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Androni Giocattoli 2011
#21
Savio: la Androni è pronta alla stagione delle sfide
Gianni Savio e Marco Bellini amano le sfide e con la loro Androni per il 2011 ne promettono tante davvero. Corridori da rilanciare, altri addirittura da ricostruire, altri ancora da far crescere. Avendo ben chiari, come sempre, gli obiettivi da raggiungere. Che sono il Giro d’Italia, se verrà confermata la presenza del team, e le corse italiane per la caccia al bis nel campionato tricolore. Con Gianni Savio, manager al ventisettesimo anno di attività, scopriamo le caratteristiche dei 18 corridori in forza al team, in una intervista realizzata prima che la stagione avesse inizio.

Luca Barla: «Me lo ha proposto Gibo Simoni dicendomi “è fortissimo”. Luca ha avuto un incidente terribile, gli hanno ricostruito il ginocchio, ma i test che abbiamo svolto a dicembre, dicono che i suoi numeri sono strepitosi. Ne approfitto per spiegare che abbiamo stipulato un accordo con la Coach Team As­sistant: sono tre allenatori coordinati dal professor Fabrizio Tacchino, seguiranno tut­ta la nostra squadra, studiandone preparazione e metodologia di lavoro. In base al regolamento sanitario interno, pe i nostri corridori, è vietato rivolgersi ad altri. Quanto a Luca, è passato giovanissimo al professionismo, e forse questo gli ha un po’ nuociuto».
Omar Bertazzo: «Arriva dalla Tre­vigiani di Remo Mosole ed è un ragazzo che alterna strada e pista. E in accordo con il presidente Di Rocco, continuerà a praticare entrambe le specialità».
Alessandro Bertolini: «Potrà essere, in più di una circostanza, l’allenatore in campo. Per l’entusiasmo e la determinazione - che sono le caratteristiche essenziali per potersi affermare - vedrete che darà una zampata, come ha fatto nel 2010 al Trentino. Ma non giudicatelo un vecchietto: difficilmente il 2011 sarà il suo ultimo anno».
Riccardo Chiarini: «Ha potenzialità ancora da dimostrare, ma mi piace sottolineare che è stato tra i corridori italiani più continui nella stagione 2010. Ha vinto il Trofeo Matteotti, l’ho visto bene al Giro del Veneto in maglia az­zurra ed è anche lui un attaccante di quelli che piacciono a noi».
Crescenzo D’Amore: «È un corridore che mi è sempre piaciuto e al quale offriamo una grande chance. Ci rendiamo conto che la sua situazione è un po’ folle, perché tre anni di inattività sono tanti, ma ci proviamo. Le doti le ha, è pur sempre un ex campione del mondo juniores. Ma con lui la parola d’ordine sarà “pazienza”».
Alessandro De Marchi: «Ci sono si­tuazioni che possono cambiare la vita di un atleta: ho conosciuto Alessandro al campionato italiano derny di Mori, me l’ha presentato Bertolini e mi ha chiesto di farlo provare con noi, come stagista. Ho accettato e... alla prima corsa, Parigi-Bruxelles, De Marchi va in fuga con altri quattro per 195 chilometri, amici belgi che lo vedevano in tv mi hanno subito telefonato per dirmi che era lui ad incitare gli altri e a fare la corsa. “Domani pagherà”, mi sono det­to e in­vece a Fourmies è arrivato nel gruppo che si è giocato la volata. E poi in tutte le corse seguenti non c’è stato nessuno più sveglio, attento e intelligente per entrare nelle fughe. Ho detto a Marco “facciamogli fare il Giro dell’E­mi­lia”: sono sceso sul San Luca per vederlo, seppure al gancio ha sempre tenuto il gruppetto dei migliori e ha finito trentesimo. Così abbiamo deciso di proporgli un contratto»
Giairo Ermeti: «Corridore che ab­biamo seguito per tutto il 2010, corridore che ha le caratteristiche che piacciono a noi, grintoso e determinato, forse troppo generoso, uno di quelli che non si nasconde. È un attaccante nato che si adatta perfettamente alla nostra filosofia di corsa».
Roberto Ferrari: «In lui io credo molto. Ha vinto tre corse nel 2010 - Gp Lu­gano, Giro del Friuli e una tappa del Brixia -, avrebbe potuto fare anche di più. Sono convinto che abbia ancora mol­to da dire»
Francesco Ginanni: «È un talento inespresso, per le po­ten­zialità che noi riteniamo abbia. È anche vero che è fi­glio del suo tempo e quindi ama la vita, in tutti i sensi. Il che è positivo, ma deve acquisire una maggiore determinazione in vista di quelli che per lui possono essere i grandi appuntamenti. La mononucleosi l’ha superata, bisognerà vedere con l’allergia. Lui è uno di quelli che deve partire forte, per noi e per se stesso. Ma sono convinto che in questa stagione riuscirà finalmente ad esprimere il suo vero ta­lento».
Yonatha Monsalve: «Atleta interessante che conosco da anni, lo ricordo vincitore in un gruppetto davanti al no­stro Jackson Rodriguez alla Vuelta a Venezuela. Ha corso nella Mastromarco di Giuseppe Di Fresco, nostro ex corridore, ha vinto nel 2010 una tappa del Giro Bio, una tappa del Giro delle Valli Cuneesi con il secondo posto finale, una tappa del Giro della Valle d’Aosta con secondo posto finale. E al mondiale in Australia è giunto diciannovesimo».
Carlos Ochoa: «È l’incarnazione dello spirito di sacrificio e della dedizione al lavoro. È capace di soffrire in bicicletta come pochissimi altri corridori al mondo. E nel nostro team ha sempre svolto un lavoro oscuro ma importantissimo».
Jackson Rodriguez: «L’abbiamo fatto crescere gradualmente, come nostra abitudine. È un corridore che ha dimostrato di saper vincere e che ha ottenuto in Italia tanti piazzamenti. Speriamo che nel 2011 alcuni possano tramutarsi in successi».
Josè Rujano: «La grande scommessa. Un atleta che ho scoperto io dopo averlo se­guito tramite gli osservatori che ho in Ve­ne­zue­la, l’ho portato in Ita­lia e l’ho fratto crescere gradualmente: in tre anni, ne aveva 23, ha raggiunto il podio del Giro. Aveva da­vanti un fu­turo stratosferico, purtroppo nella vita contano sempre i fatti: da quando ha lasciato la nostra squadra, in Europa non ha più ottenuto nulla. Con­ce­­dia­mogli l’attenuante di essere stato molto mal consigliato, ma ora si trova in fon­do all’ultima spiaggia. Il promotore del suo ingaggio è stato Hernan Ale­man, patron della Gobernacion de Zu­lia con cui correrà la Vuelta a Tachira. Con noi arriverà il 24 gennaio. Josè è un tipo “originale”, ma è sempre stato così e lo era anche nel 2005. Mi ha detto di aver capito i suoi errori, da noi troverà la serenità necessaria per provare ad inseguire il suo sogno. Io ci credo e lo di­mostra il fatto che gli ho fatto un contratto biennale. A proposito, con l’in­gag­gio di Rujano nella nuova classifica, redatta in base ai punteggi particolari dettati dall’Uci, noi ci collochiamo al 23° posto e quindi al 1° posto tra le squadre Professional italiane. Non male...».
Antonio Santoro: «A differenza di Monsalve, è uno scalatore puro. Al Valli Cuneesi in salita dava spettacolo, l’ho rivisto al Valle d’Aosta dove ha lavorato per Monsalve ed è stato nuovamente protagonista e prima era stato terzo al Giro Bio. Ma per i giovani non lancio proclami, devono crescere».
Emanuele Sella: «Spero che possa ripetere il percorso di Scar­poni. En­trambi sono incorsi in un problema di doping, hanno sbagliato e pagato e par­tiamo dal presupposto che è bene dare una seconda opportunità. È un ra­gazzo che in salita ha grandi doti, è grintoso in gara, ma deve essere portato ad un giusto equlibrio psicofisico. La sensazione è che ab­bia commesso errori anche perché si è rivelato fragile dal punto di vista caratteriale».
Josè Serpa: «Corridore su cui puntiamo molto perché in queste stagioni è stato sacrificato, nelle grandi corse a tap­pe, alla causa di Simoni prima e Scarponi poi. Protagonista al Giro, ha svolto spesso un lavoro oscuro. Quest’anno - visto che il capitano lo sceglierà la strada - ha tutte le opportunità per dimostrare il suo valore».
Luca Solari: «Ha avuto un 2010 sfortunato, alla Freccia Vallone si è rotto il gomito e la ripresa è stata molto difficile e lunga. Non ha potuto mettersi in evidenza, ma nelle corse di fine stagione (per esempio Gran Piemonte e Gp Modena) si è ritrovato».
Angel Vicioso: «Una squadra va in­tesa come un mosaico, i cui tasselli de­vo­no essere diversi ma compatibili. Angel per noi sarà importante nelle corse in linea e soprattutto nelle brevi ga­re a tappe che ha dimostrato di poter vincere. Ha anche un buon punteggio Uci e questo non guasta...».

da tuttoBICI di gennaio a firma di Paolo Broggi
 
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#22
Androni, che inizio: già sul podio in tre continenti
La Androni Giocattoli non avrebbe potuto iniziare in modo migliore la nuova stagione agonistica. I Campioni d’Italia 2010, divisi in tre formazioni, hanno partecipato in contemporanea a tre corse a tappe in America,Europa e Asia. In tutte e tre le gare, la squadra diretta da Gianni Savio, Marco Bellini e Giovanni Ellena ha conquistato il podio finale. Con Josè Serpa, secondo classificato al Tour de San Luis in Argentina e nel Giro della Provincia di Reggio Calabria e con Yonnatta Monsalve ed Emanuele Sella rispettivamente primo e terzo classificato nel Tour de Langkawi in Malesia.
«Eravamo certi di aver allestito nuovamente una squadra competitiva - ha dichiarato il Team Manager Gianni Savio - lo imponeva anche la responsabilità di presentare sulle nostre maglie lo scudetto tricolore vinto nella scorsa stagione. Gli attuali risultati dimostrano la forza della nostra formazione. Abbiamo già ottenuto cinque vittorie, tre frazioni del Tour de San Luis, due con Roberto Ferrari e una con Josè Serpa, la tappa regina e la classifica finale del Tour de Langkawi con Yonnatta Monsalve. Come sempre, abbiamo onorato le corse alle quali abbiamo partecipato e siamo convinti di poter offrire nell’arco della stagione nuove, grandi emozioni a tutti i tifosi».

tuttobiciweb.it
 
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#23
La Androni arricchisce la sua collezione di podi consecutivi
Con Roberto Ferrari, secondo classificato nel Gran Premio Costa degli Etruschi - vinto da Elia Viviani, la Androni Giocattoli ha conquistato il quarto podio consecutivo nelle quattro corse finora disputate. Aveva iniziato Josè Serpa, secondo sia nel Tour de San Luis sia nel Giro della Provincia di Reggio Calabria. Hanno continuato Yonnatta Monsalve ed Emanuele Sella, rispettivamente primo e terzo nel Tour de Langkawi, e ora ha calato il poker Roberto Ferrari, peraltro già vincitore nel Tour de San Luis.
«Con una attenta campagna acquisti - ha dichiarato il Team Manager Gianni Savio - eravamo certi di aver allestito una formazione competitiva. Con la conquista del titolo di Campione d'Italia a Squadre, sapevamo di dover onorare lo scudetto tricolore presente sulle nostre maglie. Nella classifica virtuale di merito di inizio 2011, grazie ai risultati ottenuti nelle gare internazionali, la nostra squadra è certamente nelle prime posizioni a livello mondiale».

tuttobiciweb.it
 
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#24
Domani ad Arona la presentazione ufficiale della Androni
Con lo scudetto tricolore sulle maglie, grazie al successo nel Campionato Italiano a Squadre 2010, e con cinque vittorie all'attivo in questo inizio anno, sarà presentata domani ad Arona la Androni Giocattoli. La formazione diretta da Gianni Savio, Marco Bellini e Giovanni Ellena, ai quali si è aggiunto il nuovo Diesse Roberto Miodini, si è aggiudicata in Argentina the frazioni del Tour de San Luis, due con Roberto Ferrari e una con il colombiano Josè Serpa, e in Malesia la tappa regina e la classifica finale del Tour de Langkawi con il venezuelano Yonnatta Monsalve. Grande attesa per il ritorno di Josè Rujano nel team che lo ha lanciato. Lo scalatore venezuelano intende ritornare ai livelli del 2005, quando conquistò il podio nel Giro d'Italia, terzo classificato alle spalle di Paolo Savoldelli e Gilberto Simoni.

tuttobiciweb.it
 
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#25
Androni, presentata ufficialmente la squadra 2011
È stata presentata ufficialmete stamane ad Arona la Androni Giocattoli, ventissettesima creatura di Gianni Savio. «Una squadra che abbiamo ricostruito dopo la partenza di Michele Scarponi, che abbiamo rilanciato - ha sottolineato il team manager torinese - e che ritengo più forte e comatta rispetto a quella dello scorso anno. L'inizio di stagione è stato esaltante con cinque vittorie e la presenza sul podio in tutte le gare che abbiamo disputato. Ora abbiamo l'obbligo di continuare così, nell'attesa fiduciosa e serena die ssere invitati a partecipare al prossimi Giro d'Italia».
Da parte sua Mario Androni, sponsor numero uno del team e grande appassionato, ha aggiunto: «Speriamo di partecipare al Giro perché questo è il massimo obiettivo di uno sponsor, ma allo stesso tempo vogliam aiutare i nostri ragazzi a crescere, vogliamo insegnare loro ad essere onesti e soprattutto io ricordo a tutti loro che l'importante è scendere dalla bicicletta in salute».
All'incontro hanno presenziato, tra gli altri, i dirigenti di sponsor del team come Sigma Coatings, Acqua Lauretana e Bicnhi, il vice presidente della Federciclismo Giani Sommariva, il presidente del Comitato Regionale Piemonte Rocco Marchegiano, l'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini, il grande Gibo Simoni ed il campione del mondo di paraciclismo Fabrizio Macchi.

tuttobiciweb.it
 
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#26
Androni record: otto podi in otto gare
Torino - giovedì 3 marzo 2011 - Record per la Androni Giocattoli. Otto podi consecutivi nelle otto gare disputate, tra le quali quattro corse a tappe. Ha iniziato in Argentina Josè Serpa, secondo nel Tour de San Luis ed a segno al Giro del Friuli. Ha quindi continuato nel Giro della Provincia di Reggio Calabria e nel Giro della Sardegna. In Malesia il neoprofessionista Yonnatta Monsalve si è aggiudicato il Tour de Langkawi. In Italia, Roberto Ferrari, Angel Vicioso ed Emanuele Sella sono saliti rispettivamente sul podio di Gran Premio Costa degli Etruschi, Trofeo Laigueglia e Classica Sarda.
Un inizio stagione entusiasmante per la Androni Giocattoli. “Con una accorta campagna acquisti – ha dichiarato il Team Manager Gianni Savio – abbiamo allestito una formazione nuovamente competitiva, scegliendo corridori adatti a tutti i percorsi. Abbiamo formato un gruppo compatto e unito in tutte le sue componenti, che riteniamo di gestire con vera professionalità. Nulla è lasciato al caso. Per citare un esempio, il nuovo accordo con il Coach Assistance Team coordinato dal Professor Fabrizio Tacchino, docente dei corsi della Federazione Ciclistica Italiana, prevede che tutti i corridori siano costantemente monitorati. Abbiamo responsabilizzato i nostri atleti senza sottoporli ad alcuna pressione e siamo orgogliosi del lavoro svolto e dei risultati ottenuti “.

ciclonews.it
 
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#27
Nuovo sponsor per Gianni Savio: ecco la Androni - C.I.P.I.
I Campioni d’Italia della Androni Giocattoli presenteranno una nuova maglia in occasione del Giro d’Italia. Con i colori invariati e il leggendario celeste delle biciclette Bianchi, la novità sarà rappresentata dall’ingresso nella ragione sociale di un nuovo nome: la C.I.P.I. Costruzione Impianti Petrolchimici Industriali. Si chiamerà dunque Androni Giocattoli – C.I.P.I. la formazione degli scalatori Emanuele Sella, Josè Serpa, Josè Rujano e del velocista Roberto Ferrari.
La C.I.P.I. Srl, azienda pavese attiva dal 1976 nel settore metalmeccanico, è specializzata nell’esecuzione di montaggi meccanici, nelle lavorazioni di carpenterie e tubazioni e nella manutenzione di impianti industriali.
Nella foto, scattata nello stabilimento di Sannazzaro dè Burgundi, sono ritratti alla firma dell’accordoGianni Savio, Marco Bellini e i rappresentanti della C.I.P.I. Umberto Rattazzi e Georgia Gregorini.

tuttobiciweb.it
 
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#28
Al Giro l'Androni sarà super in salita!
 
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#29
Con il Giro d'Italia, arriva pure il nuovo secondo sponsor: CIPI - Costruzioni Impianti Petrolchimici Industriali.

Ecco, via tuttobiciweb.it, la nuova maglia indossata da Josè Serpa:

[Immagine: showimg.php?cod=38448&tp=n]
 
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#30
se non sei basso e brutto non ti pigliano all'Androni? Asd Asd
 
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#31
Se è arrivato lo sponsor nuovo allora...!Dodgy

Bho,Savio disse che se fosse valsa la formula delle prime 17 del Ranking invitate nei GT avrebbe preso uno nuovo sponsor,quindi 4-5 corridori.

Temo sia difficile,ma sarebbe uno spettacolo ritrovare Rujano-Serpa-Sella e tutti i sud-americani del Principe in una Vuelta montagnosa come quella di quest'anno!Sisi
 
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#32
4-5 corridori di qualità adesso non è che si trovino girando l'angolo. Poi penso che Savio, con l'invito al Tour in mano, avrebbe aspirato a qualcosa di più importante (e facoltoso) della CIPI - Costruzioni Impianti Petrolchimici Industriali (con tutto il rispetto, eh)...

ps: tra l'altro è ormai sparito ogni segno di bianco dalla maglia: gli sponsor han praticamente tappato tutto... Asd
 
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#33
In effetti...AsdAsd
 
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#34
L'intervista. Mario Androni: volevo lasciare il ciclismo, ma...
«So di non sapere, ma ho una testa per po­ter ragionare e capire che nel no­stro mon­do così non si può più andare avanti».
Mario Androni, 70 anni il prossimo 31 agosto, si presenta a noi con socratico pensiero. Affabile, semplice e genuino come po­chi. Siamo qui nella sua azienda di Varallo Pombia per scambiare due parole sullo stato di salute del nostro sport, per discutere di un movimento che fatica - soprattutto in Italia - a riprendere smalto e credibilità. Lui, che alle domande do­vrebbe ri­spondere, ci anticipa: «Ma è proprio sicuro che io possa essere utile alla vostra cau­sa?». Noi altrettanto prontamente lo stoppiamo con una risposta affermativa.
«E allora, proviamoci…».
Senta Androni, questo ciclismo la diverte?
«Il ciclismo mi diverte sempre, perché mi piace da matti, perché adoro i corridori e non solo quelli che vestono la mia maglia: mi piace, anche se qualcosa andrebbe si­stemato».
Cosa, ad esempio?
«Ci sono poche regole certe e soprattutto condivise. Mancano certezze, anche per le squadre di World Tour, che ogni anno de­vono scoprire quali siano i requisiti di ac­cesso al grande ciclismo. Quali i punti fer­mi per correre le grandi corse a tappe. Per non parlare invece di tutto il sottobosco delle squadre Professional, di cui Androni fa parte. Io penso che non sia tutto da buttare, anzi. Trovo giusto che l’Uci guardi i conti delle società, verifichi la solidità fi­nanziaria e stili anche una classifica inserendo i requisiti etici. Però l’aspetto sportivo deve pur avere una valenza in tut­to questo, perché stiamo parlando di sport. Quindi un team deve soprattutto vincere, e nel contempo dare ampie garanzie etiche e finanziarie. Mi sembra che attualmente non sia così: l’aspetto finanziario ed etico è preponderante. E poi le regole ogni anno vengono modificate. Non mi sembra che per il regolamento della Champions League accada lo stesso. Quando Platini ha fatto la riforma della Europe League ha stabilito un regolamento che ora durerà anni. Così dovrebbe fare anche l’Uci».
È vero che ha pensato quest’anno di abbandonare il ciclismo?
«È vero. Mica per altro, ma solo per questo senso di impotenza che non è assolutamente tollerabile. Fino all’ultimo non sapevamo se saremmo o no stati invitati al Gi­ro d’Italia. E con questo non voglio dire nul­la di male agli organizzatori del Giro d’Italia: loro fanno quello che è nelle loro possibilità. Il problema è un altro: se ci fosse un regolamento che dice “chi arriva nelle prime tre o quattro posizioni della classifica Professional, previo controllo finanziario ed etico, l’anno successivo può partecipare di diritto alle gare più importanti” sarebbe molto meglio e più giusto per tutti. Niente. Quest’anno hanno pensato bene di fare una classifica di World Tour e quella Professional mondiale in pratica non c’è più (il 25 di ogni mese vengono aggiornate solo le classifiche Con­ti­nen­tali. Al momento di andare in macchina la Farnese è al comando in quella asiatica, mentre la Androni in quella europea è ter­za, e quarta in quella americana, ndr) e di fatto non si ha un meccanismo sportivo chia­ro che garantisca un salto di qualità».
Cos’altro non la convince?
«La gestione del doping. Pellizotti fermato, Contador che corre. Occorre più chiarezza, un organo garante super partes. La perfezione sarebbe quello di arrivare ad un re­golamento antidoping unico per tutti gli sport, ma sarei già contento di vedere un re­golamento chiaro e fermo nel ciclismo».
Si è fatto un’idea sul problema delle radioline?
«Mi sono fatto l’idea che un non problema diventa un problema per rimarcare l’as­so­luto dominio dell’Uci. Credo che i corridori e i loro tecnici abbiano ragione nel dire che è uno strumento che semplifica il la­voro, lo rende migliore e più sicuro. Però sono convinto che sia assolutamente necessario più nelle categorie giovanili, dove i ragazzi corrono in strade spesso non chiuse al traffico, che tra i prof».
Sa che gli integratori fanno male?
«Ho letto. Sono sen­za parole. Se quello che il ministro alla Sa­nità Fazio dice è vero, allora bisogna prendere dei provvedimenti. Bisogna vietare immediatamente l’uso di integratori. Però anche in questo caso ci vedo poco chiaro. Mi sembra solo propaganda, che non fa nemmeno tanto bene al ciclismo. Secondo me bisogna combattere du­ramente il do­ping vero, le sostanze che sono realmente dannose alla salute degli atleti. La vitamina C fa male? Certo, se ne prendi una quantità industriale fanno male anche il cioccolato o il latte, ma se presi in dosi giuste fanno solo bene. Con quello che voi di tuttobiciweb.it avete pubblicato (gli atti della sentenza Bani, ndr) è venuta fuori solo una cosa: tanta confusione. E forse anche un po’ di ipocrisia».
È vero che lei sarebbe pronto anche a fare un team più forte e di grande internazionalità?
«Intanto io credo che la Androni Giocattoli sia già un’ottima squadra. Gianni Savio, che per me resta un vero galantuomo, uno dei migliori team-manager che il ciclismo possa vantare, ha allestito anche quest’anno assieme a Marco Bellini un ottimo team. È vero, da un paio di anni sto cercando invano di convincere il mio socio tedesco ad entrare nel ciclismo. Si chiama Mike Sieber, è il titolare della Simba Dic­kie Group. Ma sa qual è il problema? In Germania non si può più pronunciare la parola ci­clismo. È uno sport bandito, e tutto quello che è successo poco pri­ma del Giro d’Italia non fa altro che com­plicare ulteriormente le cose. E que­sto, credete a me, è un vero peccato».

da tuttoBICI di maggio - www.tuttobiciweb.it
 
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#35
ANDRONI. Dopo il Toscana rafforzata la leadership tricolore

La Androni – Cipi dimostra davvero di essere una squadra unita e compatta in tutte le sue componenti. Nelle varie gare si alternano corridori, direttori sportivi, massaggiatori e meccanici, ma rimane invariato uno spirito di squadra che si basa su passione e professionalità. Piazzare un corridore nei Top Ten pare sia divenuta un’abitudine. Al Giro d’Italia, il team diretto da Gianni Savio e Marco Bellini, oltre ai successi di Angel Vicioso e Josè Rujano, ha piazzato un corridore tra i primi dieci classificati in ben quindici tappe. Domenica scorsa in Svizzera, la formazione diretta da Roberto Miodini ha continuato la serie con Emanuele Sella, decimo nel Gran Premio Canton d’Argovia. Anche ieri, al Giro di Toscana vinto da Daniel Martin, gli uomini diretti da Giovanni Ellena sono stati protagonisti nell’arco della gara con il rientrante Riccardo Chiarini e con Emanuele Sella ( nella foto ritratto in azione ) e Alessandro Bertolini, rispettivamente quarto e quinto classificato sul traguardo di Arezzo. Con i risultati ottenuti nella classica toscana, la Androni – Cipi ha consolidato il primato nella classifica del Campionato Italiano a Squadre.

tuttobiciweb.it
 
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#36
TRICOLORE. Androni Cipi sempre in testa al campionato

Dopo le due prove del Gran Premio Nobili, la classifica del Campionato Italiano a Squadre vede sempre al comando la Androni Giocattoli – Cipi. Nelle due gare, vinte da Elia Viviani e Simone Ponzi, si attendeva qualcosa in più dai Campioni d’Italia, anche se va loro riconosciuta l’attenuante dell’assenza dei velocisti Roberto Ferrari e Angel Vicioso e degli scalatori Josè Serpa, Carlos Ochoa e Jackson Rodriguez, tutti indisponibili. Pur con una formazione rimaneggiata, Gianni Savio e Marco Bellini hanno puntato a guadagnare punti per il Tricolore e l’obiettivo è stato raggiunto con i piazzamenti di Omar Bertazzo e Luca Barla all’arrivo di Stresa e di Alessandro Bertolini e Yonnatta Monsalve sul traguardo di Arona. Da segnalare la buona prova del neoprofessionista Antonio Santoro, protagonista con Simone Stortoni di un attacco durato una cinquantina di chilometri sul circuito finale del San Carlone.



tuttobiciweb.it
 
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#37
BRIXIA. La Androni consolida il primato nel tricolore a squadre

Al Brixia Tour, piazzando due atleti, Carlos Ochoa ed Emanuele Sella, nei Top Ten della classifica finale vinta da Fortunato Baliani, la Androni Giocattoli – Cipi ha guadagnato punti per consolidare il primato nella classifica del Campionato Italiano a Squadre. Sul podio di Verona, con l’organizzatore Giuseppe Bresciani, l’assessore allo sport Federico Sboarina e i tecnici Gianni Savio, Marco Bellini e Giovanni Ellena, sono ritratti i nove atleti in maglia leader: Yonnatta Monsalve, Riccardo Chiarini, Carlos Ochoa, Emanuele Sella, Omar Bertazzo, Antonio Santoro, Francesco Ginanni, Alessandro De Marchi e Josè Serpa.

tuttobiciweb.it
 
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#38
Ci sono andati in fissa con questo TricoloreConfuso
 
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#39
Androni-CIPI, doppio rinnovo per il 2012

Rinnovi importanti in casa Androni - CIPI. Nello stesso giorno arriva infatti la notizia del rinnovo di sponsorizzazione da parte della Santini, che ha firmato un contratto per tutto il 2012, e di Emanuele Sella, quest'anno vincitore della Settimana Internazionale di Coppi & Bartali.
"Orgogliosi di estendere nel mondo – ha dichiarato il team manager Gianni Savio – la conoscenza del marchio Santini, sinonimo di qualità che identifica il made in Italy, contiamo di portare lo scudetto tricolore sulle maglie Santini anche nella prossima stagione".

spaziociclismo.it
 
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#40
Androni, Savio: "Rujano resta. Obiettivo: il podio del Giro 2012"

Nei giorni scorsi vi avevamo scritto di un ipotetico trasferimento di José Rujano in tempo per disputare la Vuelta a Espana. Ne abbiamo parlato con Gianni Savio, in questo periodo fortemente impegnato nel rinnovo di "gran parte dei contratti", tanto dei corridori quanto del suo "pool di sponsor" che vanno a comporre i tanti "tasselli del grande mosaico" che contraddistingue la maglia della Androni - CIPI anche quest'anno, così come succederà indubbiamente anche la prossima stagione.
Smentendo "qualsiasi trattativa" in corso, il team manager torinese ha voluto "categoricamente dire che Rujano non parteciperà né alla Vuelta né ad altre corse con una maglia diversa da quella attuale" ma che, anzi, rimarrà anche la prossima stagione, "convinto che nella prossima stagione possa ritrovare grandi risultati", a partire da quel podio al Giro d'Italia che seppe conquistare nel 2005. La posizione esatta poi si vedrà "strada facendo, ci sono tre gradini..."
Savio dunque non ha assolutamente intenzione di perdere il venezuelano, tornato quest'anno ad alti livelli e ritrovato grazie al prezioso suggerimento di Hernán Alemán, deputato del parlamento venezuelano nonché patron della Gobernación del Zulia con cui Rujano ha militato in questi anni lontano dall'Europa, il quale gli disse che "Rujano era maturato, anche dal profilo caratteriale", chiedendogli di rilanciarlo. In accordo con Marco Bellini, con il quale - Savio ci tiene a precisarlo - "concordiamo ogni decisione", e dopo aver parlato con il piccolo scalatore, apparso “determinato e anche maturato”, è giunta dunque la decisione di “offrirgli una seconda possibilità”.
Da profondo conoscitore del proprio mestiere, Savio ha però posto delle condizioni per questo ritorno, prima fra tutte la durata del contratto: "Va bene, gli ho detto come prima cosa, gli offro l'opportunità il prossimo anno e lo riporto alla ribalta mondiale visto che noi abbiamo diritto a fare il Giro (non manca la citazione a quanto successo lo scorso anno con la Farnese-ISD, ndr). Sia chiaro però che lo facciamo con un contratto biennale". Un modo per proteggersi, come è giusto che sia, da parte di un uomo navigato che si descrive, riguardo l'argomento, "non buono ma onesto". Un modo di fare e di essere essenziale per sopravvivere nel mondo del ciclismo così a lungo come ha dimostrato di saper fare, "con oggettivamente buoni risultati, pur avendo un budget inferiore ad altre squadre".
Una onestà che esplica meglio nello spiegare il trattamento riservato al venezuelano: "Non voglio approfittare del corridore - ci spiega infatti - Non dico due anni allo stesso importo. Partiamo da una base che concordiamo poi, se il corridore fa risultati al Giro 2011 riceve dei premi immediati, ovviamente concordati con gli sponsor. Poi, nel 2012, a seconda dei risultati che ottiene nel 2011, facciamo una tabella in modo tale che guadagni quel che deve guadagnare".
"E così è stato - prosegue - Noi prima del mese di giugno gli abbiamo corrisposto una cospicua cifra ed in più il prossimo anno avrà un compenso consono ad un corridore che ottiene il settimo posto al Giro d'Italia".
Proprio questa chiarezza da parte sua lascia sgomento Savio che ci racconta come "il corridore non gli abbia neanche mai accennato a questa possibilità" e che "proprio l'altroieri (giorno della pubblicazione del nostro articolo al riguardo, ndr) mi ha chiamato Alemàn con cui abbiamo stabilito il programma di agosto del corridore", con il quale ribadisce di essere sempre rimasto in buoni rapporti, come dimostrano le sue costanti convocazioni in nazionale venezuelana.
"Ne ho parlato con Bellini - ci spiega ancora Savio - ed abbiamo la sensazione che ci sia qualcuno che intenda creare confusione ma a noi non interessa. Siamo occupati in cose importanti e non abbiamo tempo da perdere con queste voci". Ed è a questo punto che il team manager torinese ci fa capire come, non avendo lui nessuna intenzione di lasciar partire il suo pupillo, il regolamento UCI impedisca qualsiasi altra eventualità: "Lunedì primo agosto, secondo la nuova normativa, si aprono le trattative la cui legislazione è assolutamente precisa e dice che un corridore può passare dalla squadra che ha il suo contratto ad un'altra squadra solo ed esclusivamente con l'accordo firmato e sottoscritto dalle tre parti". E lui, è chiaro, questo accordo non ha nessuna intenzione di firmarlo, nemmeno gli offrissero la luna.
A questo punto Savio non esita a spiegarci quella che secondo lui è la ricetta dei suoi tanti successi, che si può benissimo applicare al venezuelano: "Siamo in ottimi rapporti, io, Marco Bellini, Giovanni Ellena. Abbiamo una squadra che è veramente un gruppo unito e compatto, in tutte le sue componenti. Ritengo che sia importante, nel senso che i corridori ottengono risultati, primo, per il loro talento; secondo, per la loro applicazione; terzo, per la loro serietà; quarto, anche perchè hanno quella serenità vivendo in un gruppo unito e compatto in tutte le componenti (noi tecnici, Bellini, Ellena, Roberto Miodini, massaggiatori e meccanici che sono molto importanti, un gruppo coeso da tanti anni)".
Una ricetta che si combina perfettamente con il nuovo Rujano che, "oggettivamente va riconosciuto", è "ritornato in auge dopo cinque anni in cui era saprito completamente, innanzitutto per il suo talento e la sua applicazione ma anche perché ha ritrovato nella nostra squadra l'ambiente ideale".
In un ambiente come questo, Savio ne è convinto - e glielo auguriamo davvero ad entrambi -, il vincitore del Grosslockner potrà "ritrovare grandi risultati". E per questo, senza ombra di dubbio, José Rujano non si muove dalla Androni - CIPI. Parola di Gianni Savio.

spaziociclismo.it
 
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