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Savona, il Pd e la mancata solidarietà ai corridori
#1
Il Pd perde la volata e nega la solidarietà ai ciclisti malmenati
La scenetta, surreale, si è ripetuta anche questa volta. Con un finale diverso però. Il consiglio provinciale di Savona approva l'ordine del giorno presentato dal leghista Oscar Dogliotti e dal Pdl che esprime la solidarietà ai ciclisti malmenati a Savona, nel settembre scorso, durante il giro della Padania.
Ma i colpi di scena non sono mancati. Antefatto per meglio comprendere la vicenda. Nelle precedenti sedute, non si era mai arrivati alla votazione: la minoranza, formata da Pd, Udc e gruppo misto, abbandonava l'aula; il presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza, li seguiva a ruota per fare mancare il numero legale, rinviare la pratica e stanare i propri avversari nella seduta successiva. Un balletto andato avanti per mesi, il cui epilogo è stato assai movimentato.
I consiglieri di opposizione, come da tradizione consolidata, vanno in fuga, raccolgono i loro documenti e se ne vanno a casa. Da qui in poi la storia cambia. Dogliotti prende la parola per condannare il comportamento dei colleghi della minoranza: «Un gesto con una notevole quantità di ipocrisia».
Vaccarezza è assente da inizio seduta, ma il numero legale c'è: che fare? Marco Melgrati, consigliere del Pdl, ha la soluzione: «Direi che a questo punto possiamo votare. Si è dimostrata ancora una volta l'anti democraticità della sinistra. Nessuno si è mai permesso di interrompere competizioni dedicate a Matteotti. Il loro - tuona - è un comportamento vergognoso».
Sembra tutto fatto. Sembra, appunto. Perch´ l'assessore leghista, Paolo Ripamonti, non ci sta e rilancia: «No, rinviamo la pratica al prossimo consiglio e la facciamo inserire in apertura di seduta».
Il consigliere del Pdl, Nicola Viassolo, si impunta: «A questo punto voglio votare». Caos in aula. Acque agitate tra Pdl e Lega. Il presidente del consiglio, Stefano Parodi, prova a far ragionare: «Se l'obiettivo era stigmatizzare il loro comportamento lo abbiamo fatto; oggi potremmo chiudere». L'accordo, però, non si trova. Il consiglio viene sospeso per un minuto. Nell'ufficio del Carroccio c'è un vertice di maggioranza. I toni sono accesi. C'è chi resta fuori, chi fa la spola e chi fuma nervosamente una sigaretta. La pausa si decuplica. Al termine del vertice improvvisato la fumata è bianca. I due «contendenti» raggiungono un punto di incontro: vincono le colombe, si vota.
L'ordine del giorno viene approvato. 148 giorni dopo le violenze subite i ciclisti ricevono la solidarietà del consiglio provinciale savonese. Con il silenzio della sinistra.
Tuttobiciweb.it
 
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#2
Ma ci rendiamo conto di quanto è idiota la persona che ha scritto questo articolo?
Tra l'altro bellissimo il paragone Matteotti - Padania...tra un po' vomito
 
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#3
Paragone nel senso che entrambi sono sostenuti dalla politica. Almeno, credo: sennò non avrebbe senso. Di sicuro il Liberazione lo è, il Matteotti probabilmente pure.
Quello che invece scandalizza me è: ma ci vuole un consiglio comunale per decidere se chiedere scusa o meno ai corridori!? Ma siamo scemi?? Ma questi vengon pagati per passar le giornate a decidere di 'ste cose!?! Mio Dio...
 
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#4
Non gli devi trovare un senso, è un paragone che mostra l'idiozia di chi l'ha fatto...
Comunque vabè, della solidarietà sai che cazzo gliene frega ai corridori...e comunque "ciclisti malmenati" fa pensare che ci siano state spedizioni punitive di uomini in camicia rossa che sono andati a incendiare le case dei corridori, invece gli unici episodi di violenza sono stati quel vecchietto che ha alzato le mani su colbrelli e ovviamente la violenza tanto innecessaria quanto giustificata della polizia per forzare i blocchi alla corsa
 
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