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Tour de France Café!
Ok, c'è Pogacar, c'è Van Aert, c'è Cavendish che ha eguagliato Merckx.
Però dal dopo LGB è una processione. Zzz
 
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(13-07-2021, 07:21 PM)Manuel The Volder Ha scritto: Ok, c'è Pogacar, c'è Van Aert, c'è Cavendish che ha eguagliato Merckx.
Però dal dopo LGB è una processione. Zzz

Oggi forse vedremo quanto sta in piedi la mia teoria sugli arrivi in discesa che smorzano lo spettacolo  Sisi
 
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Regolamento della maglia a pois che non capisco: perchè raddoppiare i punti in alcune salite random? (ok storiche e tutto il resto, ma non lo capisco ugualmente).

Così vince d'inerzia Pogacar... è vero che in quella classifica fenomeni non ce ne sono stati (nè Quintana nè Poels nè Woods hanno vinto tappe), però avrei preferito vincesse qualcun'altro rispetto alla maglia gialla.
 
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Scarsa frequentazione per il nostro café parigino, non basta la bella recita di un grandissimo tenore, latitano un po’ i cori e l’opera, pur con belle melodie (ottime l’overture alafilippiana, il primo canto vanpollesco e il momento vanertiano), non riesce a coinvolgere del tutto, nemmeno quando spira il ventù. Prima ci voleva mezz’ora per avere una birra, stasera ecco pronto in un attimo il mio margarita. Rosina trattiene a stento le lacrime per la scarsa clientela, sarò costretto a consolarla… Rischiamo di chiacchierare più del Fanta che del Tour vero. 
 

Pogi ottiene la sua vittoria in maglia Gialla, dimostrando qualcosa in più dei suoi due avversari e qualcosa in meno della “divinità” vista a Le Grand Bornand.

Bene Carapaz, coriaceo e sempre presente, specialmente nella terza settimana. A parte un Castroviejo che tra Giro e Tour si è dimostrato monumentale e prezioso, Ineos inesistente e forse anche poco coesa: che quello che stiamo vedendo sia il massimo che Porte e Goganga possano dare lascia un poco perplessi. E non solo si sono persi Roglic, Pogacar e Evenepoel (e forse Ayuso) ma ora anche Vingegaard (contratto fino a tutto il 2022 e Jumbo Visma che difficilmente se lo lascerà sfilare).

Sembra infatti che il 24enne danese si stia affermando come numero 3 al mondo per i GT, annotando che va forte anche a cronometro. Nessuno aveva grandi dubbi su di lui oggi ma è un fatto che alla 17ma tappa di un Tour comunque dispendioso era lì, tra i migliori del mondo su una salita tra le più difficili. Splendida prima parte di stagione ma qui si va oltre, si tratta di laurea con bacio accademico, ovviamente a partire dalla tesi discussa sul Ventoux. Senza dimenticare non tanto il minuto concesso alla terza tappa per aiutare Roglic quanto le cadute.

Discreta reazione oggi di Gaudu ma non basta per assicurarci che non si sta pinottizzando. Non demordiamo, tuttavia, e attenderemo con residue speranze il prossimo GT.
Tanto rispetto per nonno Uran, oggi non è andata ma, complessivamente, corridore forse un po’ sottovalutato. Non vanno oltre i loro limiti Kelderman e Mas, firma invece una prova interessante O’Connor, Ventoux indigesto ma bel Tour e futuro da scoprire. Non è ancora tra i primissimi in salita ma non è detto non abbia margini di miglioramento.
Il Kuss visto ad Andorra (e lo scorso anno) è svanito subito, sebbene sembrasse pedalare molto bene, mi è parso quasi scansarsi quando Pogacar ha accelerato. Mah…

Tanta fatica per tutti, domani tutta da seguire. 
 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
Dubito che il Tour il prossimo anno presenterà nei primi 10 / 12 giorni difficoltà paragonabili a quelle di questa edizione, non tanto per i muretti delle prime due tappe, quanto con riferimento ad una cronometro “lunga ben 27 km.” (05, troppi distacchi…), alla tappa di Le Creusot (07, 250 chilometri davvero duri, scherziamo?) e soprattutto a quella di Le Grand-Bornand (08): si contava sui 15 chilometri di discesa e pianura dall’arrivo per smorzare grandi attacchi e ritenendo probabili dei rientri da dietro, valutazione smantellata dall’attacco di Pogacar, favorito dall’assenza di Roglic (se Pogi avesse attaccato egualmente, avrebbe insistito avendo a ruota non solo Carapaz ma anche il connazionale? Senza contare che, senza le varie cadute, Roglic avrebbe avuto tutta la sua corazzata per tirare.). Per buona prudenza, anche il Ventoux (11) non era inserito come arrivo in salita…


L’interesse per il Tour è andato scemando, giusto con una occhiatina alle tappe pirenaiche per verificare che Pogacar non avesse tracolli e vedere se Vingegaard si confermava. Alla fine la pietra tombale sull’interesse per questo Tour è stata la caduta / ritiro di Roglic…
C’è però da osservare che questo Tour ha offerto molto anche al di là del regale Pogacar e della apprezzabile prestazione di Vingegaard e Carapaz (faccine furbe a parte). Alaphilippe il primo giorno, Mathieu, Van Aert, il record del redivivo Cavendish, Mohoric, tante partenze a velocità folle, molte fughe interessanti. Cosa vogliamo davvero da un GT?

Sia al Giro che al Tour siamo abituati in anni recenti a percorsi studiati bene per non creare differenze importanti fino agli ultimi giorni (che ne dite, il secondo week end, di un bell’arrivo in salita a Montevergine di Mercogliano, rigorosamente unipuerto, più un bel “tappone appenninico” come la Foggia – Guardia Sanframondi?!!), con nostre grandi lamentele su tante tappe “finte”. Hanno ragione gli organizzatori a disegnare questa tipologia di tracciati? È questa la strada dei GT?
Tra l’altro, nonostante i tanti chilometri in meno rispetto ai GT di tanti anni fa, tantissime tappe per velocisti e un dislivello complessivo non proibitivo, a Parigi arrivano tutti stanchissimi…

La mia opinione è sempre la stessa: un GT deve essere prima di tutto fedele a se stesso, alla sua tradizione, non può variare troppo né per favorire una tipologia di corridori né per cercare di avere le ultime tappe sul filo dei secondi. Il primo difetto di questo Tour era l’assenza di veri tapponi (nessuna tappa di montagna over 5.000 metri di dislivello e oltre i 200 km.). Sentir definire “tappone” la tappa di Luz Ardiden (come detto da molti cronisti, anche in rete) fa rivoltare lo stomaco. Il vero senso di un GT è nella resistenza alla fatica. 
Ma il tracciato del prossimo Tour mi sembra già di vederlo…  Triste
 
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Per quel che mi riguarda, il Tour vince comunque agilmente il confronto col Giro.

La prima settimana è stata una figata pazzesca e l'ultima, bene o male, si è lasciata guardare.

La seconda, Ventoux a parte, poca roba. Ma era preventivabile.
 
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Si concordo pienamente.

Però mi pare che la differenza maggiore sia stata data dagli interpreti, soprattutto nella prima settimana, che al giro erano di livello molto inferiore.
 
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Dieci anni fa

[Immagine: E6lCP2qXIAAQ1Xa?format=jpg&name=small]
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
Cavendish la costante Shifty
 
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(18-07-2021, 03:18 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Dieci anni fa

[Immagine: E6lCP2qXIAAQ1Xa?format=jpg&name=small]

[Immagine: E6mT5_oXMAUA4jS?format=jpg&name=large]
 
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[+] A 1 utente piace il post di Jussi Veikkanen
  


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