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(13-05-2013, 09:35 AM)SarriTheBest Ha scritto: (13-05-2013, 08:36 AM)Gershwin Ha scritto: Infatti dovrebbero mettere tutta la squadra davanti in salita
Il problema è che, ora come ora, il "tutta la squadra" si riduce ad Henao ed Uran, che fino all'altro giorno pensavano pure più ai cavoli loro che a star dietro a Wiggo...
Infatti tutta la Sky sta deludendo. Uran e Henao vabè, non sono gregari, stanno andando molto forte ma in pratica è come se non ci fossero per Wiggins. Cataldo sta male, Puccio, Pate e Knees sono scarsi, Siutsou proprio non c'è
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Figure&Figurine: Ve lo do io, Wiggo
In eslcusiva abbiamo intervistato la bici del britannico
Adesso basta, mi sono stancata di leggere falsità sul mio amico Wiggo. Mi presento: sono la sua bicicletta. Mi chiamo Pina Rello e merito rispetto, se non altro perché sono la parte italiana di una grande scuderia inglese: parlo della Sky, anche se a vedere il nostro parco macchine sembriamo il team Jaguar. Anche Bradley meriterebbe rispetto: è un vero signore, non a caso dalle sue parti lo chiamano sir. Hanno scritto che è pronto per correre come Fantozzi solo perché io porto lo stesso nome di sua moglie (di Fantozzi, non di Wiggins). Tutto perché in discesa, sul bagnato, lui non si lascia andare. Non avete capito nulla: Brad mi considera un bene di famiglia e non ha nemmeno bisogno di mettere sul manubrio la targhetta ‘non correre, pensa a me’. Gli viene naturale.
Volete la verità? Ve la dico, ma a un patto: che Wiggins non sappia che ve l’ho detta io. Altrimenti mi gonfia. Purtroppo, l’ha già fatto prima di Pescara: a dieci atmosfere. Così, dopo due gocce d’acqua, non sembrava più di essere in Abruzzo, ma sulla pista del ghiaccio di Cortina. Confesso di essermela presa un po’: il giorno dopo, nella crono di Saltara, avevo il morale a terra. Purtroppo anche la ruota anteriore. A Wiggo invece è andata su la pressione. Non come gli sarebbe servito, però.
Nervoso? Se vi piace, descrivetelo pure così. Ma sforzatevi almeno di capirlo. Provate voi a fare un Giro d’Italia dove gli spettatori vi chiedono l’autografo, dove i giornalisti cercano di intervistarti, dove la tv vi inquadra e dove quando entrate negli alberghi cercano di fare una foto ricordo. Ma soprattutto dove, ogni volta che c’è una discesa, vi fanno trovare la strada bagnata. E’ vero che un inglese non dovrebbe badare alla pioggia, ma c’è un limite. A certe cose bisognerebbe mettere un freno: non pensandoci nessun altro, provvede lui.
Comunque sia, Wiggo ed io tiriamo dritto: ovviamente quando la strada è piatta e asciutta. Senza farci condizionare dalle critiche e dalle maldicenze. Come quella secondo la quale mi maltratti: raccontano che, se gli vengono i cinque minuti (di ritardo), mi getti via con le cattive maniere. Non è vero, con me è sempre garbato: non mi ha mai scagliato nel fosso, né ricoperto di insulti, come hanno fatto in carriera tanti suoi colleghi, persino british. Lui si limita a spedirmi gentilmente al bordo della strada, per evitare che qualcuno mi schiacci. Anni e anni di allenamento: in Trentino mi ha fatto appoggiare al muro in salita, al Giro mi ha adagiato sul ciglio della strada lungo il falsopiano. E in discesa? E’ persino galantuomo: si butta via con me.
La frase del giorno. «Wiggins può comunque diventare un cagnaccio». (Silvio Martinello, opinionista Rai, riconosce all’inglese doti di trasformista).
di Angelo Costa per tuttobiciweb.it
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