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Angelo Zomegnan
#1
 
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#2
Caveja 2010, un premio speciale per Angelo Zomegnan
Nell'ambito della giornata dedicata alla "Caveja 2010... una vita per il ciclismo", il Pedale Fusignanese ha deliberato all'unanimità di assegnare un riconoscimento speciale al Patron del Giro D'Italia, Angelo Zomegnan. Riconoscimento che gli verrà consegnato martedì 21 Dicembre 2010 durante una serata speciale organizzata presso il Ristorante "La Campaza" - Via Romea, 395 - Ravenna (Località Fossa Ghiaia) con inizio alle ore 20,00. Nel corso della stessa serata saranno consegnati i premi, "Caveja Giovani" al professionista Manuel Belletti, (vincitore tappa di Cesenatico del Giro D'Italia e della Coppa Bernocchi a Legnano), mentre la "Caveja 2010... una vita per il ciclismo" sarà consegnata all'ex professionista francese Bernard Hinault.
La motivazione del premio a Zomegnan recita: «AL DIRETTORE ANGELO ZOMEGNAN, profondo conoscitore del ciclismo italiano e straniero, per la capacità di osare, di mettersi in gioco, per l’organizzazione di un “emozionante” GIRO D’ITALIA dal profondo valore sportivo, tecnico e sociale. Con gratitudine, PEDALE FUSIGNANESE»

tuttobiciweb.it
 
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#3
Zomegnan: il nuovo Giro nasce sotto ottimi auspici
Ieri sera al ristorante “La Campaza” di Fosso Ghiaia, il Pedale Fusignanese ha assegnato ad Angelo Zomegnan il premio speciale “Merito sporttivo 2010”. Il patron del Giro d’Italia, premiato assieme alla consegna della “Caveja d’oro” ad Hinault, ha colto l’occasione per elogiare il francese ma anche per parlare del suo Giro d’Italia 2011 ed il rapporto con la Romagna. «Ho seguito Hinault durante i miei anni da giornalista - ha raccontato Zomegnan - Hinault è tradizione e innovazione insieme. E’ stato il primo a gareggiare con i look da buon innovatore ma anche sempre attento in ogni cosa, ravveduto nel non perdere mai secondi preziosi e nel vincere sempre alla “Hinault”. Non c’è una corsa che abbia vinto in modo banale o scontato, sempre preparato e centrando sempre i suoi obiettivi. Il sesto Tour non l’ha vinto, ma almeno ha dimostrato a tutti che era umano».
E parlando del Touur attuale ha aggiunto «da alcuni anni ne è il gran cerimoniere. Sul podio a Parigi possono salire tutti i più grandi campioni ma da sempre, il più applaudito al cerimoniale è lui, il grande Bernard». Personaggio che a detta di Zomegnan si concede ancora dei piccoli grandi lussi : «Per i suoi 55 anni si è regalato uno stampo per telaio da 40000 euro per potersi fare da solo le bici nuove quando ne ha voglia, vezzo sì ma anche dovuto alla sua particolare conformazione fisica». Occasione anche per commentare alcune dichiarazioni forti che Hinault un po’ di tempo addietro ha rivolto ai corridori dicendo che “non ci sono più i corridori di una volta ed anche certi direttori sportivi dovrebbero tornare a scuola“.
«Ha ragione - ha detto il patron del Giro - ricordo che in uno dei miei primi Giri da organizzatore, si partiva dalla Sardegna ed avevamo invitato un gruppo sportivo francese che fino alla mattina della cronometro non ha preparato nulla. Pareva fossero venuti solo per farsi un po’ di vacanza e quando l’anno dopo ci hanno chiesto di non essere invitati gli abbiamo mandato un biglietto di ringraziamento».
Ma non si poteva non parlare del Giro 2011 e della terra di Romagna che in questa edizione ospita l‘arrivo della tappa Castelfidardo - Ravenna. «E’ un Giro nato sotto una buona stella e sotto ottimi auspici - ha concluso Zomegnan - sono soddisfatto perché il marchio Giro d’Italia è entrato tra i primi 10 cliccati da Yahoo . Veniamo subito dopo la Ferrari e per noi è
motivo di grandissimo orgoglio. Perché il Giro è sempre in terra di Romagna? Perché tra la bici e questo territorio c’è un legame indissolubile. Non si può pensare la bici senza la Romagna e la Romagna senza la bici».

Laura Guerra - tuttobiciweb.it
 
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#4
Zomegnan: comunque vada, il vero vincitore sarà lui
Non sappiamo ancora chi vincerà il Giro d’Italia, quest’anno più che mai è complicato fare pronostici poiché sono veramente tanti i big presenti. Sicuramente, il vero vincitore del Giro d’Italia 2011 sarà il gran patron Angelo Zomegnan. Il Direttore del Giro ogni anno ci propone delle “novità”, termine che lui adora e adora soprattutto concretizzarlo, serve a dare sempre nuova verve alla corsa rosa che, anno dopo anno, acquisisce sempre maggior prestigio internazionale.

Quando ha preso in mano lui il Giro, erano anno in cui le formazioni straniere al via si contavano quasi sulle dita di una mano e in cui i campioni stranieri snobbavano la corsa del bel Paese. Sotto la sua direzione i successi sono andati a campioni del calibro di Savoldelli, Basso, Di Luca, Contador, Menchov.

Zomegnan ha subito voluto ringiovanire lo staff Rcs. Questa operazione, in linea con ciò che accade nel resto delle grandi organizzazioni europee, è stata vista male da parte di qualche collaboratore che ha giudicato male queste scelte, quasi mettendo tutto sul piano personale, evidenziando “l’ingratitudine” del patron verso chi ha ricoperto per tanti anni un incarico.

Non si tratta di gratitudine o ingratitudine, si tratta solamente di avere persone giovani e sempre motivate. E’innegabile che dopo tanti anni, l’entusiasmo e le motivazioni scemano e con loro il rendimento.

“Novità” è il termine che Zomegnan usa di più, contrariamente al solito modus operandi del ciclismo che prevede di non cambiare ciò che non va male, il che non vuol dire che vada bene, Zomegnan è sempre propenso a proporre cose nuove.

C’è chi giura che anche per quest’anno le novità e le sorprese saranno tante, al fine di fornire agli appassionati un prodotto sempre più appetibile e moderno.

Complimenti ed in bocca al lupo, Direttore, comunque vada … sarà un successo.

ciclismo-online.it
 
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#5
Mamma mia che slecchinata... Asd
 
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#6
molte delle sue scelte non piacciono neanche a me, ma è fuori discussione il fatto che abbia riportato il Giro d'Italia ad alti livelli
 
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#7
Non gli perdono ancora l'edizione "piallata" del Centanario...Confuso

Quest'anno percorso ottimo,tralasciando la crono finale che proprio non mi piace!Mmm

Per quanto riguarda il Parterre,di spessore forse è dir poco,ma Contador!?Arrabbiato
 
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#8
L'unica cosa che ha portato è stata la partecipazione degli stranieri, in generale però: cioè, oltre a stranieri di qualità, ci siam ritrovati anche stranieri che valevano quel che valevano o che venivano in Italia a far le scampagnate. E tutto ciò anche a discapito del nostro movimento ciclistico. Perchè io azienda italiana devo investire nel ciclismo italiano se nella corsa simbolo italiana non trovo spazio?!

Sui percorsi merito è anche di Vegni, direi. Certo è che quello di quest'anno mi pare anche un po' troppo duro, a dir la verità. Nelle corse a tappe serve equilibrio. E comunque mi fa un po' sorridere il fatto che Zomegnan un anno propone percorsi "facili" dichiarando che "bisogna diminuire il chilometraggio, bisogna disegnare tappe piu' umane ecc altrimenti la piaga doping non verrà mai sconfitta" e l'anno dopo mette 25 arrivi in salita e chilometraggio che supera quello consentito dall'UCI... boh... Huh
 
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#9
Lampre, Angelo Zomegnan senior advisor del Team
Il 2013 agonistico è già all’orizzonte. Per il Team Lampre, indicato il 2 novembre 2012 dall’Unione Ciclistica Internazionale tra le prime 8 squadre di fascia più alta del World Tour di Ciclismo, la nuova stagione proporrà momenti speciali come:
- il 20° anno di presenza del marchio Lampre nel professionismo
- il debutto nel Grande Ciclismo su strada di un partner di enorme importanza

Il futuro chiama la compagine del general manager Giuseppe Saronni a nuove e più impegnative sfide. Preso atto di come la situazione contingente non sia delle migliori per chi chiede al ciclismo di eccellenza di dar lustro al proprio brand, nell’ottica di celebrare l’importante traguardo di un partner storico quale è Lampre e per collaborare efficacemente nello sbarco di una grande azienda nel ciclismo su strada di élite, la dirigenza del Team ha individuato gli esperti in vari campi come comunicazione, marketing strategico, pianificazione aziendale: competenze grazie alle quali proseguire nel percorso di crescita delle proprie risorse e della propria struttura.

In funzione degli inediti e pressanti impegni sopra specificati, il Team ha chiesto e ottenuto di avvalersi della professionalità di Angelo Zomegnan – già giornalista, inviato, caporedattore, vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, direttore del Giro d’Italia e dirigente di RCS Media Group, componente della Fondazione Antidoping e vicepresidente dell’Associazione Mondiale degli Organizzatori – in qualità di Senior Advisor del Board del Team Lampre, allo scopo di perseguire gli obiettivi condivisi:
- posizionamento della Società su scala mondiale
- supervisione della comunicazione country e global
- strategie di marketing
- pianificazione di attività relazionali
- B2B a livello istituzionale sportivo e con l’amministrazione pubblica

“E’ per tutto il Team un grande onore avere la possibilità di avvalersi delle conoscenze e delle qualità professionali di una figura stimata come quella di Angelo Zomegnan – ha commentato Giuseppe Saronni – Gli obiettivi che la nuova stagione ci propone sono molti e di primaria importanza, ma sono sicuro che abbiamo scelto la persona giusta per supportarci nel raggiungimento di tali traguardi”.

comunicato stampa Lampre
 
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#10
Museo del Ghisallo, c'è Zomegnan per il "dopo Magni"
Nella giornata di ieri, a meno di un mese dalla scomparsa del suo fondatore e presidente, il compianto Fiorenzo Magni, si è tenuto il consiglio di amministrazione della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo.
Il cda, interpretando anche i sentimenti degli eredi di Fiorenzo Magni, ha indicato in Angelo Zomegnan il traghettatore della Fondazione verso nuovi obiettivi di crescita. Angelo Zomegnan, già vicepresidente della Fondazione, ha ringraziato il cda e la famiglia, precisando di sciogliere la riserva sull’eventuale accettazione dell'incarico in un lasso di tempo ragionevolmente breve.
Su incarico dello stesso cda, Angelo Zomegnan ha comunque anticipato l’intenzione da parte della Fondazione di voler proseguire e rinvigorire l’attività del Museo nel solco tracciato da Fiorenzo Magni e con l’innesto di risorse e strutture capaci di farne un sistema virtuoso e dunque di eccellenza.

tuttobiciweb.it
 
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#11
La trasformazione di Zom: da duro ad agnellino
Quando Angelo Zomegnan era a capo di Rcs Sport non gli abbiamo mai risparmiato complimenti. Ha sempre dimostrato di essere un innovatore, ma soprattutto un duro. Uno che non guardava in faccia a nessuno, che non ha avuto paura di combattere (e sotto certi aspetti vincere) contro l’Uci. Che fine ha fatto quell’Angelo Zomegnan. Da organizzatore duro e puro si è trasformato in un agnellino molto vicino al potere politico. Da grande innovatore si è scoperto a corto di idee nuove. Vuoi vedere che tutta la sua potenza stava nel fatto che era il direttore del Giro d’Italia ? Vuoi vedere che il suo coraggio derivava dal fatto di avere alle spalle un colosso come Rcs ? Vuoi vedere che le idee innovative non erano farina del suo sacco, ma dei suoi collaboratori ?

Parliamo dello Zomegnan post Rcs. Prima, a Levico, fa uno spot elettorale a Di Rocco e ci piacerebbe sapere cosa c’entra la politica dirocchiana con ciò che dichiarava prima di allora Zomegnan. Poi organizza un Mondiale composto da scatole cinesi e lui era a capo dell’ultima: il comitato organizzatore. Il Mondiale non si può certo dire che sia stato un successo tanto che ancora oggi, non certo per colpa di Zomegnan, c’è chi lamenta di non essere stato pagato.

Lunedì, ha organizzato il Gp Liberazione. Nonostante la classificazione internazionale della gara 1.2U di internazionale il Liberazione aveva ben poco: 30 squadre italiane 5 straniere. Dall’ordine d’arrivo il Liberazione potrebbe tranquillamente essere una gara nazionale o addirittura regionale dato che nei primi 15 ci sono addirittura 13 italiani.

Anche l’aspetto televisivo non è stato assolutamente in linea con l’importanza della corsa o con ciò che ci saremmo aspettati da Zomegnan. La Rai non ha ripreso l’evento, non lo ha trasmesso e non lo trasmetterà. La gara andrà “in esclusiva” su Bike Channel 9 giorni dopo la corsa. Avremmo capito se Bike Channel avesse trasmesso la corsa in diretta o comunque con un’ampia sintesi il giorno della gara, ma così è stato un vero e proprio autogol rinunciare alla Rai per un canale con un audience decisamente inferiore e per di più con una trasmissione mandata in onda quando ormai l’interesse per la corsa è scemato.

Ma che fine ha fatto il vecchio Zom ? Quello che dalle pagine del suo blog su La Gazzetta dava (giustamente) randellate a tutti forte delle sue idee e soprattutto della sua coerenza ?

Zomegnan, per quello che diceva e scriveva, poteva essere potenzialmente un ottimo candidato alla presidenza della FCI in totale contrapposizione al conservatorismo di Di Rocco. Invece ha preferito buttare a mare tutti i suoi scritti “rivoluzionari” apparsi nel suo blog e sposare una linea molto più governativa. La nuova strada, almeno al momento, paga, ma per calpestare le proprie idee speriamo che almeno paghi tanto, perché altrimenti … .

Matteo Romano per ciclismo-online.it
 
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