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Arie den Hartog
#1
è morto oggi Arie den Hartog (77 anni), ex ciclista olandese della Bic. la sua è stata una carriera breve ma comunque con diversi successi, fra i quali spiccano la Milano Sanremo 1965 e l'Amstel Gold Race 1967

invito Morris, se ha voglia e tempo e conoscenze, di scrivere/raccontarci qualcosa su di lui.

intanto vi linko:



 
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#2
Arie Den Hartog
 
Nato il 23 aprile 1941 a Zuidland (Olanda), deceduto a Nieuwstadt (Olanda) il 7 giugno 2018. Corridore completo.  Professionista dal 1964 al 1970 con 29 vittorie.
Da dilettante, il suo, fu un ruolino di rango, ed in lenta ma costante salita. Finì terzo ai Campionati Mondiali di Salò, dietro Bongioni e Ritter e per oltre un biennio, un punto fermo della rappresentativa olandese, con la quale gareggiò in tutta Europa.
In Italia, ad esempio, fu presente su molti start e si mise pure in grande evidenza, ma il suo carattere taciturno, non lo spingeva come avrebbe meritato sui taccuini dell'osservatorio tricolore. Fatto sta che nel 1964, quando per Arie si aprirono le porte al professionismo, a farlo debuttare non fu una squadra olandese, bensì la fortissima francese Saint Raphael-Geminiani che, attorno alle ammiraglie de "Le grand Fusil", annoverava niente popò di meno che Jacques Anquetil.
Il giovane Den Hartog, la cui smorfia sotto sforzo, i capelli color stoppa e il naso all'insù, lo rendevano indistinguibile, si mostrò subito un atleta di sicuro affidamento. Non un campione di prima grandezza, ma uno di quelli in grado di lasciare un traccia di un certo spessore. Ed infatti, al primo anno con Geminiani, vinse tredici corse, fra le quali il Giro del Lussemburgo e due tappe dello stesso, il GP del Belgio, il Tour de l'Herault, la semiclassica Parigi-Camembert.
La primavera del 1965, portò ad Arie De Hartog il traguardo più prestigioso della sua non lunga carriera: la Milano Sanremo. Con una condotta che sublimò forza e furbizia, si lasciò alle spalle due grandi italiani, come Vittorio Adorni e Franco Balmamion. Nell'anno, vinse pure il Circuit d'Auvergne e, l'allora prestigiosa Beaulac-Bernos, una gara con un albo d'oro pieno di gran nomi. Nell'occasione, superò l'ex iridato Benoni Beheyt e colui che poi diverrà "Monsieur Tour de France", ovvero Jean Marie Leblanc.
Il Giro di Catalogna, dove, ad una tappa aggiunse la classifica generale finale davanti al proprio capitano Jacques Anquetil, fu il suo successo di maggior prestigio nel '66. Nel corso della stagione, vinse, fra le altre gare, anche il GP Gerard Saint, ed una tappa del Giro del Belgio.
L'Amstel Gold Race, fu la brillante ciliegina del suo 1967, un anno nel quale, comunque, non brillò: erano i segni di un tramonto? La risposta venne nella stagione successiva e non fu positiva: vinse solo il Circuito di Genk, in Belgio. Nel 1969, chiuso il rapporto con Geminiani, s'accasò alla Caballero, una squadra olandese, ma la china non cambiò: nel suo palmares finì solo il Criterium Ulestraten. Col 1970, mostrò un certo risveglio, ma solo in termini di piazzamenti, ed anche la conquista della maglia di miglior grimpeur al Giro di Svizzera, non cambiò quella che era una decisione maturata da tempo. A soli 29 anni, la carriera di questo tulipano, buono su tutti i terreni e con una traccia che, come da previsione, non potrà mai passare inosservata, si chiuse. Due mesi dopo, aprì un negozio di biciclette a Sittard. Il lavoro in crescita e gli indotti della nuova attività, lo portarono a trasferirsi una ventina d’anni dopo in quel di Nieuwstadt, nel Limburgo, dove all’emporio, unì una nuova abitazione. Ha lavorato fino al 2017, quando fu colpito da una emorragia cerebrale che lo costrinse a vivere sulla sedia a rotelle. Poi, qualche giorno fa, quel peggioramento che l’ha portato, stanotte, alla corsa immortale dei corridori in bicicletta.  
 
 
Le grandi vittorie di Arie Den Hartog:
 

Milano Sanremo (56a Edizione): 19 marzo 1965
“Solo” 153 partenti, per un’edizione che presentò una grande novità. Per la prima volta, la “Sanremo” lasciò, per un tratto, la tradizionale via Aurelia: una frana a Caprazoppa impose a Torriani di puntare verso l'interno, sulla salita del Mologno e, perché la distanza non fosse superiore ai 300 chilometri, decise di dare la partenza a Certosa di Pavia. Franco Bitossi fu la lepre dal Turchino fino a Savona, Wolfshohl lungo la Riviera, mentre Venturelli, che con la sua miracolosa resurrezione nelle settimane precedenti, era riuscito a sollevare più di una speranza, a causa di una caduta, pose praticamente fine alla sua carriera in un ospedale di Savona. Come al solito, il Berta setacciò il gruppo: rimasero in testa 12i corridori, dei quali solo 4 erano stranieri. E non era finita. Franco Balmamion forzò il passo ad Imperia e Vittorio Adorni gli rispose: i due parevano volare (foto pagina precedente), ma volò sul serio l'olandese Arie Den Hartog che li agguantò ad Arma di Taggia, non li mollò sul Poggio e li superò nettamente in volata. Nel sole primaverile di Sanremo la rabbia degli italiani stavolta si tagliava a fette. Dal ‘54 al 19 marzo 1965, mai erano andati così vicini al successo. La “maledizione” però, era arrivata a 12 anni ed aveva l’aria di voler continuare….
 
Ordine d’arrivo:
1° Arie Den Hartog (Ned) Km 287 in 6h53'32" media 41,641 kmh
2° Vittorio Adorni ITA “
3° Franco Balmamion ITA “
4° Rolf Wolfshohl ALL a 51"
5° Willy Vannitsen BEL a 55"
6° Jan Janssen NED “
7° Franco Cribiori ITA “
8° Guido Reybrouck BEL “
9° Gianni Motta ITA “
10° Flaviano Vicentini ITA “
11° Michele Dancelli ITA “
12° Marino Vigna ITA “
13° Jean Stablinski FRA “
14° Italo Zilioli ITA “
15°Marcello Mugnaini ITA “
16° Carmine Preziosi ITA “
17° Jean Graczyk FRA “
18° Georges Vanconingsloo BEL “
19° Hans Junkermann ALL “
20° Jose Perez Frances ESP “
21° Antonio Bertran Panades ESP “
22° Vito Taccone ITA “
23° Giancarlo Gentina ITA “
24° Franco Bitossi ITA “
25° Giuseppe Fezzardi ITA “
26° Adriano Passuello ITA “
27° Luis Otano Arcelus ESP “
28° Arnaldo Pambianco ITA “
29° Rudi Altig ALL “
30° Guido Neri ITA “
31° Vendramino Bariviera ITA “
32° Bruno Mealli ITA “
33° Roberto Poggiali ITA “
34° Ambrogio Colombo ITA “
35° Francis Blanc SUI “
36° Carlos Echevarria ESP “
37° Luciano Galbo ITA “
38° Antonio Bailetti ITA “
39° Giorgio Zancanaro ITA “
40° Bruno Peretti ITA “
41° Albertus Geldermans NED “
41° Rik Van Looy BEL a 1'38"
41° Valentin Uriona Laucirica ESP “
41° Fernando Manzaneque ESP “
41° Jean Milesi FRA “
41° Enzo Moser ITA “
41° Pietro Partesotti ITA “
41° Raymond Poulidor FRA “
41° Jean Louis Quesne FRA “
41° Christian Raymond FRA “
41° Edgard Sorgeloos BEL “
41° Joseph Hoevenaers BEL “
41° Felice Gimondi ITA “
41° Jaime Alomar Florit ESP “
41° Battista Babini ITA “
41° Gilbert Bellone FRA “
41° Willy Bocklant BEL “
41° Vittorio Casati ITA “
41° Raymond Delisle FRA “
41° Pasquale Fabbri ITA “
41° Hubert Ferrer FRA “
62 °Luciano Armani ITA “
63° Adriano Durante ITA “
64° Aldo Moser ITA a 2'09"
65° Albano Negro ITA “
66° Aurelio Gonzales ESP “
67° Giampiero Macchi ITA “
68° Emile Daems BEL a 2'19"
69° Jean-Claude Mancini FRA “
70° Jan Boonen BEL “
71° Ugo Colombo ITA a 2'44"
72° Emilio Casalini ITA “
73° Jan Nolmans BEL a 3'29"
74° Barry Hoban GBR “
75° Sebastian Elorza ESP “
76° Armand Desmet BEL “
77° Edouard Sels BEL a 6'54"
78° Rogelio Hernandez ESP “
79° Salvador Honrubia ESP “
80° Jos Van Der Vleuten NED “
81° Cor Schuuring NED “
82° Henry Anglade FRA “
83° Joseph Groussard FRA “
84° Joseph Carrara FRA a 11'30"
85° Domenico Meldolesi ITA “
86° Egidio Cornale ITA “
87° Angelo Bugini ITA “
88° Roberto Nencioli ITA “
89° Pierino Baffi ITA “
90° Antonio Tagliani ITA
 
Amstel Gold Race (2a Edizione): 15 aprile 1966
I contrattempi e le deviazioni che contraddistinsero la prima edizione, consigliarono gli organizzatori, di spostare la partenza da Breda, città troppo corposa collocata su un nevralgico asse viario, alla meno “complicata” Helmond. L’arrivo, invece, fu confermato a Meerssen, mentre il percorso mantenne le caratteristiche dell’anno precedente, ma su un chilometraggio molto più ridotto: “solo” 213 chilometri. Rik Van Looy, Jan Janssen ed Eddy Merckx (non ancora "can-nibale", ma già vincitore per la seconda volta consecutiva della Milano-Sanremo) furono le stelle della starting-list. La corsa si mosse velocissima e, per questo, assai avara di azioni particolari. A circa tre quarti di gara, sull’allungo di Jos Van der Vleuten, si formò in testa un gruppetto di undici corridori, la cui rappresentatività in termini di squadre, impedì un inseguimento convinto, anche se il vantaggio dei fuggitivi restò sempre su limiti possibili al recupero.
Ciononostante, il drappello, sul quale furono tanti i tentativi di anticipare lo sprint, giunse a disputarsi la seconda edizione dell’Amstel Gold Race in volata. Ad onor del vero fu una conclusione anomala, nel senso che lo sprint si consumò nel pieno delle azioni citate e si determinò su singole progressioni. D’altronde, più o meno tutti i componenti del gruppetto, non erano sprinter, ma passisti. Da quel lotto, emerse il più quotato in termini di palmares, Arie Den Hartog, già vincitore due anni prima della Milano-Sanremo, che superò Cees Lute, vincitore della Alessandria- Cuneo al Giro d’Italia ’64, ed il neoprofessionista Harrie Steevens. I grandi attesi, Janssen, Van Looy, ed il giovanissimo Merckx, delusero.
 
Ordine d’arrivo:
1° Arie Den Hartog (Ned) Km 213 in 4h51’00 alla media di 43.918 kmh
2° Cornelis Lute (Ned) 
3° Henri Steevens (Ned) 
4° Wim Schepers (Ned) 
5° Hubertus Balthazar Zoet (Ned) 
6° Eddy Beugels (Ned) 
7° Jean-Louis Bodin (Fra) 
8° Georges Chappe (Fra) 
9° Jozef Van der Vleuten (Ned) 
10° Jan Tummers (Ned) 
11° Gerard Vianen (Ned) 
12° Jan Pieterse (Ned) a 38"
13° Jan Janssen (Ned) a 54"
14° Evert Gerardus Dolman (Ned)
15° Henri Van Looy (Bel) a 1' 
16° Eddy Merckx (Bel) a 0h 1' 13"
17° Georges Van Coningsloo (Bel) a 1'21"
18° Michel Jacquemin (Bel) 
19° Willy In't Ven (Bel) 
20° Alfons Cools (Bel) 
21° Louis Pfenninger (Sui) 
22° Bernard Van de Kerkhove (Bel) 
23° Cornelis Schuuring (Ned) 
24° Gerben Karstens (Ned) 
25° Jan Schroder (Ned) 
26° Cees Van Espen (Ned) 
27° Harm Ottenbros (Ned) 
28° Peter Post (Ned) a 1'42”
29° Hubertus Zilverberg (Ned) 
30° Julien Stevens (Bel) 
31° Paul Lemeteyer (Fra) a 2'04"
32° Jan Harings (Ned) 
33° Raymond Steegmans (Bel) a 2'21"
34° Albert Hitchen (Gbr) 
35° Karel Leyten (Ned) 
36° Rudolf Hauser (Sui) 
37° Paul In't Ven (Bel) 
38° Bernard Vifian (Sui) 
39° Willy Vanneste (Bel) 
40° Jan Van der Horst (Ned) 
41° Thomas Simpson (Gbr) 
42° Henri De Wolf (Bel) 
43° Hubertus Harings (Ned) 
44° Wim De Jager (Ned) 
45° Henk Peters (Ned) 
46° Paul Van de Vijver (Bel) 
47° André Jules Leon Desvages (Fra) 
48° Henri Pauwels (Bel) 
49° Leo Van Dongen (Ned)
 
Maurizio Ricci detto Morris
 
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