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Ciclismo anni '90
#1
Al di là di tutto quello che c'era dietro............parliamo un po' di questa epoca d'oro del ciclismo su strada.

Quantità di talento tra corse a tappe e corse di un giorno smisurata.

Chi vi piaceva e chi no? Chi ha vinto troppo e chi troppo poco?

Io ho una passione per i passisti-scalatori dell'epoca: Ullrich, Riis e Rominger su tutti. Olano invece non mi piaceva granché. Un po' meglio Zulle e Jaskula (Dum me lo ricorda vagamente).

Indurain troppo forte per piacermi, ma che spettacolo le poche volte che decideva di togliere il piede dal freno (Hautacam, La Plagne).

Poi Tonkov, Ugrumov, Berzin che erano passisti-scalatori un po' diversi (e un po' più simili a quelli attuali).

Dopodiché c'erano il pirata e il selvaggio che facevano un ciclismo tutto loro quando la strada salita. E sono anche gli unici due scalatori puri dell'epoca che mi piacciono veramente, insieme a qualche meteora tipo Mejia. Virenque, Gotti, Simoni, Heras, Leblanc, Chiappucci, Escartin no grazie.

Per le corse di un giorno Frank VDB e Bartoli sopra tutti.

Poi Casagrande  Wub
 
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#2
Ullrich lo adoravo, era una belva.
Poi negli anni '90 seguivo poco anche perché ero un po' troppo giovane per capirci qualcosa. Mi ricordo ovviamente Pantani, perché tutti ci fermavamo a guardarlo in tv, e Ullrich perché mi piaceva troppo vederlo correre.
 
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#3
adoravo chiappucci, ma non c'era un motivo particolare, poi e' arrivato a Pantani ed era uno spettacolo, pero' il mio preferito di tutto il decennio e' stato sicuramente Tonkov.

Le classiche le seguivo poco ma mi piaceva molto Bartoli e tifavo per lui.

Bugno l'ho rivalutato cogli anni ma all'epoca mi stava antipatico perche' era rivale di chiappucci.
Indurain era un fenomeno assoluto. Dopo di lui secondo me nessuno paragonabile, forse Ullrich avrebbe potuto raggiungere quelle vette, e probabilmente nel 1997 l'ha fatto.

Non mi piacevano i Gewiss, tranne Ugrumov che era fortisso sia a crono che in salita. Stramega sottovalutato.

Rominger pure era molto forte ma e' sbocciato tardi e frequentando si sa chi.

Virenque un onesto mestierante, insieme alla corazzata Festina, cioe' Leblanc, Dufaux, Brochard. Tutta gente valida ma non fenomeni. Leblanc ha vinto un bel mondiale, Brochard pure e rimasi delusissimo.

Zulle forte ma gli e' sempre mancato qualcosa, o sprofondava o trovava semplicemente uno che lo batteva.

Gli italiani erano scarsi nei GT, a livello internazione solo Pantani e un po' Gotti dopo i fasti (con poche vittorie) di Chiappucci e Bugno. Al contrario brillavamo nelle classiche con gente come Ballerini e Tafi al nord e Bartoli/Argentin/Bettini alle ardenne.

Mi piaceva Fondriest perche' era polivalente, ma come il 99% dei polivalenti poi non vinceva quasi mai
 
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#4
Ugrumov che forse si sarebbe trovato meglio nel ciclismo di oggi dove le sue doti a crono sarebbero seconde solo a quelle di Froome e Dum.

Nei suoi pochi anni buoni si è trovato contro prima Indurain e poi Rominger che a crono erano superiori a qualsiasi ciclista odierno.
 
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#5
Ho cominciato col ciclismo nel 2001, anche se prima ho qualche ricordo sfumato. Diciamo che mi piacevano Pantani, Bartoli e Museeuw...
 
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#6
Anni di campioni che però mi hanno via via amareggiato e allontanato dal ciclismo, tanto per la vicenda di Pantani, in parte perché non sempre le corse mi sembravano leggibili, con corridori che passavano da un anno all'altro da un ruolo da comprimari o da corse di un giorno al vincere i GT. 
Anni che hanno ferito il ciclismo come capro espiatorio di uno sport mondiale non sempre chiaro e solo business, a partire da un calcio che ormai mi nauseava e che era tra i primi a dover lavare molti panni poco puliti. 

Anni di belle imprese, specialmente a rivederle, al netto della straordinarietà di alcune prestazioni, ma anni che mi hanno privato per un po' di uno sport che adoro. Anni che hanno Schiacciato crudelmente un talento cristallino come Pantani, mettendoci anche il destino di quella macchina che percorreva inconsapevole la strada della corsa (era la Milano - Torino?). Difficile trovare un punto di equilibrio.
 
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#7
Non attribuirei però al ciclismo la colpa per quanto successo a Pantani.

Per quanto è stato dimostrato in tribunale e per quello che era il carattere di Marco.

Perché Madonna di Campiglio non è stata un'infamata dell'UCI, di Armstrong o del povero Gotti. Ci sono voluti quasi 20 anni, ma ora sappiamo cos'è successo.

Dopodiché tutto quello che è venuto dopo è colpa di Marco che era un uomo adulto e poteva decidere con la sua testa invece che farsi guidare da chissà chi.

Le uniche vere infamate a Pantani nel mondo ciclismo sono state fatte nei primi anni duemila da ASO (verosimilmente col patrocinato di Lance Armstrong).
 
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#8
Beh no, la colpa non è del ciclismo, o solo del ciclismo. 
Si parte dal'infortunio, da quell'incidente stradale che lo ha menomato, pura sfortuna. 
Poi dal carattere di Marco, molto autocentrato, che voleva solo vincere, per certi versi con pochi strumenti per relazionarsi con il mondo complesso che girava intorno al ciclismo. Per carità, era un uomo adulto, stava a lui crescere, non ci è riuscito. 
La storia nel suo complesso mi è dispiaciuta e mi ha amareggiato. 

Dal ciclismo mi sono allontanato per quanto girava intorno in quegli anni. da un lato quello che ho scritto, corse poco leggibili, con nuovi "mandrake" che spuntavano all'improvviso. Dall'altro, ma siamo già dopo i 90, quel controllo stomachevole (nel 2003?) alla carovana, con tanto di blitz di mio nonno... Stomachevole nel frattempo il Tour che rivendicava la sua grande pulizia... Ripeto, ciclismo capro espiatorio di un mondo intorno molto meno pulito, con più soldi e meno sacrifici. Nel frattempo una dirigenza sportiva che spogliava lo sport italiano del poco che rimaneva, politicanti da due soldi (che quattro sono troppi) che misuravano il loro lavoro con medaglie e poltrone. Stanno ancora lì. E poi ti chiedi come possa la piccolissima Slovenia sfornare tanti talenti sportivi... 

Forse confondo gli anni 90 con il loro termine e il passaggio al 2000. Grande Indurain, bel talento Bugno, limiti ma grande cuore per Chiappucci, forte Ugrumov, talentuoso ma incompiuto Berzin. Una bella generazione di italiani di livello medio - alto. Ullrich grande talento ma poca testa, potenzialmente poteva arrivare ai livelli dei grandissimi. Anch'io preferivo Casagrande a Simoni o a Gotti, non saprei perché. Si va via via verso gli anni successivi ma non mi dispiacerebbe avere oggi Fondriest, Bartoli, Argentin, Bettini (grazie! :D ).
 
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#9
Immagino intendi il Blitz di Sanremo al Giro 2001.

È che gli anni 2000 sono proprio un altro capitolo. Figli ovviamente degli anni '90, dello scandalo Festina e di Madonna di Campiglio.

Però........Dietro a tutto c'è una gestione da mani nei capelli dell'UCI, un organo totalmente corrotto.

Di certo non un periodo di cui ho grossa nostalgia, pur essendo stati gli anni in cui ho cominciato a seguire (nei 90s ero troppo piccolo per ricordare qualcosa prima del 98/99, ho recuperato tutto grazie a YT e prima Emule.)

Da parte mia la differenza, oltre agli interpreti (nettamente meglio le due generazioni dei 90s che quelle del decennio scorso), sta nel fatto che nei 90s nonostante tutto quello che c'era dietro stavano alla pari o quasi (quasi perché non tutti avrebbero avuto il coraggio di un Riis) e nessuno poteva farci niente per l'EPO.

Negli anni 2000 invece avevano gli strumenti per fare qualcosa e li hanno usati a loro piacimento, proteggendo chi gli comodava e usando l'antidoping per influenzare i risultati sportivi.
 
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#10
Ho vissuto "attivamente" solo gli ultimi anni del decennio, coltivando una passione quasi malsana per Michele Bartoli, che rimane tuttora il mio corridore preferito e quello che mi piace di più vedere in bici.

Avete citato tanti nomi, uno che personalmente mi affascina e che nessuno ha nominato è Tchmil, che forse senza lo strapotere Mapei nelle corse del nord avrebbe vinto di più.
 
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#11
Tonkov e Pantani su tutti
Io ho iniziato con il ciclismo nel 1996 con il duello Tonkov Gotti e poi proprio con Pantani al Tour del 1997 quindi figuriamoci se posso andargli contro...però purtroppo su Marco è stata costruita una falsa e parziale aureola di santità dopo la sua morte forse per risarcirlo o forse perchè queste cose vanno così...nel 1999 come è stato scritto sopra non è stata l'Uci ad infamarlo ed io ho dei dubbi pure sulla storia che è venuta fuori negli ultimi tempi,anche perchè quel giorno lui venne convocato e tardava a fare il controllo finchè l'hanno chiamato d'urgenza;ad ogni modo stiamo parlando di uno che asfaltava le salite e che era seguito da un noto biochimico di Ferrara portando i livelli del suo sangue a quei valori di Campiglio;detto questo rimane il fatto che era uno che trascendeva il proprio sport e quindi devi per forza di cose è giusto valutare le sfumature e non puoi catalogarlo come Bianco o Nero.
Ad ogni modo sarebbe interessante aprire un 3d sugli anni neri del doping: siamo sicuri che siano stati gli anni 90 e non gli anni 80?dove il grande burattinaio,colui che ha condizionato gli ultimi 30-40 di sport ha operato in totale tranquillità avviando una vera e propria età dell'oro del doping?
 
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#12
Gli anni 90 sono stati gli anni del boom del doping ematico.

Però è iniziato tutto negli anni 80.

Con Conconi e la nazionale USA su pista di Los Angeles 84.

Diciamo che l'arrivo dell'Epo è stato la svolta nella svolta. Perché fare uso di Epo è un po' più comodo che farsi le trasfusioni.

Poi bisognerebbe capire quando l'EPO ha iniziato a girare. Per me un po' prima di quel che si crede.
 
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#13
Conconi è stato l'artefice del doping moderno...uno che dopava gli atleti(non solo ciclisti) e si occupava dei controlli a livello mondiale...
 
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#14
D'altronde chi sapeva come funzionava il doping ematico di certo non andava a lavorare per quelli che facevano i controlli.

Comunque Lemond dice che l'EPO ha cominciato a circolare nei primi anni 90 (cioè quando lui ha cominciato a perdere).

A me fa strano che Stephen Roche, corridore comunque sottovalutatissimo (gli infortuni gli hanno rovinato la carriera), abbia vinto il Giro più duro da almeno dieci anni a quella parte, un Tour di 25 tappe e un mondiale a pane, acqua e qualche anfetamina.
 
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#15
Beh.. come si vede bene dal mio avatar, il mio ciclista preferito era Bugno;

erano gli anni della mia prima adolescenza e muovevo i "primi passi" su una bici da corsa (una vecchia Legnano) e, quando la utilizzavo per andare a scuola, oppure alla sala giochi con gli amici, oppure semplicemente a fare una pedalata immaginavo spesso di poter correre come Gianni: elegante e potente allo stesso tempo!

Erano gli anni in cui il ciclismo Italiano "brillava" nel panorama internazionale: erano poche le corse in cui non era protagonista un nostro corridore: la Roubaix l'abbiamo portata a casa tre volte e in altre due occasioni ci siamo andati molto vicini (ed è dal 1999 che non la vinciamo!!); tre sono stati i successi al Fiandre (così come nel decennio successivo e sono 11 anni che ci manca); alla Liegi 4 vittorie, per non parlare delle 3 consecutive di Argentin tra il 1985 e il 1987, ed anche questa manca nel nostro albo d'oro da 11 anni; la Sanremo l'abbiamo vinta 5 volte , ma potevano essere 6 se non fosse stato per un incredibile errore di valutazione di Argentin nel '92 che permise a Kelly (al quale corridore mi inchino!) di batterlo in recupero, e non la vinciamo da ben 12 anni; il lombardia 3 vittorie ed innumerevoli piazzamenti ( corsa, però, che abbiamo letteralmente dominato negli anni 2000 con ben 8 successi e tanti piazzamenti; fortunatamente questa corsa ci manca da soli 2 anni); ricordo anche la Freccia Vallone con 7 vittorie e tanti piazzamenti ( ci manca da ormai da 9 anni); 2 vittorie Mondiali (Bugno :-) ) ed una Olimpica (Casartelli).
Il Giro lo abbiamo vinto 5 volte con ben 11 piazzamenti nonostante fossero i tempi di Indurain, Berzin, Rominger, Tonkov e Olano ed il Tour è stato conquistato 1 sola volta con Pantani, ma abbiamo ottenuto ben 7 podi (Indurain era imbattibile!!).

Erano gli anni in cui Marco Pantani si alzava sui pedali e ogni suo scatto portava con se l'incitamento di milioni di persone.. erano gli anni in cui Marco Pantani faceva battere ogni cuore a mille.. erano gli anni in cui Marco Pantani portava Pansek allo sconforto (immagine che non potrà mai essere cancellata!).. erano gli anni in cui Marco Pantani.. nessuno come lui!!

Erano gli anni in cui De Zan sapeva creare emozioni forti..

Erano gli anni in cui se non avessi gioito per le vittorie e le imprese di Bugno, Chiappucci, Casartelli, Baldato, Ballerini, Tafi, Bartoli, Argentin e.. Pantani, magari non mi sarei mai appassionato a questo bellissimo sport.
 
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#16
Lo screen di Pantani che passa Pensec con quest'ultimo che si sbraccia ce l'avevo come sfondo dell'I-Pad.

I Tour del '94 e del '95 credo che a livello di prestazioni in salita siano il top del decennio, forse anche qualcosa in più.

Pantani sull'Alpe due volte, la fin troppo sottovalutata Guzet - Neige (top-3 tra le imprese di Marco imho, con Aprica e Les Deux Alpes), Val Thorens, Luz Ardiden, il Ventoux dove purtroppo lo ripresero in discesa.

Indurain Hautacam e La Plagne (giusto perché nel 95 stava perdendo qualcosa a crono decise di annientarli in salita).

Ugrumov Cluses e cronoscalata ad Avoriaz.

Anche al Tour '97 in salita volavano tra Ullrich ad Andorra, Marco di nuovo sull'Alpe e a Morzine e l'intera Festina a Courchevel (più Ullrich che quel giorno fu stratosferico).

Livello delle prestazioni un po' più basso ai Tour 96 e 98, dove solo Riis e Pantani fecero la differenza.

Notevolmente più basso nel 99 che alla fine fu un Tour tipo quello di quest'anno, con un Armstrong ancora non dominante come negli anni successivi contro le seconde linee dell'epoca.

'91, '92, '93 buon livello, ma nulla a che vedere con gli anni successivi. Anche perché Indurain non forzò mai.

Pure nel '93 che fu l'unica occasione in cui il navarro incrociò il miglior Rominger arrivarono al traguardo da soli solo a Isola 2000. L'elvetico non provò mai ad attaccare a fondo Miguelon, si accontentò di podio, tappe e pois. Magari ci avrebbe provato l'anno dopo, ma ebbe problemi sui Pirenei.
 
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#17
ho dimenticato Museeuw. L'ho odiato, sportivamente parlando, ma quanto era forte!!
 
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