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Ciclismo anni '80
#1
Beh se abbiamo ciclismo anni '90....................................

Ovviamente dato che sto leggendo l'autobiografia di Fignon (bellissima e consigliatissima, tra oggi e domani la finisco e scrivo le mie impressioni) non posso che avere il focus su questo periodo.

Un'era che fa da tramite tra il ciclismo che fu e il ciclismo di oggi.

Un'era che vide l'inizio della globalizzazione nel ciclismo: arrivano statunitensi, colombiani, ex sovietici, irlandesi, danesi, tedeschi della Germania dell'est, canadesi, australiani.

Ma è anche l'ultima era dei campionissimi a tutto tondo, quelli in grado di essere competitivi in tutti i tipi di corse di un giorno e nei GT. Gente come Hinault, Moser, Fignon, Kelly, Lemond.

E' l'era dei Giri semplici di inizio decennio, che strizzano l'occhio a Moser e Saronni, ma anche dei Giri durissimi del 1987, 1988 e 1989, con la tormenta sul Gavia nell' '88 e la frazione di Santa Caterina di Valfurva nell '89 annullata per pericolo valanghe.

E' il decennio in cui i kraftwerk fanno la sigla del Tour de France.




Parliamo dunque di questo decennio e dei suoi grandi campioni.

Bernard Hinault, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Laurent Fignon, Greg Lemond, Stephen Roche, Moreno Argentin, Sean Kelly e via dicendo.....

I miei preferiti, penso si sappia ormai, sono il signore del mio avatar e Roberto Visentini.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#2
Su tutti Moreno Argentin, senza se e senza ma.

Poi, anche se so che non sarai d'accordo, mi affascina quel 1987 di Stephen Roche, corridore che ho riscoperto negli ultimi anni e quella stagione è sì il suo picco, ma era comunque un corridore di alto livello, frenato tra l'altro da infortuni vari.
 
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#3
Roche era fortissimo.

E da un lato fece anche bene a incazzarsi se è vero che Visentini gli mancò di rispetto dicendo che a luglio non sarebbe andato al Tour ad aiutarlo.

Fu anche stoico al Tour de France, specialmente a La Plagne dove fece una rimonta fantastica nel finale.

Lo preferisco comunque a Delgado.

Ciò non toglie che mi stia sulle palle.

Roberto Wub
 
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#4
Tra i ciclisti non menzionati cito anche il primo messicano Raul Alcalà, e il vincitore del Giro d'Italia 1988 Andrew Hampsten entrambi hanno corso per la 7eleven
 
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#5
Alcalà lo si ricorda semplicemente perchè era messicano. Altrimenti staremo a parlare di un ottimo corridore ma nulla più
 
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#6
Fignon:è veramente ingiusto che la massa lo ricordi per quel Tour perso da Lemond...certo un momento più teatrale e drammatico è difficile trovarlo,ma il corridore è di gran lunga superiore all'episodio.
 
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#7
Il fatto che Fignon sia arrivato a 8" da fare la doppietta Giro - Tour dopo tutti i problemi che ha avuto la dice lunghissima sullo spessore del corridore.

Dopo l'infiammazione al tendine d'achille dell' '85 non è più tornato il corridore che fu, in montagna non perse neanche troppo, ma a crono invece sì, non riusciva più a ruotare il piede come prima e questo lo penalizzò tantissimo. Pur rimanendo un discreto cronoman in grado di fare qualche exploit qua e là (vinse un gran premio delle nazioni particolarmente duro nell' '89), non fu più in grado di avvicinarsi ai picchi dei primi anni.

Il parigino è stato un campionissimo, a suo dire non aveva la classe di Bernard Hinault, ma compensava con un grandissimo motore diesel che gli permetteva di essere competitivo in qualsiasi corsa, inclusa la Parigi - Roubaix.

Il corridore visto nel 1984 ha pochi eguali nella storia del ciclismo e comunque, nonostante gli infortuni, non esce dai primi 3/4 corridori del decennio; peraltro io personalmente lo metto davanti a Lemond.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#8
Anche la famigerata crono degli 8" non fu per niente male, terzo e uno dei pochi a contenere sotto il minuto di distacco da un Lemond scatenato e che sappiamo avesse dei vantaggi tecnologici.
 
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#9
Peraltro dice nel libro che lui e Guimard avrebbero potuto fare ricorso contro Lemond perché quella bici non era troppo regolamentare, ma si sentiva così sicuro di vincere che lasciarono perdere.

Dice Riis, che era nella Super U con Fignon a quel Tour, che il giorno prima della crono festeggiarono già la vittoria del Tour.

Al Gp Eddy Merckx quell'anno Fignon si presentò con una bici identica a quella di Lemond e non lo lasciarono partire perché considerata irregolare.
 
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#10
Sto riguardando il Tour '87, ogni mattina una tappa mentre faccio pesi.

Oggi Alpe d'Huez che fu la frazione in cui un Fignon, fino a quel punto in grossa difficoltà, si ridestò dando vita a una grande rimonta sulla salita finale dopo che in precedenza era stato staccato da parecchi corridori.

Alla fine li ha ripresi tutti, incluso Pedro Delgado, e solo Herrera gli arrivò davanti tra i non fuggitivi di giornata (ma sostanzialmente arrivarono insieme).

Sarebbe curioso vedere oggi un Tour di 25 tappe.
 
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