13-05-2013, 06:39 PM
Giro d'Italia, Wiggins: c'è ancora spazio per vincere
«E Nibali ha sempre avuto un giorno di crisi»
Un quarto d’ora, please: è il tempo che sir Bradley Wiggins concede alla stampa del Giro, convocata (su appuntamento) in albergo. Alla fine i minuti saranno di più grazie anche alla disponibilità del vincitore dell’ultimo Tour, sereno e disteso come chi, nel giorno di riposo, sta ricaricando le pile.
«Credo che questo Giro si possa ancora vincere - racconta Wiggins - anche se bisognerà fare un lavoro enorme. Cosa mi dà fiducia? Nelle ultime due corse a tappe che ho corso con Nibali, lui ha sempre avuto un giorno di crisi. Non dimenticate, poi, che un anno fa al Tour gli ho inflitto sei minuti di distacco e che, adesso, lui è nella poco invidiabile condizione di poter solo perdere questo Giro».
Sorride Wiggins, ripetendo che il suo Giro non è finito nel weekend fra Marche e Toscana. «Sarei preoccupato se avessi un minuto e 15 secondi di ritardo al Tour: qui in Italia è un distacco minimo. Il rischio da qui alla fine è che non si possa salire su grandi montagne come Galibier e Gavia a causa del maltempo, in ogni caso state tranquilli che a Brescia il distacco fra i primi non sarà soltanto di 1’15’’…».
E’ fiducioso e non perde il buonumore nemmeno quando gli chiedono della sua crono a Saltara.
«Mi sono arrabbiato quando ho capito che non stavo andando come volevo: sì, potevo far meglio. Così domenica mi sono distratto e ho perso altro terreno lungo la discesa. Fin qui l’errore più grosso che ho commesso è stato di non essere sempre concentrato sulla corsa. La pioggia è il mio primo avversario? Soffro sempre col freddo, soprattutto in montagna, ma in Italia ce lo possiamo aspettare».
tuttobiciweb.it
«E Nibali ha sempre avuto un giorno di crisi»
Un quarto d’ora, please: è il tempo che sir Bradley Wiggins concede alla stampa del Giro, convocata (su appuntamento) in albergo. Alla fine i minuti saranno di più grazie anche alla disponibilità del vincitore dell’ultimo Tour, sereno e disteso come chi, nel giorno di riposo, sta ricaricando le pile.
«Credo che questo Giro si possa ancora vincere - racconta Wiggins - anche se bisognerà fare un lavoro enorme. Cosa mi dà fiducia? Nelle ultime due corse a tappe che ho corso con Nibali, lui ha sempre avuto un giorno di crisi. Non dimenticate, poi, che un anno fa al Tour gli ho inflitto sei minuti di distacco e che, adesso, lui è nella poco invidiabile condizione di poter solo perdere questo Giro».
Sorride Wiggins, ripetendo che il suo Giro non è finito nel weekend fra Marche e Toscana. «Sarei preoccupato se avessi un minuto e 15 secondi di ritardo al Tour: qui in Italia è un distacco minimo. Il rischio da qui alla fine è che non si possa salire su grandi montagne come Galibier e Gavia a causa del maltempo, in ogni caso state tranquilli che a Brescia il distacco fra i primi non sarà soltanto di 1’15’’…».
E’ fiducioso e non perde il buonumore nemmeno quando gli chiedono della sua crono a Saltara.
«Mi sono arrabbiato quando ho capito che non stavo andando come volevo: sì, potevo far meglio. Così domenica mi sono distratto e ho perso altro terreno lungo la discesa. Fin qui l’errore più grosso che ho commesso è stato di non essere sempre concentrato sulla corsa. La pioggia è il mio primo avversario? Soffro sempre col freddo, soprattutto in montagna, ma in Italia ce lo possiamo aspettare».
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