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Dichiarazioni dei Ciclisti
#1
Information 
Ho deciso di aprire una discussione in cui postare tutte le dichiarazioni dei ciclisti riguardanti il Giro; come mi è stato consigliato da altri utenti del forum(Alexxx 94 e Francesco G.) che ringrazio.


Giro d'Italia - Nibali "Contador? Non firmo per il 2°"
Il Giro d’Italia serra le fila. Da domani si fa sul serio, non si scherza più: si lotta per la maglia rosa, quella che festeggia i 150 anni dell’Unità d’Italia. Un appuntamento storico, che Vincenzo Nibali sogna di centrare. Partire bene, concentrati fin dall’inizio e poi si vedrà: di certo – nonostante Contador – il secondo posto non è l’obiettivo da inseguire.

IL GIRO D'ITALIA, UN BAR E PANTANI – Vincenzo Nibali è come lo si vede: un ragazzo per bene, attaccato alla famiglia e con grandi valori. Simpatica la risposta che il messinese dà a un collega della Gazzetta dello Sport alla domanda”Qual è il tuo primo ricordo del Giro”. “Sicuramente l’ultima cronometro del 1998 – dice Vincenzo – era la sfida Tonkov-Pantani. Ero andato con mio padre a seguire una corsa in Sicilia, e ci fermammo in un bar perchè c’era la televisione. Mi sembra che in contemporanea giocasse l’Inter, ma la gente diceva ‘dai, fateci vedere il Panta’. Pensai subito a quanto fosse grande la passione per il ciclismo”.

CONTADOR VINCE TUTTE LE CORSE CUI PARTECIPA – Non l’ha detto Nibali, è un dato di fatto. A parte il Tour de France del 2005, lo spagnolo (da quest’anno alla Saxo Bank) ha vinto tutte le grandi corse a tappa alle quali ha partecipato. “Uno così – spiega Nibali – se è in condizione come per esempio Gilbert nelle Classiche non si batte. Però in una corsa di tre settimana può succedere di tutto. Gli imprevisti sono dietro l’angolo; un giorno puoi andare fortissimo e l’altro magari prendi la cotta. Non c’è niente di scontato”.

TANTI GLI AVVERSARI, MA LA MIA SQUADRA E’ FORTE – Non c’è solo Contador, però, gli avvessari per Nibali saranno tanti. A cominciare da Scarponi (“Quest’anno è andato forte fin da subito, se aumentasse sarebbe dura batterlo. Ma aspettiamo almeno che inizi la corsa”), oltre “al mio amico Kreuziger e Menchov”. Senza dimenticare gli spagnoli Rodriguez e Sastre. E poi chissà: il nome nuovo è sempre dietro l’angolo. La squadra è forte, però, di questo Nibali è sicuro: “Siamo compatti. Rispetto all’anno scorso c’è l’assenza di Basso, un campione che mi ha insegnato tanto e da cui c’è sempre da imparare. Ma tutti quelli che saranno con me saranno all’altezza della situazione”.

NIENTE PC, E IL NUMERO DEL CELLULARE E’ DIVERSO – La concentrazione sarà massima per tre settimane. Niente distrazione, nessun fuori programma: per tutto il Giro d’Italia esisterà solo la bicicletta. L’obiettivo – perchè di tale si tratta – è vincere la Corsa Rosa: ci riuscisse, Nibali diventerebbe il primo siciliano a farlo. “Non mi porto nemmeno il pc – ha detto – e sono un grande appassionato di tecnologia. Durante il Giro non userò nemmeno il mio solito numero di telefono, altrimenti sai che concerto dopo ogni tappa”. Ecco, appunto, la concentrazione deve essere massima.

(Eurosport)
 
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#2
Scarponi sfida Contador
TORINO, 5 MAG - 'E' il piu' forte ma partiamo alla pari. Questo Giro me lo voglio giocare fino all'ultimo'. Michele Scarponi esce allo scoperto e lancia la sua sfida a Contador. Lo spagnolo e' il grande favorito per la corsa rosa 2011, ma il marchigiano e' pronto a dare battaglia. 'Siamo pronti', dice a due giorni dal via. Quest'anno ha gia' vinto il Giro del Trentino e non lo preoccupa l'inchiesta doping in cui e' finita la sua squadra, la Lampre. 'Abbiamo fatto gruppo - dice - e questo ci rafforza'.

(Rai sport)
 
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#3
Le impressioni di Appollonio al suo primo Giro

Domani inizierà il suo primo Giro d'Italia, ma Davide Appollonio non vuole lasciar trasparire l'emozione. Arrivato all'appuntamento rosa, il corridore del Team Sky, che prima di tutto punto ad arrivare a Milano, avrà l'occasione di poter dire la sua in alcune tappe, soprattutto nei primi dieci giorni, prima che entrino in gioco i grandi scalatori e lui dovrà mettersi a lavorare per il suo capitano, lo svedese Thomas Lovkvist. Nel frattempo però, come dicevamo, avrà la sua occasione e lo sguardo in particolare cade su Fiuggi e Teramo, le più adatte al giovane corridore italiano.

Il tuo primo Giro, come ti senti?
Per ora mi sento bene, l'unica incognita è l'allergia, spero di soffrirne meno però, sì, è il mio primo grande giro e spero che andrà bene.
Emozionato?
Sì, però bisogna essere ottimisti. Sarà dura dal primo giorno ma con tutta la squadra cercheremo di fare al meglio.
Primo Giro, e soprattutto uno così duro...
Sì, ogni anno il Giro è sempre più duro e quest'anno ci sono anche io. Io comunque proverò senz'altro a finirlo poi ogni giorno dovrò vedere quale è la situazione dato che non ho mai superato una settimana di gare. Spero di riuscire ad arrivare fino alla fine anche se sarà durissimo, ci sono giorno di quasi 6.000 metri di dislivello però va bene, vedremo.
Tuo obiettivo dunque, oltre a finirlo? Hai segnato una tappa in particolare?
Mio obiettivo è fare esperienza poi senz'altro se avrò le gambe proverò a fare qualcosa nei finali dei primi dieci giorni. Una tappa che mi potrebbe interessare è l'arrivo di Fiuggi, ma anche a Teramo. Son entrambe tappe adatte; l'importante è che mi sento bene poi quel che viene va bene.
Sei in una squadra abbastanza forte, come sono le gerarchie in squadra?
Thomas Lovkvist farà classifica e sarà il nostro capitano quindi nei primi dieci giorni che sono tappe un po' più veloci, con probabile arrivo in volata, ci siamo io e Downing che siamo un po' più veloci che proveremo a fare qualcosa. Poi, ogni tappa che sarà per la classifica lavoreremo per il capitano.
A parte Lovkvist, un tuo favorito?
Speriamo in lui, ma è normale, i favoriti sono Nibali, Scarponi e Contador. Sulla carta sono loro i favoriti, anche se tutto può succedere.
La tua squadra è un bel mix di corridori giovani ed esperti, come vi state trovando?
Corridori giovani come me e Kennaugh siamo senzaltro in una grande squadra e possiamo imparare dal personale, dall'organizzazione e da tanti uomini di grande esperienza. Siamo avvantaggiati per questo, inoltre altri ragazzi come Cioni e Barry, di grande esperienza, sanno come devono comportarsi con noi e provano ad insegnarci il più possibile. Noi dal canto nostro cerchiamo di aiutare il più possibile la squadra, che comunque non ci da molte pressioni, ed imparare il prima possibile.
Manca poco quindi, ti senti veramente pronto?
Sì, domani c'è la cronometro a squadre e cercheremo di difenderci fin dal primo giorno. Abbiamo 2-3 elementi forti, dei bei passisti, però non credo che saremo la squadra favoriti ma nella cronometro a squadre conta il sincronismo. E' più il collettivo che il Cancellara della situazione a fare la differenza. Poi vedremo, per me sarà la seconda cronometro da quando sono professionista quindi è tutto nuovo per me.
Qualche allenamento specifico l'avete fatto in questi giorni?
Sì, son due giorni che siamo tutti insieme e ci alleniamo con la bici da crono quindi cercheremo di arrivare più preparati possibile poi, è normale, tutte le squadre partono per vincere ma alla fine vince una sola. Comunque è solo l'inizio del Giro, senza stress proveremo.

Spaziociclismo
 
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#4
Kreuziger: pronto per guidare l'Astana al Giro
Il corridore ceco è pronto per guidare l'Astana all'imminente Giro d'Italia che è il suo obbiettivo stagionale già da quest'inverno.
"Al Trentino ho vinto una tappa, alla liegi ho fatto un ottima prestazione ed al Romandia ho
lavorato per Vinokourov, e grazie ha queste corse ho raggiunto una buona condizione per il giro." Dice Kreuziger, che inoltre parla anche della sua preparazione"In dicembre mi sono
allenato a Mallorca, in Gennaio a Calpe, in Febbraio sull'Etna ed a fine Marzo inizio Aprile sono andato nelle Tenerife, inoltre è da 2 mesi che non bevo alcolici e che faccio stratching
ogni giorno per almeno 20 minuti."
"Abbiamo parlato per la prima volta della mia possibile partecipazione al Giro a Novembre,
ed è dal primo ritiro di Dicembre a Montecatini che mi focalizzo su questo obbiettivo"
Kreuziger inoltre aggiunte"Qualcuno si lamenta dei miei risultanti d'inizio stagione, ma io
ho in testa solo il Giro; cerchero di vincere una tappa e di piazzarmi il meglio possibile in classifica, non sono mai arrivato sul podio o nella top-5 di un GT, ma quest'anno penso
di potercela fare."
Kreuziger indica come favoriti:Alberto Contador (Saxo Bank), Michele Scarponi (Lampre), Joaquim Rodriguez (Katusha), Vincenzo Nibali (Liquigas) e Denis Menchov (Geox) e dice
che il suo status d'outsider gli sarà d'aiuto perchè lo fara correre sanza pressione.

(Cyclingnews)
Giro d'Italia - Basso "Il Giro è per Contador"
Illustre assente per l'edizione 2011 del Giro d'Italia, Ivan Basso non si sottrae a parlare della Corsa Rosa, da lui vinta lo scorso anno, ed a fare i pronostici di rito. Il favorito numero uno è Alberto Contador.

"Ha vinto tutte le corse a tappe di tre settimane alle quali ha partecipato negli ultimi tre anni - ha detto il varesino ai microfoni di Sky - e per questo ha tutti i favori del pronostico. Per il resto, vedo bene Scarponi, Igor Anton, Kreuziger, Menchov, Sastre. Ci sono tanti campioni al via, ma sono certo che la mia squadra con un leader come Nibali possa fare altrettanto bene".

Non c’è una tappa più difficile dell’altra, ogni giornata può nascondere delle insidie: "Ci sono 8-9 tappe da bollino nero, ma dall'esperienza vissuta ho capito che non esistono tappe facili, ce ne saranno alcune che definiranno la classifica. Ogni giorno qualcuno dei leader perderà secondi, qualcuno salterà definitivamente e sarà così per tutte le tappe importanti. In ogni tappa ognuno avrà meno possibilità di vincere il Giro".

(eurosport)
Ferrari all'assalto del Giro veloce - «Tanto lavoro per essere al top della forma»
Tra i corridori che sabato prossimo a Torino prenderanno il via al loro primo Giro d'Italia c'è un velocista bresciano, nato a Gavardo, che in Italia ha già ottenuto diversi successi (quest'anno due in Argentina al San Luis) e piazzamenti interessanti, ma che militando in una piccola squadra non ha ancora avuto l'occasione di disputare la corsa rosa. Roberto Ferrari, quindi, farà il suo esordio a 28 anni e alla sua quinta stagione tra i professionisti dopo aver firmato quest'anno un contratto con la Androni Giocattoli di Gianni Savio e spera che molti si accorgano di lui non solo per la folta chioma riccia, abbastanza insolita per un ciclista (tanto che i compagni lo prendono in giro dicendogli che gli fa perdere watt allo sprint), ma soprattutto per i risultati al cospetto di praticamente tutte le ruote più veloci al mondo. Parliamo con Roberto al Giro di Turchia proprio la sera prima del suo rientro in Italia.

Il Tour of Turkey è stata la tua ultima corsa prima del Giro d'Italia ma un piccolo problema ti ha costretto al ritiro. Come stai?
«Sto bene, nella quinta tappa del Turchia ho avuto piccoli problemi di stomaco, forse ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male, comunque ho deciso di fermarmi e tornare a casa per non rischiare in alcun modo di compromettere l'avvicinamento al Giro d'Italia che è il mio grande obiettivo. Certo, correre due o tre tappe in più non mi avrebbe fatto male, ma tutto il lavoro più importante è già stato fatto e per questo non sono preoccupato».

Hai fatto allenamenti speciali in vista della corsa rosa?
«Subito prima di venire qui con la squadra abbiamo fatto un bel ritiro di due settimane a Sestriere e ho potuto fare molti allenamenti specifici e di grande qualità per arrivare al Giro al top della condizione. Qui in Turchia l'obiettivo era di provare qualche sprint, fare ritmo e soprattutto smaltire il tanto lavoro fatto in altura: per questo motivo credo che i due piazzamenti che ho ottenuto (quinto nella prima tappa e secondo nella terza, ndr) siano molto incoraggianti».

Questo è il tuo primo anno all'Androni Giocattoli, come ti trovi con i compagni e lo staff?
«Fino ad adesso tutto è andato per il meglio, i corridori italiani li conoscevo già quasi tutti ma anche con i sudamericani abbiamo legato fin dall'inizio; anche lo staff sono decisamente a mio agio, sono tutti molto professionali, ti seguono e ti mettono sempre nella condizione di lavorare al meglio. Il ritiro al Sestriere è stato importante anche per questo perché c'erano tutti quelli che poi faranno il Giro; una menzione particolare però la faccio per Giairo e Riccardo (Ermeti e Chiarini, ndr) che hanno corso con me parecchi anni e con cui ho un buon feeling: Giairo poi sarà anche al Giro e sarà forse l'unico a potermi aiutarmi e stare vicino nei finali di tappa».

Per quanto riguarda il Giro d'Italia ha già studiato il percorso e visto qualche tappa che ti attira particolarmente?
«Se devo essere sincero il percorso non l'ho ancora guardato bene nei dettagli e so solo che ci saranno quattro arrivi adatti ai velocisti: penso proprio che approfitterò di questi giorni a casa per analizzare bene il percorso e studiarmi come sono gli arrivi. Comunque alla fine io cercherò di giocarmela ogni volta che si arriverà allo sprint, che siano anche tre o cinque, sperando di ottenere subito qualcosa di buona visto che poi ci sono solo montagne su montagne».

Quando devi fare una volata cerchi di studiare in anticipo i tuoi avversari e le loro squadre?
«In corsa cerco sempre di capire quale sia la squadra in grado di allestire il treno migliore per mettermi nella loro scia. In Italia di solito non è molto difficile perché è quasi sempre la Lampre a fare il grosso del lavoro quanto c'è in gara Petacchi ma al Giro ci saranno anche la HTC, la Garmin e chissà chi altro: sarà una bella sfida tutti i giorni anche quella».

Al Giro, come dicevi, non avrai un treno, è un problema o ti trovi bene anche senza?
«Avere uno o due compagni che mi aiutano a prendere la posizione è già ottimo perché ho visto che quando si tratta di fare un po' di slalom e saltare da una scia all'altra non mi trovo affatto male».

Guardando al passato quale è la vittoria che ricordi con più gioia?
«Forse quella al Giro del Friuli dello scorso anno, c'erano tanti avversari molto validi ed era anche stata una corsa piuttosto tirata ed impegnativa. In questo periodo stavo davvero bene perché avevo appena vinto anche Lugano e il peccato è stato proprio non poter capitalizzare al massimo quello stato di forma; la differenza tra gli scorsi anni ed il 2011 è proprio una maggiore continuità di corse nel calendario: qui se mi capita di stare un mese senza correre è perché vado in ritiro a preparare il Giro d'Italia, poi ad oggi ho già una trentina di giorni di corsa alle spalle, l'anno scorso credo di averli fatti sì e no in tutta la stagione. Ci sono anche diverse responsabilità in più».

E invece quale è la corsa che più di ogni altra ti piacerebbe vincere?
«Da italiano ovviamente non posso che dire la Sanremo. L'ho già fatta un paio di volte ma non sono ancora riuscito a capire del tutto se è pienamente adatta alle mie caratteristiche perché per sfortune varie sono sempre rimasto dietro quando il gruppo s'è spezzato lontano dall'arrivo. Poi visto che dicono che quest'anno il Mondiale è per velocisti un pensierino, magari anche come riserva, ce lo faccio: ovvio che Petacchi penso sia giusto costruire la squadra attorno a lui».

Giù dalla bici hai qualche hobby particolare o cose che ti piace fare?
«Tra corse e allenamenti ad un ciclista di tempo libero ne rimane sempre pochissimo, poi poco più di un anno fa sono diventato papà di Mattia quindi quando sono a casa cerco di stare il più possibile in famiglia con lui e la mia ragazza; certe volte stare tanto in trasferta lontano da casa è abbastanza pesante ed è anche per questo che dopo il Giro mi prenderò un periodo di riposo».

Ultima domanda su un argomento che ha fatto molto discutere il ciclismo nei mesi scorsi, cosa ne pensi delle radioline?
«La mia posizione penso che si possa riassumere con un non mi piacciono ma sono utili, soprattutto per la nostra sicurezza. A dire il vero credo che a nessun corridore piaccia avere la radiolina ma non capisco neanche quelli che dicono che usandoli i corridori vengono telecomandati come in un videogioco: alla fine a contare sono sempre le gambe. Magari una soluzione potrebbe essere di lasciarne una o due per squadra ai capitani, anche perché pensate a quanti piccoli incidenti e imprevisti ci possono essere in una corsa di tre settimane come il Giro... almeno lì per quest'anno si possono ancora usare, poi vedremo».
 
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#5
Sastre contento della preparazione per il giro

"Fin da Novembre pianificavo di venire al Giro, l'inizio di stagione è stato difficile, ma alla fine sono riuscito a venire qui lo stesso, la mia condizione non è cattiva, sono abbastanza contento e voglio vedere come
reagirà il mio corpo durante la corsa."
Approposito del suo compagno di squadra Menchov Sastre dice"Entrambi sappiamo di avere davanti a noi un giro molto duro, ma sappiamo anche che è meglio essere in 2 in squadra a poter vincere il Giro, perchè
così hai due carte da poter giocare al momento giusto.Nibali, Scarponi e Contador saranno i nostri avversari principali, ma noi siamo al Giro perchè vincerlo è unodei nostri obbiettivi principali e siamo pronti a tutto per vincerlo"
Infine Sastre parla dei primi arrivi in salita"Montevergine è il primo arrivo in salita e qualcuno dovrà già provare a fare qualcosa, ma credo che le prime sorprese potremmo averle sull'etna che è una salita molto
dura."

(cyclingnews.com)
 
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#6
Nibali a carte scoperte"Parto per vincere"

BEINASCO (Torino), 6 maggio 2011 - Il salto di qualità si compie nell’istante in cui la Liquigas-Cannondale, una delle due formazioni italiane del World Tour, affida al siciliano le chiavi della missione maglia rosa che un anno fa appartenne a Ivan Basso. Il ragazzo è cresciuto, passando da uno status all’altro. Gradualmente, particolare non secondario in questo sport martoriato dal doping. Da promessa a talento riconosciuto, da rivelazione a campione maturo, pronto a entrare nelle pagine di storia del ciclismo italiano. Così Vincenzo Nibali, 26 anni, un terzo posto alla Corsa italiana per eccellenza e una Vuelta nel cassetto, si presenta alla cronosquadre d’apertura del 94° Giro d’Italia con i grandi del favorito numero uno. Naturalmente insieme ad Alberto Contador.

"Ho lavorato tanto e non posso nascondere le mie ambizioni: parto per vincere. Sarà un Giro infinito, duro. Ho provato tante tappe, ma credo che il Crostis e lo Zoncolan - con il Gardeccia - decideranno molto. Sono i giorni più duri che avremo davanti."

allo scoperto — "C’è pressione perché si corre in Italia e ci teniamo di più, come accade agli spagnoli nella Vuelta. Ho lavorato tanto e non posso nascondere le mie ambizioni: parto per vincere. Sarà un Giro infinito, duro. Ho provato tante tappe, ma credo che il Crostis e lo Zoncolan - con il Gardeccia - decideranno molto. Sono i giorni più duri che avremo davanti". Il primo ostacolo in realtà potrebbe rivelarsi un trampolino. La Liquigas ha vinto la cronosquadre del 2010 e ha i mezzi per guadagnare subito qualcosa. "E’ una crono corta, non lunghissima, occorre il giusto affiatamento tra i compagni. Se lo faremo potremmo arrivare con 10-15 secondi su chi magari avrà una giornata non positiva".

su Contador — "E’ il numero uno, è chiaro che quest’anno può tranquillamente fare il bis al Giro. Nell’ultimo confronto diretto al Tour - sul Mont Ventoux - siamo arrivati insieme, da lì ad oggi è cambiato molto, io ci credo. Alberto è un campione, ha i nervi saldi, non credo che correrà il Giro come nel 2008, ha una squadra molto forte. So che è molto difficile batterlo perché va a forte a cronometro e in salita. Bisognerà valutare le occasioni che la strada ci offrirà". Sul capitano della Saxo-Sungard pende il rischio squalifica per il caso clenbuterolo, e la possibilità che un secondo posto possa alla fine valere la vittoria aleggia pesantemente. "Sì è vero - ammette Nibali - il pensiero c’è, ma è un problema suo e di chi lo fa correre, non è una questione nostra, anche se penso che hanno impiegato troppo tempo a giudicarlo. Qualsiasi risultato otterrò, avendo dato il massimo, mi soddisferà".

senza Basso — Rispetto a un anno fa la Liquigas cambierà strategia. Una sola punta, a differenza di quello che accadrà ad esempio alla Geox-TMC. "Un Menchov e un Sastre hanno vinto tanto insieme, hanno tanta esperienza, più di me. Bisogna vedere se tra loro ci sarà lo stesso sincronismo che c’è stato tra me e Basso. Se Ivan fosse stato qui sarei stato contento". Ma il varesino non ci sarà, correrà il Tour de France. Al Giro d’Italia gli oneri e gli onori saranno tutti del ragazzo diventato campione.

(Gazzetta.it)
 
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