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Giro d'Italia 2013: L'altro Giro è lungo 2200 km
#1
Giro d'Italia 2013: L'altro Giro è lungo 2200 km
Trasferimenti record, i corridori tremano

Accanto al Giro d'Italia che tutti attendiamo già con ansia, il Giro del Gavia e dello Stelvio, il Giro della cronosquadre di Ischia e dell'omaggio al Galibier, c'è un altro Giro, molto meno visibile, ma che scorrerà in parallelo, sovrapponendosi a quello ufficiale: il Giro dei trasferimenti.

Arrivare al traguardo, correre nel vicino albergo, riposare come Dio comanda e ripartire l'indomani dalla medesima località è un lusso che nel 2013 non ci si potrà concedere: per la seconda volta nella storia, dopo l'edizione 2008, nemmeno una sede di tappa ospiterà arrivo e partenza successiva. Non è peraltro casuale il confronto col Giro 2008, che fu parecchio criticato (come già quello del 2007) per i molti trasferimenti. Ma se i 2015 km di spostamenti tra arrivi e partenze sembrarono (erano!) troppi, tanto che Zomegnan, deus ex machina all'epoca, venne subissato di ululati, bisogna riconoscere che l'attuale gestione della corsa rosa ha saputo fare di meglio, arrivando a sforare quota 2200.

Esatto, oltre 2200 chilometri di andirivieni, per la precisione 2202, per una previsione temporale quantificabile in quasi 30 ore di viaggi supplementari rispetto al normale spostarsi da una città sede di partenza a una sede d'arrivo. È un risultato sconcertante specie nel momento in cui chi organizza si riempie la bocca ad anni alterni di concetti come "rispetto per i corridori" e "corsa più umana". Ci sembra peraltro che, dando più tempo a chi ha fisicamente tracciato il percorso della prossima corsa rosa, si sarebbero potute trovare soluzioni logisticamente migliori.

Vediamo il dettaglio dei tanti trasferimenti, allora. Ci avvaliamo dell'aiuto di GoogleMaps e prendiamo in esame i chilometri reali tra arrivo e partenza del giorno dopo, senza curarci del fatto che gli hotel che ospiteranno le squadre possano magari essere presi a metà strada: tanto se non lo si fa alla sera, lo spostamento dovrà comunque essere fatto al mattino.

[Immagine: 12giro13trasferimenti293a.jpg]
La tabella dei trasferimenti del Giro 2013.
In celeste le giornate seguite da riposo © Cicloweb.it

Si parte navigando, visto che le prime due tappe vedranno 43.7 + 99.1 km di spostamenti tra il continente e Ischia, parte dei quali ovviamente su traghetto. Al terzo giorno quasi 50 km porteranno la carovana fino a Policastro, e ben 121 saranno i km che l'indomani condurranno da Serra San Bruno a Cosenza. Si era capito che la risalita dello Stivale sarebbe stata caratterizzata da grandi distanze, ma forse si è esagerato. Perché a pesare non saranno tanto gli 85 km da Matera a Mola di Bari (post 5a tappa), quanto i 171 da Margherita di Savoia a San Salvo (l'indomani), che precederanno di un giorno il trasferimento-monstre di 235 km tra Pescara e Gabicce Mare.

Un giorno di "stacco" con un trasferimento di appena 98.5 km dopo la crono di Saltara e prima della frazione che si concluderà a Firenze, che la carovana dovrà accollarsi un vero e proprio viaggio: 332 km tra la seconda capitale d'Italia e Cordenons in Friuli, da cui partirà la 10a tappa. È vero che di mezzo ci sarà il primo giorno di riposo, ma appare evidente come questi spostamenti risultino quantomai stressanti già solo a pensarci.

Dopo il giorno di riposo, una sequela di post-tappa molto più umani dei precedenti attende il gruppo: quasi 17 km da Piani del Montasio a Cave del Predil, meno di 12 tra Erto e Longarone, poi l'unico trasferimento lungo di questa fase, ovvero quello di 261 km tra Treviso e Busseto, che però sarà seguito da altri tre giorni soft, coi 10 km tra Cherasco e Cervere, i 24.6 tra Jafferau e Cesana Torinese, e i 18.5 tra Galibier e Valloire (questi verranno coperti direttamente in bicicletta, e per di più dopo si riposa).

Ma il finale riserverà altre spine: i 155 km tra Ivrea e Caravaggio dopo la 16esima tappa, i 121 tra Vicenza e Mori e i 150 tra Polsa e Ponte di Legno, messi in mezzo a frazioni già di per sé molto dure, porteranno all'esasperazione il gruppo (c'è da scommetterci): per fortuna tra Val Martello e Lisandro, prima della penultima tappa, ci saranno solo 23 km; e, di nuovo per fortuna, i 176 indigesti chilometri tra le Tre Cime di Lavaredo e Riese Pio X verranno presi con filosofia, sapendo che l'indomani il Giro finisce.

Un carovanare sfibrante attende quindi i girini 2013, sia quelli che pedaleranno, che quelli che lavoreranno dietro le quinte, a partire dai meccanici delle squadre e dai massaggiatori, costretti a turni concentrati per via del minor tempo a disposizione. Chi sarà in gara ne ricaverà un surplus non richiesto di fatica e stress, chi è al seguito sarà costretto a lavorare in condizioni più complicate del solito. Forse non si poteva fare altrimenti, o forse sì. In ogni caso, se qualcuno (tipo i corridori coi loro sindacati) ha da ridire, parli ora o ci faccia il piacere di tacere una volta che il Giro sarà partito da Napoli.

Marco Grassi - cicloweb.it
 
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#2
sono tanti, però con il fatto che le tappe sono più corte e la partenza sarà per le 13 i corridori hanno più tempo la sera per la cena e massaggi e si possono svegliare per le 9-10 la mattina
 
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#3
Sto Giro mi sembra una buffonata per svariati motivi...
 
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#4
non ho studiato benissimo il percorso, ma quella crono è eccessiva e in molte tappe la planimetria si poteva fare molto meglio. La tappa di stelvio ecc è incomprensibile. Aspettiamo prima di dare giudizi secchi, ma la prima impressione sembra negativa
 
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#5
Troppi trasferimenti. Assurdo il fatto che nessuna sede di arrivo, coincide con la sede di partenza del giorno successivo, ma su questo probabilmente ha pesato la crisi economica: nessun comune in questo momento si può permettere di pagare così tanto senza aiuto di privati.

QUesto comunque non modifica il mio giudizio sul percorso, che continuo a ritenere buoni come da molti anni a questa parte. Le tappe non sono poi così corte e bisogna rendersi conto che si sta andando verso kilometraggi sempre più ridotti...
 
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#6
ecco se da una parte anch'io posso dire che il percorso mi piace

coi trasferimenti non ci siamo proprio...esagerati 2200 km eccheé
ok nessun comune può permettersi arrivo e partenza del giorno seguente? allora quanto meno che siano due comuni quanto più vicini..
 
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#7
È una vergogna, imho si perde anche il vero concetto di "Giro d'Italia": che giro è? Metà lo fai in macchina, a questo punto lo chiami "Corsa in Italia". E magari almeno facessero un giro vero.. vanno un po' in giro a caso. Vale lo stesso per il Tour, che non è meno vergognoso da questo punto di vista... (ci saranno 2 trasferimenti enormi se non ho interpretato male la planimetria)
 
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#8
Il Tour quest'anno ha un perché quantomeno,sto Giro no.Vedo tante tappe intermedie uguali con arrivo mai in cima ad uno strappo,ma a fondo discesa...
 
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#9
(02-10-2012, 09:36 PM)~Danilo Ha scritto: Il Tour quest'anno ha un perché quantomeno,sto Giro no.Vedo tante tappe intermedie uguali con arrivo mai in cima ad uno strappo,ma a fondo discesa...

vero, c'avevo fatto caso anche io, ma sono proprio tante. proprio non mi convince poi anche le tappe di montagne, sono solo 3 quelle cazzute, quella del galibier, quella del martello e quella delle 3 cime
 
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#10
(03-10-2012, 06:49 AM)And-L Ha scritto: le tappe di montagne, sono solo 3 quelle cazzute, quella del galibier, quella del martello e quella delle 3 cime

vero, e forse proprio per questo su una delle tre non succederà un casso mentre su una mezza tappetta capiterà il finimondo Asd magari!
 
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#11
Sottovalutate alcune tappe. La tappa di Bardonecchia è corta, ma la salita finale è dura, non lunga, ma con pendenza che superano il 10% (arrivo adattissimo a Rodriguez) e prima si affronta il Sestriere, che con tutti quei km può restare nelle gambe. Un'altra frazione che mi piace molto è quella dell'Altopiano del Montasio, con due salite molto irregolari. Tappe secondo me più belle di quella con Gavia-Stelvio, anche se un po' corte.
 
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