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Forza Maurizio!
#1
Ho sentito oggi Morris al telefono, purtroppo è stato poco bene di recente, ma ora sta guarendo.

Apro questo topic così chi vuole può fargli gli auguri. Gli farà piacere.

Quando vorrà, pensavo di organizzare una chiamata Skype tra noi utenti del forum per fargli un saluto.
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#2
Tanti auguri di pronta guarigione Maurizio! Vogliamo presto tuoi commenti sul forum  :D :D
 
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#3
Pronta guarigione!! Ti aspettiamo presto su questi schermi perchè vogliamo conoscere sempre di più di ciclismo da te!
 
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#4
Mi dispiace molto, forza Maurizio riprenditi!!!
 
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#5
Torna presto Morris, ti aspettiamo!
 
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#6
Tanti auguri di buona guarigione
 
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#7
Forza Morris e torna presto, che io sono ancora in trepida attesa dei ritratti di Mazurkiewicz e Abbadie!
 
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#8
Forza Morris
 
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#9
Dai Morris, buona guarigione! Ti aspettiamo qui sul forum al più presto!
 
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#10
Forza Morris, ti aspettiamo  Beer Beer
 
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#11
Ci leggiamo presto Morris, torna presto ! Ciao
 
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#12
Grande Maurizio, "fatte arimbarzà" tutto. Stai in gamba!
 
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#13
Grande Morris, tieni duro che c'è una generazione di ciclisti che ci farà divertire
 
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#14
Grazie a tutti!

Sono stato 23 giorni in ospedale col covid ed ho visto la morte. Quel che si dice su questo maledetto virus è poco, pochissimo, rispetto a quel che si prova, tangibilmente, se, fra le tante derive siamesi al maledetto, c’è una polmonite bilaterale di grado superiore  a 10, incurabile da casa e non sempre in ospedale. La fame d’aria è terribile e,  spesso, la maschera per la ventilazione polmonare è insufficiente o non sopportabile: nel qual caso si aprono le porte della intubazione, della terapia intensiva, previo passaggio dalla rianimazione. In altre parole un futuro dipendente da “macchine”, dove subentra uno stato di simil coma, ove la morte è una prospettiva assai concreta. E non è assolutamente vero, come è stato detto e scritto oltre ogni ragionevole enunciazione di verità e di evidenze, che a morire sono solo quelli che hanno delle patologie pregresse: si muore per le conseguenze del covid anche da sani e persino da giovani, come lo può essere un vigile del fuoco non ancora quarantenne. Basta con questi pseudo tranquillanti sociali indotti dai media che, alla fine, hanno moltiplicato e moltiplicano all’ennesima potenza, l’idiozia tentacolare di trovarci di fronte ad una influenza. Tutto questo è stato, ed è, un grosso, strisciante e viscido ostacolo alla battaglia per uscire dal caos delle chiusure, delle zone rosse e arancioni, per un ritorno a quelle quotidianità pienamente in grado di farti apprezzare quel grande dono che è la vita. Considerazioni e convinzioni idiote che arrivano a far proliferare perfino i numeri di coloro che non si vogliono vaccinare, quando il vaccino (sempreché disponibile) risulta  al momento l’unico strumento davvero competitivo per superare questa pandemia. 

Stasera, 12 giorni dopo le dimissioni dall’ospedale, sono finalmente riuscito a fare le scale che mi separano dalla mansarda, dove ho il computer e posso scrivervi. Il recupero fisico, infatti, è un altro segmento duro che ti lascia il maledetto. Resta a monte, fortunatamente, la consapevolezza della tempra che mi è stata vicina nell’evitare di finire in rianimazione, come invece è capitato a quattro dei primi cinque compagni di stanza d’ospedale, tutti più giovani di me. Una tempra che oggi si chiama pazienza e che mi fa vivere come carezze i 12 chili persi, i muscoli semiscomparsi, le difficoltà a scrivere con la penna e le ancora presenti a livello di deambulazione. Mi aiuta ancora una volta lo sport che posso vedere in tv, purtroppo solo in chiaro. Ho visto la Sanremo e mi sono divertito, ancor più al Fiandre, l’unica classica che può definirsi Monumento. Ne parlerò qui, anche se a scoppio ritardato. In mezzo, mentre ero ancora in ospedale, grazie allo splendido e bravissimo Luca Saugo Pagliarini, ho potuto ascoltare via telefono, la sua diretta della Gand Wevelgem. 
Oggi il ciclismo ha davvero dei gran bei talenti. Soprattutto nelle corse di un giorno. Per farlo epocale con gli stigmi da rilancio, anche per le corse a tappe, come da sogno purtroppo, basterebbe che si abbandonasse il “Monte Santoni” delle famose isole coi relativi annessi e connessi engadinesi e venisse completamentea galla il marcio  di quel consesso di trasformismo e trasformisti protetti come nessuno nello sport intero, che parlano una lingua, solo cinque lustri fa,  la quinta-sesta del ciclismo…. 

Un abbraccio a tutti voi!
 
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[+] A 13 utenti piace il post di Morris
#15
Una vera gioia leggerti Maurizio, un abbraccio grandissimo. 
La Gand Wevelgem in diretta al telefono con Luca... Standing ovation, per te e la tua bella passione e per Luca che l'ha narrata!
 
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#16
Bella Morris, dobbiamo trovare il modo di farti recuperare l'ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi che è stata tanta roba.
 
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#17
(12-04-2021, 09:01 PM)Morris Ha scritto: Grazie a tutti!

Sono stato 23 giorni in ospedale col covid ed ho visto la morte. Quel che si dice su questo maledetto virus è poco, pochissimo, rispetto a quel che si prova, tangibilmente, se, fra le tante derive siamesi al maledetto, c’è una polmonite bilaterale di grado superiore  a 10, incurabile da casa e non sempre in ospedale. La fame d’aria è terribile e,  spesso, la maschera per la ventilazione polmonare è insufficiente o non sopportabile: nel qual caso si aprono le porte della intubazione, della terapia intensiva, previo passaggio dalla rianimazione. In altre parole un futuro dipendente da “macchine”, dove subentra uno stato di simil coma, ove la morte è una prospettiva assai concreta. E non è assolutamente vero, come è stato detto e scritto oltre ogni ragionevole enunciazione di verità e di evidenze, che a morire sono solo quelli che hanno delle patologie pregresse: si muore per le conseguenze del covid anche da sani e persino da giovani, come lo può essere un vigile del fuoco non ancora quarantenne. Basta con questi pseudo tranquillanti sociali indotti dai media che, alla fine, hanno moltiplicato e moltiplicano all’ennesima potenza, l’idiozia tentacolare di trovarci di fronte ad una influenza. Tutto questo è stato, ed è, un grosso, strisciante e viscido ostacolo alla battaglia per uscire dal caos delle chiusure, delle zone rosse e arancioni, per un ritorno a quelle quotidianità pienamente in grado di farti apprezzare quel grande dono che è la vita. Considerazioni e convinzioni idiote che arrivano a far proliferare perfino i numeri di coloro che non si vogliono vaccinare, quando il vaccino (sempreché disponibile) risulta  al momento l’unico strumento davvero competitivo per superare questa pandemia. 

Stasera, 12 giorni dopo le dimissioni dall’ospedale, sono finalmente riuscito a fare le scale che mi separano dalla mansarda, dove ho il computer e posso scrivervi. Il recupero fisico, infatti, è un altro segmento duro che ti lascia il maledetto. Resta a monte, fortunatamente, la consapevolezza della tempra che mi è stata vicina nell’evitare di finire in rianimazione, come invece è capitato a quattro dei primi cinque compagni di stanza d’ospedale, tutti più giovani di me. Una tempra che oggi si chiama pazienza e che mi fa vivere come carezze i 12 chili persi, i muscoli semiscomparsi, le difficoltà a scrivere con la penna e le ancora presenti a livello di deambulazione. Mi aiuta ancora una volta lo sport che posso vedere in tv, purtroppo solo in chiaro. Ho visto la Sanremo e mi sono divertito, ancor più al Fiandre, l’unica classica che può definirsi Monumento. Ne parlerò qui, anche se a scoppio ritardato. In mezzo, mentre ero ancora in ospedale, grazie allo splendido e bravissimo Luca Saugo Pagliarini, ho potuto ascoltare via telefono, la sua diretta della Gand Wevelgem. 
Oggi il ciclismo ha davvero dei gran bei talenti. Soprattutto nelle corse di un giorno. Per farlo epocale con gli stigmi da rilancio, anche per le corse a tappe, come da sogno purtroppo, basterebbe che si abbandonasse il “Monte Santoni” delle famose isole coi relativi annessi e connessi engadinesi e venisse completamentea galla il marcio  di quel consesso di trasformismo e trasformisti protetti come nessuno nello sport intero, che parlano una lingua, solo cinque lustri fa,  la quinta-sesta del ciclismo…. 

Un abbraccio a tutti voi!

Caspita. Grazie per aver dedicato del tempo a scrivere la tua interessantissima ed elegante riflessione. 
Auguri di buona ripresa!
 
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#18
Un abbraccio a te
Sempre uno spettacolo leggerti
Ho avuto anche io l anno scorso ad aprile il virus
Non forte come te ma un paio di notti ho temuto di dover andare in ospedale (anche a me il respiro..più dei problemi a parlare) e mi ritrovo molto nel tuo messaggio
Di fatti quando sento persone che non vogliono vaccinarsi..
Senza parole
 
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#19
Ben tornato Morris. Spero di poter leggere spesso i tuoi fantastici interventi da qui in avanti
 
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