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Nibali, Valverde e Contador: chi ben comincia...
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Nibali, Valverde e Contador: chi ben comincia...

Nibali, Contador, Valverde e Quintana allo scorso Tour de France - © BettiniPhoto
Nibali, Valverde, Contador e Quintana allo scorso Tour de France - © BettiniPhoto


Il mondo del ciclismo ha appena iniziato a scaldare i suoi motori. Appena un mese fa si è disputata la prima corsa World Tour dell'anno, il Tour Down Under; mentre sono trascorsi una decina di giorni dall'apertura dei vari calendari nazionali nei paesi ciclisticamente storici. Neanche troppi anni fa poi la stagione partiva "ufficiosamente" a metà marzo, quando si disputava (e si disputa) la Milano-Sanremo. Ma i principali corridori del panorama internazionale non si sono già fatti mancare la prima zampata dell'anno. Quasi in contemporanea, Nibali in Oman, Valverde in Andalusia e Contador in Portogallo hanno voluto aprire il 2016 nel migliore dei modi: vincendo. Anzi, stravincendo.

Vincenzo Nibali, dopo aver cominciato la stagione in Argentina battibeccando con Quintana - uno screzio più mediatico che altro -, è volato al Tour of Oman con la voglia e l'ambizione di lasciare il segno fin dalle prime corse dell'anno. Sul "classico" arrivo di Green Mountain, il siciliano ha giocato al gatto col topo insieme al malcapitato Bardet: la facilità nella gestione di corsa e la superiorità fisica di Nibali sono platealmente emerse nel momento in cui, dopo aver provato ad aspettare il suo compagno Fuglsang, ha piazzato una tremenda mulinata negli ultimi 200 metri di scalata. Un attimo, ed il francese si è visto costretto ad alzare bandiera bianca, concedendo la bellezza di 10 secondi - tantissimi, in così pochi metri - allo Squalo dello Stretto.

Dimostrazione di forza ben più spettacolare è stata quella di Alejandro Valverde alla Vuelta a Andalucia. Già nella cronometro aveva dimostrato grande gamba nel limitare a poco più di 20 secondi (in 21 chilometri) il distacco da uno specialista come Van Garderen. Il capolavoro però lo ha compiuto il giorno seguente, sulle rampe dell'irregolare Puerto de Peñas Blanca: quando mancavano la bellezza di 7 chilometri all'arrivo, il murciano ha sorpreso il leader Van Garderen ed il quotato Poels con uno scatto secco in un momento di apparente tranquillità. Prima Nieve, poi Bookwalter si sono prodigati - invano - per i rispettivi capitani; infine lo stesso Van Garderen ha tentato una disperata rimonta negli ultimi 3 chilometri di salita, riuscendo però solo a limitare - e nemmen tanto - la potente azione dell'Imbatido.

Di tutt'altra pasta l'avvio di Alberto Contador, che fino all'epilogo della Volta ao Algarve non è che avesse fatto brillare gli occhi. Anzi. Nella tappa di giovedì all'Alto da Fóia il rendimento era stato al di sotto della sua fama, e anche la cronometro non lo aveva di certo visto tra i protagonisti. Ma sull'Alto de Malhão, salita simbolo della breve corsa a tappe portoghese, il Pistolero si è ripreso la scena. Lì dove già aveva vinto nel 2010 e nel 2014, Contador ha piazzato l'azione decisiva per conquistare il traguardo di giornata: un primo scatto è stato ben contenuto da Aru, inerme però una volta arrivato il successivo secondo allungo. Messi quei 20 secondi tra sé e gli altri, è stato facilme mantenere il distacco fin sulla linea d'arrivo, mentre i suoi avversari (con nomi del calibro del già citato Aru, di Pinot, di Uran) si giocavano sul filo dei secondi i piazzamenti successivi.

Ancora a bocca asciutta Fabio Aru e Nairo Quintana, anche se i due classe '90 hanno già avuto modo di mettersi in mostra: il primo proprio alle spalle di Contador sull'Alto de Malhao, il secondo aiutando il fratello Dayer a conquistare il Tour de San Luis.
Chi invece è rimasto nell'ombra è lo spagnolo Mikel Landa, terzo allo scorso Giro d'Italia e neoacquisto della corazzata Sky. Insieme a Chris Froome, che già ha debuttato e vinto all'Herald Sun Tour, si è fatto vedere ben poco in questo inizio di stagione: se il britannico ha optato di sua volontà per un avvio soft, Landa ha dovuto rimandare per ben due volte il suo esordio (fissato prima per la Volta Valenciana, poi per la Vuelta a Andalucia) a causa di una non ben precisata malattia.

Nelle prossime settimane i big incroceranno nuovamente le loro ruote, stavolta sulle strade di Francia, Italia e Spagna. Alla Parigi-Nizza (6-13 marzo) sono attesi Froome e Contador, mentre Aru ha preferito il ritiro in altura sul Teide; grandi duelli invece sono attesi alla Tirreno-Adriatico (9-15 marzo) tra Nibali e Valverde, contornati dalla presenza di corridori di qualità quali Pinot, Pozzovivo, Uran, Joaquim Rodriguez e Van Garderen. Infine, a conclusione dei campionati nazionali, è atteso il ritorno in terra catalana di Nairo Quintana, che troverà alla Volta a Catalunya (21-27 marzo) il trio Froome, Contador, Aru contro i quali, a luglio, sarà chiamato a contendere il Tour de France.

 
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