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Doping, Santambrogio positivo all'Epo
(04-09-2013, 10:14 AM)Hiko Ha scritto: Di Luca non ha richiesto le controanalisi e ora andrà incontro ad una nuova squadra, probabilmente della durata di 12 anni

Errata corrige :D

Anche se sarebbe interessante vederlo correre ancora per 12 anni tanto per sapere quante volte può essere beccato.
 
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Re: Gershwin, sicuro non finisca in squadra con Sinkewitz o nella squadra danese di Schumi? Eheh
 
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Vabè quelle manco le considero vere squadre, intendevo che non troverà un posto nel World Tour in una squadra seria. Lo stesso Schumacher corre, si prende il suo stipendio ad ogni mese ma la carriera si può considerare finita
 
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Caso Santambrogio, contranalisi positive già a giugno

Sono mesi che ci si chiede del destino sportivo di Mauro Santambrogio, la cui positività alle contranalisi rimaneva un mistero, come confermato più volte mezzo stampa dalla stessa Fantini - Selle Italia, squadra del corridore. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport odierna, invece, l'UCI aveva già comunicato questa positività al corridore (che comunque ne doveva essere a conoscenza vista la presenza di un suo uomo di fiducia) in data 13 giugno, pochi giorni dopo la notizia riguardante il suo campione A. La settimana successiva, il 20 giugno, sarebbe dunque arrivata da parte dell'UCI la conferma ufficiale via mail e raccomandata, ma anche in questo caso è rimasto coperto da un misterioso velo, giustificato ora con la possibilità data da Aigle di collaborare. Secondo quanto scrive la rosea, infatti, "nella lettera era anche evidenziato come il corridore avesse potuto avvalersi della «collaborazione» e per questo la documentazione non è stata ancora trasmessa alla Procura antidoping del CONI" (e quindi nemmeno alla squadra, si intuisce). Non è dato sapere se il comasco abbia deciso di collaborare, ma ormai alla poca chiarezza in questo caso siamo abituati

spaziociclismo.it
 
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Mauro Santambrogio rinasce e collabora con l'Uci
Per il comasco un nuovo amore e la voglia di guardare avanti

Mauro Santambrogio sta collaborando con l’Unione Ciclistica Internazionale? Il punto interrogativo è necessario perché mancano conferme ufficiali (comprensibile, data la delicatezza del caso), ma alla Gazzetta dello Sport la notizia è stata riferita da fonti attendibili. Il comasco, 29 anni, era stato la rivelazione dell’ultima Giro d’Italia, chiuso al nono posto con il suggello di una vittoria di tappa in salita, a Bardonecchia-Jafferau davanti alla maglia rosa Vincenzo Nibali. Tutto cancellato dalla positività all’Epo venuta fuori il 3 giugno, a corsa rosa conclusa, e riferita al controllo antidoping del 4 maggio, dopo la tappa inaugurale di Napoli. Positività confermata dalle controanalisi del 13 giugno, nonostante voci avessero parlato di un controllo “borderline”. Santambrogio, che correva per la Fantini di Luca Scinto, vuole fortemente tornare in gruppo e soprattutto in questo senso va visto il dialogo aperto con l’Uci: parlare chiaro sulla vicenda e ottenere così un sconto sulla possibile sanzione (2 anni) .

Buio Santambrogio era già riapparso in prima pagina ad ottobre, quando aveva minacciato il suicidio scrivendo l’inquietante tweet «Addio mondo». Le dimostrazioni di affetto e di vicinanza erano state molteplici, e il comasco, dopo aver raccontato alla Gazzetta il periodo buio, aveva cercato di ripartire. Durante le feste di Natale ha passato qualche giorno all’Argentario, non rinunciando a pedalare, e in compagnia di una ragazza. Il tweet di fine anno, accompagnato da una foto in cui i due si abbracciano, era stato decisamente più incoraggiante. «Al passato un addio!! Un nuovo inizio, un amore vero, un amore pieno! Io e te per SEMPRE! Ti amo davvero».

Prospettive E’ chiaro comunque che il futuro sportivo di Santambrogio è legato a doppio filo a questo dialogo messo in piedi con l’Uci, le cui somme dovrebbero essere tirate attorno a metà gennaio. Se non dovesse portare a niente, la vicenda arriverebbe sul tavolo della giustizia sportiva italiana. Se la federazione internazionale invece giudicasse soddisfacente la confessione del comasco, potrebbe decidere per una sanzione scontata, o in ogni caso spingere per una sanzione di questo tipo. Anche per questo lui avrebbe espresso a qualche interlocutore la speranza di tornare a correre prima della fine del 2014 (in casi come il suo, il periodo in cui si è stati già fermi viene considerato come “pre-sofferto” e diventa parte integrante della squalifica). E la cosa creerebbe un precedente importante: anche perché il vertice dell’Uci è cambiato da poco e il neo-presidente Bryan Cookson ha già parlato di una possibile commissione-verità che aiuti a fare passi avanti sul tema doping. Cercando di capire meglio che cosa è successo negli anni bui, ma non solo. La morale è questa: pur se sottotraccia, qualcosa intorno a Mauro Santambrogio si sta muovendo. E non bisognerà aspettare poi troppi giorni per capire la direzione che questo intricato caso prenderà .

da «La Gazzetta dello Sport» del 7 gennaio 2014 a firma Ciro Scognamiglio
 
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SANTAMBROGIO. Collaborazione e squalifica fino al 2 novembre
Il comasco ha incontrato la Commissione Indipendente

Mauro Santambrogio ha accettato la sfida. È andato a Losanna, è stato il primo italiano a sedersi davanti al tavolo della Commissione indipendente di riforma del ciclismo (Circ), l’organismo straordinario voluto dal presidente Brian Cookson.
È La Gazzetta dello Sport, in un articolo firmato oggi da Luca Gialanella a ricostruire quanto accaduto al corridore comasco negli ultimi mesi. Positivo all’Epo dopo la prima tappa del Giro 2013, Mauro era stato ovviamente fermato e qualche mese più tardi aveva sfiorato con la mente l’idea di un gesto estremo, affidando il suo malessere a twitter e ricevendone in cambio un affetto che probabilmente è stato decisivo.
A quel punto Santambrogio accetta di incontrare la Commissione presieduta dallo svizzero Dick Marty e composta dal tedesco Ulrich Haas e dall’australiano Peter Nicholson, ex ufficiale dell’esercito.
La Commissione ha pieni poteri e massima indipendenza, può comminare o cancellare sanzioni, collaborare con le autorità di polizia, interrogare, valutare, indagare.
Santambrogio li incontra e racconta, ovvio pensare che abbia spiegato come, dove e grazie a chi si procurava l’Epo. La Commissione ascolta e alla fine decide, squalifica fino al 2 novembre, 18 mesi quindi con sconto per la collaborazione. Ma non è uno sconto qualsiasi, perché Santambrogio rischiava pena doppia, fino a quattro anni, visto il suo coinvolgimento nel processo di Mantova nel quale è stato rinviato a giudizio.
La sentenza della Commissione è valida e inappellabile, non c’è bisogno di passare per nessun altro tribunale, nazionale o internazionale che sia.
Santambrogio, intanto, ha ritrovato il gusto di pedalare. Se qualche squadra sarà disposta a raccogliere la sua sfida, sarà il tempo a dircelo.

tuttobiciweb.it
 
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Mah ...
 
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Sì vabbè, 18 mesi: alla fine ha perso una stagione e basta. Tanto l'anno scorso nella seconda parte, epo o non epo, avrebbe dovuto un po' staccar la spina, visto quanto aveva corso nella prima. Mah, vediamo cos'avrà detto di così importante... Boh
Non è che me n'abbiano parlato troppo bene comunque... Mmm
 
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Correrà sicuramente per una squadra tipo Christinia Watches, insomma adesso la seconda vittoria di tappa al giro diventa una chimera ... giustamente
 
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Anche a me sembra un provvedimento strano, per non dire folle. Sconto di pena importante, non so quanto meritato.

Alla fine, sì, farà fatica a trovare squadra, ma soprattutto per la sovrabbondanza di corridori che saranno svincolati a fine stagione. Non escludo niente, cioè se (e in questo caso il se è d'obbligo) ritorna ai livelli di un anno fa è uno dei ciclisti più importanti del panorama nazionale e quindi non escludo che qualche ds col portafoglio un po' vuoto provi a portarselo in casa...
 
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il livello di l' anno scorso solo col doping lo poteva avere...
 
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Sotto l'esplosione di Santambrogio c'era già qualcuno che sospettava.
Un mio amico, ex-ciclista juniores di buon di livello, e più o meno coetaneo del Santa, dopo la vittoria sullo Jafferau, mi disse: "è dopato sicuramente, ci metterei la mano sul fuoco" , e io lo mandai a quel paese credendo che le sue fossero solo illazioni da rosicone, invece...

P.S.
Mauro, non tornare, con affetto: non vogliamo rivederti.
 
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