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Giro, Vegni: «Nessun accanimento contro l'Acqua&Sapone»
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Giro, Vegni: «Nessun accanimento contro l'Acqua&Sapone»
Intervenuto nel corso del programma "Ultimo Chilometro" in onda su Radio Manà Manà Sport, il direttore del Giro d'Italia Mauro Vegni ha commentato così l'assegnazione delle Wild Card ai team Professional: "Da qualche anno a questa parte con il Giro d’Italia stiamo puntando ad avere un prodotto internazionale: abbiamo bisogno che la corsa rosa sia amata non solo in Italia ma anche nel resto del mondo: se andiamo in qualche punto dell’Europa, ad esempio, il Giro d’Italia dice poco o nulla. Quest’anno poi le Wild Card sono state dettate sicuramente dalla tutela del patrimonio italiano, e da questo punto di vista è importante la presenza della Androni-CIPI, che l’anno scorso ha vinto il campionato italiano, sia della Farnese-Selle Italia e della Colnago CSF. La quarta squadra è stata scelta più su criteri di marketing legati a territori che per noi sono importanti, come la Germania. Non c’è stato un accanimento dovuto a qualcosa di particolare nei confronti dell’Acqua & Sapone: di sicuro da un punto di vista squisitamente tecnico la squadra italiana rappresenta di più rispetto alla Net App, ma tutto quello che ci ha offerto in termini di marketing questa squadra tedesca e il mercato che rappresenta ci ha fatto valutare l’idea di aprire anche a loro la corsa rosa. Abbiamo ricevuto la richiesta di quattordici team e ce ne erano anche altre che dal punto di vista sportivo meritavano di più della Net App, ma dal punto di vista sportivo abbiamo voluto rendere il Giro il più internazionale possibile seguendo anche logiche di marketing".

Più in generale il Giro d'Italia deve avere una maggiore visibilità internazionale che attualmente ha di più il Tour de France: "Molti credono che negli ultimi anni il Giro si sia avvicinato al Tour dal punto di vista dei percorsi, ma secondo me è vero il contrario. Negli ultimi venti-trenta anni la corsa rosa ha sempre avuto percorsi migliori rispetto a quelli della Grand Boucle. Il gap che c’è tra le due corse e che il Giro deve recuperare riguarda la popolarità e il movimento di diritti internazionali che muove, oltre a quello dei riscontri in termini pubblicitari e il fatto che la corsa francese ha riscontri in tutto il mondo. Il Giro non deve quindi avvicinarsi al Tour dal punto di vista sportivo ma deve migliorare tutti questi altri fattori. Quest’anno inoltre la corsa rosa sarà molto equilibrata: in molti si sono lamentati del fatto che il Giro del 2012 non sarà come quello del 2011, ma l’anno scorso si sono lamentati della durezza del percorso. Sicuramente quest’anno riusciremo a dare agli atleti anche maggior riposo con meno trasferimenti, quindi sarà anche una corsa più umana. Inoltre daremo la possibilità ai velocisti di restare in corsa anche nell’ultima settimana".

Riguardo la non partecipazione di corridori importanti come Cadel Evans, Alberto Contador e i fratelli Schleck, Mauro Vegni ha dichiarato: "Sono convinto che quest’anno, non potendo schierare questi corridori, in particolare Evans che vuole difendere la maglia gialla vinta l’anno scorso e Contador che ha valutato l’impegno di correre due giri troppo grande, possiamo però dire che avremo tantissimi giovani ai nastri di partenza che saranno il futuro del ciclismo non solo italiano ma internazionale, quindi sono convinto che avremo un grandissimo spettacolo e possiamo aspettarci tanto da questi ragazzi".

tuttobiciweb.it
 
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