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E3 Harelbeke, Thomas più forte di tutti
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E3 Harelbeke, Thomas più forte di tutti

[Immagine: thomas.png]
Il momento in cui Thomas stacca Sagan e Stybar - bettinphoto ©


La 58esima edizione dell'E3 Harelbeke ha visto il trionfo del gallese Geraint Thomas, del Team Sky, che si è imposto in solitaria dopo aver staccato i suoi due compagni di fuga Peter Sagan e Zdenek Stybar. Dopo la vittoria di Stannard all'Het Nieuwsblad il Team Sky si conferma protagonista nelle classiche del pavè.
Il corridore del Team Sky si è sganciato dal gruppo, insieme a Sagan e Stybar, sull'Oude Kwaremont, a circa quaranta chilometri dall'arrivo. I tre hanno evidenziato fin da subito un perfetto accordo, mantenendo sempre un vantaggio tra i 30 e i 40 secondi sul gruppo, tirato quasi esclusivamente dalla BMC, soprattutto con il pimpante Daniel Oss. Dopo uno scatto del giovane Tiesj Benoot (Lotto-Soudal) il gruppo ha aumentato il ritmo, il vantaggio è sceso a 20" ma ai -17 una caduta del capitano della BMC Greg Van Avermaet ha di fatto interrotto l'inseguimento, con i tre fuggitivi che hanno in breve raggiunto un vantaggio di un minuto ad una decina di chilometri dal traguardo.
Il momento clou della corsa a 4 chilometri dall'arrivo quando Thomas, teoricamente il più lento in caso di volata, attacca: Sagan non ha la forza per chiudere, Stybar sembra perdere l'attimo giusto e il gallese può involarsi verso una vittoria in solitaria. Geraint Thomas (Team Sky) vince con 25" di vantaggo su Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step) e 38" sul gruppo regolato da Matteo Trentin (Etixx-Quick Step). Letteralmente crollato Peter Sagan (Tinkoff-Saxo), al 30esimo posto staccato di 1'14".

Oltre alla vittoria di Thomas la notizia del giorno è il ritiro di Fabian Cancellara (Trek Factory Racing). Lo svizzero è caduto (insieme, tra gli altri, a Lars Boom e John Degenkolb) nei primi chilometri e portato in ospedale. Gli esami hanno riscontrato la frattura di due vertebre, con conseguente addio alle restanti classiche del nord. Dopo Tom Boonen anche l'altro fuoriclasse dei muri e del pavè è costretto a rinunciare alle "sue" gare. L'assenza dei due fuoriclasse rende però apertissime le gare che ci attendono nelle prossime due settimane senza favoriti netti.

Se proprio si fosse obbligati ad indicare un nome su tutti, sarebbe quello di Sep Vanmarcke  del Team LottoNL-Jumbo. Secondo alla Parigi-Roubaix 2013 proprio dietro a Cancellara è sempre tra i protagonisti di queste corse e anche oggi è parso in ottima forma, rischiando addirittura di cadere proprio per l'elevata velocità. Potrebbe essere arrivato per lui il momento di lasciare il segno nelle gare che contano.
Per certi versi sono paragonabili John Degenkolb del Team Giant-Alpecin e Alexander Kristoff della Katusha: velocisti capaci di destreggiarsi egregiamente sia sui muri delle Fiandre che sul pavè della Roubaix. Poco da dire sul loro eccellente stato di forma, dimostrato alla Milano-Sanremo, i dubbi vertono soprattutto sulla debolezza delle loro squadre in questo tipo di gare, tenendo conto del fatto che saranno tenuti sotto osservazione speciale dagli avversari vista la loro superiorità in volata.
Se per Giant e Katusha il problema può essere la scarsità di corridori da pavè, per la Etixx il problema è di abbondanza. Anche senza Boonen la squadra belga può contare sul vincitore dell'ultima Roubaix, Niki Terpstra, su Zdenek Stybar e Stijn Vandenbergh. Ci sarebbe anche il campione del mondo Michal Kwiatkowski che ha dimostrato di poter essere competitivo ma si concentrerà sulle classiche delle Ardenne. La Etixx finora però ha buttato via questa superiorità (in particolare all'Het Nieuwsblad) ottenendo solo piazzamenti. Uno di questi è arrivato dal nostro Matteo Trentin, oggi terzo, che in una squadra diversa potrebbe ambire ad ottenere i gradi di capitano, ma nella corazzata belga è almeno per ora costretto al ruolo di gregario.
Altro ottimo gregario si è dimostrato Daniel Oss della BMC, che oggi ha fatto un lavoro enorme per il suo capitano Greg Van Avermaet, che però ha vanificato il lavoro del trentino cadendo ad una ventina di chilometri dal traguardo. La BMC non è famosa per tattiche di gara particolarmente intelligenti e un corridore come Oss, che potrebbe tranquillamente condividere il ruolo di capitano con il belga, è costretto a cominciare il lavoro sporco già a 90 chilometri dal traguardo, rinunciando a qualsiasi ambizione personale.
In casa Sky oltre alla vittoria di oggi di Geraint Thomas hanno già raccolto il successo di Ian Stannard all'Het Volk, due biglietti da visita importanti in vista delle prossime gare. In chiave Parigi-Roubaix non va però dimenticato il nome di Bradley Wiggins, in quella che dovrebbe essere l'ultima gara su strada del baronetto, che tornerà a concentrarsi sulla pista per chiudere la carriera alle Olimpiadi di Rio 2016.
Tutta per Peter Sagan la Tinkoff, anche se lo slovacco sembra aver perso parecchio sia nello spunto veloce che in quanto a fondo. Il secondo classificato del Fiandre 2013 è comunque parso molto a suo agio sui muri e non può non essere tenuto in considerazione.
Oltre a questi nomi ci sono diversi outsider: Lars Boom dell'Astana è apparso in ottima forma, Stijn Devolder dovrebbe essere il capitano della Trek visto il forfait di Cancellara, l'Italia spera come sempre in Filippo Pozzato che però da troppo tempo delude le attese. Due i giovani che più si sono messi in luce finora: Tiesj Benoot della Lotto e Dylan Van Baarle della Cannondale-Garmin.

Prossimo appuntamento con le classiche del nord domenica 29 marzo, con la Gent-Wevelgem.
 
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