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Caso Rabobank, Boogerd: non voglio fare il capro espiatorio
#1
Caso Rabobank, Boogerd: non voglio fare il capro espiatorio
Michael Boogerd si trova al centro delle polemiche ma non ha nessuna intenzione di vestire i panni del capro espiatorio nell’affaire Rabobank. Succede che - in forma anonima - un ex corridore del team avrebbe dichiarato che in seno alla formazione olandese era attivo un sistema di “doping di squadra” dal 1999. E un’inchiesta pubblicata dai media olandesi accusa Michael Rasmussen, Michael Boogerd e Levi Leipheimer di aver assunto EPO negli anni Duemila.
Intervistato dalla tv NOS, Boogerd spiega: «Voglio che tutti i mie ex compagni di squadra dicano quelli che tutti hanno visto. Non posso essere io il solo a parlare e a fare da capro espiatorio».
Secondo l’inchiesta Boogerd, Thomas Dekker, Denis Menchov e Rasmussen andavano in Austria per sottoporsi a prelievi e reinfusioni di sangue.
E secondo le rivelazioni dell’anonimo, «Basta dire tutti la verità: il 90 per cento del gruppo assumeva l'EPO. A quell’epoca la squadra ci riunì tutti e ci disse che avevamo due possobilità: o smettere di doparci o continuare a farlo. E tutti abbiamo scelto la seconda».

tuttobiciweb.it
 
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#2
A quanto pare Menchov ha costruito la sua intera carriera sul doping, delusione, per me, dato che come corridore mi garbava parecchio...

Ora però bisogna capire come ha fatto a non farsi mai beccare, sospetti su di lui ci sono sempre stati, se ne parlava ai tempi al Giro del 2009, nelle liste di prescrizione dell'UCI uscite poco prima del Tour 2011 era tra i maggiori sospettati di far uso di doping, eppure in oltre 10 anni di carriera non era mai risultato positivo ad un controllo, come è possibile?
 
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#3
C'aveva ragione Kohl....
 
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#4
(25-12-2012, 01:39 AM)Pagliarini Ha scritto: A quanto pare Menchov ha costruito la sua intera carriera sul doping, delusione, per me, dato che come corridore mi garbava parecchio...

Ora però bisogna capire come ha fatto a non farsi mai beccare, sospetti su di lui ci sono sempre stati, se ne parlava ai tempi al Giro del 2009, nelle liste di prescrizione dell'UCI uscite poco prima del Tour 2011 era tra i maggiori sospettati di far uso di doping, eppure in oltre 10 anni di carriera non era mai risultato positivo ad un controllo, come è possibile?

Io sospetto che ogni positività negli ultimi 10-15 anni sia frutto di errori dei corridori o dei medici nei tempi o nelle quantità delle pratiche. Lui evidentemente non ha mai sbagliato. Con il passaporto biologico aggirare così l'antidoping secondo me è molto meno facile (ma sicuramente possibile)
 
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