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Libri
#61
Stamattina ho letto le istruzioni del telefono in ufficio perchè squillava il telefono della mia collega che era fuori e non riuscivo a deviare la telefonata sul mio telefono.
 
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#62
Mentre qualcuno si vanta di non leggere libri io mi confermo l'uomo più ambito del webbe (vedere commenti ai video)  Cool
 
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#63
E' venuto a mancare Paolo Maurensig e mi sembra doveroso ricordare il suo giallo a tema scacchistico "La variante di Luneburg": una lettura avvincente, raffinata e atipica, è infatti un'indagine che mira a scoprire il motivo di un suicidio, non quello di un omicidio. 

E a partire da questo espediente, una discesa negli abissi del male fatto da uomini ad altri uomini ...

Ve lo consiglio convintamente.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Giugurta
#64
Quando fuori fa freddo non c'è niente di meglio che sedersi davanti al camino e leggersi un bel libro.
 
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#65
Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov

Un classico della letteratura del Novecento che parte da un espediente veramente geniale: l'arrivo nella Mosca comunista di Satana in persona, accompagnato dai suoi fidati compari, ovvero l'enorme gatto nero Behemoth, il maestro di canto Korov'ev, il sicario Azazello e la strega Hella. 

Lo scontro del razionalismo ateo e materialista della Mosca di primo Novecento con il soprannaturale non può che scatenare una serie di episodi parodistici, ironici e fortemente improntati alla satira politica/sociale. 

Non è un caso che questo libro abbia visto la luce soltanto nel 1966, quasi quarant'anni dopo la sua scrittura, e con molte censure, eliminate definitivamente solo nel 1989, a comunismo ormai crollato.

Le vicende ambientate nella Mosca di inizio Novecento si intrecciano con quelle di Ponzio Pilato, Levi Matteo e Giuda, della Gerusalemme nei giorni della condanna a morte di Jeshua. 

L'incipit straordinario e fulminante, la scrittura molto scorrevole, il ritmo incalzante e il commovente finale in dissolvenza e "in trascendenza" sono i punti forti del testo, oltre al già citato aspetto satirico.

Meno convincente il ricorso al soprannaturale in alcune parti: calcando molto la mano sull'assurdo, Bulgakov crea situazioni contraddittorie che vanno a smentire quanto scritto in capitoli precedenti. 

Ugualmente non sono troppo convincenti le figure dei due protagonisti (protagonisti per modo di dire visto che complessivamente occupano meno della metà del romanzo): il Maestro e Margherita, la cui storia d'amore tragica viene trattata senza grandi approfondimenti psicologici. Margherita mi è per di più antipatica a pelle.

Non il più grande classico che io abbia mai letto, ma sicuramente è un testo consigliato

7/10
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Giugurta
#66
Mai riuscito a concentrarmi per più di 20 secondi su romanzi, poesie o testi storici.
Mi chiedo quotidianamente se mi sono perso qualcosa Boh
 
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#67
Secondo me sì.
Ma tu potresti dire la stessa cosa di me che non sono mai riuscito a capire nulla di scienza e matematica.

C che conta è essere persone oneste e corrette alla fine
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Giugurta
#68
Ho aperto il thread aspettandomi una frase fatta in stile "Mai giudicare un libro dalla copertina"
 
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[+] A 1 utente piace il post di Lambohbk
#69
(12-11-2021, 08:46 PM)Giugurta Ha scritto: Ma tu potresti dire la stessa cosa di me che non sono mai riuscito a capire nulla di scienza e matematica.

Nemmeno io, però almeno lì riesco a concentrarmi Asd

In tempi più tranquilli potrei riprovare a prendere in mano un libro, esperienza che non provo da una decina d'anni ormai Triste
 
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#70
I fratelli Karamazov, F. Dostoevskij

Ben prima dello scoppio della guerra, e della conseguente polemica indecente sui corsi di letteratura russa, ho iniziato a leggere il classico che più di tutti tenevo nel cassetto ed è stata un'esperienza incredibile, una di quelle che ti segnano l'anima.

L'opera tratta di un dramma famigliare esteso su 1000 pagine.

Tre figli: Dimitrij (28 anni), Ivan (24) e Aleksej (20). Il primo un ex militare che dietro una maschera di dissolutezza è in grado di provare buoni sentimenti; il secondo valido studioso di scienze naturali, disincantato, ateo e materialista; il terzo un sensibile novizio pronto a dedicare la propria vita alla religione entrando in monastero. 

Un padre: Fedor (55 anni), dissoluto, maligno, che raccoglie dentro di sé tutte le bassezze umane, non prive di un lato comico.
Un cuoco, che probabilmente è figlio illegittimo di Fedor: Pavel Fedorovic Smerdjakov, epilettico e considerato minorato, ma che in realtà coltiva una sottile intelligenza propria, estremamente maligna. 

Tanti altri personaggi pieni di umanità e sfaccettature: il monaco Zosima, il novizio Rakitin, la dama di compagnia Grusen'ka, l'orgogliosa Katerina Ivanovna, Lizaveta la "Smerdona" pazza, il povero bambino Iljusa, Kolja ... 

Un omicidio: quello di Fedor, ritrovato con il cranio sfondato. 
Un processo con un solo imputato: il figlio Dimitrij. 

Mi sento impotente nel parlare di un classico così vasto, che fonde le caratteristiche del romanzo giallo/poliziesco con la tragedia classica ...
E' poi un romanzo filosofico e teologico nel quale si incontrato tanti piccoli trattati che sottolineano contraddittoriamente sia l'inesistenza (o la malignità) del Creatore sia la sua bontà.

Quest'opera parla soprattutto dell'Uomo nel suo complesso, essere capace di coltivare contemporaneamente sia pensieri elevati sia bassezze tremende. 

Sappiate che non c'è nulla di più nobile, di più forte, di più sano e utile nella vita che un bel ricordo, e soprattutto di un ricordo d'infanzia e della casa dove siete nati. Si parla molto di educazione, ma un ricordo simile, bello, sacro, e custodito dall'infanzia è forse la migliore educazione possibile. E raccoglierne un bel po' di questi ricordi, per portarli con sé lungo la vita, la vita ce la salva. [...]
Perché potremmo anche diventare cattivi, più avanti,  potremmo non saper più resistere di fronte a una cattiva azione, potremmo ridere delle lacrime del prossimo e potremmo farci beffe, magari di chi, come Kolja poco fa, esclamava "voglio soffrire per tutti gli uomini!". Tuttavia, per quanto cattivi possiamo essere, e che Dio ce ne scampi, ci basterà ripensare a quando abbiamo seppellito Iljusa, al bene che gli abbiamo voluto nei suoi ultimi giorni e a ciò che ci siamo detti qua, tutti insieme, accanto a questo masso, e anche il più crudele fra di noi, il più beffardo, se mai dovessimo diventarlo, non oserà ridere neanche fra sé e sé di quanto si è sentito buono e bravo in questo momento! Proprio questo ricordo, magari, basterà  a trattenerlo dal fare il male. [...] 
Andiamo, su! E teniamoci per mano, adesso. E per mano ci terremo tutta la vita, sempre!

CAPOLAVORO assoluto 
10/10
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Giugurta
#71
Qualcun altro fissato con Don Winslow oltre a me?
 
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#72
Mi sono divorato la biografia di Bret Hart.

Stupenda.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#73
"L'altra parte" di Alfred Kubin (1908)


Mi sono approcciato alla lettura de l'"Altra parte" di Alfred Kubin quasi per puro caso e non ne sono rimasto deluso. 
Scritto dal celebre illustratore durante il suo periodo più buio e fortemente depressivo, il testo presenta più livelli di lettura, incluso ovviamente quello metaforico legato all'esperienza privata dell'artista.
Kubin trasmette nero su bianco tutti i suoi incubi non soltanto in formato di testo scritto, ma anche attraverso 52 illustrazioni che costituiscono parte non solo integrante, ma fondamentale ai fini della lettura. 

Il romanzo si divide sostanzialmente in due parti, in cui la prima ha caratteristiche prossime a quelle amate da Franz Kafka: vede infatti un protagonista che si trova invischiato in una realtà oppressiva senza che lui lo voglia, realtà dalla quale è impossibile uscire. 
L'io narrante è infatti infelice nel mondo normale e squallido in cui vive la sua quotidianità e accetta la proposta di trasferirsi nel "Regno del Sogno", uno stato ideale creato pochi anni prima nelle terre di confine tra Kazakistan e Uzbekistan grazie a un suo vecchio compagno di scuola che ha ereditato fortune immense, tali da consentirgli di creare da zero una nazione. Anche questo nuovo mondo rivela tuttavia le sue forti criticità: è oppressivo, le persone che ci vivono paiono sottoposte a un'ipnosi collettiva dalla quale è impossibile scampare, la capitale è costruita con resti di case demolite dall'Europa occidentale ed è impossibile, una volta entrati dentro i confini, tornare indietro o anche solo essere in contatto col sovrano assoluto e creatore dello Stato del Sogno, ossia Claus Patera, metafora di un Dio che non risponde alle richieste dei suoi fedeli.

La seconda parte del racconto è dedicata invece alla "disgregazione" di questo mondo ideale ed è caratterizzata da un climax crescente: dalla lotta politica di Hercules Bell, americano plutocrate e ribelle contro il mondo atrofizzato del regno del sogno, alla violenza estrema (con toni splatter), fino alle visioni più allucinatorie e apocalittiche.

E' in questa seconda parte che si possono riscontrare alcune criticità. 
Ovviamente per quanto concerne la violenza estrema si va a gusti, dico soltanto che è talmente crudo il testo in certi punti che anche nel 2023 sarebbe difficile scrivere e pubblicare descrizioni tanto violente, neanche Stephen King si immagina certe cose "splatter-gore" che qui ho letto.
La vera criticità sta nel salto logico del sistema narrativo: si passa infatti da una focalizzazione interna, col narratore che conosce soltanto ciò a cui ha assistito, a una focalizzazione zero, col narratore illogicamente onnisciente e in grado di riportare dialoghi e situazioni a cui non può avere assistito. 
L'altra criticità è il riuscire a seguire le descrizioni degli incubi e delle visioni allucinatorie che accompagnano il protagonista durante la disgregazione del Regno del Sogno: gli eventi si accavallano con tale velocità che si resta destabilizzati e non si riesce quasi più a seguire il filo della trama.
In buona sostanza si passa dall'estremo espressionismo delle parti violente all'estremo surrealismo (in anticipo sul vero surrealismo di Breton) delle visioni. 

Lettura fortemente consigliata.

8/10
 
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