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Doping&Antidoping: E ora tra i team è corsa al MPCC
#1
Doping&Antidoping: E ora tra i team è corsa al MPCC
Movimento per un ciclismo credibile: che cos'è e cosa propone

Si chiama Mouvement pour un Cyclisme Crédible, si sintetizza in MPCC, ed è l'ultima frontiera dell'antidoping. Nell'epoca in cui il ciclismo professionistico è alle prese con un crollo di credibilità dell'UCI in seguito all'inchiesta USADA su Lance Armstrong (e su complicità e coperture varie), questa associazione privata nata nel 2007 è stata individuata da parecchi come una sorta di ancora di salvezza, un'oasi in cui sono i club a decidere per se stessi (e a imporsi regole ferree in tema di antidoping), senza intromissioni da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale.

Parrebbe un'associazione nata l'altro giorno, visto l'accento posto sulla credibilità proprio in questo momento storico, e invece - come detto - il MPCC ha festeggiato quest'anno i 5 anni di attività. Fu fondato nel luglio 2007, scaturendo dall'insofferenza di alcuni team (in particolare tutti quelli professionisti francesi) nei confronti del fatto che le risoluzioni dell'AIGCP (l'Associazione dei gruppi sportivi ciclistici) non venivano applicate. Nel corso del Tour de France di quell'anno, un'edizione particolarmente bersagliata da casi di doping, il MPCC vide la luce - allo scopo di superare il famoso codice etico UCI, divenuto all'epoca subito inservibile - per opera dei team francesi più la Gerolsteiner. Poco dopo si aggiunse anche la Rabobank, ma fino a quest'anno le squadre affiliate a tale associazione sono state meno di 10.

In questo scorcio finale di 2012, un vero boom di adesioni: ad AG2R, Bretagne, Cofidis, Europcar, FDJ (il nucleo storico), Garmin e Skil (ora Argos), aggiuntesi nel 2011, si sono affiancate Lotto, Sojasun, Netapp e IAM Cycling (nuova formazione Professional svizzera). Non solo: altre tre squadre sono in anticamera, in attesa che venga convalidata la loro iscrizione, e si tratta di Bigmat Auber 93, La Pomme Marseille e, prima italiana a tentare questa strada, la Bardiani-CSF dei Reverberi.

Ancora non basta: si moltiplicano voci sulla possibile affiliazione al MPCC di altri team, e si fa il nome dell'Astana (è lo stesso direttore sportivo Beppe Martinelli a confermare l'ipotesi) e - da tempo - della Orica, ma c'è da scommettere che l'onda continuerà a espandersi nei prossimi mesi: stando alle ultime dichiarazioni rilasciate, ne è convintissimo anche il presidente Roger Legeay (ex team manager della Crédit Agricole), il quale è accompagnato nel consiglio direttivo dal vicepresidente Iwan Spekenbrink (Argos), dal tesoriere Vincent Lavenu (AG2R), dal segretario Franck Trajber (Cofidis) e dai consiglieri Marc Madiot (FDJ) e Jean-Réné Bernaudeau (Europcar).

Cosa si impegnano a fare i team iscritti al Mouvement pour un Cyclisme Crédible è riportato nel regolamento, che traduciamo in basso dal sito ufficiale mpcc.unblog.fr.

Si tratta di una riproposizione (anzi, inasprimento) di vecchi modi vessatori nei confronti dei corridori, impastati con qualche idea interessante (lo stop precauzionale dei corridori stessi, la chiamata di responsabilità dei dirigenti), e che (anche se non lo si dice esplicitamente) si pone come fine secondario quello di creare una solida piattaforma operativa su cui innestare in futuro anche discorsi di tutt'altro genere rispetto al doping (ad esempio la questione dei diritti televisivi).

Lascia più di un dubbio, il MPCC, e quello principale è suggerito proprio dalla recente grande fortuna di quest'associazione: finché a farne parte sono 5-6 team francesi (con un paio di "ospiti" al massimo), ci può essere effettivamente un controllo reciproco e una reale unità d'intenti. Ma se il club si allarga a dismisura, aumentano (per una pura questione probabilistica) le possibilità di infrazioni, e anche di conseguenti dinamiche disgregative. Per ottenere cosa? Nel breve, solo qualche caso in più di ciclisti fuori dalle regole. Ma in prospettiva, ci vogliamo sforzare di vedere in quest'associazione il germe di un ciclismo diverso possibile (di questi tempi ci si aggrappa a tutto...). Il giudizio è fondamentalmente sospeso; se e quando diminuirà la pressione sugli atleti, ne riparleremo. Nell'attesa di nuovi elementi sul campo, eccovi il regolamento.

PREAMBOLO

Il presente regolamento interno è stilato su base volontaria.
Diventano membri del MPCC, dopo approvazione dei manager aderenti, le squadre World Tour, Professional e Continental che ne faranno richiesta.

Le squadre membri del MPCC sono obbligate a:

1) Prendere le decisioni a maggioranza del 51% dei team iscritti

2) Rispettare i contratti e non "insidiare" un corridore sotto contratto con altre squadre

3) Ritirare dalle corse un corridore appena si sa ha notizia di una sua positività

4) Richiedere al Presidente del Pro Tour di interessare la Commissione Licenze in caso di mancato rispetto del codice di comportamento MPCC da parte di un team World Tour

5) Rinunciare a ingaggiare corridori coinvolti in affari di doping (e con sospensioni superiori ai 6 mesi, escluse le sanzioni per mancata presentazione ai controlli)

6) Inserire nei contratti una clausola che preveda la disponibilità dei corridori a mettere a disposizione il DNA per ricerche, appena ciò venga richiesto

7) Inserire nei contratti una clausola che preveda la disponibilità dei corridori a essere giudicati dai tribunali ordinari per rifondere i danni d'immagine ai team in seguito a casi doping che li coinvolgano

8) Inserire nei contratti una clausola che preveda la disponibilità di tutti gli attori del ciclismo (e non solo i corridori) a essere giudicati dai tribunali ordinari per rifondere i danni d'immagine al MPCC in seguito a casi doping che li coinvolgano

9) In campo medico:
- I permessi a usare farmaci a fini terapeutici devono essere validati e autorizzati dal medico del team
- Le infiltrazioni di corticosteroidi devono essere autorizzate dal medico del team, e prevedono un minimo di 8 giorni di stop prima di poter tornare al lavoro e alle competizioni
- Nel caso di basso livello di cortisolo, si prevedono almeno 8 giorni di riposo prima del rientro in gara (a patto che i valori del sangue siano tornati a posto)
- Il MPCC sarà informato di ogni controllo positivo A
- Per evitare un doppio controllo sanguigno UCI e MPCC (per il controllo del cortisolo) nello stesso giorno, varrà quanto segue:
--- Se l'UCI controlla tutti i corridori del team, non ci sarà il controllo MPCC
--- Se l'UCI fa un controllo parziale, il MPCC controllerà i corridori non testati dall'UCI

10) Autosospensione:
- Nel caso in cui un team del MPCC incorra in svariati casi di positività o di "non attitudine" a correre per i suoi corridori, il team stesso si impegna a sospendere temporaneamente l'attività (nell'attesa di mettere in atto tutte le misure correttive ritenute valide)

- Principi di autosospensione
--- Tutta la squadra si fermerà
--- Nessun abbandono nel corso delle gare WT

- Caso numero 1
Due test positivi o controlli sanguigni anomali negli ultimi 12 mesi [fa fede la data del controllo] (escluse le sanzioni per mancata presentazione al controllo o per notizie non provenienti dalla WADA)
8 giorni di autosospensione che iniziano il primo giorno di gara WT successivo (ad eccezione dei GT)

- Caso numero 2
Tre test positivi o controlli sanguigni anomali negli ultimi 24 mesi [fa fede la data del controllo] (escluse le sanzioni per mancata presentazione al controllo)
4 settimane di autosospensione che iniziano il primo giorno di gara WT successivo (compresi i GT)

OBBLIGHI AMMINISTRATIVI PER I TEAM DEL MPCC
Per ogni controllo antidoping positivo o per valori anormali
- Dichiarazioni del team manager (o amministratore) titolare della licenza nella successiva riunione del MPCC
- I team membri del MPCC si pronunciano su tali spiegazioni

Per implicazioni di un dirigente (team manager, amministratore, direttori sportivi, medico sociale) in un affaire di doping
- Convocazione del team manager (o amministratore) del team implicato davanti al Consiglio generale del MPCC
- I team membri del MPCC si pronunciano sulle spiegazioni del dirigente

Marco Grassi - cicloweb.it
 
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#2
MPCC, aderiscono anche Colombia e il team OCBC
Continuano le adesioni al MPCC, il Movimento per un Ciclismo Credibile. Le ultime due squadre a presentare la loro candidatura per entrare a farne parte sono la Colombia e la OCBC Singapore Pro Cycling Team. Gli attuali dodici membri voteranno le loro associazione (così come quelle di Optum Pro Cycling, Plussbank, Bardiani CSF Inox, Auber 93 BigMat e La Pomme Marseille) il prossimo il 17 febbraio.
Le squadre che si iscrivono sono vincolate da un codice antidoping più rigoroso rispetto a quello attualmente adottato dalla WADA e UCI.

tuttobiciweb.it
 
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#3
E queste squadre,secondo un accordo con gli organizzatori avranno la prioritá per quanto riguarda gli inviti alle corse
 
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#4
La ex-Rabobank e la Lampre sono state provvisionalmente accettate all'interno del MPCC, insieme a Verandas-Willems, Crelan-Euphony - Landbouwkrediet nel 2012 -, Team Novo Nordisk - Team Type 1-Sanofi nel 2012 - e Oster Hus-Ridler. Anche la Androni-Venezuela ha fatto richiesta.

http://www.biciciclismo.com/cas/site/not...p?id=57737
 
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#5
(08-12-2012, 03:41 AM)SarriTheBest Ha scritto: provvisionalmente
provvisoriamente si dice in italiano Eheh
 
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#6
Eeeeh, non mi scassate... Asd son due giorni che vo' avanti ad antibiotici, è già tanto se riesco a scrivere... Asd Asd

Piuttosto io non capisco la clausola sull'ingaggio dei corridori con squalifiche alle spalle: c'è la Lampre, ne fa richiesta l'Androni, eppure al loro interno qualcuno dal passato turbolento c'è. Non ha validità retroattiva dunque...?!
 
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#7
MPCC: Caja Rural, la prima spagnola a chiedere di aderire
La Caja Rural è la prima formazione spagnola che ha aderito al Movimiento per un Ciclismo Pulito.
La formazione navarra scrive nella domanda di adesione di essere seriamente impegnata nella lotta contro il doping e sottolinea come ci siano “0 positività” nella storia del team.

tuttobiciweb.it
 
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#8
MPCC, aderiscono anche la MTN e altri due team Continental
Continua ad allungarsi la lista delle formazioni che chiedono di aderire all'MPCC, il Movimento Per un Ciclismo Credibile. Le ultime tre domande giunte al presidente Roger Legeay sono quelle della sudafricana MTN-Qhubeka e delle due Continental Wallonie-Bruxelles e Color Code Biowanze.

tuttobiciweb.it
 
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#9
La Katusha non credo ci entrerà,non è ad oggi Wt per motivi etici,figurarsi qui...
 
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#10
Astana, partita la richiesta ufficiale di adesione al MPCC
Il Pro Team Astana ha inviato ieri una richiesta ufficiale per aderire al MPCC, il Movimento Per un Ciclismo Credibile.
In questa richiesta ufficiale, firmata dal direttore generale Alexandr Vinokurov e indirizzata al Presidente dell’MPCC Roger Legeay, la Astana chiede di aderire all’organizzazione con l’intenzione di proseguire nei suoi sforzi combattere il doping e contribuire a dare nuova linfa all’immagine pulita del ciclismo professionistico.

tuttobiciweb.it
 
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#11
MPCC, aderisce anche la Vacansoleil DCM
Nuova adesione per il Movimento Per un Ciclismo Credibile. «Abbiamo fatto questo passo - ha scritto il manager Daan Luijkx - perché con la Federazione Olandese vogliamo fare qualcosa di concreto contro il doping. E il programma di trasparenza del MPCC può aiutarci in questo senso».

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#12
Il braccialetto dell'MPCC: «basta con il doping»
Distribuito a tutte le squadre aderenti

I dirigenti del MPCC, il Movimento per un ciclismo credibile, hanno creato un braccialetto blu con lo slogan "Le dopage ça suffit" che hanno distribuito in centinaia di esemplari alle squadre che aderiscono al movimento. Lo ha spiegato Roger Legeay dopo che il braccialetto è già... salito sul podio con Francis Mourey (FDJ) che lo ha indossato quando ha vestito la maglia di campione francese di ciclocross.
«Non si tratta di opporre il nostro braccialetto blu al braccialetto giallo di Livestrong, anche se non vogliamo negare che l’idea ci è venuta proprio da quello. Massimo rispetto da parte nostra per la lotta contro il cancro, che è una causa giusta e meritoria».

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#13
Un'altra adesione al MPCC: è quella della Orica GreenEDGE
Anche gli australiani aderiscono al Movimento

Continua la sequenza di richieste di adesione al MPCC, il Movimento Per un Ciclismo Credibile: l'ultima domanda giunta alla associazione guidata da Roger Legay è quella della Orica-GreenEDGE.

tuttobiciweb.it
 
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#14
MPCC, ora sono 38 le squadre associate
Sei le squadre con affiliazione provvisoria

Riunione importante, quella di oggi a Parigi, per il MPCC, il Movimento Per un Ciclismo Credibile. Dopo il dibattito, l’assemblea ha sancito l’affiliazione di tutte le formazioni che avevano presentato domanda. L’MPCC adesso è composto da 38 formazioni, sei delle quali con affiliazione provvisoria: si tratta di Androni Venezuela, Astana, Katusha, Blanco, Lampre Merida e Vacansoleil DCM, vale a dire le formazioni che sono alle prese con inchieste sul doping o che hanno nelle loro file atleti che in passato hanno avuto a che fare con squalifiche per doping.
A decidere questa affiliazione provvisoria sono state, dopo votazione, le 11 società fondatrici del Movimento (Ag2r, Argos, FDJ, Garmin, Lotto Belisol, Bretagne, Cofidis, Europcar, Iam, Netapp, Sojasun).
C’è stata poi la riunione dei medici sociali che hanno stabilito per le formazioni affiliate “zero corticoidi” e parimenti che un corridore che presenta valori di cortisolo bassi deve essere fermato. A questo proposito, medici incaricati dal MPCC avranno la possibilità di effettuare controlli a sorpresa sui corridori delle squadre affiliate proprio per verificare i valori di cortisolo.

tuttobiciweb.it
 
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#15
MPCC, sospesa la Europcar
Sanzione emessa dopo il caso Rolland

Il Consiglio di amministrazione dell'MPCC - il Movimento Per un Ciclismo Credibile - ha deciso di sospendere provvisoriamte la Europcar in attesa che il caso sia esaminato dalla prossima Assemblea Generale. Il team francese paga così il "caso Rolland": in occasione dell'ultima tappa del Delfinato alcuni valori del corridore ne consigliavano lo stop per ragioni di salute, ma l'atleta stesso ed il medico sociale avevano deciso di correre (anche se dopo una ventina di chilometri Roland si è fermato, ufficialmente per dolori al tendine d'Achille). «La squadra - si legge nel dispositivo - non avrebbe dovuto autorizzare la partenza del corridore, attenendosi alle disposizioni del responsabile del servizio sanitario, come previsto dal regolamento del MPCC che tutte le formazioni hanno volontariamente firmato».

tuttobiciweb.it
 
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#16
Il ciclismo ha bisogno solo dell'Uci, l'Mpcc ma anche no
I team più forti del mondo, nemmeno fanno parte

Ho sempre pensato che il Movimento per un ciclismo credibile (MPCC) non serva a nulla. In questo momento storico, oggi più di ieri, occorre una federazione internazionale forte e credibile, capace di far rispettare quattro regole quattro, in maniera coerente senza se e senza ma. Sogno un ciclismo lontano soprattutto dai codici etici, dalla trasparenza opaca e di facciata, distante dai dati sensibili pubblicati su internet e altre amenità di marketing di questo genere. Occorre sobrietà e rigore, questo sì. Ieri, con la concessione della licenza all’Astana, ma anche alla Neri Sottoli, in un sol colpo l’Unione Ciclistica Internazionale ha rimarcato la propria egemonia e ha di fatto delegittimato un associazione di cui non si sentiva la mancanza. Una compagnia di giro (o presa in giro) nella quale non fanno parte per altro i migliori team del mondo: Movistar, Sky, Tinkoff, Bmc, Omega Pharma, Katusha e Trek.

Ci troviamo così davanti ad una situazione che definirei semplicemente grottesca, nella quale La Neri Sottoli risulta sospesa per un anno dall’MPCC, mentre riceve la patente sportiva dall’Uci. Che senso ha? Se in tutto questo c’è un senso, resto in attesa di una spiegazione da parte del Movimento per un ciclismo comprensibile. Ma sono altresì certo che non sarò mai soddisfatto e non sarò mai raggiunto da nessuna spiegazione, perché per dirla con Vasco Rossi, l’Mpcc un senso non ce l’ha.

p.a.s. - tuttobiciweb.it
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...&cod=74706
 
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#17
Giornalismo di un certo livello per il buon Stage. Nei commenti su facebook leggo opinioni molto più interessanti
 
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#18
Legeay: «Vi spiego perchè il MPCC è credibile»
«Noi scegliamo volontariamente di andare oltre l'Uci»

Il Movimento Per un Ciclismo Credibile continua a far discutere. Dopo la riflessione firmata dal nostro direttore, all’indomani del pronunciamento della Commissione delle Licenze, sull’effettiva utilità del Movimento (CLICCA QUI), tuttobiciweb è stata contattata dal presidente Roger Legeay e dal referente per l’Italia Gianni Savio, che è anche membro del consiglio direttivo MPCC.
E con il presidente Legeay abbiamo realizzato questa intervista che vi proponiamo come approfondimento sul tema.

«Ho letto le riflessioni del direttore e mi permetto di sottolineare come non sia giusto dire che il Movimento non è credibile. Lo dicono la nostra storia, la nostra filosofia, le nostre scelte».

Bene presidente, andiamo con ordine.
«Consentitemi una premessa: io sono in pensione, offro volontariamente il mio impegno al Movimento e non ho alcun interesse personale in quel che vado a spiegarvi. E allora cominciamo dalla storia: il Movimento è nato a Londra nel 2007, quando 6 o 7 squadre hanno deciso di impegnarsi per fare qualcosa di più nel campo della lotta al doping. Nel 2005, con l’avvento del ProTour, era stato adottato un nuovo codice etico che veniva puntiualmente disatteso, come dimostrato dall’esplosione nel 2006 dell’Operacion Puerto. Le squadre riunite a Londra hanno cominciato a pensare di far qualcosa per migliorare la situazioe, partendo da una importante riflessione...».

Ci dica.
«La storia dello sport è costellata da clamorosi scandali doping - la Germania Est, Blaco, Festina, Puerto, Armstrong - ma nessuno di questi è stato portato alla luce dai controlli antidoping. C’è sempre un fatto esterno - che sia il crollo di un regime, una denuncia o un’inchiesta - all’origine del caso. E la seconda considerazione è che dietro a questi casi ci sono sempre un manager o allenatore che dir si voglia, e un medico. Partendo da questi due dati certi, abbiamo cercato di proporre qualcosa di nuovo, ma soprattutto qualcosa di più».

Proprio questo è il punto.
«Esatto. I membri del MPCC, che hanno tutti aderito su base volontaria, hanno la possibilità di prendere decisioni che né Uci né Wada per questioni giuridiche possono assumere. Un manager che aderisce al Movimento può licenziare un corridore positivo, può decidere di fermare la squadra per una settimana se ci sono due positività in 12 mesi oppure per un mese se le possibilità fossero 3 in 24 mesi. E un medico che aderisce al MPCC può fermare un corridore che presenta valori a rischio. L’Uci non può imporre queste decisioni, è qui che il Movimento va oltre. Allo stesso modo gli organizzatori che aderiscono al MPCC possono decidere di invitare alle proprie corse squadre che credono in un ciclismo più pulito. E a completare il cerchio ci sono gli sponsor che devono condividere le scelte dei propri manager, altrimenti sarebbe impossibile fermare una squadra o licenziare in tronco un corridore, magari un campione conclamato. Per finire, le Federazioni che aderiscono possono decidere, per esempio, di convocare in nazionale solo corridori puliti. Tutte quelle che ho elencato sono opportunità che ci dà il far par parte del Movimento, sono qualcosa in più che l’Uci non potrebbe mai imporre».

Come vi ponete nei confronti dell’Uci?
«Noi siamo complementari all’Uci. La Federazione internazionale ha comprensibili limiti giuridici, come dimostra il caso Katusha di due anni fa: l’Uci non può punire una squadra perché per farlo è costretta a dimostrarne la colpevolezza e chiunque può capire quanto sia difficile farlo. Così si spiega la concessione della licenza alla Astana... Con l’Uci noi abbiamo buoni rapporti, loro fanno un buon lavoro e applicano le regole, noi abbiamo regole più severe e le facciamo rispettare, forti del fatto che il 78% del mondo professionistico nel 2014 ha aderito al Movimento. Noi cerchiamo di andare oltre...».

Anche nel campo delle analisi vere e proprie?
«Proprio così. Sul territorio francese facciamo i test di cortisolemia, abbiamo potuto farli anche al Giro e alla Vuelta e proprio in Spagna Horner è stato fermato dal suo medico sociale perché aveva un tasso anormalmente basso che avrebbe potuto essere pericoloso per la sua salute. Anche questo, l’Uci non lo può fare. Noi sì perché abbiamo la volontà di farlo. Noi siamo capaci di fermare una squadra, come accaduto in passato per Ag2r e Rusvelo e oggi per la Astana. Vorrei aggiungere ancora una cosa, se possibile...».

Prego.
«Noi abbiamo scelto una data precisa che fa da spartiacque: il 1° gennaio 2013. Tutto quello che è successo prima lo lasciamo alla storia, alla giustizia, non ci riguarda. Da quella data, però, cerchiamo di proporre un ciclismo sempre più credibile. Facendo molto di più di quel che può fare la Wada, facendo molto di più di quel che si fa in qualsiasi altro sport al mondo».

Qual è il vostro programma per il futuro?
«Continuare su quella strada, ne sono convinto io e ne sono convinti tutti i 65 team che fanno parte della nostra associazione. 65 team significa 65 manager, 65 medici, 65 sponsor. Oggi siamo al 78% del mondo professionistico, il nostro auspicio è quello di arrivare al 100%, pronti ad accettare critiche e ad adeguare le nostre regole se ci vengono presentate proposte interessanti. E soprattutto vogliamo andare avanti con modestia: non diremo mai che seguendo le regole del MPCC non ci saranno più dopati. Come in ogni ambito della società civile, ci sarà sempre chi proverà a truffare: io dico sempre che anche nella più buona bottiglia di vino c’è un pizzico di fondo... L’impegno è cercare del Movimepnto Per un Ciclismo Credibile è quello di dare una risposta ai casi di doping. E lo facciamo molto seriamente».

Paolo Broggi per tuttobiciweb.it
 
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#19
Con la presente comunicazione, il Team Lampre-Merida rende ufficialmente nota l’impossibilità di confermare la propria adesione all’MPCC, Movimento Per il Ciclismo Credibile.

Tale decisione deriva anche dal fatto che gli accadimenti più recenti (vicissitudine di Diego Ulissi) hanno messo il Team Lampre-Merida nell’obbligo di una scelta netta, poiché i principi richiamati dal movimento MPCC risultano contrari a: 1) le norme in materia di diritto del lavoro, 2) i regolamenti primari dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI).

Come doverosamente tenuto, il Team Lampre-Merida si sente infatti nell’obbligo di conservare il posto di lavoro del proprio corridore Diego Ulissi, garantendo all’atleta il diritto di tornare alle competizioni – in osservanza del regolamento UCI – attraverso l’iscrizione alle gare a partire dal 28 marzo 2015.

Alla luce di quanto sopra, il Team Lampre-Merida si vede costretto a soprassedere all’adesione al MPCC, valutando eventualmente la richiesta di riammissione nel momento in cui le regole del Movimento – condivise nella sostanza e osservate in passato in circostanze anche sfavorevoli al Team – risulteranno conformi ai dettami superiori e imprescindibili delle Istituzioni e degli Enti di riferimento.

comunicato stampa Lampre-Merida
 
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#20
LETTERA APERTA SUL CASO BARDIANI - CSF / MPCC
In risposta all’ultima comunicazione ricevuta dal Mouvement Pour un Cyclisme Crédible (MPCC) in data 31.05.2015, Bruno Reverberi rappresentante della squadra Bardiani - CSF dichiara quanto segue attraverso questa lettera aperta:

Siamo a confermare che per il caso in questione abbiamo commesso un errore di interpretazione del regolamento ma il corridore non aveva nessuna responsabilità sul caso e perciò non farlo partire al Giro d’Italia sarebbe stato penalizzante per una colpa non sua e che avrebbe oltremodo pregiudicato la sua carriera futura.

Facciamo presente e vogliamo qui sottolineare che il suddetto corridore è partito nella prima tappa del Giro d’Italia del 09 Maggio con valori di cortisolo nella norma, come da referto dell’analisi effettuata dal nostro medico e inviataVI successivamente.

Siamo invece molto amareggiati da com’è stata gestita da parte Vostra la cosa, facendoci apparire come una squadra di dopati.

1)Il giorno seguente (20 Maggio) della vittoria di un nostro corridore al Giro d’Italia e’ stata fatta uscire volontariamente la notizia sul caso, sicuramente data in pasto alla stampa da qualche consigliere dell’ MPCC che era stato da Voi informato del caso.

2)La cosa piu’ grave e’ il comunicato ufficiale emesso sempre nella stessa giornata da parte Vostra con la conseguenza che tutta la stampa ha creato un battage mediatico come se si trattasse di un caso di doping.

3)Il comunicato, a parere nostro, e’ del tutto inopportuno, sia nei modi che nei tempi, perche’ non ha risolto nulla e non ha dato alla nostra squadra il modo di giustificare e chiarire la propria posizione, cosi facendo ci avete condannati ancor prima di sentire le nostre difese.

Pertanto riteniamo inutile la nostra partecipazione alla prossima assemblea del giorno 8 Giugno.

Vogliamo altresì fare presente che la nostra squadra e’ stata una delle prime ad associarsi alla MPCC, perche’ credevamo nel progetto MPCC ma il comportamento tenuto nei nostri confronti, una squadra che non ha e non avra’ mai nelle sue fila corridori che hanno avuto a che fare con il doping è del tutto sbagliato. Pertanto se per un caso come il nostro si e’ tenuto un comportamento come sopra menzionato, danneggiando oltremisura l’immagine dei nostri sponsors e della squadra stessa, Vi comunichiamo che a partire dalla data odierna la nostra squadra non crede piu’ nel progetto del Mouvement Pour un Cyclisme Crédible (MPCC) e in modo insindacabile ne revoca l’appartenenza.

Tanto Vi dovevamo

Per la Bardiani CSF
Per amministratore finanziario GM SPORT

Reverberi Bruno

comunicato stampa Bardiani-CSF
 
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