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Bradley Wiggins
#41
Che dire...guadagna un po' di punti..Ciclista vecchi stile nonostante tutto...Se ne fotte almeno per questa volta di picchi di forma e cose varie..lui se la giocherà tutte col cuore..
 
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#42
Il Wiggo che sto vedendo in queste settimane, secondo me finisce dietro non solo a Nibali, ma anche al buon Scarponi. Poi c'è tempo e si vedrà, ma penso che al Tour andrà da turista... E' ovvio che sarà difficile essere al top in tutti questi appuntamenti, ma spero che sia minimamente protagonista.
Comunque lui è uno che corre tutto l'anno e questo mi piace, come mi piacciono vedere le sfide che durano da Febbraio a Ottobre, come mi piace Nibali che scatta sul Poggio, Sagan che vince su tutti i terreni. Secondo me questo il ciclismo che piace alla gente e per fortuna i corridori Tourcentrici di retaggio anni 90-00 sono in via di estinzione.
 
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#43
Ragionevolmente non è ancora al livello 2012,ma avrà una preparazione tutta diversa,e questi sono robotici con gli allenamenti

Da apprezzare comunque
 
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#44
No mi ero illuso, non fa la Roubaix

Wiggins, solo Trentino e Liegi prima del Giro d'Italia

Il baronetto a Napoli con 20 giorni di gara nelle gambre

PROFESSIONISTI | Bradley Wiggins arriverà al Giro d’Italia con soli venti giorni di corsa nelle gambe. Ai 15 accumulati finora, infatti, il britannico della Sky aggiungerà i quattro del Giro del Trentino (dal 16 al 19 aprile) e la Liegi-Bastogne-Liegi del 21 aprile. In programma, per il capitano della Sky, un ritiro a Maiorca e uno al Monte Teide, oltre che i sopralluoghi ad alcune tappre del Giro d’Italia, presumibilmente a cavallo del Giro del Trentino.

tuttobiciweb.it

Comunque sono curioso di vederlo alla Liegi
 
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#45
comunque lui per la forma ha adottato un allenamento specifico e speciale veniva seguito da un importante (?) allenatore di nuoto, un sistema speciale che gli permetteva di essere in buona condizione fisica per piu tempo, il problema è mentale come disse in un intervista dello scorso romandie (vado a memoria).
 
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#46
Dev'essere una preparazione davvero logorante, soprattutto per un corridore da corse a tappe. Da fare solo nel pieno della maturazione, perchè se ti metti a fare una preparazione del genere a 24 o 25 anni, rischi di arrivare ai 30 svuotato di energia fisica e mentale...

Comunque non so se si ripeterà il Wiggins stile Tour: oltre alle motivazioni, il Giro è una corsa diversa dal Tour, un po' piu' difficile da controllare. Possono metterlo piu' facilmente in difficoltà. Vediamo, sono molto curioso...
 
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#47
Il sogno di Sir Bradley Wiggins
Prima vincere il Giro e poi correre in Francia per il bis

PROFESSIONISTI | Non c’è niente che sia banale in lui. Non la sua storia, perché un fuoriclasse della pi­sta, uomo da titoli olimpici e mondiali, capace di arrivare alla maglia gialla di Parigi del Tour de France non si era mai visto. Non i suoi interessi, dalla passione per la chitarra (che suo­na anche discretamente) a quella per Vespa e Lambretta arrivando fino a quel­la per il buon vino, l’Amarone su tutti. Non infine le sue parole, che qua­si sempre fanno felici i cronisti più spes­so abituati a banalità in salse più o meno assortite.
Questo è “Sir” Bradley Wiggins, che quest’anno vuole mettere il rosa del Giro d’Italia al giallo del Tour. E magari chissà, fare come Marco Pantani nel 1998, ultimo a riuscire nella doppietta nello stesso anno. Neppure questo - oh no - sarebbe banale. E allora conosciamolo meglio: dietro quelle lunghe basette che hanno fatto già tendenza c’è un personaggio vero.

SENZA PAURA. “Brad, se fossi Oprah Winfrey, che cosa chiederesti a Lance Armstrong?” Diciamo la verità: in tanti, nell’ambiente, avrebbero invocato la domanda di riserva, nel nome del chi è senza peccato scagli la prima pietra e cose del genere, a proposito della clamorosa confessione doping del texano in tv.
«Anzitutto, che mi restituisca il premio per il terzo posto al Tour 2009. Con­tan­ti o assegno, scelga lui… ».
Il riferimento è chiarissimo, perché in quella edizione della Boucle “Wiggo” arrivò quarto a Parigi subito dietro all’ex uomo dei miracoli. E poi: «Lan­ce, che cosa hai preso prima della tap­pa del Ventoux, sempre quell’anno? In salita a Verbier ti eri staccato, nella crono di Annecy avevi fatto schifo, e poi sul Ventoux eri un altro uomo».
Servito, uno-due degno di una combinazione da pugilato. E poi ancora, non appena saputo che Arm­strong aveva definito pulito il suo comeback 2009-2010, probabilmente l’origine di tutti i suoi guai: «Quando ho saputo queste parole, ho pensato che fosse un bugiardo bastardo».
Capito chi è Bradley Wiggins? Poca diplomazia, vivaddio, e tanta sostanza, oltre alla capacità di spiazzare l’inter­locutore. Tipo quando gli hanno chiesto se fosse contento che il Tour 2014 partisse dalla Gran Bretagna, Leeds in particolare. «È davvero un peccato», la risposta. La spiegazione è necessaria: lui è del Lancashire, Leeds si trova nel­lo Yorkshire e la rivalità tra le due ex contee è accesissima…

POPOLARITA’. Vincere il Tour de France, primo inglese della storia, e poi una settimana dopo mettersi al collo l’oro olimpico a cronometro nella sua Londra. Qualcosa di irripetibile, qualcosa da sbancare ogni ranking in termini di popolarità, specie in un paese come la Gran Bretagna dove la passione per il ciclismo cresce in maniera esponenziale (a proposito: beati lo­ro…). Qualcosa da monetizzare il più possibile: in quanti avrebbero fatto questo ragionamento? Wiggins ha scelto un’altra strada: «Il motivo è semplice, io voglio essere ricordato come un grande sportivo e non m’interessa nulla di essere una celebrità».
Un rifiuto mostrato a chiare lettere in inverno, quando dopo la caduta in allenamento non aveva risparmiato il dito medio alzato verso i paparazzi che lo aspettavano all’uscita dall’ospedale. «Non ho partecipato a quiz, a trasmissioni televisive, a niente del genere».
E nella fase della preparazione ha scelto l’isola di Maiorca, più che mai di­screta in inverno, per salvaguardare la privacy. Ha anche preso una villa in una zona non centrale e ci ha passato la maggior parte delle settimane dal lu­nedì a venerdì, per poi concedersi il weekend nel Lancashire con la famiglia. Perché ci sta, ci può stare che il de­siderio più grande di un uomo speciale sia una vita normale.

ITALIA. Avrebbe potuto scegliere la strada più “comoda” in un certo senso e tentare “solo” il bis al Tour. Ma a Wiggins piacciono le sfide e quella del Giro l’ha definita così: «È la mia ispirazione. Il nuovo fuoco che mi brucia dentro». Già nel 2010 diede spettacolo con la vittoria nella cronometro iniziale di Amsterdam, e la maglia rosa - definita un’icona - conquistata tra due ali di folla. E però il suo legame con la no­stra corsa nasce più lontano, visto che la prima partecipazione, naturalmente anonima, risale addirittura nel 2003, conclusa anzitempo per un fuori tempo massimo in montagna. E in quanti ri­cordano che c’era pure lui nella famosa fuga bidone verso l’Aquila del Giro 2010, quella con 58 corridori, classifica sconvolta e Richie Porte (ora suo compagno) in maglia rosa? Per la cronaca, arrivò quarto. Per l’edizione 2013, il gruppo di lavoro in Sky è stato già individuato e accanto a Wiggins ci dovrebbero essere tra gli altri Rigoberto Uran, Dario Cataldo, Vassili Kyrienka e an­che il giovanissimo Joe Dombrowski, l’americano alto e magro che l’anno scorso sbancò il GiroBio.

PROGRAMMI. Il 2012 è stato una marcia trionfale anche prima del jackpot Tour+Olimpiadi. Parigi-Nizza, Ro­mandia, Giro del Delfinato: Wiggins si è preso tutto senza lasciare neppure la mancia. Quest’anno sarà diverso. Lo si è visto già in Oman, dove ha lavorato con successo per il compagno Chris Froome, vincitore della corsa del sultanato.
«Non mi presenterò a ogni gara per vincere, la mia testa è al Giro, è alla partenza di Napoli che devo essere pronto», ha ripetuto più volte. Così, niente Parigi-Nizza o Tirreno-Adria­tico, sacrificate sull’altare del lavoro in altura sul vulcano Teide a Tenerife (Isole Canarie): piuttosto Giro di Ca­talogna e Giro del Trentino, con quest’ultimo usato anche per dei sopralluoghi sulle tappe chiave della corsa rosa, e Liegi-Bastogne-Liegi, probabilmente l’ultimo test. Wiggins dividerà verosimilmente i favori del pronostico con Vincenzo Nibali, al Giro d’Italia.
E poi lo attenderà il Tour: sulla carta, il capitano di Sky sarà Chris Froome. Ma lui ha specificato: «Non sarò il tipo di gregario che tira per 200 chilometri in testa al gruppo».
Occhio: soprattutto se riuscisse a sbancare la corsa rosa, l’occasione per l’ac­cop­piata con il Tour sarebbe più unica che rara per l’uomo che è tutto il contrario della banalità.

di Ciro Scognamiglio, da tuttoBICI di marzo

tuttobiciweb.it
 
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#48
Non sarà l'anno di Wiggo Nono
 
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#49
Rinuncia anche alla Liegi, fa solo il Giro del Trentino. Inizia il Giro d'Italia con pochissimi giorni di corsa (e senza prestazioni di rilievo, vedremo al Trentino), il contrario di quello che fece l'anno scorso per il Tour.
Una curiosità: la crono di Saltara sarà la prima cronometro individuale di quest'anno per Bradley.
 
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#50
Vedremo, è un tipo talmente imprevedibile, però anch'io credo che al Giro non raggiungerà nemmeno il podio...
 
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#51
Non so se già dal Trentino ma li sbranerà tutti al Giro...

Se non ci arriva lui sul podio chi ci arriva?
 
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#52
In reatà anche al Tour dell'anno scorso arrivò con pochi giorni di corsa, 26, per me sul podio ci arriva senza problemi...
 
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#53
(11-04-2013, 05:42 PM)~Danilo Ha scritto: Non so se già dal Trentino ma li sbranerà tutti al Giro...

Se non ci arriva lui sul podio chi ci arriva?

Wiggo alle salite del Trentino scende e sale a piedi dai...
 
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#54
Non ne sarei così convinto
 
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#55
Sulla Sdruzzinà se la giocano gli scalatori puri...
 
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#56
Si difese alla grande sull'Angliru due anni fa, ora va il doppio e ha una squadra molto forte, al Catalunya già mi ha dato un'impressione molto positiva
 
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#57
(11-04-2013, 06:15 PM)~Danilo Ha scritto: Si difese alla grande sull'Angliru due anni fa, ora va il doppio e ha una squadra molto forte, al Catalunya già mi ha dato un'impressione molto positiva

Insomma, sull'Angliru andò alla deriva attaccato certamente da corridori che non sono nemmeno la metà di quelli di quest'anno, considerando solo la salita del Trentino la squadra lì serve poco o niente, discorso diverso per il Giro dove non lo vedo bene per altri motivi..
 
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#58
al Trentino m'aspetto che Pozzovivo e altri scalatori puri possano staccarlo su quelle pendenze

al Giro :Ph34r:
 
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#59
Dell'Angliru ricordavo male io sono andato a ricercare l'ordine di arrivo
 
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#60
Citazione:discorso diverso per il Giro dove non lo vedo bene per altri motivi..

vedo che cambi idea molto facilmente

inizio a toccarmi...

sta alla larga da Sir Basettoni uccellaccio del malaugurio



sono andato a vederlo anch'io l'arrivo...boh ma mica andò malissimo!! staccato da Froome ok e da Cobo che volava e ha vinto la corsa, da Poels che andava fortissimo quell'anno e da Menchov che era il favorito n1 della corsa alla vigilia.
ho visto di peggio sinceramente per un ex-pistard Asd
 
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