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Giro d'Italia 2015 | La presentazione delle tappe
#1
Exclamation 
Lunedì a Milano nasce il Giro 2015, diretta su Gazzetta.it
Sul sito rosa la presentazione a partie dalle 14.45 con servizi e intervisti ai big. Presenti Kwiatkowski, Contador, Aru, Evans

Lunedì 6 ottobre a Milano, al Palazzo del Ghiaccio in via Piranesi, viene svelato il Giro d'Italia 2015, che scatterà sabato 9 maggio dalla Liguria per concludersi il 31 successivo. Diretta della presentazione su Gazzetta.it a partire dalle 14.45 con servizi e interviste ai big in platea. Tra i tanti presenti ci saranno l'iridato Michal Kwiatkowski, Alberto Contador, Fabio Aru e Cadel Evans che, in vista del suo ritiro, saluterà l'Italia, Paese cui l'australiano è particolarmente legato.

Gasport
 
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#2
Prime impressioni:
-Percorso con molte tappe intermedie, dove secondo me si può fare la differenza.
-Le tappe in salita ci sono, e sono anche abbastanza impegnative a mio parere: Campitello Matese sembra un bell'arrivo, nella tappa dell'Aprica basta il Mortirolo, Cervinia è lunghissima e potrebbe pesare molto e il Finestre prima del Sestrierre farà male.
-La crono mi lascia un po' perplesso, un kilometraggio del genere potrebbe pesare molto nell'economia della classifica generale.
 
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#3
Un Giro d'Italia mai così nordista, davvero.... Triste
 
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#4
A livello altmetrico:
Mi piace molto a parte Abetone e Cervinia Sisi
È ben disegnato
 
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#5
Giro d'Italia, ecco il percorso
Quattro giorni in Liguria, una rapida discesa verso il Sud e un’altrettanto rapida risalita verso Nord per affrontare prima le insidie degli Appennini, poi una cronometro monstre, il ritorno a Madonna di Campiglio 16 anni dopo quel 5 giugno in cui scoppiò il caso Pantani e infine Piemonte e Valle d’Aosta per mettere la parola definitiva sulla maglia rosa.
È questo, in estrema sintesi, il Giro d’Italia 2015 che verrà presentato questo pomeriggio a Milano e che tuttobiciweb vi propone in anteprima.

Un Giro irto di difficoltà sin dalla prima settimana con la Chiavari-La Spezia che si annuncia tappa da 4 stelle e che precede di sole 24 ore la salita all’Abetone.
Il primo weekend di corsa proporrà il tradizionale arrivo in quota a Campitello Matese e un’altra tappa molto impegnativa, la Benevento-San Giorgio del Sannio di 212 km e quattro stelle.

Lungo trasferimento dalla Campania a Civitanova Marche per il primo giorno di riposo, poi attenti alle trappole della Forlì-Imola prima di un altro weekend intensissimo: sabato 23 la lunghissima crono da Treviso a Valdobbiadene (59,2 km) e quindi l’indomani la Marostica-Madonna di Campiglio.

In terra veneta verrà osservato il secondo giorno di riposo prima di ripartire alla volta dell’Aprica e affrontare il Mortirolo. A seguire, l’unico sconfinamento di questa edizione con l’approdo a Lugano e la ripartenza dalla graziosa Melide alla volta di Verbania. Venerdì 29 è in programma il vero e proprio tappone che partirà da Gravellona Toce (Vb) per raggiungere Cervinia in quella che gli organizzatori etichettano come l’unica tappa a cinque stelle insieme alla cronometro veneta e alla Pinzolo-Aprica.

Sabato 30 gli ultimi giochi nella Saint Vincent-Sestriere e domenica 31 la passerella finale che collegherà la Torino città europea dello sport 2015 a Milano, sede dell’Expo, che torna a riaccogliere la frazione finale della corsa dopo tre anni.

Tre sole tappe con più di 200 chilometri, una cronosquadre velocissima, sulla nuova ciclabile (un’ex ferrovia) che porta a Sanremo e che non produrrà grandi distacchi, una sola lunghissima cronometro che va decisamente in controtendenza con quanto abbiamo visto negli ultimi anni, salite e difficoltà disseminate lungo il percorso come è tradizione per il Giro d’Italia.

Attendiamo il pomeriggio per conoscere nel dettaglio le salite che saranno affrontate nelle tappe clou (in particolare sulle Alpi piemontesi e lombarde) prima di emettere un giudizio definitivo, ma possiamo già dire che sarà un Giro d’Italia disegnato per non annoiare.

IL GIRO D'ITALIA 2015
sabato 9 San Lorenzo al Mare Sanremo (cronosquadre) km 17,6 ***
domenica 10 Albenga - Genova km 173 **
lunedì 11 Rapallo - Sestri Levante km 136 ***
martedì 12 Chiavari - La Spezia km 150 ****
mercoledì 13 La Spezia - Abetone km 152 ***
giovedì 14 Montecatini T.me - Castiglione della Pescaia km 181 *
venerdì 15 Grosseto - Fiuggi km 263 **
sabato 16 Fiuggi - Campitello Matese km 188 ****
domenica 17 Benevento - San Giorgio del Sannio km 212 ****
lunedì 18 riposo a Civitanova Marche
martedì 19 Civitanova Marche - Forlì km 195 *
mercoledì 20 Forlì - Imola km 147 ***
giovedì 21 Imola - Vicenza (Monte Berico) km 190 ***
venerdì 22 Montecchio Maggiore - Lido di Jesolo km 153 *
sabato 23 Treviso - Valdobbiadene (crono) km 59,2 *****
domenica 24 Marostica - Madonna di Campiglio km 165 ****
lunedì 25 riposo a Madonna di Campiglio
martedì 26 Pinzolo - Aprica km 175 *****
mercoledì 27 Tirano - Lugano (CH) km 136 *
giovedì 28 Melide (CH) -  Verbania km 172 ***
venerdì 29 Gravellona Toce - Cervinia km 236 *****
sabato 30 Saint Vincent - Sestriere km 196 ****
domenica 31 Torino - Milano km 185 *

tuttobiciweb.it
 
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#6
Purtroppo non posso commentar nulla, non avendo visto né presentazione né altimetrie Triste Se qualcuno mette almeno quelle delle tappe principali mi farebbe un piacere: con taaanta pazienza, almeno riuscirei a vedere qualcosa... Sweat
 
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#7
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[Immagine: 15giro19.jpg?1412604075]

[Immagine: 15giro19.jpg?1412604075]

Arrivi in salita+ crono. Poi ci sono un bel po' di tappe mosse


Non mi piace molto. Non lo boccio a priori perchè se c'è gente che è in condizione e ha voglia di attaccare può essere un buon Giro, altrimenti gli 80km a crono rischiano di pesare troppo in rapporto ai pochi e non trascendentali arrivi in salita
 
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#8
Brutta la cronometro: sì, c'ha due salitelle, però c'è tanta tanta pianura. 60 km son parecchi proprio: non dico che ti va a decidere il Giro, ma quasi...
(per adesso ho visto solo quell'altimetria Asd )
 
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#9
(06-10-2014, 09:48 PM)SarriTheBest Ha scritto: Brutta la cronometro: sì, c'ha due salitelle, però c'è tanta tanta pianura. 60 km son parecchi proprio: non dico che ti va a decidere il Giro, ma quasi...
(per adesso ho visto solo quell'altimetria Asd )

Io avrei preferito la crono completamente piatta e qualche salita in più. La cosa che non capisco sono le cronosquadre sotto i 25k.
 
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#10
Non mi piace per niente il percorso, capisco che sia stato fatto per attirare i Big in vista di una possibile accoppiata Giro-Tour (non trovo un'altra ragione a questo "disegno" altrimenti), però, insomma, la crono di 60 km mi pare eccessiva (concordo anche io sul fatto che, probabilmente, decide mezza classifica generale)...inoltre le salite non sono così terribili, oltre al fatto che ci sono pochi arrivi in salita...Spero vivamente che Contador-Nibali partecipino, perchè altrimenti rischia di essere un bel flop..
 
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#11
Tutto dipenderà da chi sarà al via.
 
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#12
Più che altro tutto dipenderà da come verrà interpretato il percorso. Tappe in cui poter provare a fare la differenza ce ne sono già dalla prima settimana, ci sono diverse tappe mosse e sono contento del ritorno del Mortirolo. La cronometro può fare distacchi notevoli, ma spazio per poter almeno tentare di mettere in difficoltà gli avversari c'è. Il problema è se ci sarà qualcuno che vorrà provare a sfruttare questo spazio.
 
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#13
Giro d'Italia 2015, Alberto Contador e Ivan Basso sono d'accordo: «Aprica la tappa più impegnativa»
Sul palco del Palazzo del Ghiaccio a Milano, dopo aver assistito alla presentazione del Giro d'Italia 2015, Alberto Contador, recente vincitore dell'ultima edizione della Vuelta a España, ha risposto alle domande di Pier Bergonzi, aiutato anche dal neo compagno di squadra Ivan Basso. «Quando ho deciso di partecipare al Giro d'Italia, l'ho fatto senza conoscere il percorso. Ora che lo conosco posso dire che mi piace molto. È una corsa che sicuramente si adatta molto alle mie caratteristiche di corridore aggressivo». Informato dal compagno di squadra delle parole del Direttore del Giro, Mauro Vegni, che lo ha invitato a correre Giro e Tour e poi fare un pensierino anche alla Vuelta, Alberto, sorridendo, ha dichiarato di non essere particolarmente '’accordo. Giro e Tour nello stesso anno sono già una bella sfida. Riguardo ai possibili rivali nella corsa alla vittoria (anche se ancora non si sa chi sarà al via e chi no), il pistolero madrileno ha risposto: «Il Giro ha un fattore differente, rispetto al Tour e alla Vuelta, che è il tempo. Potrebbe esserci freddo e anche neve. Guardando anche la cronometro individuale di 60 km si potrebbe pensare che possa essere un Giro adatto a un corridore come Chris Froome. Ma bisogna tenere presente che correre a maggio non è come correre a luglio, quindi niente può essere detto». Anche Basso è d'accordo con il suo nuovo capitano: «Il Giro è sempre una bellissima corsa. Per un italiano, che tra l'altro lo ha vinto due volte lo è ancora di più. Ma io sono troppo di parte. È sicuramente molto difficile dire chi possa essere il favorito in un percorso così». Già d'accordo i due compagni di squadra sulla tappa che li ha maggiormente colpiti durante la presentazione: «Senza dubbio quella con arrivo all'Aprica» hanno risposto entrambi. Il capitano della Tinkoff vuole tornare al Giro d'Italia senza pensare alle vicissitudini passate: «Voglio affrontare questo Giro nella maniera migliore possibile, senza pensare a quanto è successo in passato (il chiaro riferimento è alla vicenda che lo ha portato alla squalifica per doping e alla revoca della vittoria del Giro 2011)».

Fabio Aru sul Giro 2015: «Il percorso è bellissimo. Sarebbe importante correre il Giro con Nibali»
È molto emozionato Fabio Aru sul palco della presentazione del Giro 2015. Ci è salito con tutti gli onori della cronaca, visto il risultato ottenuto nella passata edizione, un terzo posto alla prima partecipazione non è da tutti. Ma lui non ci ha ancora fatto il callo alle telecamere: «Sono molto emozionato per essere qui su questo palco. Il percorso del Giro 2015 è bellissimo, mi sembra molto duro, con una cronometro molto lunga, quindi adatto a dei corridori completi. D'altronde, il ciclismo, negli ultimi anni, è diventato uno sport per corridori completi, quindi è giusto che gli organizzatori abbiano pensato ad un percorso così». La sua stagione 2014 si è conclusa ieri, con la partecipazione al Lombardia (che lo ha visto arrivare al traguardo in nona posizione, ben piazzato tra i migliori) ma il giovane ciclista sardo è ben proiettato verso il futuro: «Ieri ho chiuso la stagione 2014, ora sono proiettato verso il 2015. Voglio lavorare sodo per fare bene, non solo al Giro d'Italia. In squadra con me c'è anche Vincenzo Nibali. Sarebbe bello correre il Giro insieme a lui, sarebbe un bel messaggio, importante, per tutto il movimento ciclistico italiano. Ma bisognerà vedere quali saranno i programmi che imposteremo a novembre insieme alla squadra».

Il neoiridato Michal Kwiatkowski alla presentazione del Giro: «Mi piace ma non so ancora se ci sarò»
C'è anche il neo campione del mondo Michal Kwiatkowski, alla presentazione del Giro 2015. Non è ancora certo della sua partecipazione alla prossima edizione della corsa rosa, ma è comunque entusiasta del percorso: «Il percorso mi piace molto. Non so ancora se parteciperò a questo Giro e cosa potrò fare, tutto dipenderà dalla preparazione. Non so se riuscirò a diventare un corridore da corse a tappe. Certo a me piacerebbe ma per ora ho dimostrato di andare meglio nelle gare in linea». La sua tappa preferita: «A me piacerebbe vincere subito la cronosquadre del primo giorno, per poter indossare immediatamente la maglia rosa».

Giro d'Italia 2015, le dichiarazioni di Nacer Bouhanni e Julián Arredondo dopo la presentazione
Il vincitore della maglia rossa al Giro 2014, Nacer Bouhanni, anche lui sul palco di Milano, si è detto soddisfatto delle tappe adatte alle sue caratteristiche di velocista nel prossimo Giro d’Italia. «Quest'anno sarò al Giro con una nuova squadra, la Cofidis, con cui spero di fare bene. Le occasioni per i velocisti in questa edizione saranno sette, di più rispetto alla scorsa edizione, e io spero di poter essere protagonista sin dalla prima tappa con arrivo allo sprint».
Anche Julián Arredondo, vincitore della maglia azzurra (miglior scalatore) allo scorso Giro, è contento del percorso: «Il Giro è sicuramente la corsa che più mi piace. Non so ancora se ci sarò, questa è una cosa che dovrò valutare con la squadra. Io spero di poterci essere perché qui ho vissuto delle emozioni fortissime e mi piacerebbe difendere la maglia azzurra conquistata quest'anno. La tappa che mi intriga di più è assolutamente quella dell'Abetone».

cicloweb.it
 
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#14
(06-10-2014, 09:55 PM)luciox98 Ha scritto:
(06-10-2014, 09:48 PM)SarriTheBest Ha scritto: Brutta la cronometro: sì, c'ha due salitelle, però c'è tanta tanta pianura. 60 km son parecchi proprio: non dico che ti va a decidere il Giro, ma quasi...
(per adesso ho visto solo quell'altimetria Asd )

Io avrei preferito la crono completamente piatta e qualche salita in più. La cosa che non capisco sono le cronosquadre sotto i 25k.

60km piatti no, via: sennò davvero si diventa il Tour di 10 anni fa. :-/ Qualche salita in più boh, non ho visto le altimetrie: però se l'obiettivo è fare un Giro un po' più soft per vedere di intercettare il Contador di turno, o magari anche il Nibali, che cerca la doppietta, non puoi di certo esagerare con la durezza del percorso.
(il problema è che qui si rischia - da quanto leggo - la fine del Giro del Centenario, dove per avere Armstrong al via fu disegnato uno dei Giri d'Italia più noiosi della storia Zzz )

Cronosquadre vabbè, è solo un motivo di spettacolo. :-/ Per lo stesso motivo io avevo proposto anche la cronodiscesa... Asd
 
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#15
Date le dichiarazioni di Bouhanni, la Cofidis diventerà la 18esima squadra WT?
 
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#16
Al Sud non si vedrà la maglia rosa, il Giro taglia il meridione con isole comprese
Calabria, Martedì 07 Ottobre 2014 - 15:04
Ilaria Stanà

Da Sanremo a Milano lungo 3.481,8 km in 21 tappe dal 9 al 31 maggio 2015. È questa, in estrema sintesi, la 98esima edizione del Giro d'Italia organizzato da Rcs Sport/La Gazzetta dello Sport: 1 cronosquadre, 1 cronometro individuale, 5 tappe di alta montagna, 7 tappe pianeggianti e 7 di media montagna. Ma in questo preciso programma è sfuggito un dettaglio: in Italia c'è anche il Sud. Evidentamente un fatto simile è da ritenersi di poco conto visto che il punto più meridionale che sarà toccato dalla corsa per la maglia rosa sarà in Campania, a San Giorgio del Sannio.
Dall'amarezza nell'apprendere l'iter, all'ironia sul web ovviamente il passo è breve e così gli amanti dei social hanno già iniziato a parlare di "primo giro di Padania" e di "giro di Mezz’Italia". Non a caso la distribuzione delle tappe cela malamente una pianificazione che sa di "razzismo": la minuscola Liguria infatti ospiterà ben 4 tappe, l’Emilia Romagna 3, come il Veneto e il Piemonte, il Trentino Alto Adige 2. E le isole, Calabria, Puglia, Basilicata e Abruzzo? Encefalogramma piatto. E non finisce qui: fonti interne a RCS Sport ritengono che lo "sconfinamento" in Campania sia stato aggiunto a pochi giorni dalla presentazione del giro per abbassare un po’ il baricentro della corsa...e magari "salvarsi" la faccia.
- See more at: http://catanzaro.weboggi.it/Attualit%C3%...ZAfyt.dpuf
 
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#17
Vabbè, in Puglia ultimamente il Giro mi pare ci sia stato abbastanza. Nel 2013 Calabria e Basilicata ebbero il loro spazio. Considerando che non sono posti di grandissima tradizione ciclistica, c'è da esser già contenti che sian stati messi sul tavolo i soldi per organizzare il tutto...

(07-10-2014, 10:53 AM)Hiko Ha scritto: Date le dichiarazioni di Bouhanni, la Cofidis diventerà la 18esima squadra WT?

O forse gli han già anticipato certezze riguardo wild card Mmm
 
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#18
Giro d'Italia 2015: Anche nella presentazione Tour batte Giro
Le gaffe, lo streaming ballerino: come sta davvero RCS?
Alle volte ci chiediamo perché si debba considerare il Tour de France superiore al Giro d'Italia. La risposta è in presentazioni come quella a cui abbiamo assistito oggi: se su percorso e protagonisti si può stare a disquisire, i paragoni tra le due macchine organizzative sono impietosi. Lo stato di salute di RCS è da parecchio tempo instabile ed i sintomi di problemi interni non da poco sono visibili a tutti. Questo dà l'idea d'inficiare sulla qualità del prodotto Giro, o almeno di come lo si confeziona.

La presentazione è avvenuta al Palaghiaccio di Milano. Il contesto è ovviamente elegante e i corridori, per lo più invitati sfruttando la vicinanza col Lombardia, ce la mettono tutta per presentarsi diversi dal solito. La stella è Alberto Contador, che in giacca e cravatta diventa il sosia del parlamentare M5S Luigi Di Maio, accompagnato dal suo datore di lavoro Oleg Tinkoff, che per il tono delle boutades e per le continue sfide lanciate a destra e sinistra calza invece a pennello nel ruolo del Beppe Grillo della situazione (anche se Riis non ha proprio una capigliatura da Casaleggio). Il premio Come ti vesti? è stravinto con applausi scroscianti da Rigoberto Urán, convinto di essere un coniglietto di Playboy (a quanto pare il papillon rosa fa parte del corredo da testimonial per la lotta contro il cancro al seno), una prestazione hors catégorie che non si vedeva dai tempi di Riccardo Riccò. E niente male si presenta Domenico Pozzovivo, vestito da meteorologo inviato in una località nella quale sta per abbattersi un uragano (però con cravatta). Terzo posto per Nacer Bouhanni, il quale da vero bad boy ripudia l'abito da cerimonia e si presenta con una giacca a jeans degna di un qualunque dipendente di una segheria. Nell'ordinario gli abiti di vari Aru e Kwiatkowski mentre i Reverberi boys sfoggiano un look impeccabile, nonostante non siano al centro dell'attenzione, capeggiati da un Manuel Bongiorno che sfoggia le sue origini meridionali mantenendo una posa elegante degna del testimone di nozze di Pirazzi.

A condurre la presentazione c'era il direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. Un personaggio più simile ad un manager che ad un giornalista, visto il numero di testate che ha girato come direttore. La sensazione che dà, da sempre, quelle volte che la sua strada incrocia quella del Giro, è sgradevole: è proprio quella del dirigente che deve trattare il prodotto e presentarlo agli stakeholders, ma «veloce che alle 18 ho appuntamento coi giapponesi al Pirellone». Ricordiamo che Andrea Monti è l'uomo sotto il quale Gazzetta sta aprendo le porte al mondo delle scommesse, cosa che ha fatto imbufalire i giornalisti (e dire che dopo le trasformazioni avvenute durante le dirigenze Calabrese e Verdelli era difficile fare peggio). Questa volta la presenza di Monti è stata però più intensa e possiamo capire che vista l'assenza di una diretta televisiva si possa anche evitare di affidare una presentazione a qualche presentatore navigato (il nostro vanta una breve esperienza da conduttore su LA7), ma Monti dimostra di non essere propriamente un mattatore quando Chiara Francini, madrina del Giro (anche l'anno prossimo? Non si sa...) afferma che «ci sono tanti direttori bravi in giro, e poi c'è Andrea Monti». Senza che lo stesso capisca di esser stato oggetto di un dileggio (volontario? Boh! Quando si tratta di eventi legati al ciclismo il fantasma di Beckett aleggia sempre).

È solo la prima di una serie di gaffes che anima la presentazione. Partendo da un Cadel Evans che dovrebbe essere l'invitato speciale: bollato da un "informatissimo" Monti come già ritirato (non è proprio così), Cadel ci tiene davvero a togliersi dalle scarpe i sassolini della tappa di Val Martello, facendo non proprio bella pubblicità al Giro (fosse successo sul palco del Tour, Prudhomme sarebbe salito in direttissima per mangiargli la faccia), passando poi per il video di presentazione delle tappe, dove Madonna di Campiglio viene presentata come una salita «tanto cara al Pirata» (sic), un'apoteosi dello sgradevole degna di un film di Leslie Nielsen. E non è finita qui, perché quando sale in cattedra Pier Bergonzi, anziché approfittare di un qualche traduttore (che con tanti giovani senza occupazione, magari sarebbe anche una buona azione), sfoggia il suo multilinguismo un po' schizofrenico, parlando col presidente dell'UCI di una non meglio precisata maledizione («Mr. President, what do you think about this curse?») e intervistando discretamente Nacer Bouhanni in francese, peccato però che non sappiamo cosa si siano detti, visto che al Nostro è mancata la premura di tradurre.

A tutto ciò aggiungiamo una diretta streaming a livelli amatoriali, saltata almeno quattro volte durante la presentazione, che avrà stizzito non poco lo sparuto pubblico da casa. Ben lontani i tempi in cui le cose venivano fatte molto meglio con la collaborazione della RAI. In generale, come troppo spesso capita quando si associano Italia e ciclismo, traspare dilettantismo e sciatteria ovunque: nel preparare gli interventi, le considerazioni, le domande ai protagonisti. Cosa costava informarsi sulle lingue parlate dagli atleti intervistati? Cosa costava far rileggere la presentazione a qualcuno competente, prima di registrare quell'abominio su Madonna di Campiglio? Sciatteria che la dice lunga su quanto il Giro d'Italia viaggi sul filo di un prodotto che non è amato da chi lo organizza per ciò che è, ma solo per quel che rappresenta a livello economico. Con l'eccezione di Allocchio e Vegni, che si sforzano di disegnare ogni anno un percorso sempre migliore rispetto all'edizione precedente.

Nicola Stufano per cicloweb.it
 
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#19
(06-10-2014, 04:17 PM)lordkelvin Ha scritto: Prime impressioni:
-Percorso con molte tappe intermedie, dove secondo me si può fare la differenza.
-Le tappe in salita ci sono, e sono anche abbastanza impegnative a mio parere: Campitello Matese sembra un bell'arrivo, nella tappa dell'Aprica basta il Mortirolo, Cervinia è lunghissima e potrebbe pesare molto e il Finestre prima del Sestrierre farà male.
-La crono mi lascia un po' perplesso, un kilometraggio del genere potrebbe pesare molto nell'economia della classifica generale.

Campitello Matese è dove vinse Berzin nel 94(recuperate la tappa per farvi un'idea, la si trova sul tubo anche se non è granché), è una salita non salita, stile Montevergine. Idem poi per l'Abetone riproposto per la prima volta dopo 15 anni, nel 2000 fu praticamente una passerella per Casagrande dopo che aveva staccato tutti nella salita precedente(quella tappa va assolutamente recuperata perché è un capolavoro). Madonna di Campiglio anche non è nulla di trascendentale, però almeno la tappa ad occhio e croce sembra più dura rispetto alle due precedenti con arrivo in quota. La tappa del Mortirolo invece è splendida e piazzata anche al momento giusto. La tappa di Cervinia mi piace tutto sommato anche se la salita finale non mi entusiasma troppo, mentre la scelta di mettere l'accoppiata finestre - Sestriere all'ultima frazione è un azzardo, perché se si arriva là già a giochi fatti la si svaluta un botto come successo quest'anno con lo Zoncolan.

La crono a me piace parecchio, costringerà gli scalatori come Aru a doversi muovere sia prima che dopo, poi passano anche davanti a casa mia ed attraverseranno scenari veramente suggestivi.

(06-10-2014, 10:10 PM)Danilo Ha scritto: Tutto dipenderà da chi sarà al via.

(07-10-2014, 12:19 AM)Paruzzo Ha scritto: Più che altro tutto dipenderà da come verrà interpretato il percorso.

Right answer Paruzzo.

In generale è un percorso che mi piace molto, volto a puntare all'imprevedibilità, con molte tappe piene di insidie che possono rivelarsi frizzanti e senza un attimo di tregua, poi ovviamente ce ne sono altre che ti sanno di fuga o volata lontano un miglio, ma sono pochine in fin dei conti. E' un disegno moderno, molto più interessante di quello dell'anno passato, che in caso di successo può settare dei nuovi standard infatti è palese che si punti più alle tappe intermedie che non agli arrivi in salita veri e propri rispetto a quanto fatto negli anni passati invece.
 
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