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Bravo Bardet, bell'attacco e si è preso dei notevoli rischi in discesa. Vittoria meritatissima.
Molto bene Van Garderen a riportarsi su Froome ma penso anche che il britannico sia ancora un po' lontano dalla condizione che avrà il Tour. Potrebbe anche riuscire a vincere la corsa.
Male, direi malissimo Vincenzo Nibali. Pancani e Martinello (che tra l'altro l'hanno menata tutto il tempo con un "Nibali brillantissimo") fanno il paragone con l'anno scorso, ma al Delfinato 2014 non rispondeva agli scatti e saliva del proprio passo, qua si è spostato dal gruppo ancora prima che ci fosse la frullata di Froome, l'anno scorso ha chiuso a circa 2' dal vincitore, oggi li ha presi tutti in una sola tappa.
11-06-2015, 03:07 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-07-2015, 04:14 AM da SarriTheBest.)
Critérium du Dauphiné 2015: Bardet li mette tutti in fila Romain s'impone a Pra-Loup, Van Garderen nuovo leader
È evidente, e non certo da ieri, come il Criterium del Delfinato, in un ciclismo che contempla solamente l'esistenza del Tour de France, di qualche classica di primavera e dei Mondiali, risulti poco più di un circuitino tra amici. Un'amichevole estiva buona solo per scaldare la gamba, dove persino buoni corridori come Romain Bardet possono compiere la cosiddetta impresa, o una promessa mai mantenuta come Tejay Van Garderen finire in maglia gialla. È un allenamento per chi farà il Tour de France, niente di più, niente di meno (o un occasione per sfruttare la condizione del Giro, per coloro che hanno concluso la Corsa Rosa una settimana fa). Si fa la gamba, non la corsa.
Del resto, le edizioni passate di questa breve corsa a tappe sono piene di sconosciuti in vetta alla classifica, di tappa o addirittura finale: quella volta, nel 2005, che il basco Iñigo Landaluze vinse la maglia gialla, quell'altra, nel 2007, in cui toccò a Christophe Moreau. Quel 2004 in cui si affrontò il Mont Ventoux in cronoscalata e prevalse Iban Mayo, stabilendo il record di scalata dal versante di Bedoin (55'51"); in quella stagione il corridore dell'Euskaltel regolò fior di corridori come Hamilton, Sevilla, Mercado, Armstrong, Landaluze, Gutierrez Cataluña detto El Bufalo, e via andare.
Così non c'è da stupirsi se oggi, sotto i colpi della Sky di Froome, gente che ha ambizioni di un certo tipo, come Nibali e Valverde, si sia rialzata a 3 km dall'arrivo, buscando quasi due minuti al traguardo. Divario fittizio, siamo di fronte a chi - legittimamente - si sta allenando per obiettivi che arriveranno a luglio. E visto che uno di loro, Vincenzo Nibali, lo scorso anno vinse la Grande Boucle (anche) senza consumarsi dietro agli scatti di Froome e Contador qui al Delfinato, come dargli torto?
Si ritorna dove Thévenet e Merckx... - Primo arrivo in salita del Criterium del Delfinato, 161 km da Digne-les-Bains a Pra-Loup: qui nel Tour del 1975 Bernard Thévenet strappò la maglia gialla a Eddy Merckx, mettendo di fatto il punto al dominio del Cannibale in terra di Franca. Qui il prossimo 22 luglio si disputerà la 17esima tappa del Tour de France. Stessa partenza, stesso arrivo, stesso chilometraggio, identici colli da scalare.
Fuga a sette, Teklehaimanot cerca punti Gpm - Partono in 162 e dopo 4 km se ne vanno in sette: Christophe Riblon (AG2R-La Mondiale), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Pieter Serry (Etixx-QuickStep), Romain Sicard (Europcar), Arnaud Courteille (FDJ), Albert Timmer (Giant-Alpecin) e Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka). Il gruppo lascia fare e così dopo 13 km hanno 3'05" di vantaggio. Teklehaimanot e Courteille si sfidano per la maglia di miglior scalatore, detenuta dal corridore dell'MTN.
Sulla prima salita di giornata, il Col des Lêques, è però Courteille a rosicchiargli un punto, mentre il gruppo transita con un ritardo di 4'10". È la BMC di Rohan Dennis, attuale maglia gialla, a tenere cucita la corsa: il vantaggio dei sette va bene e così sulla seconda salita, il Col de Toutes Aures, Teklehaimanot passa per primo, mentre Courteille realizza un solo punticino. Il gruppo maglia gialla, ancora bello folto, è a 4'35". Il vantaggio massimo dei sette battistrada sarà di 5'05" dopo 89 km, poi inizia il Col de la Colle-Saint-Michel, un seconda categoria dove Teklehaimanot scollina per primo, poi Courteille, Timmer, Sicard e gli altri. Gruppo a 4'15", una scampagnata
La BMC di Dennis controlla la corsa - Nella discesa il ritmo cambia ed il vantaggio dei sette diminuisce piano piano: all'imbocco dell'arcigno Col d'Allos, penultima salita della frazione, hanno 3'50". La BMC fa un ritmo buono ma non sfiancante, a Dennis va bene così. Davanti Riblon perde terreno sin dalle prime rampe, restano in sei. Pieter Serry prova l'allungo solitario e porta via un gruppetto con Albert Timmer, Romain Sicard e Tim Wellens. Courteille e Teklehaimanot hanno 1'35" di ritardo mentre il gruppo si rifà sotto. Perché? Tira la Sky di Chris Froome.
Col d'Allos: la Sky accelera, poi parte Bardet - La formazione britannica, su questa salita soleggiata e caldissima, screma discretamente il gruppo, con Romain Bardet che arriva in cima con pochi secondi sulla truppa Sky (Boswell, Roche, Poels e Froome, con Nibali subito dietro insieme a Scarponi). La discesa, tecnica e pericolosissima nella prima parte, porta il francesino a guadagnare secondi inaspettatamente, e così attacca la salita di Pra-Loup, 6.2 km alla pendenza media del 6.5%, con 1'24" sul gruppo.
Sulla salita finale parte Chris Froome - Davanti Bardet che prova a conservare il vantaggio, dietro la Sky che mette ancora a dura prova la resistenza di molti. Ai -4 Valverde si sfila, ai -3.5 tocca a Nibali. A 2 km dall'arrivo, quando ormai è scontata la vittoria di Bardet, parte Froome. Lo scatto è il consueto: mortale e molto dinoccolato nei primi secondi, più abbordabile nella seconda parte. Michele Scarponi non tiene il ritmo del kenyano bianco, Beñat Intxausti e Tejay Van Garderen s'avvicinano. Siamo in cima.
Prima stagionale per Romain Bardet - Romain Bardet, nato il 9 novembre 1990 a Brioude, cittadina dell'Haute-Loire, trova la prima vittoria stagionale con un'azione molto bella: allungo al Gpm, discesa capolavoro e non senza rischi, denti stretti sull'erta finale. Alle sue spalle Tejay Van Garderen supera Chris Froome e chiude a 36", poi appunto Froome a 40" ed Intxausti a 42". A 50" Simon Yates (il gemello, Adam, perderà più di 6'), che chiude con il sudafricano Louis e Meintijes, a 55" Andrew Talansky, a 57" Michele Scarponi, Pierre Rolland e Mathias Frank. Joaquim Rodríguez chiude 12° a 1'11", Wilco Kelderman 18° a 1'42", subito davanti ad Alejandro Valverde, che paga 1'53". Vincenzo Nibali paga 1'59" e chiude senza troppi problemi, senza l'ansia di dovere (o potere) seguire Froome.
Van Garderen è la nuova maglia gialla - La nuova classifica generale vede in maglia gialla sempre un BMC: non più Rohan Dennis ma Tejay Van Garderen, che vanta 17" su Beñat Intxausti e 20" su Romain Bardet. A 31" troviamo Michele Scarponi, a 41" Chris Froome, a 43" Simon Yates, a 1'08" Andrew Talansky, a 1'16" Daniel Martin, a 1'17" Mathias Frank ed a 1'25" Nicolas Roche. Vincenzo Nibali, dopo la prova odierna, è 13° a 1'33" da Van Garderen. Nelle classifiche collaterali comandano Bouhanni (punti), Teklehaimanot (scalatori) e Bardet (giovani). Domani sesta tappa, 183 km da Saint-Bonnet-en-Champsaur a Villard-de-Lans; non ci sono lunghe ascese ma una serie di strappetti - finale compreso - che si prestano agli affondi o all'arrivo di una fuga.
Ma che sia qui per fare la gamba per certi versi mi sta anche bene, l'anno scorso non aveva fatto sfracelli però quanto meno era rimasto con i migliori fino alla fine, senza provare azioni trascendentali ma comunque tenendo il ritmo. Oggi mi ha fatto un'impressione molto più brutta, anche perchè non mi sembrava che il ritmo fosse così elevato.
Meritatissimo il successo di Bardet, quando uno ha le palle di attaccare è bene arrivi. Adesso lo attendo allo scontro diretto con i migliori.
Nibali prevedibile, certo che queste cose potrebbe anche farle anche a casa sua...comunque al Delfinato è comprensibile piú di altre volte.
Froome non eccezionale ma mancano 20 giorni al Tour. E se questo discorso lo facciamo con Nibali, dobbiamo farlo anche con uno che è arrivato terzo oggi.
Invece sorprendente in negativo Valverde.
Froome per me voleva vincere la tappa: come dicevo live, lascia mal volentieri il primo arrivo in salita. Questo lo ha portato un po' ad esagerare: di solito lui fa pause un pochino più lunghe tra una frullata e l'altra, mentre stavolta ne ha fatte un paio proprio consecutive.
Poi appunto immagino che la forma non sia delle migliori, anche perché sennò sarebbe dovuto essere un attimino più "devastante" una volta messosi in moto. (comunque un po' di selezione l'ha fatta eh )
Non mi aspettavo questo Van Garderen invece: può essere il Brajkovic di quest'anno (spero solo per lui che 'sto paragone duri lo spazio del Delfinato )
11-06-2015, 03:24 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-06-2015, 03:28 PM da Luciano Pagliarini.)
(11-06-2015, 03:12 PM)Paruzzo Ha scritto: Ma che sia qui per fare la gamba per certi versi mi sta anche bene, l'anno scorso non aveva fatto sfracelli però quanto meno era rimasto con i migliori fino alla fine, senza provare azioni trascendentali ma comunque tenendo il ritmo. Oggi mi ha fatto un'impressione molto più brutta, anche perchè non mi sembrava che il ritmo fosse così elevato.
Se non ne hai finisci in coda e ti stacchi, non stai a ruota del più forte e poi tutto d'un tratto ti sposti. E' evidente che Nibali ha guardato il suo computerino, ha visto che quello che doveva fare lo ha fatto ed ha deciso di farsi gli ultimi due km a passeggio.
A lui non gli interessa nulla di vincere il Delfinato(idem Quintana al Romandia per dire) è qua per allenarsi e studiare gli avversari. Preferisce nascondersi(cosa che oggi - ripeto - ha fatto in modo evidentissimo) che fare la corsa e dare segnali agli avversari.
Ed oggi era davvero brillante in realtà.
(11-06-2015, 03:14 PM)Hiko Ha scritto: Froome non eccezionale ma mancano 20 giorni al Tour. E se questo discorso lo facciamo con Nibali, dobbiamo farlo anche con uno che è arrivato terzo oggi.
Invece sorprendente in negativo Valverde.
Fino ad un certo punto però, perché Froome è un corridore che corre in modo diametralmente opposto a Nibali.
Tra l'altro vedendoli pedalare sono abbastanza sicuro che se il siciliano avesse voluto avrebbe fatto meglio dell'inglese.
(11-06-2015, 03:24 PM)Dayer Pagliarini Ha scritto: Tra l'altro vedendoli pedalare sono abbastanza sicuro che se il siciliano avesse voluto avrebbe fatto meglio dell'inglese.
Mah, non credo: se Nibali ha mollato è perché il cuore era già bello alto, quindi ha preferito farsi da parte. Ci sono tanti fattori che influenzano il ritmo cardiaco (per questo ora si preferisce allenare con la potenza), uno di questi ovviamente è il livello dell'allenamento: meno condizione hai, più il cuore sale velocemente. Se avesse tirato dritto non so quanto meglio avrebbe fatto, ma per me non sarebbe di sicuro rimasto con i primi fino alla fine...
11-06-2015, 04:25 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-06-2015, 08:14 PM da Manuel The Volder.
Motivo modifica: Ho cambiato una 'u' con una 'y'
)
No vabbè, ma cosa ha voluto dimostrare lasciandosi sfilare così platealmente ?
Purtroppo sta diventando un Andy Schleck - più forte - ma pur sempre un Andy Schleck...
11-06-2015, 04:59 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-06-2015, 05:01 PM da Carles Puyol 1.)
(11-06-2015, 04:25 PM)Manuel The Volder Ha scritto: No vabbè, ma cosa ha voluto dimostrare lasciandosi sfilare così platealmente ?
Purtroppo sta diventando un Andy Schleck - più forte - ma pur sempre un Andu Schleck...
Triste ma palese verità.
Addirittura tocca preferirgli Froome...
(11-06-2015, 03:53 PM)Paruzzo Ha scritto:
(11-06-2015, 03:29 PM)Andy Schleck Ha scritto: Almeno Andy Schleck al Tour de Suisse faceva sempre vedere qualcosa.... #mezzocorridore
Almeno Vincenzo Nibali il Tour de France l'ha vinto