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Fortunato Baliani
#1
 
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#2
Sfortunato Baliani, frattura scomposta dell'osso sacro
Caduto al Gp Lugano, Fortunato Baliani lamentava ancora dolori al fondoschiena. Una risonanza magnetica effettuata ieri ha rilevato la frattura scomposta dell'osso sacro: il corridore di punta del team Nippo sarà dunque costretto a un periodo di riposo forzato fino almeno alla fine di marzo e salterà la Settimana Internazionale Coppi e Bartali.

cicloweb.it
 
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#3
Baliani: dopo il Giappone... punto all'Italia
Caro Fortunato, il 2012 non sembrava essere partito nel migliore dei modi e ora arriva questa vittoria, nella corsa più importante per il Team Nippo. Cosa si prova? Raccontaci le tue emozioni.
«Vincere regala sempre emozioni uniche. Non c’è età né gara che ti possa togliere queste sensazioni. Mi ero posto questo obiettivo già all’inizio dell’anno e anche dopo l’infortunio di Lugano (bacino fratturato in tre punti diversi) non mi sono mai perso d’animo. Ho fatto tutto il possibile per guarire in fretta e recuperare la condizione al 100%, perché al Giro del Giappone volevo andare per vincere. Avevo promesso a me stesso e alla squadra che non avrei mancato l’appuntamento più importante della stagione e sarei tornato più forte di prima: per fortuna è andato tutto nel verso giusto».

Tutto sembra aver funzionato alla grande in Giappone. Quando hai capito che potevi farcela? A chi dedichi questo successo?
«Già prima di lasciare l’Italia, studiando il percorso e sentendo allo stesso tempo la condizione crescere giorno dopo giorno, avevo capito che potevo vincere questo Giro del Giappone. La scalata del monte Fuji, in particolare, sembrava fatta proprio per me. Dedico questa vittoria a tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno supportato in questi ultimi anni, alla squadra, ai miei compagni che sono davvero fantastici, al nostro General Manager Daimon Hiroshi che ci teneva particolarmente a vincere la gara più prestigiosa della sua nazione, ma soprattutto alla mia famiglia che è la cosa più importante che ci sia e che insieme a me fa sacrifici enormi per aiutarmi a raggiungere traguardi come questo».

L’anno scorso il Tour de Kumano, quest’anno il Giro del Giappone: l’Oriente ti porta fortuna a quanto pare. Fare la doppietta a Kumano vincendo per il secondo anno consecutivo, sarebbe fantastico..
«Si, sarebbe fantastico fare la doppietta a Kumano, ma sarei anche onorato di aiutare coloro che hanno contribuito al mio successo al Giro del Giappone. Sarà la strada a decidere, però, se dovesse servire, io sono disponibile a mettermi al totale servizio dei miei compagni di squadra. Credo, ad esempio, che Arredondo e Sano abbiamo molte possibilità di fare bene».

Gambe, testa o cuore? Cosa conta di più per continuare a correre alla tua età?
«Sono convinto che, per poter continuare a correre alla mia età, la testa conti molto più delle gambe o del cuore. Per affrontare i sacrifici che questo sport richiede, specialmente a 38 anni, bisogna rimanere sempre concentrati sull'obiettivo e non abbattersi mai. Anche se devo ammettere che io mi diverto ancora molto e questo aiuta: il mio spirito è quello di un ventenne. Poi, sono fortunato ad avere attorno a me uno staff qualificato e di esperienza come quello del Team Nippo».

Dopo Kumano, sai già cosa farai? Ti sei posto qualche obiettivo in particolare per il proseguo della stagione?
«Dopo Kumano andrò a fare il Giro di Serbia, dal 12 al 17 giugno, per poter preparare il mio prossimo obiettivo: il Campionato Italiano».

tuttobiciweb.it
 
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#4
Fortunato Baliani, oramai arrivato alla soglia dei 40 anni, si appresta a chiudere la sua carriera: la sua ultima corsa dovrebbe essere il Tour of Korea, in programma dall'8 al 15 giugno prossimi.
 
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#5
Mi mancherà molto poco
 
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#6
Povero Balio Triste Al Giro sempre all'attacco, altro che quel sopravvalutato di Hoogerland Sese Ricordo ancora quando perse la possibilità di vincere una tappa perché scivolò in curva ai -400 dall'arrivo... Triste
 
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#7
Io non l'ho mai sopportato. E' vero, attaccava sempre ma era grammissimo, puntava sempre la maglia verde ma non è mai andato neanche vicino a vincerla.
 
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#8
Un campione, ci mancherà Triste
 
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#9
Ero più dispiaciuto per il ritiro di Astarloza
 
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#10
Beh, Astarloza è una leggenda, è chiaro...
 
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#11
Ma per favore: Astarloza non è nessuno, se vai in Oriente e dici Baliani tutti si prostrano ai tuoi piedi. Lì il Balio ormai è più conosciuto di Contador e Froomy messi insieme Sese Sese
Campione
 
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#12
Appunto, ci sarà un motivo se tutti gli asiatici sono corridori inutili

Ovviamente tutti tranne Beppu
 
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#13
Fortunato Baliani 2 ore fa
Oggi mi sono emozionato come un bambino.....in gruppo tutti che venivono a domandare se era l ultima gara per poi stringermi la mano.....di ogni nazionalità....e in più mi hanno festeggiato( a sorpresa) sul podio con una bottiglia da stappare.......grazie grazie a tutti.......
 
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#14
[Immagine: kyexx87]
 
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#15
Baliani, festa d'addio tra tanti amici
Il trevano si ferma dopo 16 anni di professionismo

Oltre 100 persone domenica sera hanno partecipato alla festa di addio al ciclismo professionistico di Fortunato Baliani, svoltasi presso il ristorante Grotta della Torre di Trevi. Dopo 16 anni di onorata carriera, all'età di 40 anni Fortunato ha deciso di abbandonare le gare per dedicarsi alla famiglia.
Alla festa hanno partecipato numerosi sui colleghi tra cui Salvatore Puccio, Domenico Pozzovivo, Simone Stortoni, Federico Canuti e Massimaliano Gentili. Molti sono stati gli interventi per raccontare aneddoti sul corridore trevano, ma sicuramente il più emozionate è stato quello di Mario Bolletta, marchigiano DOC, direttore sportivo alla Sicc Cucine nel 1995, che ha raccontato di un Baliani giovanissimo sempre in fuga e pronto all’attacco.
Molto simpatico e divertente è stato il momento nel quale Baliani ha tagliato in due una bicicletta da corsa segnando così il suo passaggio ad ex professionista. Alla festa sono state ricordate le sue imprese sportive tra le quali le vittorie al Gp di Camaiore, al Brixia Tour, al Tour di Kumano, le giornate in maglia verde e la sfortunata tappa di Cesena del Giro d'Italia dove è caduto a pochi metri dall'arrivo vedendo sfumare così il sogno di vittoria.

tuttobiciweb.it
 
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#16
Baliani, nuova avventura nel cuore dell'Umbria
Torre della Botonta: relax, natura e bicicletta

[Immagine: showimg.php?cod=75984&resize=10&tp=n]
 
La recente edizione dell’importante manifestazione di “Bici al chiodo” ha premiato, fra gli altri, il titolare di una lunga, onesta – nella migliore accezione del termine – carriera in bicicletta che l’ha visto militare fra i professionisti dal 1998 al 2014.
Gli annuari lo definiscono “agile scalatore” e un attaccante per natura. Il palmarès è anche questo “onesto” e spicca la vittoria alla Subida al Naranco in Spagna 2006, il G.P. di Camaiore 2007, il Giro della Provincia di Reggio Calabria del 2009, il Brixia Tour del 2011,  il Tour of Japan del 2013 e altre corse ancora, facendo tredici, inteso come numero complessivo di successi nella sua lunga carriera. Non molti, ma neppure pochi, anzi molti sarebbero disposti a firmare per avere un tale curriculum ciclistico. Sono pure numerosi i successi nelle classifiche dei Gran Premi delle Montagna in varie gare a tappe. 
Era un fuggitivo per istinto e natura, uno che non aveva paura a prendere il vento in faccia, come si suole dire.
Parliamo dell’umbro Fortunato Baliani, nato a Foligno nel 1974 e passato fra i professionisti con Gianni Savio alla Kross e, dopo altre squadre, è stato uno dei boys dello “zio” Bruno Reverberi e del figlio Roberto, sempre pronto a mettere in atto le loro direttive di vivacizzare le corse. Di rilievo è stato anche il periodo nel Team Nippo in finale di carriera.

[Immagine: baliani.jpg]

Appesa la bici al chiodo, si fa per dire per Fortunato Baliani, perché la bicicletta entra ancora in modo prioritario anche nella sua nuova attività che lo vede gestire la struttura ricettiva di Torre della Botonta, nella spettacolare ambientazione del borgo medievale di Castel San Giovanni della Botonta, una fortezza albornoziana del 1300, fatta costruire dal cardinale, condottiero e politico spagnolo che si “accasò” in Umbria. Il nome Botonta deriva e indica con termine antico un “luogo di confine”.
Si trova nel comune di Castel San Giovanni, precisamente nella frazione di Castel Ritaldi, in provincia di Perugia, nei pressi dei rinomati centri di Spoleto, Montefalco, Bevagna, Trevi e Campello, nella terra dell’olio e del vino, nel “cuore verde” dell’Italia.
Tranquillità, atmosfera peculiare, buona cucina e, per gli appassionati di due ruote, Fortunato Baliani, sedici anni di professionismo, pronto ad accompagnare, consigliare, indicare strade ricche di fascino, per ogni gusto, ciclistico e non, in luoghi e strade di peculiare bellezza nella sua terra, terra colma d’attrattive.
Il sito www.torredellabotonta.com offre altre immagini e informazioni di riferimento.

g.f. per tuttobiciweb.it
 
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#17
Ci mette le camere per simulare l'altura? Sbav
 
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#18
Poi lo ingabbiano Asd
 
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