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Doping, Tyler Hamilton inguaia Bjarne Riis
#1
Doping, Tyler Hamilton inguaia Bjarne Riis
Tyler Hamilton inguaia Bjarne Riis; il team manager Saxo Bank-Tinkoff è stato menzionato dall’ex ciclista americano, uno dei grandi accusatori di Lance Armstrong, nel suo libro-confessione “The Secret Race”: sarebbe stato Riis a segnalare a Hamilton i metodi di Eufemiano Fuentes, famigerato ginecologo al centro di un sistema mondiale di doping che ha già coinvolto e visto squalificati grandi nomi del calibro di Ivan Basso, Michele Scarponi e Alejandro Valverde (è il grande imputato della celebre “Operacion Puerto”), anzi a convincerlo ad affidarsi alle sue “cure” per migliorare le prestazioni. Il presidente della Federciclismo danese, Tom Lund, aspetta nuovi sviluppi della vicenda, ma promette: “Se le accuse a suo carico fossero confermate, Riis avrebbe molte cose da spiegarci”. Ricordiamo che il manager Saxo Bank-Tinkoff è stato vincitore di un Tour de France esuccessivamente reo confesso; naturalmente di doping..

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#2
Scarponi era stato squalificato?
 
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#3
Sì, tornò a correre nel 2008...
 
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#4
CASO RIIS. Jaksche conferma: mandava i corridori da Fuentes
Tyler Hamilton accusa Bjarne Riis e l’ex corridore tedesco Jörg Jaksche sostiene le sue affermazioni. In una intervista concessa al quotidiano danese Ekstra Bladet, Jaksche ha rivelato che Riis inviava sistematicamente i suoi corridori da Eufemiano Fuentes.
Jaksche ha corso nel 2004 alla corte di Riis, ma sostiene di non aver mai visto Fuentes in quella stagione. «Ma sono convinto che altri corridori della CSC siano stati mandati a Madrid, dove aveva lo studio Fuentes, da Riis. Non erano casi isolati, ma dietro c’era una organizzazione, un sistema». Jörg Jaksche ha incontrato Fuentes nel 2005 quando è passato alla Liberty Seguros. «Prima che lo incontrassi, Fuentes ha detto ad altri corridori della CSC che trovava curioso il fatto che io non fossi mai andato da lui» ha aggiunto Jaksche che nel 2007 ha confessato di aver fatto uso di doping ematico.
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#5
DOPING. Hamilton sconfessa Riis e bacchetta Voigt
Se Vinokourov e la Astana sono sottopressione per il «caso Liegi», Bjarne Riis ed il suo team devono far fronte alle nuove accuse firmate da Tyler Hamilton. L’ex corridore statunitense, testimone chiave del dossier Armstrong, punta ancora una volta il dito contro il team manager danese.
«Riis non può continuare a negare e a dire di non conoscere Fuentes. Perché me lo ha presentato lui e voleva sapere tutto quello che mi proponeva - ha detto in una intervista a Dr.dk -. Ricordo nello specifico che Riis e Fuentes si incontrarono nel 2002 in Spagna, anzi dividevano la stessa camera d’albergo. E non parlammo di Epo, attenzione, ma di doping ematico, di come conservare il sangue trasportarlo e via dicendo. Dico questo perché è il momento di dirlo. Riis ha fatto tanto per me, con lui ho vissuto i migliori anni della mia carriera, ma ora è il momento di voltare pagina».

E per finire, Hamilton ne ha anche per Voigt: «Le sue dichiarazioni - non ho mai saputo niente del doping e non ne voglio sapere - fanno rabbrividire. Non ho prove che Jens abbia mai commesso nulla di illecito, ma di certo non poteva non sapere. E quindi non può parlare in questo modo».

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