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Ciclocross 2018/2019
(28-01-2019, 03:51 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: https://www.pianetamountainbike.it/news/amp/56077.html

Dio mio che imbarazzo.

VdP non ha vinto nulla di importante...eh sì.

Pensa te che per Bramati la seconda parte di gara di MvdP è stata un segnale oltremodo incoraggiante in vista di Bogense, dato che veniva da due settimane senza gare e in cui ha aumentato i carichi in vista della stagione su strada.

L'anno scorso ad Hoogerheide fece il contrario, partendo benissimo e finendo in debito di ossigeno (a differenza di WvA), e sappiamo tutti come è finita, al netto della crisi psicologica che lo ha colto in quel di Valkenburg.

A mio avviso può solo crescere: supercompensazione questa sconosciuta.

Tralascio per pietà il "non ha vinto nulla di importante", affermazione che denota solo superficialità e arroganza.
La visione mondialocentrica mortifica qualsiasi disciplina, svuotando di contenuto le sua varie e storiche emanazioni.
 
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MVDP a quante vittore sta quest'anno ?
 
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(28-01-2019, 08:39 PM)Fabio Ha scritto: MVDP a quante vittore sta quest'anno ?

26
 
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(28-01-2019, 08:32 PM)Albi Ha scritto: La visione mondialocentrica  mortifica qualsiasi disciplina, svuotando di contenuto le sua varie e storiche emanazioni.

A me fa ridere la gente che pensa che la CDM sia più importante di Superprestige e DVV. Bisognerebbe spiegargli che Superprestige e DVV sono più antiche e hanno al loro interno i cross più prestigiosi. Cioè, vogliamo mettere Gavere o il Koppenbergcross con Iowa o Tabor Asd

Che poi, pur non sapendo nulla, basterebbe guardare a quale competizione dava la priorità Nys per capire.
 
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(28-01-2019, 08:40 PM)Albi Ha scritto:
(28-01-2019, 08:39 PM)Fabio Ha scritto: MVDP a quante vittore sta quest'anno ?

26
quindi quest'anno non va oltre le 30 ?
mondiale
poi volendo ne ha altri sei..
direi che ce la fa

cmq grandissimo
 
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Qua il confronto tra i primi 10.

[Immagine: 1349b750-5afb-4620-8348-a326801c71b3.png]
 
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- 3 al mondiale, è tempo della presentazione delle diverse gare in programma, che seguirà l'ordine cronologico delle stesse (prima gli junior, poi gli under 23, così via fino agli uomini élite). 
Quelle delle categorie minori saranno giocoforza più corpose, visto che si tratta di introdurre profili sconosciuti ai più: quindi, qualche cenno biografico, caratteristiche e sulla scorta di quali risultati arrivano al mondiale, messi in ordine di possibilità di risultato.

Come anticipato, oggi è la volta degli junior. 

Junior M - Sabato 2-02 alle ore 11

In prima fila per la vittoria dell’iride troviamo coloro che si sono spartiti in maniera pressoché equa gli allori stagionali: i belgi Witse Meeussen (Callant-Doltcini) e Ryan Cortjens (Iko-Beobank).

Il filiforme Meeussen può vantare 8 vittorie, distribuite da ottobre a gennaio, e il primato, finale, in Coppa del Mondo, nonché quello, provvisorio, nel Superprestige. Un ruolino di marcia che restituisce l’immagine di un crossista completo, a suo agio sul fango come su fondi più scorrevoli. Cortjens invece è un corridore dalla spiccata fisicità, che predilige percorsi lenti ed estenuanti, da uomo contro uomo, sebbene non disdegni, in virtù di uno sprint più che sufficiente, contesti in cui la tattica la fa da padrona.
Per quest'ultimo sono 10 le vittorie (di cui 7 consecutive nel mese di dicembre), tra cui il titolo di campione belga, conquistato proprio davanti a Meeussen.

In caso di corsa asciutta la bilancia penderà a favore di Meeussen, in caso contrario sarà Cortjens a essere avvantaggiato.

Alla seconda schiera dei favoriti appartengono il neerlandese Pim Ronhaar (Callant-Doltcini), campione europeo in carica e massimo specialista della sabbia della categoria, il tedesco Tom Lindner e lo spagnolo Carlos Canal, atleti versatili capaci di salire in più di un occasione sul podio di Coppa del mondo, oltre che di fare incetta di vittorie nel panorama nazionale, nonché il primo anno Thibau Nys (AA Drink).

Il figlio d'arte ha trionfato 4 volte (a cui vanno aggiunti i terzi posti al campionato europeo a quello belga) dando spesso prova di essere in possesso di abilità tecniche fuori dal comune e di una base atletica, in particolare sul lato dell’esplosività, di primo piano. E' molto veloce e rappresenta già un'eccellenza su percorsi veloci.
Una brutta caduta ad Hoogerheide sembrava metterne in dubbio la presenza ma, dopo l’iniziale spavento, gli esami non hanno riscontrato problemi.

Altro primo anno da tenere d’occhio è il ceco Jan Zatloukal, talento eclettico, capace di farsi vedere davanti in condizioni diverse, a Namur come a Zolder, e dominatore in patria. 
Zatloukal e l’altrettanto interessante Toupalik (fratello di Adam), potranno a maggior ragione essere della partita in caso di terreno innevato e/o ghiacciato, da buoni esponenti della scuola ceca, tradizionalmente abile a sfornare crossisti-pattinatori.

Quanto al campione del mondo uscente Ben Tulett (Iko-Beobank), secondo nella storia della competizione dopo Mathieu van der Poel a vestirsi d’arcobaleno al primo anno, si può dire che non arriva certo a Bogense con i favori del pronostico, dopo una stagione travagliata e che lo ha visto alzare le braccia in sole due occasioni, entrambe su suolo britannico.
Un buon mese di dicembre, impreziosito da 4 secondi posti, non basta a mutare il giudizio su una stagione, viste le premesse deludente (su cui pesa probabilmente l’intensa attività estiva su strada). 
Il tracciato danese, inoltre, non sembra incontrare i gusti di Tulett, maggiormente a suo agio su tracciati duri, dal dislivello importante, dove trae vantaggio dalla stazza ridotta.

In casa azzurra le speranze di risultato sono riposte principalmente in Davide Toneatti, più volte vittorioso in Italia e che può annoverare due top-6 in Coppa del Mondo.
Tuttavia, il friulano in forza al team di Daniele Pontoni, è parso in calando nelle ultime settimane, non andando oltre al 5° posto al campionato italiano, vinto dal piemontese Samuele Leone.
L'altro friulano Tommaso Bergagna, invece, è in forma smagliante, come testimoniato dal quarto posto a Pontchateau, e si candida a un ruolo di rilievo all’interno della selezione italiana.
 
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Prevista neve Sabato e Domenica a Bogense...
 
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Continuiamo con la presentazione del prossimo mondiale, oggi è il turno degli under 23.

Under 23 M - Sabato 2-02 alle ore 13

La gara riservata agli atleti nati dal 1997 al 2000 metterà di nuovo a confronto l'inglese Tom Pidcock (TP Racing), campione europeo in carica e vincitore, con una gara d'anticipo, della Coppa del Mondo di categoria, e il belga Eli Iserbyt (Marlux-Bingoal), alla ricerca del terza maglia iridata dopo quelle conquistate a Zolder e Valkenburg (impresa mai riuscita a nessuno).

Gli scontri diretti stagionali, sia tra gli Under 23 che tra gli élite, depongono a favore di Pidcock, il quale, dopo un iniziale periodo di appannamento ha saputo via via crescere, così come depone a suo favore la prova generale del Mondiale, svoltasi, nella stessa cornice che vedrà gli atleti protagonisti sabato, nel novembre 2017.
Il campione nazionale britannico in quell'occasione, infatti, ebbe ragione del più esperto Iserbyt, mettendo in mostra un certa affinità col percorso.

Tuttavia, c'è da dire che anche lo scorso anno Pidcock arrivò all'appuntamento iridato coi favori del pronostico, salvo vedersi respinto dal difficile tracciato di Valkenburg e dalla giornata di grazia di Iserbyt, tremendamente a suo agio sul fango e su salite ripetute.

Per il belga sarà difficile ritrovare le stesse condizioni di 12 mesi fa, posto che, come accennato, in caso di superficie scorrevole, sebbene leggermente inumidita dalla neve, è Pidcock ad essere avvantaggiato, in virtù della superiore tecnica e della maggiore capacità di rilanciare in uscita dalle curve.

Il ruolo del terzo uomo è tagliato per Antoine Benoist (Chazal-Canyon), crossista completo, campione nazionale, la cui continuità ad alto livello è certificata dai terzi posti al campionato europeo e nella classifica finale di Coppa del Mondo.
Il bretone è il più serio candidato al bronzo mondiale e ad approfittare di eventuali difficoltà dei due grandi favoriti nella lotta per le medaglie.

L'altro britannico, il lungagnone Ben Turner (Corendon-Circus) e l'italiano Jakob Dorigoni (Guerciotti-Selle Italia) sono i più accreditati per entrare tra i primi 5, con uno sguardo al podio.
L'altoatesino è un corridore con una predilezione per i tracciati dal dislivello considerevole, sia asciutti che fangosi, a patto che siano per larga parte pedalabili. 
Turner invece non ha pregi altrettanto marcati, facendo parte della schiera di coloro che sanno difendersi molto bene in qualsiasi circostanza.
Entrambi sono stati in grado di salire sul podio di Coppa del Mondo: Dorigoni è stato 2° sia a Namur che a Tabor e 3° a Pontchateau, Turner 3° ad Hoogerheide (da segnalare, inoltre, le 3 vittorie parziali nel DVV).

Aspirano ad un posto nei 10 lo svizzero Loris Rouiller (Corendon-Circus), i belgi Lander Loockx (Creafin-TUVSUD) e Niels Vandeputte (Corendon-Circus), i neerlandesi Ryan Kamp (Marlux-Bingoal) e Roel van der Stegen, lo statunitense Gage Hecht e il ceco Tomas Kopecky (Pauwels-Vastgoedservice).

Bonus: le prime immagini del percorso http://cyclephotos.co.uk/2019/01/31/2019...ing-day-1/
 
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-1!

Il programma di domani:
  • Ore 11 - Junior M
  • Ore 13 Under 23 M
  • Ore 15 - Elite D
Diretta su Raisport Web (http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/d...82426.html) Eurosport Player (la prova Elite D sarà trasmessa anche su Eurosport 2).

Il percorso:









Per chi volesse entrare ancora di più in atmosfera mondiale (e volesse divertirsi un po'), 3 quiz a tema su Sporcle:
 
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Tra gli junior vittoria per Tulett meritata ma che non racconta l'andamento della stagione, 2° Meeussen e 3° Cortjens.
Il passaggio sulla contropendenza ghiacciata è stato il lasciapassare per il successo del britannico, il secondo in due anni nella categoria (va ad eguagliare Mathieu van der Poel).

Thibau Nys quarto e sfortunato: ha dovuto fare i conti con un problema meccanico nei primi giri.

Percorso tanto veloce e tecnico quanto bastardo, la gara riservata agli under darà ulteriori informazioni in merito a come verrà affrontato dagli uomini élite.
 
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Non è un aggettivo che uso spesso, anzi, ma la sverniciata di Pidcock a Iserbyt, solitario al comando fino a quel momento, è stata fenomenale.

Gesto atletico di bellezza tale da elevare di per sé il secondo mondiale britannico di giornata al rango dei momenti che ricorderò (e perché no ricorderemo) del 2019. Bellissimo.

Secondo Iserbyt, depresso dall'azione tagliagambe del rivale, e pronostico rispettato per quanto riguarda la terza piazza, conquistata da Benoist.

4° Kopecky, dovrei dire soprendente ma non troppo. Presenta i prodromi del crossista postmoderno come sdoganato dal triumvirato Van der Poel-Van Aert-Aerts: taglia, potenza e tenuta. Va sgrezzato, tenendo presente che è un classe 2000.
Figlia della scuola ceca la bravura nel percorrere a piedi tratti ghiacciati.

Dorigoni, combattivo, si deve accontentare del quinto posto, dopo una gara intera a battagliare per il podio (ha pagato un errore sulle tavole a 3 giri dal termine).
 
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Ho visto la sverniciata di Pidcock. Mi ricorda una volata di Cavendish al Tour in maglia iridata...
 
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Pidcock ha fatto un giro in 5'38", gli altri mai sotto i 5'50". Nettamente superiore.
 
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Sto volando. Che fenomeno.

Momento chiave quando MVDP ha disintegrato WVA sul pendio e quest'ultimo ha messo il piede a terra.

Aerts ha fatto un mondiale spaziale, andava più forte di Van Aert. Ha sbagliato solo all'inizio quando ha fatto quel fuorigiri per seguire la prima accelerazione di MVDP.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
MATHIEUUUUUUUUUUUU
VAN DER POEEEEEEEEEL


Si compie finalmente il destino del numero 1 al mondo di questo giochino.

Una gara pressochè perfetta con dei primi giri in sordina e poi presa in mano con nonchalanche sulla contropendenza. Van Aert ha provato ad aggrapparsi alla sua ombra ma poi ha dovuto desistere. Grande gara comunque per il campione uscente, ha provato il miracolo a costo di scoppiare, ma è così che si corre. Menzione anche per Toon Aerts autore di una gara in cui è uscito alla distanza dopo essersi sacrificato per Van Aert. Peccato per la caduta finale, ma la prima medaglia mondiale è cosa fatta. Resto del mondo nettamente inferiore ai Big 3.

E ora festeggiamo






Nanananananananananana Mathieu Van Der Poel VAN DER POEL
MAAAAATHIEU VAN DER POOOOOOEL
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Manuel The Volder
Gran bella gara. Bello il solito dualismo Mvdp-WVA nei primi giri ma era evidente che il belga stava dando l'anima per rendere la sfida il meno impari possibile, ma l'altro è un fuoriclasse che passa una volta ogni tot e quel ritmo era impossibile per gli umani. Mathieu colma un vuoto storico che non poteva durare ancora per molto.

Grandissimo Toon... non ho solo capito se quel dare palesemente troppo nel primo giro fosse una cosa studiata per avvantaggiare Van Aert o meno.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Hiko
Da segnalare l'ennesima manifestazione di contegno oxfordiano degli ultrà belgi: https://www.wielerkrant.be/nl/nieuws/lee...e-mateloos (anche Van der Haar fu vittima di sputi e birre in faccia a Zolder 2016).

Note sparse (che avete detto quasi tutto voi): percorso velocissimo ma non insulso, i numerosi drittoni e parti pedalabili strizzavano l'occhio a Van Aert, soprattutto se in versione cacciatore e non lepre, quelle tecniche e di alternanza salita/discesa a Van der Poel.

La maniera di affrontare la contropendenza da parte di MvdP connubio di potenza e perfezione stilistico-muscolare (schiena immobile e pedalata piena).

Van Aert oggi ha corso da Campione, secondo il credo piuttosto in bici ci muoio.
E' da qualche mese che io e Paglia diciamo che questa versione dell'ex campione del mondo si esprime meglio sui tracciati veloci (Berna, Zolder, Otegem...) che su quelli duri, dove, ad eccezione di Namur, ha lasciato il passo ad Aerts (che nell'occasione era malato). E infatti...

Aerts ha lavorato per WvA, a dispetto della parità di status (erano co-capitani) ha prevalso la disponibilità al sacrificio, dando tutto per tenere a tiro MvdP. Una volta recuperate le energie è andato più forte di tutti, confermandosi il possessore della miglior seconda parte di gara dell'intero globo terracqueo.
Nel dopogara ha ribadito il suo impegno nei confronti del cross, allontanando le sirene della strada.

Prima parte eccellente da parte di Orts. Meisen , 8°, unico a spezzare la monotonia cromatica belgiolandese.

MvdP s'è tolto un peso enorme, un altro mondiale buttato alle ortiche sarebbe stato una mazzata, adesso non lo ferma più nessuno (sì lo so, non lo ferma nessuno già adesso, ma sarà molto più libero di testa).
Stagione di proporzioni storiche.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Albi
FINALMENTE!! non poteva non arrivare la maglia iridata... bella corsa dei primi 3 che hanno dato davvero tutto

finalmente sono riuscito a vedere tutte le prove questo week end.. incredibile Sanne Cant spezzata la maledizione che la vedeva come una eterna piazzata nella prova iridata ora sempre quasi imbattibile
 
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[+] A 1 utente piace il post di Tommeke23
Sverniciata di VdP a Toon sulla sabbia da vedere, rivedere e rivedere ancora.

Fenomenale.
 
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