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Emakumeen Euskal Bira
#1
7-10 giugno 2012
Emakumeen Euskal Bira

Startlist
 
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#2
Da domani inizia l'Emakumeen Bira
Da quest'anno i giorni di gara della corsa basca saranno come in passato quattro ma non vedranno più cinque tappe, con la semitappa a crono e la gara in linea al terzo giorno, bensì le due prove scisse in due giornate differenti. Il percorso è duro come sempre e se si aggiungerà la pioggia (ma oggi il sole estivo non faceva pensare a quest'ipotesi), come di solito accade, ci sarà da divertirsi. La prima frazione si snoda attorno a Iurreta, 97 chilometri molto vallonati con l'Astoreka a fare da giudice, anche se è probabile una volata. Seconda tappa che parte ed arriva a Lekeitio; quattro Gpm, con il doppio Milloi in avvio, un must della corsa, il Lekoitz ed un ultimo passaggio sul Milloi, per rinfrescarsi la memoria, ad 8 km da Lekeitio. Terzo giorno dedicato, come detto, esclusivamente alla crono di Orduña: 13.4 km su e giù (più su che giù) che potrebbero sconvolgere la classifica generale. Gran finale domenica, con i 116 km della Orduña-Iurreta che prevede tre Gpm e numerose difficoltà: l'Alto de Zumeltza, l'Alto de Urkiola e l'Alto Duña a 9 km dal traguardo. Potrebbe uscire da questa tappa l'erede di Marianne Vos, che nel 2011 mató la corsa vincendo quattro tappe e lasciando soltanto cronoscalata e corsa in linea a Pooley e Johansson.

Con la Vos assente, Arndt e Pooley sono favorite
Assente quest'anno, la campionessa olandese verrà sostituita in Rabobank dalla Van Vleuten, forte sì, ma non certo adatta a questo tipo di percorsi. La ragazza riserva sorprese di continuo, chissà che non sappia tirar fuori il meglio di sé anche dalle montagne basche. Favorite d'obbligo sono invece Emma Pooley, Judith Arndt, Emma Johansson, una Ashleigh Moolman che lotterà sì per la maglia di miglior scalatrice ma può fare molto di più, senza tralasciare la tenace Alena Amialiusik; occhio inoltre ad una Claudia Häusler che da spalla della Arndt potrebbe levarsi qualche soddisfazione così come Tiffany Cromwell per cui vale lo stesso discorso della Häusler, essendo compagne di squadra alla Orica-GreenEDGE. Massima attenzione al gruppo Specialized-Lululemon, su tutte a quella Trixi Worrack che pare tornata agli antichi fasti.

Le grandi battagliano, le azzurre a Livigno
Noterete che non abbiamo menzionato alcuna italiana. C'è sì una Berlato che è purtroppo lontana parente di quella del 2011, una Scandolara che può ambire a qualche tappa, una Gatto che è ancora tutta da scoprire e poco altro. E le nostre big? E le nostre giovani, le nostre juniores? Dove sono mentre il gotha del femminile si dà battaglia sulle strade basche? La Nazionale italiana ha sempre preso parte a questa gara a tappe ed il Ct Edoardo Salvoldi era solito convocare promettenti juniores per far aver loro un primo contatto con il mondo delle élite. Nel 2010 le azzurre si presentarono nei Paesi Baschi con Isabella Arman, Elena Cecchini, Viviana Gatto, Giulia Ronchi, Luisa Tamanini e Susanna Zorzi. Alcune si sono un po' perse, altre come Gatto, Cecchini e Zorzi sono in rampa di lancio. Nel 2011 però all'Emakumeen Bira non si videro le maglie azzurre, stessa solfa quest'anno. Dove sono dunque le nostre migliori cicliste? È presto detto, si trovano a Livigno. La Nazionale infatti, anziché portare qui alcune giovani e giovanissime, ha preferito un ritiro in altura (dal 29 maggio al 18 giugno) con le atlete in corsa per un posto a Londra. Così ecco Baccaille, Bronzini, Cantele, Carretta, Guderzo e Longo Borghini, che raggiungerà le compagne dopo la prima tappa dell'Emakumeen Bira, allenarsi ai 1816 metri di Livigno. Già in occasione della prova di Coppa del Mondo di Chongming Island Salvoldi aveva diramato una lista di ragazze (Giada Borgato, Giorgia Bronzini, Alessandra D'Ettorre, Simona Frapporti, Gloria Presti, Chiara Vannucci) che di fatto non hanno mai preso la via della Cina. Perché preferire i ritiri in altura all'agonismo?

Anno olimpico o scelta mirata?
È forse questa soltanto una diretta conseguenza dell'anno olimpico? Eppure anche nel 2008 c'erano le Olimpiadi ma l'Italia andò all'Emakumeen Bira con una selezione giovane (tra le altre c'era quella Valentina Scandolara che di lì a poco avrebbe bissato il titolo europeo 2008 juniores, beneficiando anche della corsa basca). Perché dunque rinunciare a far fare esperienza a un gruppo di giovanissime? Oltretutto, se le juniores abbondassero di gare a tappe in calendario potremmo capire questa diserzione. Ma dato che, una volta defunta la Tirreno-Adriatico, la categoria vede, oltre alla possibilità di correre gare come l'Emakumeen Bira, la sola Omloop van Borsele (corsa olandese a cui l'Italia - ça va sans dire - non prende parte), partecipare sarebbe magari un modo meno drastico per far entrare le più giovani nel mondo delle élite, per saggiare le qualità di recupero delle ragazze e via discorrendo. Dino Salvoldi è uno che sa fare il suo lavoro, sa forgiare un gruppo e farlo crescere nel modo giusto; proprio per questo ci si interroga sul motivo di un così radicale cambiamento di idee. Perché Nazionali come la Germania e l'Australia, per buttar lì due nomi, ci sono andate, nei Paesi Baschi. Perché non si avranno sempre a disposizione atlete con il motore di Rossella Ratto, che sente relativamente il salto di categoria (Ratto che peraltro è ancora tutta da testare, nonostante le prime ottime prestazioni), e bisognerà far prendere loro contatto con "le grandi" a poco a poco. Mica si vorranno allevare le nostre giovani promesse soltanto in un ritiro livignasco.

cicloweb.it
 
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#3
Emakumeen Bira WE 2012: La Teutenberg non si ferma più - Ina vince la prima a Iurreta. Francesca Cauz miglior giovane

Aveva iniziato il 2012 in sordina, correndo negli Stati Uniti e vincendo due tappe della Merco Classic ed una alla San Dimas. Corse nazionali, niente di più. Tornata in Europa s'era aggiudicata due tappe su cinque (più la classifica generale) dell'Energiewacht Tour, corsa a tappe olandese. Nessun acuto particolare fino al 21 maggio, quando ha vinto il GP de Gatineau. Da lì in poi possiamo dire che quello che doveva e poteva l'ha vinto.

Stiamo parlando di Ina-Yoko Teutenberg, vittoriosa anche oggi nella prima frazione dell'Emakumeen Euskal Bira, gara a tappe basca la cui durezza, nel panorama femminile, ha pochi eguali. Teutenberg era nelle previsioni, Teutenberg è stato. Gli organizzatori, che già avevano tirato un sospiro di sollievo di fronte al forfait della cannibale Marianne Vos, sono così di fronte ad una Teutenberg in grande, grandissima forma e che se non fosse un po' ferma in salita rischierebbe di fare man bassa di tutte le quattro tappe.

Non sarà così e sarebbe da preoccuparsi del contrario. La prima frazione, partenza ed arrivo a Iurreta, nella frazione Mantiena, era lunga solo 97 km e non presentava difficoltà altimetriche eccessive, tutto il contrario.

Non partono Elisa Longo Borghini, vittima in mattinata di una congestione, ed Ashleigh Moolman, che nel 2011 qui vinse la classifica di miglior scalatrice. Una caduta mette subito fuori causa la scalatrice sudafricana della Lotto-Belisol. È così corta, questa tappa, che non lascia nemmeno il tempo di andare in fuga. Solo qualche allungo di tanto in tanto, raggiunge un vantaggio massimo di 10" e viene puntualmente ripreso dalla Specialized-Lululemon, il colosso che ha tra le proprie fila tra le altre Worrack e Teutenberg (entrambe oggi a podio) e che ha tenuto cucita la corsa.

Allunghi che si moltiplicano in vista dei due traguardi volanti. Al primo è Valentina Scandolara, genio un po' ribelle dell'italpedale, a precedere la giovane australiana Gracie Elvin e Katie Colclough. Al secondo traguardo volante la veronese della Michela Fanini ci ha preso gusto e così si va a prendere altri cinque punti davanti alla lituana della Diadora Edita Janeliunaite ed alla russa della Lointek Yulia Iliynikh.

La ragazza di Tregnago, stesso paese di Andrea Guardini, domani vestirà così la maglia azzurra della classifica a punti. Sul Gpm posto ad Astoreka è la portacolori della Hitec Christel Ferrier-Bruneau a transitare per prima, alcune provano a portare via un gruppetto ma la Specialized-Lululemon è più determinata che mai a portare alla volata la Teutenberg.

Mancano 25 km ed inizia a piovigginare. D'altronde una tappa dell'Emakumeen Bira senza pioggia sarebbe decisamente banale e non avrebbe il marchio di Giove Pluvio che rende unico questo luogo e questa corsa. Insomma, si giunge ad una volata bagnata. La Teutenberg è brava ad interpretare il finale ed avvantaggiarsi sulle dirette rivali. È a dire il vero aiutata da Trixi Worrack, che le fa un mini buco, e da una caduta che coinvolge tante ma senza conseguenze.

Un buco nel finale, provocato proprio dall'asfalto scivoloso, con nessuna che vuol rischiare, taglia fuori, tra le altre, Emma Pooley. La britannica dell'AA Drink, vincitrice due giorni fa della Durango-Durango, perde solo 12" e con tutte le salite che si affronteranno nei prossimi giorni potrà rifarsi con gli interessi.

Davanti la Teutenberg brucia Shelley Olds, vincitrice della prova cinese di Coppa del Mondo, a Chongming Island, e la compagna Worrack. Seguono le olandesi Van Vleuten, Bras e Pieters, mentre la Amialiasiuk chiude 7a davanti alla Gunnewijk, mostrando la grande condizione che la sorregge. Come la Pooley, la bielorussa si potrà divertire nei prossimi giorni, con tanti su e giù.

Prima delle italiane la portacolori della Fassa Brtolo-Servetto Francesca Cauz, che chiude in 13a posizione. La ragazza di Conegliano che vive a San Fior di Sotto, classe '92 e vent'anni da compiere a settembre, è la miglior giovane e domani vestirà la maglia rosa che contraddistingue le promesas, come dicono da queste parti. Maglia che nel 2011 appartenne ad Elisa Longo Borghini; la conquistò alla prima tappa e la portò nella sua Ornavasso. Fu sintomatica di ciò che avremmo visto.

Riuscirà la Cauz a portare la maglia rosa dei Paesi Baschi anche nel 2012 in casa Rigato? Lo scopriremo con il trascorrere delle giornate. Da domani intanto le prime difficoltà nella Lekeitio-Lekeitio, 97.8 km e quattro Gpm: Il Milloi dopo 7.5 km, 39.1 km e 90.5 km, e come penultima asperità l'ascesa di 2a categoria di Lekoitz, dove si potrebbe fare una discreta selezione. Probabile che la Teutenberg debba cedere la casacca di leader anche se non è cosa scontata.

Intanto ha rimpinguato lo score della Specialized-Lululemon, nata in parte dalle ceneri dell'Highroad ed arrivata ad oggi a 27 vittorie e 33 tra secondi e terzi posti. Per la maglia a strisce bianconere le sue componenti sono scherzosamente chiamate zebre. Non sono leonesse, non sono regine della foresta ma stanno ugualmente dominando la scena.

cicloweb.it

ORDINE D'ARRIVO 1ª tappa
1 Ina Yoko Teutenberg (Ger) Specialized lululemon 2:29:44
2 Shelley Olds (USA) AA Drink-Leontien.nl
3 Trixi Worrack (Ger) Specialized lululemon
4 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women
5 Martine Bras (Ned) Dolmans-Boels Cyclingteam
6 Amy Pieters (Ned) Skil-Argos
7 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink
8 Loes Gunnewijk (Ned) Greenedge-AIS
9 Edita Janeliunaite (Ltu) Diadora-Pasta Zara
10 Christel Ferrier (Fra) Hitec Products - Mistral Home
 
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#4
Emakumeen Bira WE 2012: La strada sale? La Pooley domina - Emma inarrivabile in salita. Scandolara molto attiva

Ci stavamo preoccupando. O meglio, i fan di Emma Pooley non riconoscevano in quella biondina non troppo alta e dallo stile non propriamente eccellente quella sorta di motorino che avevano potuto ammirare nelle stagioni precedenti. Non si trattava soltanto del cambio di casacca forzato, un passaggio dalla defunta Garmin alla AA Drink, giusto per non rimanere appiedate.

No, era proprio una metamorfosi, quella della Pooley, che aveva portato ad una sorta di involuzione la ragazza di Wandsworth, cresciuta a Norwich e residente a Zurigo. Insomma, i risultati non venivano e nemmeno si poteva parlare di un qualche infortunio, come accadde nel 2011, quando una frattura alla clavicola l'obbligò a saltare la prima parte di stagione, compresa la tanto amata Freccia Vallone.

Nulla di tutto ciò, soltanto una mancanza di risultati positivi, che per un'atleta come la Pooley non è poca cosa. A febbraio corre dei criterium a Perth, poi torna in Europa ed a Cittiglio, dove parte con il dorsale numero 1, è soltanto ottava. Siamo a fine marzo e per attendere non diciamo una vittoria ma una gara all'altezza del suo nome bisogna pazientare fino alla prima decade di maggio.

Prima vittoria (ma alla Berner Rundfahrt, corsa nazionale) il 12 maggio, poi il 4° posto alla Parkhotel Valkenburg Hills Classic. Si inizia a sospettare che la Pooley abbia ritardato la preparazione in vista delle Olimpiadi di casa. Se non è questa la verità ci si va davvero vicini. Martedì aveva ripreso a vincere una corsa internazionale, la Durango-Durango, per di più con il suo marchio di fabbrica, la fuga in solitaria. Negli ultimi 25 km (as)solo Pooley. Ieri ha perso tempo sull'asfalto bagnato ma è bastato piazzare una quaterna di Gpm sul percorso della seconda frazione dell'Emakumeen Bira per rivedere Emma Pooley dominare come non faceva da un anno e forse più.

Arriva da sola a Lekeitio ed oltre alla tappa conquista la maglia di leader. I distacchi, dalla 16a in su, sono abissali. Ma andiamo con ordine. Nei 97.8 km attorno a Lekeitio si sale per tre volte sul Milloi, due all'inizio, una alla fine; nel mezzo il Gpm di 2a categoria del Lekoitz, posto a 19 km dall'arrivo. Sarà decisivo per l'andamento della gara.

Dopo 12 km il primo traguardo volante vede transitare per prima la maglia azzurra di Valentina Scandolara. La leader della classifica dei TV raccoglie altri 5 punti che le permettono di conservare anche stasera la maglia. Sui primi due passaggi sul Milloi è la francese della Hitec Christel Ferrier-Bruneau a provare a rinforzare la sua leadership come regina della montagna. È un'ardua impresa respingere gli attacchi della Pooley, che infatti a fine tappa vestirà anche la maglia a pois di miglior scalatrice.

L'Orica-GreenEDGE prova a fare la corsa ed è Linda Villumsen ad andare in avanscoperta, passando da sola la prima volta sotto al traguardo di Lekeitio. La seguono altre dieci atlete e così la forte passista neozelandese le attende. Davanti si trovano presto in undici: Liesbeth De Vocht, Lisa Brennauer, Christel Ferrier-Bruneau, Kaat Hannes, Amanda Spratt, Linda Villumsen, Lucinda Brand ed Eneritz Iturriagaechevarria. Arrivano a guadagnare sino a 1'25" sul gruppo maglia gialla ma a metà corsa il gruppo si spacca ed è una ventina di unità a mettersi all'inseguimento delle undici battistrada.

La salita di seconda categoria del Lekoitz rimescola le carte: gli scatti ed i controscatti formano un gruppetto di sei in avanti. Si tratta di Van Dijk, Spratt, Hogan, Pijnenborg e la coppia AA Drink formata da Lizzie Armitstead e Lucinda Brand. Sono queste due le teste di ponte mandate in avanscoperta da Emma Pooley, che ha già pianificato tutto. Sul finire del Lekoitz esce dal gruppo e transita per prima sul Gpm. Tengono il suo ritmo soltanto la fida Lucinda Brand e la Campionessa australiana Amanda Spratt.

Il Lekoitz decide le sorti della tappa, l'ultima ascesa al Milloi definisce meglio tutto: Emma Pooley scatta di continuo e la prima a farne le spese è, come tattica prevede, Amanda Spratt dell'Orica GreenEDGE. Resta con la britannica Lucinda Brand che in verità cede subito dopo al ritmo della capitana. Nella discesa la Pooley assapora il secondo successo stagionale, due corse su tre in terra basca. Alle spalle della nuova maglia amarillo un gruppo a 20" che vede la Van Vleuten precedere Trixi Worrack, Emma Johansson e la sempre più ostica Alena Amialiusik. Chissà che questa giovane non possa lottare per una tappa, magari l'ultima, con tutti quei Gpm che lei tanto apprezza.

I secondi volano se è vero che oltre all'undicesima, Anna Sanchis, Spratt e Pijnenborg chiudono rispettivamente a 43" e 44". Le altre, dalla Van Dijk in giù, a 1'20" dalla Pooley mentre dalla 16a in poi (Shelley Olds) il distacco è di ben 4'24". Numerosi i ritiri, ben 18 (tra cui Elena Berlato, che sulle strade basche si frattura una clavicola), cui si aggiunge la mancata partenza di Sara Mustonen, che lascia così l'Hitec di Emma Johansson con due sole rappresentanti (Emma Johansson, appunto, e Christel Ferrier-Bruneau). In classifica generale Emma Pooley guida su Annemiek Van Vleuten e Trixi Worrack, quindi Alena Amialiusik ed Emma Johansson seguite da Anna Sanchis, tutte a 8".

Pooley che comanda anche nella classifica dei Gpm mentre la Worrack è prima nella classifica a punti. Francesca Cauz paga la prima corsa a tappe della sua giovane carriera e deve cedere la maglia rosa di miglior giovane ad Anouska Koster, mentre chi non lascia e quasi quasi raddoppia è Valentina Scandolara, prima nella classifica dei traguardi volanti.

Domani 13.4 km di cronometro molto, molto ondulata, con partenza ed arrivo ad Orduña. E siccome la più forte scalatrice ed una delle migliori cronowomen sappiamo tutti chi è, non ci stupiremmo della terza vittoria in terra basca di Emma Pooley, la campionessa ritrovata.

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ORDINE D'ARRIVO 2ª tappa
1 Emma Pooley (GBr) AA Drink-Leontien.nl 2:35:31
2 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women 0:00:20
3 Trixi Worrack (Ger) Specialized lululemon
4 Emma Johansson (Swe) Hitec Products - Mistral Home
5 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink
6 Claudia Hausler (Ger) Greenedge-AIS
7 Lucinda Brand (Ned) AA Drink-Leontien.nl
8 Lizzie Amitstead (GBr) AA Drink-Leontien.nl
9 Judith Arndt (Ger) Greenedge-AIS
10 Sharon Laws (GBr) AA Drink-Leontien.nl
11 Anna Sanchis (Spa) Bizkaia-Durango
12 Amanda Spratt (Aus) Greenedge-AIS 0:00:43
13 Mascha Pijnenborg (Ned) Dolmans-Boels Cyclingteam 0:00:44
14 Eleonora Van Dikj (Ned) Specialized lululemon 0:01:20
15 Joanne Hogan (Aus) Bizkaia-Durango
16 Shelley Olds (USA) AA Drink-Leontien.nl 0:04:24
17 Christel Ferrier (Fra) Hitec Products - Mistral Home
18 Hannes Kaat (Bel) Lotto Belisol Ladies Team
19 Srah-Lena Hofmann (Ger) German National Team
20 Eneritz Iturriaga (Spa) Lointek

CLASSIFICA dopo la 2ª tappa
1 Emma Pooley (GBr) AA Drink-Leontien.nl 5:05:27
2 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women 0:00:08
3 Trixi Worrack (Ger) Specialized lululemon
4 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink
5 Emma Johansson (Swe) Hitec Products - Mistral Home
6 Anna Sanchis (Spa) Bizkaia-Durango
7 Judith Arndt (Ger) Greenedge-AIS
8 Claudia Hausler (Ger) Greenedge-AIS
9 Sharon Laws (GBr) AA Drink-Leontien.nl
10 Lucinda Brand (Ned) AA Drink-Leontien.nl
11 Lizzie Amitstead (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:00:28
12 Amanda Spratt (Aus) Greenedge-AIS 0:00:31
13 Mascha Pijnenborg (Ned) Dolmans-Boels Cyclingteam 0:00:32
14 Joanne Hogan (Aus) Bizkaia-Durango 0:01:08
15 Eleonora Van Dikj (Ned) Specialized lululemon 0:01:20
16 Shelley Olds (USA) AA Drink-Leontien.nl 0:04:12
17 Christel Ferrier (Fra) Hitec Products - Mistral Home
18 Amy Pieters (Ned) Skil-Argos
19 Hannes Kaat (Bel) Lotto Belisol Ladies Team
20 Anouska Koster (Ned) Dolmans-Boels Cyclingteam
 
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#5
Emakumeen Bira, crono alla Villumsen. In classifica Pooley incalzata dalla Arndt. Silvia Valsecchi decima

Terza tappa dell'Emakumeen Bira che va a Linda Villumsen. La danese naturalizzata neozelandese si è trovata perfettamente a suo agio nella specialità prediletta, la gara a cronometro. Nei 13.7 km attorno ad Orduña la Villumsen ha preceduto la compagna di team Judith Arndt di 3" e l'olandese Eleonora Van Dijk, altra specialista, di 6". la maglia amarillo Emma Pooley ha chiuso in quarta posizione a 10" dalla Villumsen, così come Emma Johansson, 5a. Da segnalare il decimo posto della lecchese Silvia Valsecchi; la portacolori della BePink ha pagato 41" nei confronti della Villumsen. Interessante la situazione in classifica generale, con Emma Pooley che conserva un solo secondo di vantaggio su Judith Arndt ed 8" su Emma Johansson. Seguono Van Vleuten (oggi 6a a 18") ed Amialiusik.
cicloweb.it

ORDINE D'ARRIVO 3ª tappa
1 Linda Villumsen (NZl) Greenedge-AIS 0:18:21
2 Judith Arndt (Ger) Greenedge-AIS 0:00:03
3 Eleonora Van Dikj (Ned) Specialized lululemon 0:00:06
4 Emma Pooley (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:00:10
5 Emma Johansson (Swe) Hitec Products - Mistral Home
6 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women 0:00:18
7 Shelley Olds (USA) AA Drink-Leontien.nl 0:00:21
8 Ina Yoko Teutenberg (Ger) Specialized lululemon 0:00:28
9 Lizzie Amitstead (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:00:36
10 Silvia Valsecchi (Ita) Be Pink 0:00:41
11 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink 0:00:42
12 Sharon Laws (GBr) AA Drink-Leontien.nl
13 Charlotte Becker (Ger) Specialized lululemon 0:00:43
14 Claudia Hausler (Ger) Greenedge-AIS
15 Amy Pieters (Ned) Skil-Argos 0:00:44

CLASSIFICA GENERALE dopo la 3ª tappa
1 Emma Pooley (GBr) AA Drink-Leontien.nl 5:23:58
2 Judith Arndt (Ger) Greenedge-AIS 0:00:01
3 Emma Johansson (Swe) Hitec Products - Mistral Home 0:00:08
4 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women 0:00:16
5 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink 0:00:40
6 Sharon Laws (GBr) AA Drink-Leontien.nl
7 Claudia Hausler (Ger) Greenedge-AIS 0:00:41
8 Lizzie Amitstead (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:00:54
9 Lucinda Brand (Ned) AA Drink-Leontien.nl 0:00:56
10 Eleonora Van Dikj (Ned) Specialized lululemon 0:01:16
 
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#6
Emakumeen Bira WE 2012: Ribaltone Arndt, Pooley affonda - Ultima tappa alla Van Vleuten, corsa a Judith. Emma a quasi 2'

Emakumeen Bira magistra vitae. Adattare l'adagio latino alla corsa basca non sarebbe una stonatura, in quanto qui si può imparare più che altrove dai propri errori e rimediare uno, due, tre anni dopo. Sicuramente condividerebbero il "nuovo" adagio Emma Pooley e Judith Arndt, le maglie amarillo delle ultime ventiquattr'ore. Non più tardi di ieri sostenevamo - a quanto pare a ragione - che l'Emakumeen Bira non si può considerare chiusa fino a che non termina l'ultima tappa. Tanto più se ti chiami Emma Pooley ed hai alle calcagna un cagnaccio come Judith Arndt.

La tedesca ribalta tutto in 116 km: nella crono aveva lavorato ai fianchi la Pooley, rosicchiandole secondi preziosi ed arrivando a 1" nella generale. Oggi sferra un montante che manda al tappeto la bionda britannica. Non staremo a dire che per vincere questa corsa bisogna averla persa, conoscerla, saperne interpretare ogni singolo metro (sebbene Barillova, Somarriba, Ljungskog, Vos ed Häusler, per far due nomi, l'anno prima di vincere qui siano arrivate seconde). Però alla fine così è andata: pioggia, fuga, Pooley che va nel panico e ciao ciao maglia amarillo.

A parti invertite sarebbe successo lo stesso? Probabilmente no, anche perché la Arndt, un po' più scafata, viene da una sconfitta targata Claudia Häusler, oggi compagna di squadra all'Orica-GreenEDGE. Siamo nel 2010, Judith è in maglia amarillo ed alla penultima tappa nessuna, nemmeno la Häusler, sembra in grado di impensierirla. Figurarsi, la Arndt ha vinto l'edizione precedente proprio davanti alla Häusler, come potrebbe perdee terreno... Ebbene, in quel 2010 l'ultima tappa è bagnata e stregata. Judith Arndt va in bambola, la Häusler invece va in fuga. Aiutata da un manipolo di atlete, stacca l'avversaria quel tanto che basta per portare in Bavaria la maglia amarillo. Tra le atlete che lanciarono la fuga del 2010 c'è Annemiek Van Vleuten.

Tenetela a mente perché pioggia, bagarre e Van Vleuten pare la formula esatta per ribaltare ogni situazione all'Emakumeen Bira. Stamane, quando la Arndt ha aperto gli occhi ed osservato il cielo carico d'acqua, non può non aver esibito un ghigno grande così, ripensando anche a quel 2010. Sì, proviamo a scalzare la Pooley, si sarà detta.

La tappa più lunga, la Orduña-Iurreta, parte sotto dei nuvoloni che non promettono nulla di buono. Dopo 25 km vanno in fuga Shelley Olds (AA Drink), Amanda Spratt (Orica-GreenEDGE) ed Eleonora Van Dijk (Specialized-Lululemon). Troppo imprudente per la Pooley lasciare andare una Van Dijk che comunque non rappresenta questo pericolo, ma tant'è. E allora al km 39 tutto è da rifare. Ci riprova la Spratt, soprannominata Spratty dalle compagne, cui si aggiunge Carlee Taylor.

Le due australiane procedono bene e raggiungono un vantaggio notevole ma comunque sempre controllabile dal gruppo. I loro 2'24" non spaventano ma dopo Dima il gruppo accelera. Esce ancora la Van Dijk e si unisce alle due australiane. Si sale all'Alto de Zumeltza, poi si resta in quota ed inizia a cadere una pioggerellina maligna. Sull'Alto de Urkiola si decide l'Emakumeen Bira. Le tre fuggitive sono state riprese e la pioggia cade sempre più forte sul gruppo. Dà fastidio e leva sicurezze; il plotone si frazione in due tronconi e la maglia amarillo è nel secondo.

Davanti restano in dieci: Annemiek Van Vleuten, Trixi Worrack, Emma Johansson, Christel Ferrier-Bruneau, Amy Pieters, Alena Amialiusik, Lucinda Brand, Anna Sanchis, Sharon Laws e Judith Arndt. Emma Pooley non c'è. Nella discesa bagnata perde 40" dalle dieci di testa, le quali non si fanno certo pregare per tirare a tutta onde scongiurare il rientro della maglia amarillo. Sull'Alto de Duña, ultimo Gpm della corsa, il ritmo è sempre elevato e la Pooley ormai dietro di 1'50".

In lotta per la vittoria sì la Arndt, a 1" stamane dall'inglese, così come Emma Johansson, che aveva solo 8" da recuperare. Da non sottovalutare quella Van Vleuten che per la prima volta da quando è ad alti livelli si trova a poter competere senza l'aiuto dell'amica (ed all'occorrenza gregaria) Marianne Vos. Nella discesa dell'Alto de Duña non cambia nulla, se non il ritardo della Pooley, ora a 2'. Van Vleuten e Johansson ci credono e tirano come delle forsennate, sperando di far fuori la Arndt. Ed in un certo senso riescono nel loro intento: ai -3 km si verifica una caduta innescata da Anna Sanchis e che coinvolge di striscio Amialiusik ed in pieno Brand ed Arndt. La tedesca dell'Orica-GreenEDGE teme per il primato, Johansson e Van Vleuten ci danno dentro.

«Ho temuto sino all'ultimo per un capovolgimento della situazione a mio sfavore. Prima per un rientro della Pooley, poi per la freschezza nel finale della Johansson, che sta andando molto forte. Qui all'Emakumeen Bira non è semplice, i tracciati sono insidiosi e la corsa si può riaprire a proprio favore o contro in ogni momento», dichiarerà la Arndt in conferenza stampa. La fortuna aiuta l'audace Judith, se è vero che la caduta, con conseguente perdita di secondi, avviene negli ultimi 3 km. Tempo neutralizzato, come se al Arndt fosse arrivata con il primo gruppo.

Primo gruppo che vede vincere la Van Vleuten (ricordate il finale del 2010?) su Emma Johansson e Trixi Worrack, quindi Laws ed Amialiusik. Per alcuni minuti Emma Johansson, eterna seconda (anche oggi), crede di aver vinto la difficile corsa a tappe basca. La doccia gelata, non fosse bastata la pioggia caduta copiosa, giunge con la notizia che il tempo della Arndt è stato neutralizzato. Arndt prima quindi, con Johansson a soli 7" e Van Vleuten a 14". «Meglio perdere avendo provato a vincere che non provarci affatto», twitterà a sera la Johansson, un po' abbattuta per un primo posto che sentiva quasi suo.

Alena Amialiusik chiude in 4a posizione, dimostrando che il periodo di forma attraversato è meraviglioso. Emma Pooley, che sulle montagne nei giorni scorsi pareva imbattibile, dimostra che una pioggia ed una discesa sono ancora in grado di sconfiggerla (chiuderà a 1'52", in classifica è solo ottava a 1'50", le resterà solo la maglia a pois di miglior scalatrice).

L'Italpedale termina una trasferta basca agrodolce. Senza Nazionale in gara e con le migliori atlete del lotto impegnate nel ritiro di Livigno, a movimentare le cose per noi sono state la Top Girls-Fassa Bortolo e La Michela Fanini. Quest'ultima, grazie a Valentina Scandolara, porta a casa la maglia azzurra della classifica dei traguardi volanti. Le ragazze di Rigato invece hanno vissuto un giorno di gloria, con Francesca Cauz subito in maglia rosa di miglior giovane (che andrà però a Sarah Lena Hofmann) ed anche oggi ben piazzata (12a). Dolenti note per quel che riguarda la punta di diamante della Top Girls, Elena Berlato: rimedia una frattura scomposta alla clavicola nella seconda tappa, deve abbandonare l'Emakumeen Bira ed i sogni rosa, visto che salterà il GiroDonne a causa di quest'infortunio. Peccato.

Chi invece sulla corsa rosa punta molto è, manco a dirlo, Judith Arndt, che correrà il GiroDonne «con un'attenzione particolare, da leggere anche in chiave olimpica». Eggià, perché abbinare il giallo del Tour of Qatar all'amarillo dell'Emakumeen Bira, con in mezzo un Giro delle Fiandre ed il rosa dell'Italia potrebbe essere un viatico niente male per conquistare quella maglia a cinque cerchi che verrà messa in palio a Londra e, magari dopo essersi saziata con l'iride a cronometro, appendere la bici al chiodo. Non sarebbe un brutto modo di andare in pensione con quella luminosa carriera che si ritrova alle spalle. I piani sono questi ma chissà che Judith non voglia agire come se fosse all'ultima tappa dell'Emakumeen Bira, rovesciando ogni situazione che pare prestabilita.

cicloweb.it

ORDINE D'ARRIVO 4ªtappa
1 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women 3:06:59
2 Emma Johansson (Swe) Hitec Products - Mistral Home 0:00:01
3 Trixi Worrack (Ger) Specialized lululemon
4 Sharon Laws (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:00:04
5 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink 0:00:01
6 Judith Arndt (Ger) Greenedge-AIS
7 Anna Sanchis (Spa) Bizkaia-Durango 0:00:48
8 Claudia Hausler (Ger) Greenedge-AIS 0:01:51
9 Christel Ferrier (Fra) Hitec Products - Mistral Home
10 Hannes Kaat (Bel) Lotto Belisol Ladies Team 0:01:52
11 Joanne Hogan (Aus) Bizkaia-Durango
12 Francesca Cauz (Ita) Fassa Bortolo-Servetto
13 Emma Pooley (GBr) AA Drink-Leontien.nl
14 Ina Yoko Teutenberg (Ger) Specialized lululemon 0:01:56
15 Eleonora Van Dijk (Ned) Specialized lululemon

CLASSIFICA GENERALE
1 Judith Arndt (Ger) Greenedge-AIS 8:30:59
2 Emma Johansson (Swe) Hitec Products - Mistral Home 0:00:07
3 Annemiek Van Vleuten (Ned) Stichting-Rabo Women 0:00:14
4 Alena Amialiusik (Blr) Be Pink 0:00:39
5 Sharon Laws (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:00:42
6 Lucinda Brand (Ned) AA Drink-Leontien.nl 0:00:55
7 Trixi Worrack (Ger) Specialized lululemon 0:01:21
8 Emma Pooley (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:01:50
9 Anna Sanchis (Spa) Bizkaia-Durango 0:02:05
10 Claudia Hausler (Ger) Greenedge-AIS 0:02:30
11 Eleonora Van Dijk (Ned) Specialized lululemon 0:03:10
12 Joanne Hogan (Aus) Bizkaia-Durango 0:03:59
13 Mascha Pijnenborg (Ned) Dolmans-Boels Cyclingteam 0:04:07
14 Lizzie Amitstead (GBr) AA Drink-Leontien.nl 0:04:22
15 Amanda Spratt (Aus) Greenedge-AIS 0:06:36

Sorry Sarri... e anche la mia Emma se l'è presa in saccoccia Triste
 
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