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Olimpiadi su Pista 2012: Veni Vidi Vicky, Super Pendleton! - Keirin e Inseguimento da urlo per la Gran Bretagna
Era il giorno della grande sfida della Gran Bretagna contro l'Australia ma per gli aussie c'è
stato poco da gioire, i due Ori in palio oggi sono finiti tutti ai sudditi di Sua Maestà, autori di
prestazioni veramente straordinarie coronate da due nuovi Record del Mondo negli
Inseguimenti a Squadre maschile e femminile.
Il primo "God Save the Queen" è stato suonato per il quartetto dell'Inseguimento
maschile: la squadra formata da Geraint Thomas, che oggi dà l'addio alla pista, Steven
Burke, Peter Kennaugh ed Edward Clancy si fa autrice di una finale mai vista, regolare
che sembra che i quattro non soffrano la fatica, e chiude i 4000 metri in 3'51"659, un
nuovo Record da segnare sugli annali, anche se ormai siamo abituati a non dire che sarà
imbattibile.
Sugli spalti, a tifare per i quattro portacolori della Gran Bretagna, c'era niente di meno che
Bradley Wiggins che si mordeva le unghie, che soffriva proprio come quando partecipava lui, e non abbiamo dubbi che dentro
rodeva per non essere lui a girare sulla pista di pino siberiano del "Pringle" (soprannome del Velodromo che sembra una patatina).
Non c'è stata storia per i quattro ragazzi dell'Australia: partiti bene, hanno resistito al quartetto britannico per un km e mezzo, ma poi
hanno dovuto cedere e hanno chiuso con 3'54"581, il tempo che ormai abbiamo visto essere loro consono su questa pista. Jack
Bobridge, Michael Hepburn, Rohan Dennis e Glenn O'Shea hanno cercato in tutti i modi di accelerare, ma sono lontane le tabelle
dell'allenatore Tabotta che parlava anche di un possibile 3'52". L'Australia da parte sua ha un grandissimo vivaio a cui attingere e tra
quattro anni sarà nuovamente a battagliare per la Medaglia d'Oro, mentre non si sa come andrà ai britannici che pare non abbiano
tanti sostituti tra i quali attingere (questo quartetto era quasi lo stesso di Pechino).
Un capitolo a parte lo merita la finale per il Bronzo nella quale si sono affrontate Nuova Zelanda e Russia. Proprio quest'ultima è
riuscita a partecipare alla finale perché al primo turno è riuscita a fare il notevole tempo di 3'57"237, ben 2 secondi più veloce di quello
fatto in qualificazione. Sicuramente questo sarà un grandissimo rammarico per la Russia perché fare lo stesso tempo in qualifica
significava poter fare la semifinale con l'Australia e, magari battendola, partecipare alla finale per l'Oro: non sempre essere troppo
controllati nei primi turni è la cosa migliore.
La Medaglia di Bronzo va comunque al collo dei quattro ragazzi della Nuova Zelanda autori, in finale, di una grandiosa prestazione
(Record Nazionale) con 3'55"952: è incredibile come tempi tanto eccezionali siano ormai nelle corde di diverse nazioni che
ultimamente girano sempre su cronometraggi inferiori ai 4 minuti. Per capire il livello del torneo è sufficiente pensare che la nazione
più lenta è stata la Corea del Sud con 4'07"210 e il Belgio con un ottimo 4'04"053 è rimasto fuori dal torneo del primo turno. La
classifica finale completa vede quindi Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Russia, Danimarca, Spagna, Olanda, Colombia, Belgio
e Corea del Sud.
A fine giornata l'inno britannico è poi risuonato nel Velodromo per la regina della Velocità, Queen Victoria Pendleton, che si è
imposta magistralmente nel Keirin: per le donne si trattava di una disciplina nuova, appena entrata nel programma olimpico, ma che
da tempo conosce le grandi interpreti, Pendleton appunto e Anna Meares. È proprio Anna Meares la grande delusione della volata
finale, dopo aver passato le qualificazioni senza problemi dimostrando di essere proprio di un altro pianeta: nella volata finale ha preso
lo sprint in testa all'ultimo giro, ma nell'accelerazione della Pendleton all'esterno, l'australiana è rimasta chiusa dalla Guo e dalla Lee che
cercavano di contenere la britannica.
Per Anna Meares una sonora sconfitta, ma l'australiana avrà la possibilità di rifarsi nella Velocità Individuale, nella quale parte ancora
con i favori del pronostico. La cinese Shuang Guo e la portabandiera di Hong Kong Wai Sze Lee hanno capito subito che la ruota della
Pendleton era la migliore, e resistendo con i denti hanno portato a casa le medaglie, rispettivamente Argento e Bronzo: se per la Guo
questo è il secondo Argento (meno amaro del primo), per la Lee si tratta della prima, grande, storica medaglia di Hong Kong nel
ciclismo e, a modo suo, questa ragazza del 1987 alta appena 1 metro e 60, che alla Cerimonia Inaugurale ha portato la bandiera del
suo Paese, entra nella storia di questo sport.
Non è certo finita con i due Ori la festa della Gran Bretagna, proprio per niente, perché nel pomeriggio sono scese in pista le ragazze
dell' Inseguimento a Squadre e, per mettere subito in chiaro le cose su come finirà il torneo, hanno fatto il nuovo Record del Mondo:
Laura Trott, Danielle King e Joanna Rowsell hanno percorso i 3 km in 3'15"699 battendo il loro precedente primato fatto ai
Mondiali di Melbourne (3'15"720). Ma a impressionare non è tanto il tempo fatto, quanto i distacchi inflitti alle avversarie: il secondo
tempo, infatti, quello degli Stati Uniti, è superiore di quasi 4 secondi (3'19"406), un abisso. Pochissimi invece i decimi che dividono
Stati Uniti, Australia, Canada e Nuova Zelanda: per il resto del podio potrebbe uscire una sfida davvero avvincente. Alle Olimpiadi tutte
le medaglie contano, anche se pare scontato sapere a chi andrà l'Oro, l'unico che verrà assegnato domani.
E domani per l'Italia su Pista sarà il giorno più atteso perché arriva il momento dell'Omnium e di Elia Viviani: alle 11:30 ora italiana il
portacolori azzurro sarà in gara nel Giro Lanciato mentre nel pomeriggio alle 17:54 lo vedremo nella Corsa a Punti e alle 19:25
nell'Eliminazione. La durissima prova dell'Omnium si svolgerà in due giornate, con una classifica finale il cui vincitore sarà quello che
al termine delle 6 prove avrà il punteggio più basso (in base ai piazzamenti delle singole prove: 1 punto al primo, 2 al secondo e così
via).
Gli avversari di Viviani e grandi favoriti per la vittoria saranno il britannico Edward Clancy (che oggi ha vinto l'Oro nel quartetto),
l'australiano Glenn O'Shea (che avrà voglia di riscatto), il canadese Zachary Bell, il neozelandese Shane Archbold e il colombiano Juan
Esteban Arango. Nella mattina di domani prenderà il via anche il torneo di Velocità maschile (si svolge su tre giorni) con in pista il
Campione del Mondo Grégory Baugé, il britannico Jason Kenny, l'australiano Shane Perkins e il tedesco Robert Förstemann (e un
occhio di riguardo all'atleta di Trinidad e Tobago Njisane Phillip).
Laura Grazioli per cicloweb.it