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Come stanno andando i neopro più attesi di qualche anno fa?
#1
Grazie a questo forum, dal 2016 ho avuto modo di conoscere numerosi ciclisti ben prima che diventassero pro quindi facciamo un po' un resoconto di come stanno andando coloro che ci avevano incuriosito di più nel 2016/17.

Partiamo da chi ha esordito nei pro nel 2017 (alcuni passati dai dilettanti, altri dalle continental).

Lo divido in più puntate.

Chiaramente chi vuole intervenire è ben accetto, Paglia in primis.


PRO DAL 2017

Prima Puntata


David Gaudu (1996, Groupama)

Risultati pre professionismo: Nel 2016 vince Avenir e Corsa della Pace, quinto al Tour de l'Ain (gara 2.1).

Risultati da pro: Il primo anno da pro ottiene subito una top 10 alla Freccia, secondo al Tour de l'Ain dietro il suo capitano Pinot e quinto alla Milano-Torino. 
Il 2018 invece è un'annata mediocre senza particolari acuti. 
Il 2019 inizia in modo ottimo con il podio all'UAE Tour; in seguito arriva una top 10 alla Liegi e un quinto al Romandia. Al Tour svolge in modo egregio il ruolo di gregario di lusso per Pinot e chiude la stagione con vari piazzamenti in Italia.

E ora?: C'era tanta attesa grazie alle sue finissime doti di scalatore ma il francesino si è forse trovato chiuso da Pinot, al quale deve fare da gregario, specialmente nei grandi giri.
Gaudu ha dimostrato di cavarsela bene sia nelle (brevi) corse a tappe che nelle classiche. Per la sua crescita nei grandi giri è necessario che la Groupama lo stacchi da Pinot e gli permetta di testarsi al Giro o alla Vuelta.
Difficile prevedere cosa potrà fare proprio perchè non l'abbiamo ancora visto all'opera per conto suo.
Mal che vada dovrebbe essere uno che nelle Ardenne può dire la sua.


Pascal Ackermann (1994, Bora)

Risultati pre professionismo: Secondo al Mondiale di Doha in volata, campione nazionale U-23.

Risultati da pro: prima stagione di apprendistato poi esplode nell'estate 2018 con vittoria al Delfinato, titolo nazionale, London Classic e doppietta al Polonia; a settembre arrivano anche le vittorie a Bruxelles e Fourmies.
Nel 2019 si regala il GP Francoforte, due tappe al Giro più la ciclamino.

E ora?: Ackermann si sta affermando come uno dei velocisti più forti al mondo, anche se la sua ascesa è parzialmente frenata dalla presenza di Sagan in squadra. Per questo motivo deve ancora debuttare al Tour, e non lo farà nemmeno nel 2020. In ogni caso, sarà una delle migliori ruote veloci dei prossimi 5 anni.


Vincenzo Albanese (1996, Bardiani)

Risultati pre professionismo: Nel 2016 vince il Trofeo Edil C, il GP Liberazione, la Ruota d'Oro ma soprattutto il Trofeo Matteotti (dei pro). All'Avenir vince tappa e classifica a punti.

Risultati da pro: il primo anno ottiene solo due top 10 in Turchia ed un quinto posto al Mondiale U-23 ma purtroppo la sinfonia non cambia nemmeno nel 2018 e nel 2019. Il miglior piazzamento è un quinto in una tappa del Lussemburgo.

E ora?: Visti i miglioramenti pressochè nulli nei primi 3 anni da prof, faccio fatica ad immaginare un futuro radioso. 
Essendo in scadenza, potrebbe fargli bene cambiare aria.
 
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#2
PRO DAL 2017


Seconda Puntata


Lennard Kämna (1996, Bora)

Risultati pre professionismo: campione nazionale a crono U-23, podio mondiale a crono U-23, campione europeo U-23, tappa al Valle d'Aosta, sesto alla Corsa della Pace. Da Junior era stato contemporaneamente campione nazionale, europeo e mondiale a crono.

Risultati da pro: nelle prime due stagioni non ottiene risultati degni di nota, a parte l'argento ai Mondiali U-23 (quando era già pro). Il secondo anno chiede alla squadra di potersi prendere una pausa di riflessione (rimane fermo da marzo ad agosto). Nel 2019 si mette in mostra più per le sue doti in salita che per quelle a crono (due top 10 al Tour dalla fuga) e si guadagna la chiamata della Bora.
Il 2020 inizia bene, 4° nella generale a Murcia e 7° in Algarve.

E ora?: Per Kamna si tratta probabilmente di uno di quei casi in cui un atleta si allena come un professionista già da junior (stellare la sua annata 2014), salvo poi andare in crisi mentale pochi anni dopo. Non a caso già alla seconda stagione da pro, il tedesco si è preso una pausa dalle corse per rimettere in ordine le idee. Tra l'altro la Sunweb gli fece correre 16 tappe della Vuelta da neopro, a soli 20 anni.
A crono non ha mai dato la sensazione di poter essere una stella, mentre sta facendo vedere buone cose nelle brevi corse a tappe, ed è probabilmente su quello che la Bora sta lavorando. Un regolarista.


Tao Geoghegan Hart (1995, Ineos)

Risultati pre professionismo: Da Junior vince il Lunigiana. Da Under è due volte sul podio della Liegi. Nel 2016 (Axeon Hagens, Continental) vince il Trofeo Piva, è sesto al Tour of the Gila, 13° al California, secondo al Tour de Savoie e alla Corsa della Pace, 12° nello Utah, sesto all'Avenir e vice campione nazionale a crono U-23.

Risultati da pro: qualche buon piazzamento al debutto, come l'ottavo alla Yorkshire e al California, 14° allo Suisse. Nel 2018 tra il California (quinto nella generale) e il Delfinato fa faville come ultimo uomo in salita di Bernal e Thomas. Quinto generale anche a Burgos ma alla Vuelta España non ottiene piazzamenti. 
L'anno scorso vince due tappe al Tour of the Alps (secondo generale), quinto al Polonia, due podi di tappa alla Vuelta.

E ora?: Geoghegan Hart sembra aggiungere piccoli tasselli ogni anno però va detto che non abbiamo più rivisto gli acuti mostrati nell'estate 2018. Potrà sicuramente essere un corridore utilissimo alla Ineos, soprattutto come gregario, ma difficilmente potrà diventare un uomo di punta.
Nelle classiche, per ora è stato quasi inesistente.
 
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#3
PRO DAL 2017

Terza Puntata


Edward Ravasi (1994, UAE Team Emirates)

Risultati pre professionismo: Nel 2016 fa secondo all'Avenir, quinto alla Corsa della Pace e al Valle d'Aosta; si piazza in tutte le classiche italiane più importanti. L'anno prima aveva fatto quinto al Croazia (corsa 2.1).

Risultati da pro: All'inizio della prima stagione recupera da un infortunio per fine aprile e la squadra, forse in modo un po' azzardato, gli fa subito correre Croazia e Giro d'Italia. Esce discretamente dalla Corsa Rosa e ottiene una top 10 generale in Slovenia. Nel 2018 parte ancora male, fa intravedere qualcosa tra California e Delfinato e arriva all'Adriatica Ionica con i gradi di capitano: sul Giau fa quarto ma tutto sommato la prestazione è deludente. 
Alla Vuelta ottiene un nono posto dalla fuga alla Camperona.
Il 2019 invece è un anno pessimo (nessun grande giro), che tra l'altro si conclude ad agosto a causa della frattura del collo del femore.

E ora?: Per l'italiano non sarà facile guadagnarsi il posto per un grande giro nel 2020, probabilmente l'unica chance è la Vuelta. Se non farà vedere nulla di buono, sarà difficile trovare un contratto WT per la prossima stagione.
Magari un passaggio ad una Professional, stile Cattaneo, potrebbe essere utile.
Le probabilità che diventi un uomo da top 10 nei grandi giri sono molto molto basse.


Enric Mas (1995, Movistar)

Risultati pre professionismo: Alla prima stagione da Under fa quarto alla Corsa della Pace. Due anni dopo vince la Volta ao Alentejo, Tour de Savoie e fa secondo al Valle d'Aosta. Da Junior era stato campione nazionale a crono.

Risultati da pro: Al debutto disputa una gran Vuelta a Burgos, piazzandosi secondo dietro Landa nella generale. Pochi giorni dopo è terzo in una tappa della Vuelta España. Nel 2018 ingrana la quarta e fa sesto al Paesi Baschi (con vittoria ad Arrate), quarto allo Svizzera e secondo alla Vuelta (con vittoria ad Andorra). 
Il 2019 inizia con tanti piazzamenti ma al Tour de France, suo obiettivo principale, toppa nettamente. 
Dopo un ottavo a San Sebastian, torna alla vittoria al Guangxi (tappa e generale).

E ora?: Con la partenza di Quintana, Landa e Carapaz, si ritrova a dover colmare un vuoto importante nella squadra di Unzué. Dopo il podio alla Vuelta deve convivere con la pressione di essere il nuovo riferimento del ciclismo spagnolo e forse questo lo ha pagato al Tour 2019.
Il podio nel GT di casa è un risultato importante ma va un po' preso con le pinze, in attesa della riconferma.
Sarà sicuramente un ciclista in grado di essere spesso lì a battagliare nelle grandi salite però non so se potrà essere quello che gli spagnoli auspicano.
 
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#4
PRO DAL 2017

Quarta Puntata



Kilian Frankiny (1994, Groupama)

Risultati pre professionismo: Al terzo anno da Under-23 fa quarto al Valle d'Aosta, l'anno dopo invece vince la corsa. A quel risultato vanno aggiunti un terzo alla Corsa della Pace, un terzo al Tour Alsace, un settimo al Tour de l'Ain (2.1) e infine il quinto posto al Piccolo Lombardia.

Risultati da pro: Molto in sintesi, male male. Mai piazzato nei primi 5, rarissimi piazzamenti nei 10. Miglior momento è il sesto posto sul Mont Faron ma a livello WT è una comparsa e nulla più.

E ora?: Molto probabilmente Frankiny, nella sua miglior stagione pre professionismo, il 2016, ha goduto del fatto di essere al quarto anno della categoria e ha raccolto ottimi risultati. 
Una volta passato al professionismo, però, è venuta fuori la sua mediocrità.
Alla Vuelta 2019, per esempio, nelle tappe dure non esce quasi mai dai 25, però non entra mai nei 15.
Si può riciclare come uomo da fughe o gregario.


Riccardo Minali (1995, NIPPO DELKO)

Risultati pre professionismo: Nel 2016 è protagonista di una grande stagione sul suolo italiano; vince tante corse, tra cui la Popolarissima, e si guadagna la chiamata per il Mondiale piatto di Doha.

Risultati da pro: L'inizio è stupefacente. Partecipa al Dubai Tour dove sono presenti tutti i migliori velocisti al mondo e si piazza prima ottavo, poi quinto ed infine terzo di tappa. A quel punto le aspettative diventano subito alte e l'annata prosegue con vari piazzamenti tra Croazia, Polonia e Turchia. Nel 2018 ottiene le sue prime vittorie al Langkawi però non dà l'impressione di aver compiuto uno step in avanti. 
Scaduto il contratto biennale in Astana firma con la Israel (la quale aveva tanti forse troppi velocisti in squadra) ma l'annata 2019 è veramente pessima.

E ora?: Partiamo col dire che forse l'Astana non era proprio la squadra ideale per un velocista (vedasi le quattro stagioni fatte da Guardini) e che comunque i risultati nelle corse dilettantistiche italiane vanno presi con le pinze. 
In ogni caso, tolta la corsa d'esordio, Minali non ha mai dato l'impressione di poter diventare un big delle volate. 
Può essere uno sprinter che porta piazzamenti e qualche vittoria nella categoria Professional. 
Deve comunque dare un segnale perchè se ripete una stagione come quella scorsa non sarà scontato trovare un contratto.
 
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#5
Ravasi la delusione più cocente.

Gestito male durante la prima stagione, poi lasciato al suo destino dalla nuova dirigenza UAE che chiaramente non ci punta.

Savio mi pare l'unica via di salvezza.

Frankiny si vedeva che non era un campione. Probabilmente il suo destino prevede che diventi un onesto Reichenbach.
 
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#6
PRO DAL 2017

Quinta Puntata


Simone Consonni (1994, Cofidis)

Risultati pre professionismo: Campione nazionale U-23, argento in linea ai Mondiali di Richmond, vincitore a San Vendemiano e alla Côte Picarde. Secondo al GP Liberazione. Settimo al GP Costa degli Etruschi e quinto al Beghelli (gare professionistiche).

Risultati da pro: La prima stagione (UAE Team Emirates) è abbastanza positiva. Terzo nella tappa regina a La Panne, terzo in una tappa mista del California, nono a Plouay e vari piazzamenti nelle classiche italiane e in Turchia. 
Nel 2018 arriva la prima vittoria in Slovenia e si piazza un po' in tutte le corse a cui partecipa (Down Under, Adriatica Ionica, Polonia, London Classic, Vuelta a España). 
Il 2019 è caratterizzato da tanti piazzamenti (debutta anche al Giro d'Italia) ma zero vittorie.
Nel 2020 passa alla Cofidis per far parte del treno di Viviani.

E ora?: Le aspettative su Consonni erano piuttosto alte, non tanto come velocista di gruppo ma per le tappe miste e le classiche. Le prestazioni sono state costanti ma gli sono mancati i picchi.
Ha lavorato anche tanto sulla pista, essendo un elemento importante del quartetto.
A settembre compirà 26 anni per cui è il momento di dimostrare cos'ha in serbo e far capire se ha ancora margine.
Da vedere quanta libertà avrà al di fuori del lavoro per Viviani.


Marco Mathis (1994, Cofidis)

Risultati pre professionismo: Campione mondiale a crono U-23 a Doha.

Risultati da pro: Passa pro con la Katusha ma in 3 stagioni non ottiene praticamente nulla. 
Solo qualche piazzamento a crono (ottavo all'europeo, quinto al Belgium Tour) ma niente di che.

E ora?: E' evidente che a Doha abbia trovato la giornata della vita dato che, nè prima, nè dopo, ha dato la sensazione di poter essere un ottimo cronoman.
 
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#7
PRO DAL 2017

Sesta Puntata


Maximilian Schachmann (1994, Bora)

Risultati pre professionismo: Due volte argento ai mondiali a crono U-23 e bronzo agli europei. Vincitore del Tour Alsace, settimo (con tappa) al Valle d'Aosta, secondo al Tour de Berlin e terzo a Le Triptyque des Monts et Châteaux.

Risultati da pro: Il 2017 (QuickStep) è un anno di apprendistato con qualche piazzamento a crono e poco altro.
L'anno dopo inizia ad ingranare vincendo una tappa al Catalunya, facendo ottavo alla Freccia e vincendo la tappa di Prato Nevoso al Giro d'Italia. La stagione prosegue con il bronzo europeo a crono, il quarto posto al Binck Bank Tour e il terzo (con tappa) al Deutschland Tour.
La Bora decide di puntare su di lui e non se lo fa scappare: vince il GP Larciano, tappa al Catalunya, tre tappe al Paesi Baschi e nelle Ardenne fa quinto-quinto-terzo. Ciliegina sulla torta il campionato nazionale in linea.
Il 2020 inizia "benino": secondo in Algarve e vincitore alla Parigi-Nizza.

E ora?: Schachmann è proprio l'esempio di quel ciclista che da Under dà buoni segnali ma senza esagerare e poi nei professionisti migliora visibilmente di anno in anno. 
Per le brevi corse a tappe, pur avendo vinto la Pa-Ni, gli manca ancora un pelo di tenuta però in certi momenti è un'iradiddio: grande puncheur e potentissimo in volata ristretta.
Potenzialmente, potrà fare grandi cose nei prossimi anni (anche sul pavè se volesse provare).


David Per (1995, Adria Mobil)

Risultati pre professionismo: Vincitore del Fiandre e terzo alla Gand U-23. Campione nazionale sloveno a crono sia da Junior che da Under.

Risultati da pro: Il nulla più totale. Dopo 2 anni di Bahrain-Merida ritorna all'Adria Mobil.
Il ritorno all'ovile però non inverte la rotta negativa.

E ora?: Viene difficile pensare ad un futuro ciclistico se dal 2017 ad oggi non ha dato un singolo segnale positivo.
 
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#8
PRO DAL 2017

Settima Puntata


Filippo Ganna (1996, Ineos)

Risultati pre professionismo: Da Junior vince la Chrono des Nations e fa quarto al mondiale contro il tempo.
Da Under è campione nazionale e vice campione europeo a crono. Vince la Roubaix Espoirs ed il GP Laguna Porec, facendo anche secondo a San Vendemiano.

Risultati da pro: passa con la UAE ex Lampre e nell'anno del debutto c'è da segnalare il nono posto agli europei a crono ed il quinto nella tappa contro il tempo al California. Nel 2018 disputa un ottimo San Juan (secondo nella generale), fa ancora quinto alla crono del California e a fine anno sfiora il campionato nazionale a crono dietro Moscon. 
Nel 2019 passa in Ineos e svolta. Ruolino di marcia nelle prove contro il tempo: vittoria in Provenza, terzo al Romandia, campione nazionale, sesto all'europeo, tappa al Binckbank, secondo alla Chrono des Nations ma soprattutto bronzo mondiale.
Nel 2020 è ancora secondo generale al San Juan dietro Evenepoel.
In tutti questi anni si dedica moltissimo alla pista ottenendo 4 ori mondiali e record del mondo nell'inseguimento individuale e tante altre medaglie anche nel quartetto.

E ora?: Ganna è già al quarto anno da professionista ma, essendosi dedicato tanto alla pista, c'è quella sensazione che abbia fatto strada solo part time. Nelle corse in linea finora è stato quasi nullo, mentre dal 2019 in poi ha ingranato veramente bene a cronometro. Il motore è eccelso, basta vedere cosa fa su pista.
Dopo Tokyo 2021 (se si disputerà) bisogna vedere che piega prenderà la sua carriera perchè in ballo c'è il tentativo al record dell'ora (che potrebbe tentare anche a fine 2020) e magari la sfida a diventare un corridore da grandi giri (qui sono un po' scettico). In ogni caso, sarà un sicuro protagonista delle prove contro il tempo per i prossimi 5 anni almeno (purtroppo per lui esiste un tale Evenepoel).


Ben O'Connor (1995, NTT)

Risultati pre professionismo: Vince la New Zealand Cycle Classic, terzo al Tour de Savoie e al Tour de Taiwan (corsa 2.1).

Risultati da pro: Il primo anno riesce subito a vincere una tappa al Giro d'Austria (quinto nella generale).
Nel 2018 sfiora la top 10 al Catalunya e vince una tappa al Tour of the Alps (settimo finale). Arriva al Giro d'Italia e naviga vicino alla top 10 fino alla caduta nella tappa 19 che lo costringe al ritiro.
Da quel momento la sua ascesa si è un po' arrestata: nel 2019 tra Giro e Vuelta ottiene solo una top 10 di tappa dalla fuga (più un sesto posto al Giro d'Austria). 
Quest'anno, sempre dalla fuga, riesce a tornare alla vittoria all'Etoile de Bessèges.

E ora?: Come detto, dopo quella caduta al Giro, l'australiano non ha più dato la sensazione di essere un giovane talento in ascesa ma si è arrestato su un livello medio. Ha comunque ancora 24 anni per cui il tempo è dalla sua ma ad ora non sembra poter diventare uomo da grandi giri. Il contratto è in scadenza e non è da escludere che possa cercare nuovi stimoli altrove dopo 4 anni in Sudafrica.
 
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#9
Anche io dubito che un giorno Ganna possa diventare un corridore da grandi corse a tappe. Meglio che si dedichi alla pista, alle cronometro e soprattutto che in futuro diventi un uomo da classiche.
 
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#10
PRO DAL 2017

Ottava Puntata


Benoît Cosnefroy (1995, AG2R)

Risultati pre professionismo: Vice campione nazionale ed europeo in linea U-23, sesto a Plumelec (1.1).

Risultati da pro: Passa pro nel mese di agosto del 2017 e poco dopo vince il Grand Prix d'Isbergues e il Mondiale U-23.
Il 2018 non è una stagione scoppiettante ma riesce ad entrare nei 10 a Plouay e fare podio alla Paris-Tours.
La stagione successiva vince la Paris-Camembert ed il GP Plumelec, fa 12° alla Freccia e si conquista un posto per il Tour de France. Dopo il grande giro vince la La Poly Normande e la generale del Tour du Limousin (con tappa).
Il 2020 inizia benissimo, con le vittorie al GP La Marseillaise e all'Etoile de Bessèges (classifica generale).

E ora?: Cosnefroy in carriera potrà sicuramente fare incetta di classiche e brevi corse a tappe del calendario francese. Ci sono i presupposti per vederlo competitivo anche nelle Ardenne. 
Per ora, le salite lunghe non sono il suo pane.


Jonathan Dibben (1994, Lotto Soudal)

Risultati pre professionismo: Da Junior fa quarto e terzo alla Roubaix.
Vince per due volte la crono a Le Triptyque des Monts et Châteaux (una volta chiude secondo generale). 
All'Avenir fa terzo nella crono ma si piazza nei 3 anche dalla fuga ed in volata. 
Top 10 ai Mondiali U-23 sia in linea che a crono.

Risultati da pro: Passa con la Sky e vince la crono al Tour of California. Oltre a quello, però, non ottiene nulla e dopo due anni finisce in una continental. Riesce a tornare nel WT grazie alla Lotto Soudal.

E ora?: Come spesso succede, la Sky (ora Ineos) non è proprio il team migliore per un giovane che vuole mettersi in mostra. Dibben ha quasi sempre corso nelle gare di seconda fascia e spesso da gregario.
Anche alla Lotto dovrebbe svolgere principalmente il ruolo di aiutante.
 
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#11
PRO DAL 2018

Prima puntata


Pavel Sivakov (1997, Sky/Ineos)

Risultati pre professionismo: Nel 2017 vince in successione Ronde de l'Isard, Giro d'Italia Under e Giro della Valle d'Aosta, più una tappa all'Avenir e fa secondo all'Olympia's Tour.

Risultati da pro: Esordisce facendo quarto alla Settimana Coppi&Bartali ma il 2018 scorre via senza acuti.
Nel 2019 vince tappa e generale al Tour of the Alps per poi fare nono al Giro d'Italia. Prosegue la stagione vincendo il Polonia e facendo quarto in Gran Bretagna.
Il 2020 è segnato dalla caduta nella prima tappa del Tour: conclude la Boucle senza poter dare un grande apporto al team. Anche quest'anno è segnato dalla caduta e dal ritiro al Giro d'Italia.

E ora?: Diciamo che in quattro stagioni da pro, solo nel 2019 è andato tutto liscio ed ha mostrato il suo talento. Una domanda però sorge spontanea: lo vedremo sbocciare definitivamente?
L'età è dalla sua perchè deve ancora compiere 24 anni però nelle grandi salite ancora non ha mostrato grandi cose.
Probabilmente un cambio di squadra potrebbe aiutare in quanto alla Ineos è chiuso dai capitani e finisce puntualmente a fare il gregario. Cambio di squadra che però non avverrà fino a fine 2023...


Logan Owen (1995, EF)

Risultati pre professionismo: A vent'anni vince una tappa in Utah (corsa HC).
L'anno dopo vince in solitaria la Liegi Under-23.
Aveva fatto quarto nel mondiale junior di Firenze 2013.

Risultati da pro: Due sole top-20 di tappa fino ad oggi  Paura
Gli unici segnali decenti sono stati al Benelux 2021 nelle tappe decisive.

E ora?: C'è poco da dire, se riesce a mantenere un contratto con la EF grazie al fatto di essere americano è già oro che cola.
Comunque non c'erano grandissime attese su di lui, però lo spunto veloce era discreto, così come la tenuta su percorsi vallonati. Difficile immaginare che fosse così bollito.
 
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