17-05-2013, 04:07 PM
Attacchi&Contrattacchi: Wiggo battuto da Nibali, non dai virus
Il baronetto sempre all'inseguimento, sempre in sofferenza
Lo strazio si chiude, Wiggins è fuori dal Giro. Ammesso che sia mai stato dentro. Nel momento del saluto, che Wiggo si merita con il massimo del rispetto, mi sembra opportuno e doveroso, a scanso di antipatici equivoci, precisare una cosa fondamentale: il Baronetto non perde il Giro a Treviso per motivi fisici, il Baronetto l’ha già perso da molto prima, sulla strada, a partire dall’inizio.
Lo dico perché tira già una strana aria: sembra quasi che se Nibali vincerà, vincerà un Giro dimezzato, un Giro che gli ha tolto di mezzo il principale avversario con virus e infiammazioni varie. Come a dire che se Wiggins si fosse presentato in piena salute, le cose sarebbero andate diversamente.
Niente di più idiota. Non è vero che Wiggins viene steso dalle bronchiti e dalle sinusiti. Certo sono arrivate anche quelle, ad un certo punto: ma era già un punto di non ritorno. Nibali aveva già stroncato sulla strada un Baronetto di sana e robusta costituzione.
Piccola moviola, per non dimenticare: Nibali tiene botta benissimo nella cronosquadre, Nibali stacca Wiggins a Serra San Bruno, Nibali stronca Wiggins a Pescara (lui cade due volte, l’inglese una sola), Nibali praticamente eguaglia Wiggins nella “sua” megacrono di Saltara. Questa è storia, mica chiacchiere.
Certo non bisogna cadere negli eccessi opposti della malignità provinciale, insinuando che Wiggins scappa dall’umiliazione, prendendo la scusa buona della malattia. Sia ben chiaro a tutti: Wiggins non è un malato immaginario. E’ un malato vero. Però è anche uno sconfitto altrettanto vero. Da Nibali, da Evans, dallo stesso Uran. La malattia arriva dopo, arriva quarta, arriva quando il disastro è già compiuto.
Mentre curerà la bronchite, Wiggo farà bene ad approfondire anche il perché di una simile figuraccia. Per la bronchite basta una supposta e uno sciroppo, per certe sconfitte serve un grosso esame di coscienza.
di Cristiano Gatti per tuttobiciweb.it
Il baronetto sempre all'inseguimento, sempre in sofferenza
Lo strazio si chiude, Wiggins è fuori dal Giro. Ammesso che sia mai stato dentro. Nel momento del saluto, che Wiggo si merita con il massimo del rispetto, mi sembra opportuno e doveroso, a scanso di antipatici equivoci, precisare una cosa fondamentale: il Baronetto non perde il Giro a Treviso per motivi fisici, il Baronetto l’ha già perso da molto prima, sulla strada, a partire dall’inizio.
Lo dico perché tira già una strana aria: sembra quasi che se Nibali vincerà, vincerà un Giro dimezzato, un Giro che gli ha tolto di mezzo il principale avversario con virus e infiammazioni varie. Come a dire che se Wiggins si fosse presentato in piena salute, le cose sarebbero andate diversamente.
Niente di più idiota. Non è vero che Wiggins viene steso dalle bronchiti e dalle sinusiti. Certo sono arrivate anche quelle, ad un certo punto: ma era già un punto di non ritorno. Nibali aveva già stroncato sulla strada un Baronetto di sana e robusta costituzione.
Piccola moviola, per non dimenticare: Nibali tiene botta benissimo nella cronosquadre, Nibali stacca Wiggins a Serra San Bruno, Nibali stronca Wiggins a Pescara (lui cade due volte, l’inglese una sola), Nibali praticamente eguaglia Wiggins nella “sua” megacrono di Saltara. Questa è storia, mica chiacchiere.
Certo non bisogna cadere negli eccessi opposti della malignità provinciale, insinuando che Wiggins scappa dall’umiliazione, prendendo la scusa buona della malattia. Sia ben chiaro a tutti: Wiggins non è un malato immaginario. E’ un malato vero. Però è anche uno sconfitto altrettanto vero. Da Nibali, da Evans, dallo stesso Uran. La malattia arriva dopo, arriva quarta, arriva quando il disastro è già compiuto.
Mentre curerà la bronchite, Wiggo farà bene ad approfondire anche il perché di una simile figuraccia. Per la bronchite basta una supposta e uno sciroppo, per certe sconfitte serve un grosso esame di coscienza.
di Cristiano Gatti per tuttobiciweb.it