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LONDON TEST EVENT: Soddisfazione nel clan azzurro per lo straordinario secondo posto di Modolo e il lavoro di squadra
"Felice di questo risultato dietro un fuoriclasse come Cavendish. Credo di aver dato un buon segnale in prospettiva mondiale" dice il giovane talento veneto - "Tutti bravi e capaci di rispettare i propri ruoli” afferma il CT Bettini.
Londra, 14 agosto 2011 – Al Test Event di Londra, gara internazionale in chiave olimpica, il giovane talento azzurro di Conegliano, che veste i colori della Colnago Csf Inox, Sacha Modolo, di soli 24 anni, conquista un ottimo secondo posto alle spalle dello sprinter per eccellenza Mark Cavendisch (nella foto il podio). Una gara sviluppata sulla distanza di 140 km con partenza e arrivo da The Mall, cuore della capitale britannica, che ha compreso due giri sul circuito veloce, tecnico ed impegnativo di Box Hill, lungo circa 15 km.
Immediatamente fuori Londra parte una fuga di quattro corridori con i britannici Kristian House, Tom Murray, Liam Holohan ed il brasiliano Cleberson Weber. Alla prima salita del primo giro al Box Hill, Weber si stacca; lo segue, al secondo giro e alla seconda salita, l'altro britannico Murray. Qui avviene l'azione, studiata a tavolino con il CT Bettini, per fare selezione e mettere in difficoltà i velocisti da parte dell'azzurro Luca Paolini, l'uomo di esperienza nonché regista della Nazionale, con un gruppo di circa quaranta atleti compresi tutti gli azzurri: "Mi ha fatto molto piacere vedere che in questa azione voluta, Modolo ha scollinato davanti, segnale che non soffre i percorsi duri" - dice il CT Bettini.
L'azzurro Paolini insieme a Haussler tenta poi un attacco e i due rimangono all'inseguimento della coppia di testa per circa dieci km: "Mi sono voltato ed ho visto i britannici lavorare alle nostre spalle. Ho rallentato ed il gruppo ci ha raggiunti" - dice Paolini. Al comando rimangono i due leaders House e Holohan, che tentano il tutto per tutto per aumentare il loro vantaggio sugli inseguitori, ma quando mancano dieci chilometri all'arrivo, vengono assorbiti dal gruppo.
Un caduta a tre chilometri dall'arrivo spezza il gruppo. E' coinvolto anche Farrar, che è costretto a non giocarsi la volata. Modolo è in posizione perfetta, accompagnato dai suoi compagni, si trova a sprintare con i big: "Tutta la squadra mi ha supportato fino a pochi chilometri dall'arrivo ed ero nella giusta posizione, cioè a ruota di Cavendish. Poi, quando mancavano circa duecento metri, ho visto Cavendish entrare in azione. Forse ho perso qualche pedalata perché, una volta scattato, mi sono trovato davanti l'ultimo uomo del britannico che gli ha preparato la volata. Ho dovuto evitarlo e quindi ho perso tempo prezioso. Sono molto contento - sottolinea Modolo - anche se un po' di rammarico rimane. Eppure fare un secondo posto alle spalle di un fuoriclasse come Cavendish credo sia un buon segnale".
L'azzurro si lascia alle spalle il francese Samuel Dumoulin, terzo, l'australiano Stuart O'Grady, quarto, ed il talento Matthew Goss, ottavo. "Ora penso ai prossimi impegni anche se il mio grande sogno è di essere convocato per la rassegna iridata" - conclude Modolo, già col pensiero alla Coppa Agostoni (17 agosto) e Coppa Bernocchi (18 agosto).
Soddisfatto il CT Bettini, che alla vigilia della corsa preolimpica, anche se su un chilometraggio ridotto rispetto alla gara che assegnerà l'alloro olimpico il 28 luglio 2012 (totale 250 km con il Box Hil da ripetersi nove volte), aveva chiesto alla sua nazionale sintonia in gruppo. La risposta c'è stata: "Luca Paolini ha interpretato al meglio il ruolo di regista riuscendo a gestire i compagni in corsa. Vista la tipologia del circuito, con strade strette e pochi rettilinei, Paolini ha ricoperto un ruolo chiave - dice il CT Bettini -. Diego Ulissi, Oscar Gatto ed Eros Capecchi, in soli due giri al Box Hill forse non hanno saputo esprimersi al meglio, eppure sono stati fondamentali perché hanno tutelato Modolo e lo hanno sempre portato nella posizione migliore, cioè vicino a Cavendish. Un secondo posto che mi riempie di soddisfazione perché Cavendish a sua disposizione aveva molto più uomini che non Sacha".
Al via infatti oltre quaranta atleti britannici.
federciclismo.it