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Giro d'Italia 2016 | 14^ tappa: Alpago (Farra) - Corvara
#1
Montagna 
La presentazione della 14^ tappa del Giro d'Italia 2016: percorso con altimetria e planimetria, i dettagli degli ultimi chilometri; risultati con ordine d'arrivo e classifiche; video televisivo e fotografie; commenti, pronostici e scommesse.


sabato 21 maggio 2016
Alpago (Farra) > Corvara
14^ tappa - 210 km



Percorso
Presentazione

Sarà una vera e propria maratona e non soltanto per la lunghezza della tappa e per il succedersi di storici passi che s’incontreranno strada facendo. Quest’anno la “Maratona dles Dolomites” raggiungerà il traguardo della 30a edizione e il Giro celebrerà la più celebre e frequentata manifestazione granfondistica d’Italia proponendo ai “girini” l’esatto percorso della manifestazione creata nel 1987 dall’albergatore badiota Michil Costa, che lì vedrà salire prima sul Pordoi e poi Sella, quindi sul Gardena e sul Campolongo per poi terminare in bellezza con il meno blasonato ma più ostio Giau, affiancato dal Valparola e dall’ascesa che non ti aspetti a queste latitudini, un muro di spessore fiammingo annidato nel cuore della Val Badia. Verosimilmente, la corsa dei big si accenderà sugli ultimi due colli, vale a dire negli ultimi 50 Km di gara, poiché troppo distanti dalle fasi finali sono i precedenti e più classici valichi, che rimarranno comunque nelle gambe, anche alla luce di un tracciato che, aggiungendo la tranquilla fase d’avvicinamento alle montagne e al percorso della “Maratona”, complessivamente misurerà 210 Km e impegnerà i corridori per almeno sei ore di gara. Influenzerà non poco anche la situazione in classifica che si avrà all’uscita dalla frazione di Cividale, che potrebbe aver apportato un rilevante sconquasso, con diversi corridori motivati a far saltare il banco e tentare una zampata per rientrare nei “piani alti”. Da notare, infine, che inizierà oggi la terza ed ultima settimana di gara, spesso “fatale” per diversi pretendenti al successo finale.
In questa campale giornata, vero e unico tappone dell’edizione 2016, il Giro leverà le tende in quel di Farra, presso le rive del Lago di Santa Croce, bacino naturale ampliato artificialmente negli anni ’30 e situato ai piedi della regione storico-geografica dell’Alpago, nella quale si trova la vasta foresta del Cansiglio. I primi 15 Km si snoderanno in perfetta pianura verso Belluno, cittadina cara al Giro che la scelse come sede di partenza di uno dei più celebri tapponi dolomitici, proposto nel 1962 e poi replicato nel 1963 dopo che, l’anno precedente, una pesante nevicata impedì di arrivare fino al traguardo di Moena costringendo l’organizzazione a far concludere la tappa in vetta al Passo Rolle. Chi ha diverse primavere in più sulle spalle, invece, legherà questo centro al ricordo del celebre scrittore Dino Buzzati, nato il 16 ottobre del 1906 nella villa di famiglia a San Pellegrino di Belluno e che fu anche giornalista di ciclismo per il Corriere della Sera, inviato a seguire il Giro del 1949, disputato quando ancora non esisteva la televisione e ci si poteva informare sulle gesta dei campioni soltanto dalle pagine dei quotidiani oppure alla radio. I successivi 50 Km vedranno un progressivo ambientarsi del gruppo nelle montagne, che pian piano si stringeranno attorno ad un percorso che prenderà quota gradatamente, senza incontrare tratti in salita. Tutta questa fase di gara si snoderà nella valle del torrente Cordevole che il gruppo incontrerà all’uscita dal centro di Mas, non distanti dalla Certosa di Vedana, fondata nel 1457 sul luogo di un antico ospizio per i viandanti e che fino al 2014 è stata residenza di una piccola comunità religiosa, mentre nel periodo in cui fu vescovo di Vittorio Veneto (dal 1958 al 1969) vi risiedette per un mese intero il futuro papa Giovanni Paolo I. Usciti dalla forra del Canale di Agordo la corsa giungerà quindi nell’omonimo centro, il principale della valle, dove presso i rustici di Villa Crotta-De Manzoni è possibile visitare un museo dedicato agli occhiali, voluto dall’imprenditore Leonardo Del Vecchio, fondatore della principale azienda mondiale del settore, Luxottica, che ha uno dei suoi quattro stabilimenti proprio ad Agordo.
Una piccola balza altimetrica anticiperà il passaggio sulle rive del lago d’Alleghe, specchio lacustre che non avremmo incontrato se ci fossimo trovati da queste parti prima dell’11 gennaio del 1771, giorno della caduta di una grossa frana dal Monte Piz che causò una cinquantina di vittime e lo sbarramento del corso del Cordevole con la conseguente formazione di un invaso. Siamo alle porte della prima vera salita in programma, anche se mancheranno ancora quasi 25 Km prima dell’ingresso sul tracciato della “Maratona” e dell’inizio del valzer dei valichi: si dovranno ora affrontare i pedalabili 5,8 Km al 5,2% dell’ascesa che i cicloturisti hanno battezzato con il toponimo di “Digonera” e lungo la quale si sfiora il Sacrario Militare di Pian di Salesei, costruito sulle pendici del Col di Lana, montagna dolomitica simbolo dei combattimenti qui avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale, durante la quale la sua cima fu fatta espoldere con una potente mina di 5 tonnellate dai genieri italiani per consentire ai nostri militari di conquistarla. In cima alla “Digonera” il gruppo imboccherà il tracciato della “Grande Strada delle Dolomiti”, uno dei più celebri itinerari turistici della catena alpina, la cui costruzione fu iniziata per scopi bellici sotto l’Impero austro-ungarico nel 1909, lo stesso anno nel quale si svolse la prima edizione del Giro d’Italia, che scoprirà i “Monti Pallidi” nel 1937, fortemente voluti dall’allora direttore Armando Cougnet per solennizzare la 25a edizione della corsa rosa. Raggiunta la vicina Arabba, il gruppo incontrerà il percorso della “Maratona” cominciando con il famoso Sellaronda, il circuito del gruppo montuoso del Sella che non è noto solamente agli appassionati di ciclismo ma anche agli sciatori perché, grazie ai collegamenti tra i comprensori della zona, è possibile percorrerlo rimanendo costantemente sulle piste. L’anello, lungo poco più di 50 Km, è incardinato attorno a quattro valichi e, procedendo in senso orario, i “girini” ne affronteranno per primo il Pordoi (2239 metri, 11,6 Km al 6,4%), il più celebre e più amato dalla corsa rosa poiché è a tutt’oggi l’ascesa dolomitica più presente sul tracciato del Giro, scalata per la prima volta nel 1940 e finora proposta 38 volte, precedendo nella speciale classifica di 15 lunghezze il Passo Rolle e di 20 il Falzarego. Inoltre, per molti anni è stato considerato il più elevato tra i grandi passi dolomitici, un po’ per colpa (indiretta) delle cartine storiche del Giro vergate in china dal mitico cartografo “Cesarino” Sangalli, che assegnavano la quota di 2213 metri al vicino Passo Sella, che sarà la prossima meta del gruppo. Tutto esatto, a onor del vero, tranne una cosa: dal Sella ci si passa solo nel corso della discesa successiva allo scollinamento che, dopo un’ascesa di 4,6 Km al 7,3%, avviene in realtà all’altezzo di un altro valico, la Sella di Col de Toi (2244 metri, 5 in più del Pordoi), alla quale salì anche una delle più celebri case cinematografiche statunitensi, la Paramount, che vi girò alcune scene del film “The Italian Job”, uscito nel 2003. Si salirà quindi ai 2121 metri del Passo Gardena, una delle più lunghe ascese dolomitiche della quale se ne percorreranno, però, solamente gli ultimi 4,3 Km, costituiti da due facili balze lunghe ciascuna 1500 metri e separate da un tratto pianeggiante. Scesi a Corvara e transitati per la prima volta dalla linea d’arrivo, si andrà quindi a completare il “Sellaronda” scalando il Campolongo (1875 metri, 5,1 Km al 5,8%), il più basso tra i quattro valichi del circuito e l’unico a tenersi sotto alla quota 2000. Rientrati ad Arabba si ripercorrerà, nella direzione di marcia opposta, il tratto di strada solcato dopo la Digonera per portarsi verso le fasi calde di questo tappone, prima delle quali si dovranno superare due brevi ascese collaterali, la più impegnativa delle quali è quella che conduce alla località di villeggiatura di Colle Santa Lucia (2,6 Km al 5,5%), il cui edificio più rilevante è la “Cesa de Jan”, oggi sede dell’Istitut Cultural Ladin. Alle porte del vicino centro di Selva di Cadore – dove è possibile ammirare, esposto nel museo intitolato al suo scopritore Vittorino Cazzetta, lo scheletro dell’”Uomo di Mondeval”, risalente a 7500 anni fa – si attaccherà la salita più “pepata” di giornata, il Passo di Giau, che controbatte con la ricchezza delle sue pendenze alla povertà del suo curriculum, decisamente scarno se paragonato ai “mostri sacri” del Sellaronda. Solo sette volte, infatti, il Giro è salito ai 2236 metri del passo e in questi precedenti quasi sempre s’è affrontato, come quest’anno, il versante sud, 922 metri di dislivello condensati in 9,8 Km di strada, vale a dire una pendenza media del 9,4% e le rasoiate più importanti (14%) proprio all’inizio. Scollinato il valico, uno dei più panoramici dell’area dolomitica, ci si lancerà verso Cortina d’Ampezzo, incrociando lunga la discesa il tracciato della Muraglia di Giau, costruita tra il primo luglio e il 30 settembre del 1753 dagli abitanti di San Vito di Cadore per segnare il confine con l’Ampezzano. Non si raggiungerà, però, la “Perla delle Dolomiti” perché arrivati nella località di Pocol, nei cui pressi si trova uno dei numerosi sacrari militari eretti in queste terre, si volgerà in direzione di un altro storico passo dolomitico, il Falzarego, decisamente meno impegnativo del precedente ma è notorio come le salite pedalabili affrontate immediatamente dopo ascese aspre finiscano, se prima c’è stata corsa vera, per accrescere i distacchi accusati in precedenza (si veda, per esempio, l’abbinamento tra Mortirolo e Aprica). Quest’anno, poi, l’ascesa al Falzarego sarà un pelo più impegnativa del solito perché arrivati nel luogo del tradizionale scollinamento s’imboccherà l’appendice di poco più di 1000 metri verso il vicino Passo di Valparola (2200 metri, 12 Km al 5,6%), altro valico che, al pari del Sella, ha avuto l’onore di finire sotto l’occhio delle cineprese di una storica casa di produzione, la gloriosa 20th Century Fox, in occasione delle riprese dello spassoso “Oggi sposi… niente sesso!”. In questo film, uscito come “The Italian Job” nel 2003, l’auto dei due neosposini protagonisti veniva spedita da una dispettosa vecchina giù per l’innevata scarpata del Valparola, una sorte che fortunatamente non spetterà ai “girini” che dopo l’ultimo dei sei GPM di giornata si lanceranno in una veloce e non particolarmente scoscesa discesa che li riporterà in Alto Adige. Planando attraverso la valle di San Cassiano (un tempo dimora dell’”Ursus Ladinicus”, alcuni resti del quale furono casualmente scoperti in una grotta nel 1987) si giungerà a La Villa, la più nota tra le frazioni che compongono il comune sparso di Badia, verso la quale “precipita” la celebre pista nera della Gran Risa, scoperta dalla Coppa del Mondo di sci alpino nel 1985 e da allora divenuta uno dei templi sacri del “circo bianco”. Proprio di fronte scaturisce dal fondovalle badiota, quasi a farle da controaltare, quella che potremmo definire la “Gran Risa ciclistica”, ovvero la ripidissima strada inserita nelle più recenti edizioni della “Maratona dles Dolomites” e che gli organizzatori della gran fondo hanno battezzato “Mür dl giat”, forse per il balzo felino che il nastro d’asfalto compie nel breve volgere di 360 metri, dando vita a un vero e proprio muro al 13,1% di pendenza media e al 19% di massima, verticale inserita all’interno di un’ascesa subdola perché i suoi 1,3 Km al 6,7% non lasciano di certo intendere quanto di pietra sia il suo cuore. Ripresa la strada di fondovalle si farà poi ritorno a Corvara con un finale in dolcissima ascesa, autentico calvario se le unghiate del “giat” avranno lasciato il segno.

Mauro Facoltosi per ilciclismo.it

Gran Premi della Montagna:
94,5 Passo Pordoi 1^ 9,3 km al 6,9% (max. 9%)
106,4 Passo Sella 2^ 5,5 km al 8% (max. 12%)
117,5 Passo Gardena 3^ 5,8 km al 4,4% (max. 9%)
132,8 Passo Campolongo 2^ 6 km al 5,8% (max. 13%)
168,8 Passo Giau 1^ 9,8 km al 9,4% (max. 14%)
190,5 Passo Valparola 2^ 11,5 km al 5,8% (max. 14%)

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Risultati
ORDINE D'ARRIVO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.

Ordine d'arrivo completo
CLASSIFICA GENERALE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.

Resoconto classifiche completo



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#2
Giro d'Italia 2016, Alpago pronto per la festa rosa
Ospiterà il via della quattordicesima tappa

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Serata di presentazione per la 14a tappa del Giro d’Italia Alpago (Farra) – Corvara in programma sabato 21 maggio. La conferenza stampa si è svolta a Puos d’Alpago (BL) presso l’azienda Ital-Lenti che è il main sponsor del comitato della tappa alpagota del Giro.

Grande partecipazione all’evento, presenato da Giovanni Viel autore del libro “Quella maglia rosa Dolomite”, che ha visto riuniti insieme oltre ai media i componenti del del comitato di tappa, i rappresentanti delle istituzioni del nuovo nato Comune di Alpago, della Provincia di Belluno e della Regione Veneto, gli sponsor e i vertici di RCS Sport con il Direttore del Giro Mauro Vegni.

“Stiamo dando il massimo per collaborare con RCS Sport nell’allestire e realizzare un evento di prim’ordine. Il Giro nella sua storia ha scritto pagine importanti sulle salite dell’Alpago ma questa sarà la prima volta assoluta di una partenza di tappa dall’Alpago e ci teniamo che il nostro territorio faccia bella figura” spiega il Presidente del comitato di tappa Floriano De Pra. Il 21 maggio si partirà dal lago di Santa Croce e Ci sarà da pedalare, sarà il tappone dolomitico del Giro 2016, 210 km con 6 gpm dai nomi altisonanti: Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau e Falzarego/Valparola per oltre 5000 metri di dislivello totale.

La conferenza è servita soprattutto per presentare gli Eventi Rosa che accompagnerano il cammino rosa dell’Alpago da qui al giorno della tappa. “L’obiettivo del calendario di appuntamenti che abbiamo creato con l’aiuto degli amministartori locali, delle associazioni dei volontari, dei commercianti e dei privati è quello di diluire i benefici portati dal Giro nei mesi che precedono la tappa cercando di ottenere il massimo dal potenziale che la Corsa Rosa sa offrire” spiega il coordinatore del comitato di tappa Fulvio Basso.

Attualmente il calendario rosa di Alpago 2016 prevede 12 appuntamenti. 5 le date dedicate al “Mese del libro al Giro d’Italia” il contenitore di iniziative culturali promosse dall'assessorato alla cultura di Farra d'Alpago, e itineranti sul territorio, che per l’occasione si tingeranno di rosa (si comincia il 18 marzo e poi 8 e 15 aprile, 6 e 13 maggio) parlando di bicicletta ma anche di territorio dell’Alpago e della Provincia di Belluno.

Ci sarà la “Giornata Ecologica” del 9 aprile che prevede una bonfica con raccolta organizzata dei rifiuti nella parte bassa dell’Alpago e attorno al bacino del lago, coinvolgendo le associazioni e i cittadini. Inoltre tra il 9 e il 10 aprile in Alpago, nell’ambito delle attività rosa, ci sarà un’esercitazione della Protezione Civile i cui volontari saranno poi coinvolti anche nelle attività di gestione della tappa del Giro.

Il 30 aprile verrà inaugurata la mostra dell’artista Vico Calabrò. 10 opere dell’apprezzato artista veneto, di origini agordine, saranno esposte in altrettante attività commerciali di tutto l’Alpago affiancate dagli elaborati realizzati dalle scuole che aderiscono al progetto Bici Scuola promosso come ogni anno dal Giro.

Poi con l’inizo del Giro si entrerà davvero nel vivo. Dal 6 all’ 8 maggio una delegazione del comitato di tappa sarà presente ad Apeldoorn, e poi in carovana lungo tutto il Giro, per promuovere l’offerta turistica firmata Alpago in un mercato strategicamente importante, per l’economia del lago e di tutta la zona, come quello olandese.

Venerdì 20 maggio ci sarà la “Notte Rosa” i locali e le attività commerciali aperti fino a tardi con musica, feste, concerti live e tante altre iniziative studiate ad hoc per il Giro che faranno da apaeritivo di lusso al grande momento del via della tappa di sabato 21 maggio. Dopo il via della tappa il pomeriggio a Farra d’Alapgo continuerà con il mercatino dei prodotti tipici.

Dopo le emozioni della gara vissute con i campioni, domenica 22 maggo ci sarà spazio per tutti gli appassionati con la grande “Pedalata Rosa”. Partendo da Belluno, attraverso i tratti di pista ciclabile, la non competititva raggiungerà il lago di Santa Croce dove seguirò un pasta party per tutti i partecipanti. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza.

“Non potevo mancare oggi qui in casa a Puos d’Alpago”, dice l’Assessore Regionale Giampaolo Bottacin, che ha portato il saluto del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Il Giro per l’Alpago è un occasione, sarà una delle tappe più importanti il tappone dolomitico. Il Giro con i suoi numeri mediatici diventa una vetrina promozionale di assoluto livello per questo terriotrio che ha un potenziale incredibile per la sua posizione geografica e per il suo patrimonio naturalistico e culturale. Il Giro arriva qui nell’ambito di un percorso fortemente voluto e sostenuto dalla Regione che ha visto negli ultimi 12 anni una presenza costante della Corsa Rosa. A molti questo progetto di portare il Giro in Alpago sembrava impossibile, ora siamo qui a parlarne perché è divantato realtà per merito del lavoro sinergico e di condivisone fatto da sogetti pubblici e soggetti privati”.

“In Veneto, e anche qui in Alpago, abbiamo sempre trovato dei validi interlocutori. Questa tappa regalerà, ai corridori e al pubblico, forti emozioni e grande spettacolo, per la sua altimetria ha certamente tutte le carte in regola per affermarsi come la tappa regina del Giro 2016. Sono sicuro che sarà una grande tappa e che l’Alpago saprà sfruttare al meglio le opportunità che il Giro presenta. La carovana rosa porta sul territorio un indotto straordianrio, con un impatto economico e turistico ma anche ambientale, sociale, culturale, politico di altissimo spessore. A livello mediatico il Giro diventa una vetrina aperta sul mondo. Lo testimoniano i dati, con un audience tv complessiva globale di quasi 800 milioni, oltre 4000 trasmissioni tv dedicate e solo in Italia quasi 500 ore di programaazione televisiva, senza dimeitcare i 12 milioni di spettatorii live sulle strade” dice il Direttore el Giro Mauro Vegni.

“Il comitato di tappa sta facendo qualcosa di straordinario, Ital-Lenti crede da sempre molto nello sport, che per noi è passione e impegno, e siamo felici di sostenere ed essere parte di questo grande progetto rosa. Adesso ci godiamo questa partenza di tappa ma il sogno è quello di poter ospitare un giorno, speriamo presto, una cronoscalata con partenza dal lago e arrivo in Cansiglio che sono due delle perle dell’Alpago” conclude l’Amministratore Delegato di Ital-Lenti Paolo Polzotto che ha ospitato la conferenza.

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comunicato stampa
 
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#3
Approfittando della sua presenza in Italia tra Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, Alejandro Valverde, accompagnato da Andrey Amador e da Chente García Acosta (direttore sportivo) e Sebastián Unzué (ufficio stampa), ha fatto un salto sulle Dolomiti per scoprire i segreti della tappa regina del Giro d'Italia: la Alpago-Corvara.

Valverde ed Amador hanno percorso un centinaio di chilometri della quattordicesima tappa. Sabato 21 maggio i corridori saranno chiamati ad affrontare Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau e Valparola, per un totale di 5.300 metri di dislivello.

Di seguito alcune foto della ricognizione di Valverde ed Amador tratte da Biciciclismo.com:

[Immagine: valverde-reconoce-la-etapa-reina-del-gir...s-001P.jpg] [Immagine: valverde-reconoce-la-etapa-reina-del-gir...s-002P.jpg] [Immagine: valverde-reconoce-la-etapa-reina-del-gir...s-003P.jpg]

[Immagine: valverde-reconoce-la-etapa-reina-del-gir...s-004P.jpg] [Immagine: valverde-reconoce-la-etapa-reina-del-gir...s-005P.jpg]
 
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#4
Ecco Amador e Valverde in ricognizione:



 
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#5
Giro d'Italia: Alpago, iniziato il conto alla rovescia
Tutto pronto per quello che sarà il tappone dolomitico

Si avvicina l’appuntamento con il Giro d’Italia. Manca un mese al gran giorno dell’evento che tingerà di rosa tutto l’Alpago. Sabato 21 maggio ci sarà la partenza della 14 tappa del Giro d’Italia, la Alpago (Farra) – Corvara. Sarà il tappone dolomitico del Giro 2016. 210 km dal Veneto all’Alto Adige con i corridori che affronteranno 6 gran premi della montagna di altissimo livello, nomi altisonanti che hanno scritto la storia del ciclismo: Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau (il gigante di 10,1 km per una pendenza media del 9,1% e massima del 14% che può essere giudice della tappa e del Giro) e infine Falzarego/Valparola.

Giro d’Italia 2016 che ricordiamo scatterà venerdì 6 maggio con una cronometro individuale da Apeldoorn in Olanda, quindi per la dodicesima volta nella sua storia dall’estero, per concludersi a Torino dopo un totale di 3803 km e tre settimane di corsa.

“I giorni, come i ciclisti, corrono veloci. Ormai manca davvero poco all’appuntamento rosa. Il nostro comitato di tappa si sta dando da fare ogni giorno per presentarci pronti al gran giorno. Comunque tutto sta andando per il meglio, i rapporti con le istituzioni e RCS Sport, che è la direzione del Giro, sono pressoché quotidiani, per definire tutto sulla logistica della partenza e il percorso. I nostri volontari sono straordinari, per quello che stanno facendo e che faranno. Il territorio e la popolazione sembrano avere accolto con entusiasmo questo evento che ripeto per l’Alpago è un’opportunità in termini di visibilità, crescita e sviluppo” sottolinea il presidente del Comitato Tappa Alpago Giro d’Italia Floriano De Pra.

“Il Giro non è solo la tappa, stiamo portando avanti numerose attività collegate all’evento rosa: gli appuntamenti del “Mese del Libro al Giro d’Italia” che fino ad ora hanno riscontrato tanto successo, la giornata ecologica con le attività di pulizia e bonifica attorno al lago, la proposta del balcone fiorito e molto altro anora sono solo un esempio. Tra pochi giorni, sabato 30 aprile, sarà inaugurata la mostra “Vico Calabrò, le scuole e il Giro”, inoltre una nostra delegazione sarà presente in Olanda, che è un taget turistico importante per il lago, per fare promozione al via della corsa rosa. E poi ancora ci sarà la grande festa della Notte Rosa prima della tappa, la Pedalata Rosa aperta a tutti da Belluno al Lago di Santa Croce il giorno seguente alla tappa. Insomma le occasioni per vivere a pieno l’evento del Giro d’Italia qui sul territorio sono varie e molteplici” dice il coordinatore del Comitato Tappa Fulvio Basso.

comunicato stampa
 
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#6
La tappa che aspetto da mesi.

L'Astana vista oggi può fare il disastro.

Curioso di vedere come va Chaves nel tappone, il fondo alla Vuelta dell'anno passato era stato il suo punto debole, ma credo e spero che sia migliorato.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#7
Diretta integrale?
 
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#8
Tappa disegnata bene, potrebbe venir fuori una gran cosa, ma non vorrei che si corresse al risparmio in vista di domenica.

In poche parole, non escludo di vedere una corsa simile a quella odierna .
 
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#9
Si possono fare molti piú danni in questa tappa che in quella di domenica
 
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#10
Non credo che la tappa di domani sia molto più dura di quella di oggi. Si, i 40 km in più e i 6 GPM ma il Valparola è l'ultima salita ed è parecchio pedalabile. Penso che i big arriveranno in gruppetto (magari non tutti quelli di oggi ma quasi) o al limite si frazioneranno solo sull'ultimo terribile strappo.
 
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#11
Dipende da come verranno affrontate le salite precedenti...
 
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#12
Domani voglio assolutamente la presenza di MICHIL COSTA.
 
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#13
Se fanno corsa dura già dalle prime rampe allora è la tappa giusta per vedere i distacchi.
Se aspettano il Giau credo possano arrivare in diversi tipo oggi, e magari Amador mantiene pure la Rosa.
 
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#14
CLASSICA TAPPA DA TUTTO O NIENTE...se la fanno con il piglio giusto può fare sfracelli,altrimenti arriveranno tutti insieme( gruppetto dei migliori)
Ad ogni modo mi aspetto che domani la maglia la prenda o Nibali in caso di tappa dura,o Valverde con abbuono allo sprint tra i migliori;Amador e Jungles penso che comunque si staccheranno sullo Giau.
 
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#15
che bello sarebbe se la corsa esplodesse sul Pordoi ma per succedere al 100% ci vorrebbe una crisi di Nibali/Valverde con l'altro che attacca a spron battuto
 
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#16
È assurdo che in una grande corsa a tappe nelle prime due settimane non ci sia neanche un arrivo in salita degno di tal nome.

Per me è un percorso ai limiti del ridicolo.
 
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#17
Strabah.
 
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#18
É un percorso per Firsanov
 
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[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
#19
Peraltro nemmeno l'anno scorso a questo punto c'erano stati "arrivi in salita degni di tal nome", ma vabbé.
 
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#20
Tappa davvero affascinante.

Difficile fare i pronostici per un semplice motivo: non sappiamo la gamba dei big. Non c'è praticamente stato un confronto. Si possono fare delle ipotesi, si può trovare il corridore più o meno adatto: ma si cammina comunque sulle uova.

Per questo pensavo che, già a Cividale, i big qualcosa avrebbero combinato: un po' perché c'è gente abbastanza importante già con un bel ritardo; un po' per vedere come stavano gli avversari. Ci sono corridori di "secondo piano" come Kruijs e Chaves che davvero non sai come interpretarli: metterli alla prova avrebbe permesso anche agli stessi Valv e Nibali di avere un'idea un po' più chiara delle loro reali possibilità.

Personalmente, mi aspetto un buon Nibali con tutte queste salite lunghe. Dice che non è ancora brillantissimo, non è ancora al 100%... boh! A me, nella tappa di ieri, è piaciuto più il suo scattino rispetto a quello di Valv, anche se è dura giudicare un allungo di pochi metri.

Temo da morire un Valv passivissimo con la scusa di aver la maglia rosa in squadra. Paura

Per la fuga mi sarei preso volentieri Nieve ed Ulissi (per lui mi spaventava più questa tappa di quella di ieri Boh ): ma due giorni di fila in fuga è dura. Il gettonato Firsanov ci dovrebbe essere; immagino anche Pirazzi. Un Wellens, un Niemiec. Uno Zoidl. Zilioli si farà vedere, prima o poi. Degli attardati, Anton potrebbe essere una buona carta.
 
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