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Attacchi&Contrattacchi: Il mio omaggio a Cadel
#1
Attacchi&Contrattacchi: Il mio omaggio a Cadel
Viene in Italia e onora la nostra corsa come pochi sanno fare

Lo so che c’è Nibali in rosa e un Paese in festa. Lo so e ne sono sinceramente, smodatamente felice. Ci sarà modo di usare il turibolo per Vincenzo, da qui a Brescia (lo spero vivamente e faccio un tifo sfacciato). Oggi, qui, voglio però dedicare un omaggio deferente e ammirato a un grande avversario, al migliore degli avversari, magari non tanto in senso tecnico, sicuramente in senso umano, morale, etico. Parole grosse, ma parole tutte meritate per Cadel Evans.

Non dimentichiamolo: in questi mesi di avvicinamento l’australiano innamorato dell’Italia e dell’italiana (sua moglie) è rimasto sempre nei bassifondi delle considerazioni e dei pronostici. Non so se perché considerato vecchio o semplicemente perché considerato in viaggio di puro turismo. Alla realtà dei fatti, però, scopriamo che non è qui per prenderci in Giro, secondo la vergognosa tradizione di tanti, troppi big stranieri del passato (diamine, ricordo certe parti di Lemond che ancora oggi gridano vendetta, sempre in fondo al gruppo, appena prima del furgone Scopa, mezz’ora di ritardo tutti i giorni).

Cadel è partito male, nella cronosquadre di Ischia. Ma già all’indomani ha cominciato la sua indefessa e capillare opera di rincorsa, correndo sempre tra i primi, buttandosi sempre nelle volate per gli abbuoni, fino alla grande cronometro di Saltara.
In silenzio, con garbo, senza isterismi e senza proclami, ce lo ritroviamo improvvisamente a pochi secondi da Nibali, primo dei rivali. Nessuno può dire se terrà, fino a quando terrà. Di certo si può già dire senza tema di smentita che sta onorando alla grandissima il Giro d’Italia, correndolo da leader, impegnandosi al limite, senza distrazioni e pigrizie. Devo dire che tutti i big presenti, quest’anno, si stanno comportando da veri signori. Non sono qui ad emulare i Lemond, sono qui a fare sul serio. E anche se qualcuno ha in testa il Tour, stanno facendo di tutto per lasciarlo in un angolo dei propri pensieri: giorno dopo giorno, si battono per il Giro, sognando il Giro, chi meglio chi peggio, con risultati alterni, ma senza rinunciare a niente. Così Wiggins, così Hesjedal, così Gesink, così gli stessi Henao e Uran Uran (tra parentesi, tutti arrivati qui gratis, parola di Acquarone).

Evans li rappresenta tutti. In classifica è il migliore, ma anche come comportamento e atteggiamento è il vero leader. Forse non esalta le folle per via del suo stile compassato e tranquillo, ma questa non è colpa sua, è colpa della nostra epoca di stupidismo spinto, che privilegia follie, stravaganze, parole e gesti sopra le righe. Poveraccio, si ostina ad andare in Giro senza neanche un tatuaggio sul collo e sulle natiche…

Grazie Cadel, l’Italia si inchina. E’ un piacere ospitarti, è un dovere applaudirti. Poi vada come vada. Magari a Brescia non sarai più lì. O magari sarai in rosa. Non importa. Non è questo il punto. Conta molto di più il privilegio e la fortuna di avere al Giro campioni così. Non se ne poteva più degli sfaticati e degli opportunisti che lo umiliavano. Da ora in poi sarà facile spiegare agli stranieri come devono venire in Italia e come devono correre il Giro: basterà dire “alla Evans”. Altro non serve.

di Cristiano Gatti per tuttobiciweb.it
http://www.tuttobiciweb.it/detectUA.php?...58742&tp=n
 
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[+] A 3 utenti piace il post di SarriTheBest
#2
Christian Cats gliela ha tirata, sul Montasio Cadello perde 20 minuti...
 
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#3
Chi sarebbero gli sfaticati e gli opportunisti che umiliavano il Giro?
 
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#4
Che poi che sta facendo di straordinario?
 
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#5
Fa gli sprint per i piazzamenti, merita certamente di essere esaltato Sisi
(Domani prende almeno due minuti)
 
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#6
(12-05-2013, 09:53 PM)Gershwin Ha scritto: Chi sarebbero gli sfaticati e gli opportunisti che umiliavano il Giro?

Per esempio Frank Schleck...
 
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#7
Nell'articolo si riferisce a Lemond, magari trovare un esempio un po' più recente sarebbe stato meglio...
Mi sembra che i vari Contador, ASchleck, Menchov, quando sono venuti in Italia hanno sempre onorato il Giro. Magari Armstrong non si è impegnato al 100%, ma già vederlo al Giro è stato un miracolo...
 
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#8
Lemond comunque ha sempre onorato il Giro, è arrivato pure sul podio, per me si riferiva a Frank Schleck...
 
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#9
Magari i primi anni quando era (semi)sconosciuto e gregario di Hinault, ma negli ultimi veniva al Giro a fare il turista e per questo era pure insultato dai tifosi italiani...

FSchleck con tutta la buona volontà,ma non si può definire campione :P
 
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#10
Comunque questom articolo è stato scritto almeno un giorno troppo presto. Se poi si stacca di brutto in montagna, hai voglia lodarne la buona volontà...
 
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#11
Era già stato campione del mondo comunque le prime volte in cui veniva al Giro, ed era arrivato pure sul podio al Tour...

Negli anni post - infortunio ci sta dai che non fosse in grado di fare Giro e Tour a grandi livelli e preferisse concentrarsi sul secondo...
 
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#12
D'accordo con Hiko, però anche la maglia rossa non sarebbe un brutto obbiettivo, secondo me già domani potrebbe cedere...
 
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#13
Frank Schleck è l'unico caso che mi ricordi e comunque non si può biasimare visto che fu costretto a venire al Giro dalla squadra. Il Giro non lo snobba quasi nessuno (mentre quasi tutti snobbano la Vuelta)
 
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#14
Tra il Giro e la Vuelta c'è la stessa differenza che c'è tra Zooey Deschanel e Rosy Bindi...
 
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#15
(13-05-2013, 02:16 PM)Micheliano59 Ha scritto: D'accordo con Hiko, però anche la maglia rossa non sarebbe un brutto obbiettivo, secondo me già domani potrebbe cedere...

Dai, non essere così scaramantico :P

Anch'io ho la sensazione di Pagliarini che prima o poi Evans cederà, ma non ho tutte le sue sicurezze. Anche perchè oltre all'australiano gli altri si stanno autoeliminando e di veramente convincenti stanno rimanendo solo Nibali e Scarponi.
La maglia rossa se riuscisse a mantenerla alla fine non sarebbe male, ma sono convinto sia qui per vincerne un'altra di maglia, un po' più importante... Eheh
 
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#16
Non non sono scaramantico, neanch'io so quale sia il reale valore di Cadel in salita in questo momento, certo è che ha 36 anni, il percorso non è a suo favore e siamo appena alla 10 tappa, manco a metà Giro...

La sicurezza non ce l'ho assolutamente però è inutile illudersi per niente, la maglia rossa vorrebbe dire comunque lasciare il segno in questo Giro..
 
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#17
(13-05-2013, 07:09 PM)Hiko Ha scritto:
(13-05-2013, 02:16 PM)Micheliano59 Ha scritto: D'accordo con Hiko, però anche la maglia rossa non sarebbe un brutto obbiettivo, secondo me già domani potrebbe cedere...

Dai, non essere così scaramantico :P

Anch'io ho la sensazione di Pagliarini che prima o poi Evans cederà, ma non ho tutte le sue sicurezze. Anche perchè oltre all'australiano gli altri si stanno autoeliminando e di veramente convincenti stanno rimanendo solo Nibali e Scarponi.
La maglia rossa se riuscisse a mantenerla alla fine non sarebbe male, ma sono convinto sia qui per vincerne un'altra di maglia, un po' più importante... Eheh

In realtà io, a pelle, ho la sensazione che Evans farà un grande Giro, però poi ragionando mi riesce difficile pensare che possa competere per qualcosa in più della maglia rossa e della top - 10...
 
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#18
Speriamo che la tua pelle abbia ragione...

Secondo me per Cadel un grande Giro sarebbe già vincere una tappa, magari la maglia rossa e chiudere nella top 10, visto l'inizio di stagione si dovrebbe ritenere soddisfatto..
 
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#19
Ragazzi se non va in montegna non la vince la maglia rossa. Dove li fa i punti se arriva quindicesimo, forse giusto al Vajont. Se è fermo come molti pensano l' unico modo che ha per vincerla è uscire di classifica per avere più libertà, ma penso non gli passi proprio per la testa. Lui è un lottatore e lotterà, fosse anche per un decimo posto..
 
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#20
ma voi lo date per morto troppo facilmente, magari prende 1-2 minuti oggi eh
ma leggere di 10 minuti mi sembra eccessivo...
 
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