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Giro d'Italia 2017 | La presentazione del percorso
#21
Durissimo.

Una corsa troppo dura rischia sempre di venire su una schifezza e in questo caso se ci sarà un corridore nettamente superiore agli altri il Giro a Ortisei potrebbe già essere finito.

Però mi fomenta a bestia, pochissime tappe banali.

Bormio e Ortisei bellissime sulla carta.
 
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#22
Duro ma non c'é il classico trittico "mortale" e questo giustifica la durezza di alcune tappe. Personalmente ho un hype assurdo.
 
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#23
da una prima occhiata mi piace, già salite da subito, prima crono mossa, la tappa di firenze bella per fughe e magari per una l'Aquila 2, un bel tappone duro ad Ortisei e bella pure quella di Bormio mentre gli altri sulle Alpi sono con arrivo con unica salita, non mi piace motlo quella di canazei dove sarà per corridori in fuga e il gruppo magari si prende una bella meza giornata di relax, con un inizio Aprica e tonale è un peccato poi che i restanti 140 km sono in quel modo e senza possibilità di arrivare su una salita o metterna una a 15-20 km dall'arrivo, per i velocisti mi pare di aver visto 6 tappe, però già dalla tappa 13 praticamente se ne possono andare a casa
 
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#24
Un Giro disegnato con molta astuzia. Può far davvero ingolosire la doppietta Giro-Tour.

La cronometro finale non mi piace, ma al posto di Vegni avrei fatto la stessa cosa: già - purtroppo - si era toccato il punto più basso con Keisse e Durbridge in fuga nel 2015; quest'anno si è provato un altro tentativo, e siamo riusciti a far vincere Arndt. Basta. Eravamo arrivati ad un livello davvero troppo triste per celebrale la conclusione del Giro.
 
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#25
Secondo me invece se visto il Tour qualcuno poteva pensare alla doppietta (per esempio con un giro simil 2009), ora sicuramente si sara' ricreduto. Troppo duro il Giro.

Sicuramente non ci saranno quintana froome e contador.
Non saprei dire per quanto riguarda chaves, kruijswijk magari torna, majka mi pare sia andato con nibali giusto? Alla fineci dovremmo acxontentare di avere Aru vs Nibali (che non e' poco). Da vedere poi krui, chaves, landa ma anche valverde che cosa faranno
 
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#26
Per me uno tra Froome e Contador ci sarà.
 
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#27
Il Giro sarà anche duro, ma con un po' d'ingegno e una squadra solida lo puoi far somigliare ad una corsa di una settimana. Un Froome potrebbe anche chiuderlo tra salite "touristiche" come Etna e Blockaus, per poi controllare - sfruttando anche i 70 km di crono - fino a Milano. Non mi sembra così impossibile, alla luce poi delle prestazioni di Froome in questa stagione...
 
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#28
Giro 100: Nibali, Aru e un Giro duro
«Sarà necessario farsi trovare pronti sin dall'inizio»

Presentazione del Giro d'Italia, ecco le voci dei protagonisti.


Urbano Cairo, Amministratore Delegato di RCS MediaGroup, ha dichiarato: "Oggi siamo davvero orgogliosi di presentare l’edizione numero 100 del Giro d’Italia: un’edizione speciale che, grazie al lavoro di tutta la squadra di RCS Sport, avrà un percorso straordinario che unirà tutte le eccellenze italiane, toccando quasi tutte le regioni, comprese le due isole, e celebrando i grandi campioni del ciclismo italiano: una dichiarazione d’amore infinito per questo sport e per il nostro Paese. Il Giro è da sempre nel nostro DNA e rappresenta un patrimonio inestimabile di sport, passione, bellezza e cultura. Questa edizione è il traguardo di una manifestazione leggendaria e il punto partenza di un evento che continueremo a rafforzare e sviluppare per renderlo sempre più appassionante e prestigioso".



Brian Cookson, presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale, ha detto: "Il Giro d'Italia è senza alcun dubbio uno dei gioielli di questo sport. È uno degli eventi più importanti del calendario UCI WorldTour, che include gli eventi principali del ciclismo internazionale, ed é l'esempio perfetto di un connubio di successo tra modernità e tradizione. Questo evento importante, sempre combattuto e con visibilità internazionale, trae la sua forza dalla sua ricca storia e dall'amore della popolazione italiana per il ciclismo e per Giro in particolare. L'edizione numero 100 non sarà solo un grande evento da punto di vista sportivo, ma anche l'occasione per ricordare che il Giro deve la sua identità a coloro che hanno scritto le pagine della sua storia, come ad esempio i grandi rivali Fausto Coppi e Gino Bartali, senza dimenticare l'incredibile Eddy Merckx, ma anche tutti i campioni che hanno gareggiato sulle sue strade, magnifiche ed impegnative. Il Giro è una delle gare che mi hanno fatto innamorare del ciclismo, grazie alle gesta di Vittorio Adorni e Felice Gimondi, seguite da quelle del "Cannibale", e, più recentemente, da quelle di ciclisti come Vincenzo Nibali, Alberto Contador e Nairo Quintana. Come tutti gli appassionati di ciclismo attendo con impazienza questa edizione numero 100, e so che gli organizzatori faranno di questo Giro una fantastico celebrazione del ciclismo italiano e mondiale, di oggi come di ieri".

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è intervenuto dichiarando: "Sono molto felice che il Giro d'Italia 2017 termini la sua corsa a Milano. In un certo senso è come se tornasse a casa. E' la 76esima volta che la nostra città ha l'onore di accogliere il vincitore della gara e tutti i professionisti che partecipano a questa amatissima competizione. Nell'anno in cui il Giro celebra la sua centesima edizione, credo non ci sia luogo migliore di Piazza del Duomo per festeggiare l'arrivo della Maglia Rosa: lo storico traguardo all'ombra della Madonnina è, nell'immaginario, uno dei simboli di questa corsa, emblema della passione di Milano e dei milanesi per il ciclismo e la bicicletta".

La leggenda del ciclismo italiano, Felice Gimondi, ha detto: "Nella vita, come nel ciclismo, una persona emerge perché fa un lavoro che le piace, in modo istintivo, e combatte anche se qualche volta le prende, come me io le prendevo da Merckx. Io ho sempre provato a difendermi e quando potevo, attaccavo. La sera prima della tappa io ripassavo tutto il percorso della tappa successiva per vedere dove poter mettere in difficolta uno come Eddy, un grandissimo atleta che ha ancora tutta la mia amicizia e la mia stima. Nella tappa di Bergamo del ’56, fu proprio Eddie con una sua azione a farmi vincere la tappa. Il Giro è parte della mia vita e della vita degli italiani, una grande tradizione che diventa sempre più importante".

Il plurivincitore di Grand Tour, Miguel Indurain, ha commentato: "Per me il Giro é sempre stato importante. Nella mia carriera ho visto che si può mantenere amicizia tra rivali, anche se in strada si compete, alla fine c’è sempre rispetto e amicizia. Tra i ciclisti con cui ho corso al Giro, mi ricordo Pantani del 1994, Marco era un corridore molto giovane ma già forte in salita, mi ricordo bene i sui attacchi nella tappa del Mortirolo. Marco era un corridore molto riservato, fortissimo in montagna ma che poi si è completato anche nelle altre specialità".

Il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, Vincenzo Nibali, ha detto: "É un giro molto duro con due cronometro importanti. Nel complesso è equilibrato, ma anche molto simile a quelli che ho vinto in passato. Questo Giro richiederà un grande dispendio energetico e bisognerà essere pronti sin dall'inizio. Sarebbe bellissimo arrivare nella mia Messina in Maglia Rosa e per farlo dovrò essere pronto da subito e magari prendermela sull'Etna".

Il campione sardo, Fabio Aru, ha detto: "La partenza dalla Sardegna rappresenta per me una bellissima emozione. Mi ricordo l’ultima volta che il Giro è partito da qui, avevo appena iniziato a correre in MTB e mi ero fermato per vedere la tappa. É un Giro moto bello che sarà incerto fino alla fine, sarà fantastico per il pubblico. Sicuramente ci sarà da essere pronti sin dai primi giorni, anche perché nella parte centrale ci saranno tappe con arrivi in salita e tappe molto insidiose".


tuttobiciweb.it
 
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#29
(26-10-2016, 08:54 AM)And-L Ha scritto: majka mi pare sia andato con nibali giusto?

Majka è andato alla Bora di Sagan e già tempo fa aveva accennato ad un accoppiata Giro - Vuelta
 
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#30
Thibaut Pinot: "A oggi, posso dire che ho veramente voglia di partecipare a questo Giro. Sin da novembre ne parlerò con la mia dirigenza in modo da decidere a metà mese prossimo. Al momento posso dire che la tendenza è favorevole". Ha anche chiesto un parere su facebook ai suoi tifosi riguardo alla partecipazione al Giro (e tutti gli stanno dicendo di puntare sulla corsa rosa).

Steven Kruisjwijk: "È un Giro che mi si addice, in particolare l'ultima settimana con il Mortirolo e lo Stelvio saranno interessanti".
 
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#31
Altro aspetto: 2 o 3 anni fa hanno modificato il regolamento della Maglia Rossa rendendola una maglia esclusiva per i velocisti (50 punti per la vittoria di una tappa piatta) ma questo non è servito per niente a convincere i velocisti a rimanere fino al termine del Giro: Greipel e Kittel non hanno avuto problemi a ritirarsi con la Maglia Rossa addosso, di conseguenza la Maglia viene conquistata dal migliore tra quelli che non si ritirano volutamente :)

Per questo ci potrebbe stare un ritorno alle origini in cui tutte le tappe danno gli stessi punteggi (come fa ancora la Vuelta) in cui la lotta è tra chi fa le volate (es. Nizzolo/Viviani), chi si piazza un po' in ogni tipo di tappa (Ulissi, Felline) e gli scalatori (Nibali ecc) che comunque hanno 6/7 tappe per prendere molti punti. Ricordo ad esempio che nel 2003 la vinse Gilberto Simoni che dominò quel Giro e nel 2010 Cadel Evans.
 
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#32
Dico la mia a freddo, senza aver avuto tempo di studiarmi il percorso per bene: non mi piace.

Troppe tappe unipuerto e inutilmente tali. Se il Blokhaus può avere un senso, non ha nessun senso Oropa (orribile) e Piancavallo. Ma in ogni caso le tappe così non mi sono mai piaciute, e credo che nel ciclismo moderno siano abbastanza inutili.

Interessante l'Etna pronti via e dopo il giorno di riposo, anche se la salita sembra pedalabile potrebbe fare quel minimo di selezione che dà subito una sistemata alla classifica.
Bellissima la tappa con Mortirolo e Stelvio, bellissimo anche il tappone dolomitico (corto ma zeppo di salite, il mix perfetto a mio avviso).

Il problema, oltre la presenza di incomprensibili tappe unipuerto, è la concentrazione di salite tutte nell'ultima settimana.

Concludo dicendo che a prima vista ogni anno il percorso non mi piace, poi vengo smentito dalla corsa. Spero sia così anche quest'anno.
 
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#33
Tutte le salite del Giro d’Italia 2017
I gran premi della montagna e il dettaglio delle ascese principali della prossima corsa rosa
Sono ben 41 i gran premi della montagna previsti sul percorso del Giro d’Italia 2017: si va dai 98 metri sul livello del mare di Capo Boi nella terza ed ultima tappa in Sardegna, ai 2758 metri del Passo dello Stelvio che sarà la Cima Coppi l’edizione numero 100 della corsa rosa. Da qui al prossimo 5 maggio ci sarà spazio per alcune novità ma difficilmente ci saranno grossi stravolgimenti del percorso: di seguito potete quindi trovare quelle le salite classificate come gran premio della montagna (ce ne saranno altre minori e non valide per la classifica della maglia azzurra) e il dettaglio altimetrico delle ascese decisive del Giro 100.

[Immagine: 16altigen-990x403.jpg]

1a tappa: Alghero – Olbia (203 km)
– Multeddu (182 m) km 68.5
– La Contra (206 m) km 90.1
– San Pantaleo (215 m) km 182.8

2a tappa: Olbia – Tortolì (208 km)
– Nuoro (549 m) km 114.1
– Genna Silana (1002 m) km 164.2

3a tappa: Tortolì – Cagliari (148 km)
– Capo Boi (98 m) km 107

4a tappa: Cefalù – Etna (180 km)
– Portella Femmina Morta (1524 m) km 89.8
– Etna, Rifugio Sapienza (1892 m-Arrivo) km 180

[Immagine: 16etna-246x300.jpg]

5a tappa: Pedara Messina (157 km)
– Fornazzo (824 m) km 37.5

6a tappa: Reggio Calabria – Terme Luigiane (207 km)
– Barritteri (543 m) km 38.8
– San Miceli (196 m) km 187.9

7a tappa: Castrovillari – Alberobello (220 km)
– Bosco delle Pianelle (457 m) km 156.3

8a tappa: Molfetta – Peschici (189 km)
– Monte Sant’Angelo (747 m) km 102.3
– Coppa Santa Tecla (362 m) km 144.6

9a tappa: Montenero di Bisaccia – Blockhaus (139 km)
– Blockhaus (1674 m-Arrivo) km 139

[Immagine: 16blockhaus-195x300.jpg]

10a tappa: Foligno – Montefalco (Cronometro, 39.2 km)
Nessun gran premio della montagna

11a tappa: Firenze – Bagno di Romagna (161 km)
– Passo della Consuma (1060 m) km 32.2
– Passo della Calla (1295 m) km 63.2
– Sella di Raggio (753 m) km 101
– Monte Fumaiolo (1347 m) km 135.7

12a tappa: Forlì – Reggio Emilia (237 km)
– Colla di Casaglia (913 m) km 63.9
– Valico Appenninico (731 m) km 114

13a tappa: Reggio Emilia – Tortona (162 km)
Nessun gran premio della montagna

14a tappa: Castellania – Oropa (131 km)
– Oropa (1142 m-Arrivo) km 131

[Immagine: 16oropa-216x300.jpg]

15a tappa: Valdengo – Bergamo (199 km)
– Miragolo San Salvatore (931 m) km 159.3
– Selvino (948 m) km 170.8

[Immagine: 16miragolo-220x300.jpg] [Immagine: 16selvino-248x300.jpg]
 
16a tappa: Rovetta – Bormio (227 km)
– Passo del Mortirolo (1854 m) km 88.6
– Passo dello Stelvio (2758 m-Cima Coppi) km 148.2
– Giogo di Santa Maria (2502 m) km 207.1

[Immagine: 16mortirolo-210x300.jpg] [Immagine: 16stelvio-250x300.jpg] [Immagine: 16umbrail-200x300.jpg]

17a tappa: Tirano – Canazei (219 km)
– Aprica (1173 m) km 15.1
– Passo del Tonale (1883 m) km 60.2
– Giovo (674 m) km 139.1

18a tappa: Moena – Ortisei (137 km)
– Passo Pordoi (2239 m) km 26
– Passo Valparola (2200 m) km 57.2
– Passo Gardena (2121 m) km 85.3
– Passo di Pinei (1441 m) km 108.8
– Pontives (1103 m) km 133

[Immagine: 16pordoi-230x300.jpg]i [Immagine: 16valparola-210x300.jpg] [Immagine: 16gardena-199x300.jpg]
[Immagine: 16pinei-211x300.jpg] [Immagine: 16pontives-191x300.jpg]

19a tappa: San Candido – Piancavallo (191 km)
– Passo Monte Croce di Comelico (1636 m) km 13.9
– Sella Chianzutan (955 m) km 104.7
– Piancavallo (1290 m-Arrivo) km 191

[Immagine: 16piancavallo-233x300.jpg]

20a tappa: Pordenone – Asiago (190 km)
– Muro di Ca’ del Poggio (242 m) km 37.3
– Monte Grappa (1620 m) km 122.7
– Foza (1086 m) km 175.2

[Immagine: 16grappa-297x300.jpg] [Immagine: 16foza-252x300.jpg]

21a tappa: Monza – Milano (Cronometro, 28 km)
Nessun gran premio della montagna

cicloweb.it
 
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#34
Il versante del Mortirolo è lo stesso che fu affrontato nel 2012 con vittoria di De Gendt? Quello con gli ultimissimi km in cemento?
 
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#35
Si dovrebbe proprio essere quello, ho appena dato un'occhiata all'altimetria del 2012
 
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#36
Visto che a quanto pare l'analisi delle tappe della Vuelta è stata apprezzata, mi vedo "costretto", mentre aspetto che inizi Celtics - Hawks, a proporne una simile anche per il Giro, anche se penso che dovrò impegnarmi un po' di più per renderla interessante.

Parto dicendo che il disegno del percorso di quest'anno mi intriga nonostante alcuni difetti, il Giro si riconferma Grand Tour d'antan e continua a riproporre alcune tipologie di tappa che ormai sono diventate una sua esclusiva.

Ritengo che in Sardegna si potessero anche disegnare frazioni migliori, ma le prime due non sono per nulla banali e verosimilmente si riveleranno frizzanti poiché in molti proveranno a sfruttare le leggere difficoltà altimetriche che presentano per appropiarsi della maglia rosa.

Il Giro però entra veramente nel vivo nella quarta tappa, un'ascesa lunga e dura come l'Etna salendo verso rifugio Sapienza raramente è stata proposta così presto nelle passate 99 edizioni della corsa rosa. Non parliamo di un Santuario di Montevergine qualsiasi, il versante è lo stesso in cui Contador mise su uno show nel 2011(con la collaborazione del mas grande José Humberto Rujano Guillen), il disegno della frazione in sé invece è diverso, in primis dal punto di vista del kilometraggio, 160 km nel 2011 contro 180 nel 2017 e poi perché la tappa vinta da Contador presentava prima dell'ascesa finale la scalata di un altro versante dell'Etna, mentre quest'anno l'altra grande difficoltà altimetrica è l'inedito Portella Femmina Morta(nome simpatico, direi), una salita molto lunga, ma non particolarmente impegnativa(4,5% di pendenza media). Difficile vedere uno svolgimento simil 2011, meramente per la posizione della tappa nel calendario della corsa, più facile che segua un canovaccio stile Abetone 2015 con più di qualche schermaglia tra i super big, ma nessuno che riesce a fare il vuoto. Sotto spoiler vi metto l'altimetria della salita dal nome non particolarmente bello.

Gli arrivi da finisseur di Terme Luigiane e Peschici(uguale a quello in cui vinse Di Luca nel 2000, peraltro) si alternano con un paio di frazioni da sprinters e ci conducono alla nona tappa, dove sarà nuovamente tempo per gli scalatori di mettere in mostra le loro qualità, essa infatti presenta il ritorno di una vecchia conoscenza della Corsa Rosa, il temibile Blockhaus, una delle salite più lunghe e dure del Centro-Italia, oltre 20 km sempre sopra al 6,5% di pendenza. La frazione è breve e non offre altre difficoltà altimetriche, ma difficilmente l'ascesa finale non farà la differenza, anche se ovviamente non sarà qua che si deciderà il Giro. Occhio soprattutto ad Aru in quest'occasione, abbiamo visto bene in passato, a Montecampione ad esempio, come si esalti facilmente nelle unipuerto. Sotto spoiler metto l'altimetria della salita.

La frazione seguente, che arriva dopo il giorno di riposo, è la cronometro, 39 km molto mossi da Foligno a Montefalco. Personalmente non apprezzo granché la deriva che stanno prendendo le prove contro il tempo al Giro, preferirei dei più tradizionali piattoni, dove, solitamente, i distacchi sono più ampi.

La tappa successiva, il classico mangia e bevi appenninico con quattro GPM da Firenze a Bagno di Romagna, è quel tipo di frazione in cui può succedere o tutto o nulla. Dipenderà soprattutto dai corridori, dalla classifica generale e, ovviamente, dal meteo. Può uscire una Pescara 2013 o una La Spezia 2015 come la più classica delle tappe da maxi - fuga.

Dopo un paio di giorni riservati ai velocisti abbiamo un'altra simpatica unipuerto di 130 km con arrivo al Santuario di Oropa, che credo chiunque conosca. Oropa è una salita che a me piace, ma il disegno della tappa lascia parecchio a desiderare e verosimilmente qua i distacchi tra i big saranno minimi, come nel 2014.

Anche la frazione seguente, che ricalca il finale del Lombardia 2016, non mi esalta particolarmente. Abbiamo visto in passato, ad esempio con l'arrivo sul San Luca al Giro 2009, come mettere brani di classiche collinari nei GT difficilmente possa risultare un'idea vincente.

Dopo quattordici giorni in cui si alterneranno momenti di brio ad altri di stanca, inizierà finalmente la terza settimana, assoluto piatto forte di questo Giro, che verrà introdotta da un tappone che si preannuncia a dir poco epico. 230 km da Rovetta a Bormio con la combo Mortirolo - Stelvio che ricalca quanto visto nella 20esima frazione del Giro 2012, quella dell'impresa di De Gendt, a fare da "antipasto" all'inedito Umbrail Pass. Una tappa disegnata in questa maniera sarà per forza di cose spettacolare, la lunghezza del percorso unita a delle ascese durissime che superano i duemila metri di altitudine(tranne nel caso del Mortirolo) rappresenta un mix devastante. Vi metto sotto spoiler l'altimetria dell'Umbrail Pass.

Dopo una frazione praticamente di trasferimento da Tirano a Canazei(fuga neanche quotata) eccoci di fronte ad un atipico tappone dolomitico. Atipico per la lunghezza, solo 137 km, in cui però saranno concentrati ben cinque GPM: Pordoi, Valparola(che già abbiamo visto l'anno scorso), Gardena, Pinei e Pontives. Tappa esplosiva, dal disegno moderno, in cui potrà succedere di tutto. Metto sotto spoiler l'altimetria del Pontives.

La due giorni seguente presenta un paio di tappe dalla lunghezza pressoché speculare, 190 km per entrambe infatti. La 19esima, con arrivo a Piancavallo, dove vinse Pantani nel 98, rischia di essere un po' sacrificata, visto che è quasi una unipuerto, in mezzo a due frazioni senz'altro più impegnative. Mentre la Pordenone - Asiago, con la combo Grappa - Forza, in caso di classifica ancora incerta rischia di essere una discreta bomba. Metto sotto spoiler l'altrimetria del versante del Grappa che affronteranno.

Si chiude in bellezza con una crono di 30 km che, ribadisco, preferisco a una tappa in linea in cui a giocarsi la vittoria non sono nomi di primo piano come è successo negli ultimi anni. Non che abbia qualcosa contro i Mezgec o gli Arndt, però ho il desiderio "sgarbozziano" di vedere la corsa chiusa col trionfo di un corridore di spicco.

Questi i miei voti alle tre settimane:
- Prima settimana 7
- Seconda settimana 5
- Terza settimana 8,5

Voto al percorso: 7(sarebbe stato 7-, ma arrotondo perché, per una volta, non ci hanno propinato cronosquadre e cronoscalate varie).

Dunque nel complesso abbiamo una prima settimana vivace e mai banale che alterna tappe di vario genere, una seconda invece in cui riponiamo tutte le nostre speranze nella frazione di Bagno di Romagna, mentre le altre si preannunciano ben poco spettacolari e per finire una terza che oserei definire mostruosa, dove però una o addirittura due tappe potrebbero essere sprecate nel caso il Giro si chiudesse ad Ortisei. Un percorso nel complesso un po' sbilanciato, però alcune frazioni sono disegnate veramente bene.
 
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#37
(14-01-2017, 04:33 AM)Luciano Pagliarini Ha scritto: La frazione seguente, che arriva dopo il giorno di riposo, è la cronometro, 39 km molto mossi da Foligno a Montefalco. Personalmente non apprezzo granché la deriva che stanno prendendo le prove contro il tempo al Giro, preferirei dei più tradizionali piattoni, dove, solitamente, i distacchi sono più ampi.

Su questa cosa non sono d'accordo. O meglio, posso essere d'accordo che in un GT è meglio inserire crono piatte, ma qui c'è n'è già una e di una discreta lunghezza, l'ultimo giorno a Milano. Questa è ondulata, ma la definizione "molto mossa" mi sembra esagerata, qui se ci fosse un Martin in forma la vince senza problemi, la vittoria se la contenderanno anche uomini di classifica come Nibali ma solo perchè hanno più capacità di recupero e perchè al Giro solitamente ci sono cronoman di medio livello. "Molto mosse" per me sono crono come quelle del Tour 2013 e 2016 vinte da Froome (che pure possono essere interessanti alcune volte), non questa che sfiora il 5/6% ma solo in brevissimi tratti. Poi trovare un percorso completamente piatto nel centro-Italia, considerando anche i limiti logistici e economici, non è così semplice...

La tappa da Rovetta a Bormio è fantastica, penso nessuno possa dire il contrario. L'unica cosa che mi lascia perplesso è il Mortirolo a 140 km dall'arrivo e infatti proprio per quello non la paragonerei a quella del 2012.
Il Mortirolo fa quasi sempre la differenza anche affrontato a ritmi bassi, ma l'unica volta che lo ricordo così lontano è nel 2004 e infatti fu una tappa abbastanza inutile. Quindi tappa bella sì, che si accenderà per bene nelle ultime due salite (o forse solo nell'ultima), ma il rischio che il Mortirolo sia "stuprato" è alto.
 
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#38
Mai paragonata alla tappa del 2012, ho fatto un altro discorso.

[Immagine: T10_Montefalco_alt-web.jpg]

Secondo me è più che ondulata, con tanto di finale in salita peraltro.

Ricalca quanto visto dal 2014 ad oggi nelle crono del giro in quanto a difficoltà altimetriche(Sartara era più facile).

Francamente ritengo che un'accoppiata crono piatta da 40 km a metà Giro più crono piattà di 30 km a fine Giro possa potenzialmente essere più utile nell'economia della corsa, dato che i distacchi sarebbero più ampi. E i distacchi ampi a crono, in una corsa disegnata come questo Giro, sono una manna dal cielo.
 
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#39
Scusate ma la salita che affronteranno per arrivare al rifugio sapienza dell'Etna mi pare di aver letto che è un versante diverso da quello del 2011?oppure è sempre la stessa?
 
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#40
(27-02-2017, 01:22 PM)Italbici Ha scritto: Scusate ma la salita che affronteranno per arrivare al rifugio sapienza dell'Etna mi pare di aver letto che è un versante diverso da quello del 2011?oppure è sempre la stessa?

questo è il versante del 2011:


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