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Giacomo Nizzolo al Giro d'Italia per difendere la Maglia Rossa
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Giacomo Nizzolo al Giro per difendere la Maglia Rossa
Giacomo Nizzolo, velocista della Trek Segafredo, punta tutto sul Giro d’italia. Come si sente alla vigilia della Corsa Rosa?

Scopriamolo insieme.

A che punto sei con la tua preparazione oggi?

Giacomo: Mi sento bene. Certo, le due vittorie in Croazia mi hanno dato molto morale. La motivazione era comunque altissima anche senza queste due vittorie.

Fisicamente mi sento bene. Dopo la Gent-Wevelgem mi sono allenato bene per due settimane e poi ho avuto una buona settimana in Croazia, non solo dal punto di vista dei risultati ma anche da quello delle performance. Sento di essere sulla buona strada per il Giro.

La tua preparazione per il Giro è differente rispetto a quella di altri corridori, che hanno gareggiato molto di più. Senti che questa sia la miglior preparazione possibile per te?

Giacomo: Nolo so. Penso potrò rispondere solo dopo il Giro (ride). Sicuramente abbiamo preso una strada diversa rispetto allo scorso anno dove ci siamo preparati in altura per poi correre il Romandie. Quest’anno invece abbiamo deciso di correre in Croazia. Volevo una corsa adatta a preparare il nostro treno per lo sprint e la Croazia di adattava meglio a questa esigenza.

Avrai solo due compagni di squadra che ti aiuteranno per le volate. Avresti preferito un intero team dedicato alle volate?

Giacomo: Certamente è sempre meglio avere l’intera squadra a disposizione per lo sprint. Per come siamo adesso, con Boy (Van Poppel), Eugenio (Alafaci) and Marco (Coledan) penso che avremo ottime possibilità. Sono tutti ottimi corridori, con più esperienza e sanno come muoversi ormai.

Dobbiamo essere abili a leggere la corsa prima e meglio degli avversari. Qualche volta il fatto di avere solo due o tre compagni potrebbe rivelarsi un vantaggio per muoversi più velocemente nel gruppo.

La Maglia Rossa lo scorso anno, quattro secondi posti l’anno prima, quanto conterebbe una vittoria per te quest’anno?

Giacomo: Tutti vogliono vincere una tappa, io compreso, ed è ovviamente il mio obiettivo primario ma vorrei anche difendere la Maglia Rossa. Un obiettivo non esclude l’altro. Lavoreremo per una vittoria di tappa, ma allo stesso tempo, lavoreremo per la Maglia Rossa. Sarebbe bello riuscire in entrambe le cose.

L’anno scorso non pensavo che la Maglia Rossa avrebbe significato così tanto per me, ma alla fine, quando l’ho indossata, ho realizzato quanto fosse importante. Quindi quest’anno cercherò di vincere una tappa ma tenendo d’occhio la Maglia Rossa.

Complessivamente, qual è la tua opinione sul Giro di quest’anno?

Giacomo: Probabilmente avremo qualche chance in più (per gli sprinter) rispetto allo scorso anno, e in generale ci sono più tappe che sicuramente finiranno in volata. L’anno scorso alcune tappe non era certo sarebbero finite con una volata. E poi, ovviamente, ci sono le montagne, che come sanno tutti, sono dure. Come sempre.

Senti la pressione di vincere nel tuo paese?

Giacomo: No… non sento quel tipo di pressione. La vedo solo come una motivazione. Correre nel mio paese è una grandissima motivazione. Non è pressione, è un obiettivo, qualcosa che desidero davvero.

(http://www.treksegafredo.com/)
 
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#2
L'ultima domanda mi ha fatto morire.
 
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