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Ciclismo femminile 2021
 
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Annemiek gia' cammina dopo l'operazione di due giorni fa, speriamo recuperi decentemente per la prossima campagna del Nord

 
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Bastianelli su Hosking e l'ottima Clara Copponi. Finale in teoria caratterizzato da una caduta che ha coinvolto Consonni e Jastrab, per questo molti nomi sono rimasti attardati dietro. ELB ritirata.

 
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Le gare di ieri:







Sierra continua la striscia di vittorie alle Tre Valli davanti a Mavi Garcia e Neylan. Notevole periodo di forma.
In Inghilterra, Pieters vince uno sprint ridotto sull'ottima Copponi, che si prende la maglia di leader. Visto che a cronometro non e' ferma, mi aspetto possa tenerla fino alla fine.
 
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Ora Demi si mette anche a dominare le cronometro. Prova stellare.

 
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Wiebes in volata oggi, peccato per Consonni, resta comunque un ottimo secondo posto davanti ad Hosking. Notevole quarto posto per Sheyla Gutierrez che sta facendo un ottimo Women's Tour.

 
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Ospite d'onore oggi!
 
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Bis di Wiebes, oggi su Balsamo che e' riuscita a fare la volata. Ottimo terzo posto per Van 't Geloof.

 
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Ieri, nell'ultima tappa del Women's Tour, Balsamo ha vinto in volata su Wiebes, il modo perfetto per lasciare la squadra. La generale va a Vollering grazie al dominio a crono. Seconda Labous, risultato meritatissimo dopo la stagione molto consistente che ha avuto. Terzo posto sorprendente per Copponi, la quale ha guadagnato un bel vantaggio durante la seconda tappa ed ha saputo piazzarsi fra le prime posizioni nelle rimanenti tappe. Il movimento francese sta crescendo tantissimo, in parte grazie ai prodotti della pista (Copponi stessa, Le Net, Fortin) e l'aggiunta del Team Cofidis il prossimo anno contribuirà al processo.

 
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Anna Henderson campionessa britannica a cronometro, Anna Shackley vince invece la prova U23 (e sarebbe arrivata seconda in quella elite).
 
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Bertizzolo finalmente! Vittoria meritatissima. Gran prova anche di Fortin. Consonni a completare l'ennesimo podio.

 
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Italia sugli scudi oggi, con Consonni che batte l'ottima Kool in volata. Terza Zanardi su Kopecki. Consonni quest'anno ha iniziato a togliersi soddisfazioni anche su strada oltre che su pista, con la partenza di Balsamo dovrebbe essere il punto di riferimento per la squadra il prossimo anno.

 
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A coronamento di un'ottima stagione, soprattutto nella seconda parte, Georgi diventa campionessa inglese su strada:

 
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Blaak in solitaria al Drentse Acht

 
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Ultima gara stagionale a Wiebes, in volata su Cecchini e Gasparrini. Dominio DSM

 
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Ho analizzato un po' la stagione delle squadre WT, cercando di dare un voto che sia espressione sia dei risultati e del modo di correre, sia del roster a disposizione di ogni squadra. Cercherò di postare una squadra al giorno. Perdonatemi eventuali errori di grammatica, e se a tratti il testo risulterà poco scorrevole Asd Iniziamo con quello che, a mio parere, e' stata la squadra peggiore della stagione, nonché l'unica a non raggiungere la sufficienza.

Team BikeExchange - 4

Un vero disastro. Le due vittorie di Grace Brown, punto di riferimento della squadra, alla Brugge - De Panne e nella prima tappa della Vuelta a Burgos, più quelle di Zigart e Campbell alla Settimana Valenciana ed all'Ardèche, rispettivamente, non sono sufficienti a cancellare le molte corse dove le atlete della squadra australiana hanno combinato davvero poco, risultando anzi invisibili durante tutto lo svolgimento della gara. A questo si aggiunge la sfortuna, con Brown che ha praticamente finito la stagione al Giro Rosa a causa di un infortunio; per lo stesso motivo, anche Arianna Fidanza, che si era ben comportata in alcuni sprint ridotti (Valenciana, Dwars door de Westhoek, Giro del Belgio), non ha potuto correre da fine giugno in poi. Per finire, il roster è quello con l'età media più alta fra le squadre WT. Ad ora, per il prossimo anno sono state rinnovate solo Fidanza, Campbell e Spratt, con la perdita di Grace Brown che pesa tantissimo. In più, un’icona come Roy si è accasata alla Canyon/SRAM, mentre si è ritirata al termine della stagione 2021 Lucy Kennedy. Fra i nomi in entrata, quello più interessante è senza dubbio Kristen Faulkner, la quale non basta però a colmare il vuoto lasciato dai nomi in partenza.

Il roster 2021

Le vittorie della squadra

Il mercato per la stagione 2022
 
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Proseguiamo oggi con la prossima squadra.

CANYON/SRAM - 6

Sufficienza risicata, solo perché il progetto della squadra è più orientato al futuro che al presente. Il faro della squadra e’ senza ombra di dubbio Kasia Niewiadoma, la cui luce non ha però brillato molto durante questo 2021. Non che abbia corso una stagione sottotono, anzi le innumerevoli top 10 dimostrano che è arrivata a giocarsi molte corse. Il problema è che trova sempre una che la batte e, quando prova ad attaccare da lontano, non riesce mai a trovare collaborazione. In più, non condivido personalmente la scelta di non fare il Giro per preparare le Olimpiadi, dove è andata a finire con un anonimo 14esimo posto, mentre alla corsa rosa il podio sarebbe stato abbastanza abbordabile. Freccia Vallone e Amstel sono le sue corse, senza dubbio, ed il prossimo anno è ora di capitalizzare. Fra le note positive, invece, ci vanno Lisa Klein ed Elise Chabbey. Klein, dopo una stagione anonima con problemi legati alla pandemia, si riscatta in questo 2021 rilasciando tutti i Watt del suo motore, e portandosi a casa entrambe le crono del Giro del Belgio e anche la classifica finale (non parlo di pista qua, ma ha vinto un oro olimpico facendo parte di un quartetto tedesco devastante). Chabbey invece è la vera sorpresa della Canyon. Non solo ha corso con autorità, sia al servizio delle compagne che in prima persona, ma ha anche avuto una costanza degna di nota durante tutta la stagione, non esitando ad andare all’attacco ad ogni occasione. In questo modo ha vinto sorprendentemente la prima tappa del Giro di Svizzera in volata su Deignan. Onestamente, una sola vittoria le sta anche stretta, ma come nel caso di Kasia, spesso trova sempre qualcuna che la batte. Alena Amialiusik consegna una delle due rimanenti vittorie alla squadra con un attacco da finisseur negli ultimi km della seconda tappa del Giro del Belgio. L’altra arriva da Alice Barnes alla Settimana Valenciana. La velocista inglese ha raccolto anche molti piazzamenti, purtroppo il fatto che non riesca a muoversi bene in gruppo durante i finali è un grosso handicap, unito al fatto che molto spesso c'è sempre qualcuna più veloce di lei. Chi invece non ha mostrato grossi miglioramenti è Mikayla Harvey. La promettente scalatrice neozelandese, dopo aver disputato un Giro Donne eccelso nella scorsa stagione, era chiamata alla prova del nove quest’anno. I risultati però non sono arrivati, e sprazzi della sua classe si sono visti solo in alcune occasioni, come al Giro di Svizzera ed in un paio di corse spagnole, dove è arrivata nelle prime posizioni. Restando in Oceania, la partnership fra Canyon/SRAM e Zwift sembra aver dato i suoi frutti sia con Ella Harris che con Neve Bradbury. La prima, kiwy 23enne già da tre anni in squadra, sembra aver trovato il colpo di pedale migliore in questo finale di stagione, mostrando la sua versatilità su ogni terreno, con ottime prove sia al Trophée des Grimpeuses, che al Women’s Tour e alla Ronde van Drenthe. Neve Bradbury, ancora 19enne, ha raccolto qualche piazzamento in top 10 e si è distinta soprattutto quando la strada sale. Ad ora, quest'ultima non ha ancora un contratto per il 2022, ma mi aspetto firmi nelle prossime settimane. In termini di mercato, in uscita Ludwig, Hannah Barnes, Ryan e Shapira, mentre in entrata quattro ottimi colpi come Shari Bossuyt, Paladin, Rooijakkers e l’esperta Sarah Roy. Proprio il duo ex Liv potrebbe essere l’ingranaggio perfetto per sbloccare Kasia Niewiadoma, visto che non hanno paura di attaccare da lontano e sono comunque sempre pericolose se le si lascia del vantaggio.

Il roster 2021

Le vittorie della squadra

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La prossima squadra e' la FDJ, situazione molto simile alla Canyon, mezzo voto in più sia perché la rosa francese ha, teoricamente meno esperienza, sia per il mercato in entrata per la prossima stagione, che per la leggere superiorità della punta della squadra (Ludwig vs Kasia).

FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope - 6.5

Siamo in una situazione simile alla Canyon/SRAM, dove il faro della squadra, almeno sulla carta, è Cecilie Uttrup Ludwig. Anche in questo caso, la 26enne danese non ha avuto una stagione del tutto convincente, anche se la sua tappa alla Vuelta a Burgos se l'è portata a casa, nonché un notevole numero di ottimi piazzamenti, soprattutto nelle corse di un giorno: le classiche di primavera la vedono molto pimpante, dove arriva nelle prime dieci alle Strade Bianche, Trofeo Binda, Gent - Wevelgem, Amstel, Freccia, Liegi e Durango - Durango. A questi piazzamenti si aggiunge il secondo posto a La Course. La seconda parte di stagione viene influenzata dalla caduta con ritiro al Giro Rosa, anche se il ritorno alle corse è coinciso con discrete prestazioni al Giro di Norvegia e nelle classiche francesi di fine stagione. La stagione leggermente migliore di Ludwig rispetto a Niewiadoma è la ragione per il mezzo voto in più’ a favore della compagine francese, in aggiunta al fatto che l’esperienza globale della squadra è leggermente inferiore (come dimostra l’unica vittoria qui sopra citata). Tornando al roster, il gioiello della squadra è senza dubbio Marta Cavalli. La 23enne italiana, al primo anno con la FDJ, impressiona per costanza in qualsiasi tipo di percorso e durante tutta la stagione. Non raccoglie nessuna vittoria, ma da sicuramente dimostrazione di un potenziale da prima della classe. Sia sulle pietre del nord che alle Strade Bianche si piazza quasi sempre fra le prime, con un ottavo posto nella corsa con arrivo a Siena, e nono e sesto posto alla Omloop e al Fiandre, rispettivamente. Al Giro Rosa è l'unica che sembra tenere testa al trio SD Worx, con ottime prestazioni sia in salita che a crono. Per finire, arriva fra le prime anche alla Ceratizit Challenge e ottiene un notevole nono posto alla Parigi - Roubaix. Fra veterane quali Borgli, Fahlin e Kitchen, il resto della squadra è composto da prospetti davvero molto interessanti. Il duo Le Net - Copponi, che ha sfornato prestazioni eccellenti alle Olimpiadi e, soprattutto, durante il recente mondiale su pista, si è fatto notare anche su strada. Le Net arriva fra le prime in qualche sprint e durante la tappa del Muur al Giro del Belgio, mentre Copponi ha disputato un ottimo finale di stagione, con un quinto posto ad Isbergues ed un eccellente Women’s Tour, dove non è mai andata oltre il 12esimo posto ed ha vestito fino alla crono la maglia di leader, mostrando doti eccellenti sia allo sprint che sugli strappi. Altri nomi interessanti sono Wiel, Grossetete, protagonista di un’ottima fuga al Giro di Norvegia, e Muzic, che, oltre a vincere il campionato nazionale, è arrivata nei primi posti in due corse toste come San Sebastian e Plouay, nonché nella tappa del Matajur al Giro d’Italia. Per il 2022 la squadra ha annunciato due soli innesti, ma di grandissimo valore, quali Grace Brown, che insieme a Cavalli e Ludwig, con un po’ di alchimia, può formare un trio davvero interessante per le corse di un giorno, più Vittoria Guazzini.

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La prossima squadra e', almeno sulla carta, quella con il roster peggiore. Comunque riesce a cogliere una serie di vittorie e piazzamenti degni di nota, soprattutto grazie alle sue rappresentanti più importanti.

Ale BTC Ljubljana - 6.5

Squadra che dipende maggiormente dalle performance di Bastianelli, Reusser e Mavi Garcia. Bastianelli, vista sia l'età che la competizione negli sprint, ha portato a termine una stagione abbastanza solida. Quattro le vittorie (Svizzera, La Perigord, Ardèche e Women’s Tour) e molti i piazzamenti nelle altre corse. Non sarà la più veloce, ma è affidabile, costante e si muove sempre bene in gruppo, abilità che le permettono ancora di essere competitiva ad alti livelli. Discorso simile per Mavi Garcia, dove l'età non è assolutamente dalla sua parte, ma ciononostante ha ottenuto vittorie e piazzamenti di alto livello. La campionessa spagnola a crono e su strada si piazza sul gradino più alto del podio solo al Giro dell’Emilia, ma l’inizio di stagione, dove fra Strade Bianche, Civiglio, Amstel, Freccia e Liegi, il peggior risultato e’ 19esimo posto proprio alla Doyenne, che il finale di stagione, con Ardèche e classiche italiane, dimostrano che Mavi è ancora fra le prime al mondo su determinati tipi di percorsi. La grande sorpresa della squadra è stata, invece, Marler Reusser. La ciclista svizzera ha iniziato la stagione con un’ottima campagna del nord, dove non ha per nulla sfigurato e ha mostrato un ottimo potenziale; pur essendo già 30enne, Reusser è a tutti gli effetti ancora acerba come corridore. La svolta, però, avviene da giugno in poi, dove, dopo un ottimo Giro di Svizzera ed entrambi i titoli nazionali, inizia la sua campagna di successi, prima con un argento olimpico a cronometro, e poi arrivando quarta al Giro di Norvegia, seconda con vittoria di tappa a cronometro al Simac Ladies Tour, ancora seconda con una bellissima vittoria di tappa al Ceratizit Challenge in Spagna, e vincendo titolo europeo a cronometro e Chrono des Nations. Il suo passaggio alla SD Worx è, senza alcun dubbio, una grandissima perdita per la squadra. L’unica vittoria per la Ale al di fuori di questo trio arriva da Anastasia Chursina nella seconda tappa della Vuelta a Burgos, dove giunge all’arrivo in solitaria con un’azione da lontano degna di nota. Il prossimo anno molto probabilmente UAE entrerà come sponsor principale nella squadra, incrementando in maniera consistente il budget.

Il roster 2021

Le vittorie della squadra

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Andiamo con quella che, sulla carta, e' la squadra per la quale avevo più hype. Sono stato forse troppo critico, ma credo che il potenziale per vincere ancora di più ci fosse tutto.

Team DSM - 6


Media fra la disastrosa prima parte di stagione e l’eccellente seconda parte. Partiamo da colei che è stata, appunto, croce e delizia della squadra in questo 2021: Lorena Wiebes. La velocista neerlandese, in assoluto la sprinter più forte al momento, e con molta probabilità una delle più forti della storia, si aggiudica 13 delle 18 vittorie per il Team DSM. Queste sarebbero potute essere molte di più se non avesse pasticciato in alcune occasioni (su tutte, a memoria, la terza tappa del Giro del Belgio con arrivo sul Muur, dove, volendo passare sul marciapiede, cade e tira giù mezzo gruppo). In ogni caso, il riscatto è avvenuto nella seconda parte di stagione, coronata dalla vittoria dominante alla Ronde van Drenthe. Se nei prossimi anni arriverà a correre sempre così, sarà davvero difficile contrastarla. Una delle rimanenti vittorie arriva, dopo molti tentativi, da Coryn Labecki (Rivera fino a poco tempo fa) nell'ultima tappa del Giro Rosa. L’americana, spesso ultima pedina a servizio di Wiebes, non appena ne ha avuto l’occasione ha comunque portato a casa molti ottimi piazzamenti. Sorpresa stagionale, senza ombra di dubbio, è Pfeiffer Georgi. La 21enne inglese, prima di tutto gregario preziosissimo per la squadra, non disdegna andare all’attacco quando ne ha l’occasione. Molto forte sul passo, ha mostrato una spiccata propensione per le pietre, nonché un’ottima resistenza sugli strappi. La nuova campionessa inglese su strada vince la sua prima gara da pro al GP Fourmies. La rimanente vittoria arriva da Floortje Mackaij, che oltre a vincere la seconda tappa del Trophée des Grimpeuses, si porta a casa anche la generale nella corsa belga. Ciononostante, è stata una stagione piuttosto deludente, durante la quale la 26 neerlandese ha corso al di sotto dei suoi standard, soprattutto in corse che le si addicono come le classiche del Nord. Forse ancora più deludente è stata la stagione di Liane Lippert. La promettente 21enne tedesca è apparsa abbastanza sotto tono rispetto alle passate stagioni, quando ci si aspettava invece prestazioni al livello delle migliori, almeno su alcuni percorsi. Sprazzi della vera Lippert si sono visti solo in alcune occasioni: protagonista alla Course, dove cerca di andare via nel finale, si rivede pimpante solo a settembre, dove corre sia un’ottima Ceratizit Challenge, che il Trophée des Grimpeuses. Prestazioni molto positive, invece, arrivano sia da Juliette Labous che da Franziska Koch. La francese ha disputato una stagione molto solida, facendo vedere doti da all-rounder non indifferenti, andando forte sia a crono, che in salita e su percorsi mossi. Non avrà vinto, ma ci è andata vicina in molte occasioni ed il futuro è sicuramente roseo. La tedesca, invece, ha corso un finale di stagione molto incoraggiante, culminato con due bellissimi settimi posti, uno alla Ronde van Drenthe e l’altro, molto più importante, alla Parigi Roubaix. Ottima notizia e’anche il ritorno alle corse di Megan Jastrab. La squadra perde Labecki, Andersen, Olausson e Soek (che si ritira), ma le aggiunte di Francesca Barale, Lea Curinier, Charlotte Kool ed Elise Uijen sono ottime, soprattutto in ottica futura.

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