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Doping: squalifica a vita per Geert Leinders, ex medico di Rabobank e Sky
#1
Doping: squalifica a vita per Geert Leinders, ex medico di Rabobank e Sky
La sentenza pronunciata dalle agenzie di Usa, Danimarca e Olanda

Geert Leinders, ex medico della Sky e della Rabobank, è stato squalificato a vita dalla Agenzia Antidoping statunitense Anti-Doping Agency (USADA), da quella danese (ADD) e da quella olandese (Doping Autoriteit) per possesso, traffico e somministrazione di sostanze proibite atte a migliorare le prestazioni. Lo riporta il sito statunitense velonews.com

Leinders ha lavorato con il team Rabobank fino al 2010, quando è stato assunto dal neonato Team Sky che poi lo ha licenziato nell'autunno del 2012 dopo le accuse che parlavano del suo coinvolgimento in affari di doping.

Per la sua attività ai tempi della Rabobank, Leinders è stato al centro delle indagini promossa dalla USADA. «Prove dettagliate, tra cui testimonianze oculari, documentazioni e analisi degli esperti ematici, il Collegio Arbitrale indipendente ha rilevato che Leinders possedeva, trafficava e somministrava prestazioni vietate, in metodi e sostanze, tra cui EPO, trasfusioni di sangue, testosterone, insulina, DHEA, LH e corticosteroidi che somministrava agli atleti di cui si occupava», si legge nella motivazione della sentenza.

Tra le tesimonianze, decisiva è stata quella di Michael Rasmussen che ha accusato Leinders di essere al centro di un vero e proprio programma di doping organizzato in seno alal Rabobank.

tuttobiciweb.it
 
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#2
In fondo può sempre tornare a fare il medico in una squadra di bambini
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Gershwin
#3
Una vita quotidiana di Epo e sangue. Il romanzo doping della Rabobank
Il medico belga Leinders, dal 1996 al 2009, è stato il centro del sistema doping della formazione olandese. Le rivelazioni del danese Rasmussen, cacciato dal Tour in giallo. Le sacche di sangue che viaggiano in Europa, i livelli del doping. Agghiacciante

A Lance Armstrong, l’Usada (l’agenzia antidoping americana) ha dedicato 200 pagine di accuse e testimonianze, a sostegno della sua radiazione per “il sistema doping più scientifico della storia”. Per Geert Leinders, il medico belga al centro dello scandalo doping della formazione olandese Rabobank dal 1996 al 2009, ne sono bastate 42. Leinders inibito a vita “per possesso di doping, metodi dopanti, traffico di doping, assistenza, incoraggiamento, aiuto al doping e copertura”. La sentenza è stata emessa dal collegio arbitrale americano, al quale Leinders si era appellato contro le accuse dell’Usada, che ha svolto tutta l’indagine. Quest’ultima era titolata a intervenire perché le prime testimonianze contro Leinders sono state fornite dal corridore americano Levi Leipheimer il 22 giugno 2012, nel procedimento contro l’Us Postal di Armstrong. Leipheimer, che si è ritirato, ha corso con la Rabobank dal gennaio 2002 all’agosto 2004. Al procedimento dell’Usada si sono poi unite l’agenzia antidoping olandese e quella danese.

RASMUSSEN — Danimarca? Sì, perché Leinders è belga, Rabobank olandese, ma il perno attorno al quale ruota tutto è Michael Rasmussen. Il danese, che vive sul lago di Garda, ha corso con la Rabobank dal 2003 al 2007. “Tra il 1998 e il 2010 ho preso Epo, cortisone, insulina, ormoni della crescita e ho fatto trasfusioni di sangue”, aveva dichiarato nel 2013. “Ho mentito e truffato ma ora sono felice, dopo questa confessione non devo più sostenere questo peso. Voglio collaborare con le autorità per risolvere i problemi”. Così scrisse la Gazzetta dello Sport: “Rasmussen ha preso accordi con gli enti antidoping danese, olandese e statunitense, oltre che con la Wada (l’agenzia mondiale), per dare piena confessione e fare i nomi di altri corridori colpevoli”. Nel 2005 e 2006 aveva conquistato la maglia a pois di miglior scalatore al Tour, era finito sulle prime pagine nel luglio del 2007, quando portava la maglia gialla di leader della corsa a tappe francese e fu costretto dalla sua squadra, la Rabobank, a ritirarsi per sospetto di doping: aveva mentito sul luogo di allenamento prima del Tour (non era in Messico ma sulle Dolomiti). In seguito venne squalificato per due anni dall’Uci. In più, Rasmussen è imputato al processo di Mantova imperniato sul presunto doping del farmacista Guido Nigrelli.

ACCUSE ALL’UCI — A pagina 11 e 12 ci sono le due parti più sensibili del dossier Leinders. Rasmussen chiama in causa Mario Zorzoli, medico e consulente scientifico dell’Uci, la federazione internazionale. Ma bisogna specificare che non si tratta di incontri diretti, ma di parole dette da Leinders a Rasmussen, e da quest’ultimo raccontate. In ogni caso la federazione internazionale, dopo “essersi rallegrata della squalifica a vita di Leinders”, ha deciso di “sospendere il dottor Zorzoli da ogni materia che riguarda l’antidoping finché non si concluderà l’inchiesta interna sulle accuse fatte”.
Il primo episodio citato dal danese avviene al giorno di riposo del Tour 2005. Il racconto è sempre di Rasmussen: “L’Uci aveva informato la Rabobank che un controllo antidoping aveva mostrato un valore molto basso dei reticolociti (i globuli rossi giovani, ndr), ipotizzando una manipolazione del sangue attraverso le trasfusioni, e il dottor Leinders si era incontrato con Mario Zorzoli per discutere del caso”. Dopo l’incontro, Leinders disse a Rasmussen che “la Rabobank era un team con il burro sulla testa”, volendo intendere che tutto scivolava sulla testa. “E lui mi chiamò adesso il corridore più protetto della corsa”.
Il secondo episodio a pagina 12. Rasmussen dice che “nel 2004 o 2005, Leinders gli disse che Zorzoli raccomandò a Leinders di dare ai corridori della Rabobank il Dhea (ormone) perché “tutte le altre squadre fanno lo stesso”. Rasmussen testimonia che “fino al Giro di Germania 2005 il medico Leinders gli fornì periodicamente il Dhea”.

EPO E INSULINA — Il testo della decisione contro il medico Leinders è un campionario di doping, che abbiamo imparato, purtroppo, a conoscere nell’ultimo ventennio. Rasmussen racconta il primo incontro con Leinders e De Rooj, team manager Rabobank, al Lombardia 2002. E poi le discussioni con Leinders “su come prendere l’Epo e quando, per evitare i test antidoping. E l’insulina avuta da Leinders dal 2003 al 2005”. Insulina portata al Tour nel 2004 e 2005: un manager delle pubbliche relazioni della Rabobank era diabetico, “così c’era la giustificazione sul perché si portava l’insulina sul bus”. Rasmussen dice che “8-10 unità di insulina gli venivano consegnate in una siringa ogni notte prima di cena”.

IL SANGUE — Dopo la Vuelta 2003, Leinders e Rasmussen discutono della possibilità “di fare una trasfusione di sangue omologa da un membro della famiglia”. Leinders dice a Rasmussen che “Boogerd ricevette una trasfusione di sangue da suo fratello durante il Tour 2002”. Ma purtroppo per Rasmussen il sangue del padre non è compatibile, così Rasmussen “procede con una trasfusione autologa, cioè estrae il proprio sangue e poi lo reinfonde”. Nel giugno 2004 il sangue di Rasmussen viene mandato con un corriere a Leinders in Belgio, e il medico glielo reinfonde la sera della seconda tappa del Tour 2004. Lo stesso avviene prima del Tour 2005: sangue mandato a Leinders in Germania e poi infuso al Tour. Rasmussen dice che “il mio livello di ematocrito normalmente è 39 o 40, e che il livello di ematocrito di 46 del luglio 2005 era il risultato di una trasfusione di sangue”.

TRASFUSIONI — Rasmussen dice che nel Tour 2005 “il medico Leinders era molto impegnato di notte e aveva molti clienti di cui prendersi cura”. Molti altri corridori della Rabobank ricevevano trasfusioni. E Rasmussen cita anche Stefano Matschiner, il manager austriaco del corridore austriaco Kohl, legato alla clinica Human Plasma di Vienna: qui veniva estratto il sangue dei corridori e conservato nei frigoriferi. E’ il doping svelato già ai Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 dai fondisti austriaci diretti dal tecnico Mayer. E’ sempre Leinders che consiglia Rasmussen di parlare con Boogerd della clinica Human Plasma, “poiché questa aveva la possibilità di estrarre sacche di sangue multiple e conservarle per lunghi periodi di tempo prima della reinfusione”. Rasmussen dice di essere stato in questa clinica “quattro volte da fine 2005-inizio 2006 per estrarre il sangue e conservarlo”. E afferma che “durante il Giro d’Italia 2007 e in preparazione del Tour 2007, il medico Leinders usò la macchina Sismex della Rabobank (la stessa usata dall’Uci per controllare i valori del sangue) per valutare l’impatto di “due sacche di sangue in una tappa”. E Boogerd? Ha ammesso due anni fa l’utilizzo di sostanze proibite dal 1997 al 2007: Epo, trasfusioni di sangue, cortisone. “Mi pento di aver fatto parte di questa cultura del ciclismo, e mi pento di non aver detto tutto prima”, ha detto Boogerd, vincitore dell’Amstel Gold Race ‘99 (quando battè Lance Armstrong: ma finì anche quattro volte 2° e due 3°) e di due tappe al Tour.
CORTISONE — Ci sono poi gli episodi in cui il medico Leinders inietta il cortisone. “Leinders e altri medici mi fornivano di certificati per giustificare il cortisone, che mi davano per via intramuscolare, anche se non c’era una necessità medica per prenderlo”. E poi le pillole di testosterone, che venivano fatte da una farmacia belga apposta per la Rabobank: Leinders le teneva in una scatoletta con la sigla “A-Zinc, vitamina comune in Olanda, per evitare di essere identificate”.

LEIPHEIMER — Accanto a Rasmussen, l’altro corridore citato nel dossier è l’americano Levi Leipheimer, che ha prodotto la testimonianza giurata il 31 maggio 2012 nell’ambito del procedimento Usada contro la Us Postal e Lance Armstrong. Leipheimer è stato corridore della Rabobank dal gennaio 2002 all’agosto 2004. Proprio nel gennaio 2002 il medico Leinders “chiese della mia esperienza con il doping. Io dissi che in precedenza avevo usato Epo e testosterone”. E poi “le pillole di testosterone al Tour 2002”. “La pianificazione per l’uso di Epo al Tour 2003”, ma Levy si infortunò il primo giorno e si ritirò. “Prima della Vuelta 2003, Leinders suggerì di fare una trasfusione di sangue da mio fratello”. Leinders effettuò la trasfusione. Poi nel 2004 avvisò che la Wada (agenzia mondiale antidoping) aveva sviluppato un test per individuarla. “Epo e testosterone prima e durante la Vuelta 2003”. “Nel 2004 acquistai Epo dal dottor Leinders... Usai l’Epo sotto la supervisione di Leinders fino a cinque giorni prima del Tour 2004”.

L’UOMO DELLE SACCHE — L’austriaco Stefan Matschiner, manager del corridore austriaco Kohl, racconta il 22 marzo 2013 alla Wada, all’Usada e all’agenzia antidoping olandese dei suoi rapporti con la clinica Human Plasma. Il primo incarico nel 2004 da parte del tecnico dello sci di fondo austriaco, Walter Mayer, e dal 2005 responsabile unico di tutte le operazioni di doping. Secondo Matschiner, “i corridori Rabobank vennero messi in contatto con la clinica Human Plasma attraverso Michael Boogerd, che fece richiesta affinché fosse dato accesso a Denis Menchov, Bernhard Kohl e Michael Rasmussen alle strutture di doping”. “Era responsabilità di Leinders stabilire quando il sangue doveva essere reinfuso durante la competizione”. Matschiner dichiara “di aver consegnato due sacche di sangue a Leinders durante il Tour 2005, una per Boogerd e una per Menchov”. Leinders pagò 500 euro per ciascuna sacca, ma ne prese solo una e l’altra la rimandò indietro con Matschiner alla clinica.

I LIVELLI DI DOPING — C’è poi la testimonianza dell’avvocato Teitler, responsabile del settore legale dell’agenzia antidoping olandese. “Leinders era molto attivo nel doping. Parlava molto di doping con i corridori. Forniva loro il doping. Avvisava i corridori su che cosa usare, come usarlo, quando usarlo e come evitare di essere presi. Li assisteva nel doping ematico”. E poi: “C’erano vari livelli di doping nella Rabobank. Ai giovani. Leinders avrebbe detto di non doparsi immediatamente, ma invece di correre senza doping per stabilire la loro abilità naturale, lasciando aperta la possibilità di doparsi in futuro. Ai corridori più esperti, Leinders avrebbe o approvato il doping per chi riusciva a procurarselo, oppure, per quelli che non avevano accesso al doping, avrebbe fornito loro le sostanze vietate in cambio del pagamento. E infine, per i corridori da grandi giri, Leinders avrebbe fornito sostanze vietate e li avrebbe assistiti nella realizzazione di avanzati programmi dopanti”.
A proposito: davanti alle accuse, il medico Leinders si è dichiarato innocente.

Luca Gialanella

gazzetta.it
 
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