (in Canada) con lo scalatore Bernado Colex (a soli 25 secondi dal vincitore Paco Mancebo) ed aver poi conquistato (sempre con Colex) il campionato nazionale Messicano (a crono) e quello Israeliano su strada con il giovane neoprofessionista Niv Libner, il team Amore & Vita è volato in Cina dove da domani sarà impegnata nel Tour Qinghai Lake (UCI 2.HC).
Una corsa molto prestigiosa che ogni anno vede aumentare il suo valore e migliorare nell’organizzazione e nella quale il team ha sempre brillato, vincendo in due partecipazioni un totale di ben 4 tappe. Al via ci saranno gli ucraini Billy Bileka, Sergy Grechyn e Vlolodymyr Kogut, il messicano Bernardo Colex, il russo Vladi Borisov, il tedesco Phil Mamos e lo svedese Patrik Moren. Sull’ammiraglia ci sarà Maurizio Girogini.
(Tuttobiciweb.it)
 
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