Anche l'anno scorso Nasdon33 (il "nostro" JRObike), eccellente tracciatore di percorsi sulla Flammme Rouge, impostò a più riprese il presumibile percorso del Giro 2018 in base ai diversi rumours, con molti spunti interessanti e, ovviamente, diverse tappe che alla fine sono risultate diverse. La tappa Finestre / Jafferau, ad esempio, è rimasta la stessa sin dalle prime voci.
Credo che chi non ha un account sulla Flamme Rouge non possa visualizzare la pagina postata da LordKelvin (ma sarà Young Signorino per sempre?) ma possa accedere alle pagine delle singole tappe. Ne linko qualcuna di seguito.
Al netto dei rumours, finora un Giro che non mi affascina, che rischia di assomigliare a quello 2017, apparentemente tante montagne ma che alla fine non rendeva facile attaccare.
Solo 49,5 km. a cronometro in ben tre tappe, con poco spazio per i passisti. Il prologo con la salita a Bologna - San Luca (5 km), la Riccione - San Marino (29,4 km. con l'ascesa finale di 10,2 km. al 5,6%), infine i 15 km. di Verona con la salita di Torricelle (4,5 km. al 4,7%) come ultima tappa. Abbastanza evidente l'intento di mantenere il più possibile l'incertezza fino alla fine, intento confermato dalla tipologia delle tappe di montagna.
Fino alla 12ma tappa le differenze più importanti in classifica verranno dalla cronometro di San Marino (10ma tappa), un po' poco. Ben sei tappe sembrano destinate allo sprint di gruppo e anche la tappa di Gubbio (la nona, di domenica!) potrebbe avere la stessa sorte, anche se è possibile che la versione definitiva preveda un tracciato e un arrivo meno facile.
Oltre alle due cronometro, restano tre tappe tutt'altro che proibitive, adatte ad arrivi di 40/50 corridori o a finisseur. Chilometraggi non particolarmente lunghi e tappe molto distanti anche da difficoltà da "classica". Molto poco per 12 tappe del Giro...
Poi alla 13ma la Cuneo - Pinerolo. L'ipotesi di JRObike è quella di un percorso completamente diverso rispetto alla mitica originale, con colle delle Finestre a 55 dall'arrivo e la salita di Pramartino (925 mt., 6 km. al 6,9%) a 10 km. da Pinerolo.
Cuneo - Pinerolo
Arriverebbe di venerdì, non una brutta tappa ma se l'attesa fosse collegata alla tappa del Finestre di quest'anno... Non capita spesso di poter vedere un attacco come quello di Froome! Più facile che si scollini in una ventina e che altri rientrino in discesa, si arriverebbe in 40 alla salita di Pramartino e arrivo dei migliori insieme o nell'arco di pochi secondi, con possibile vittoria legata alla fuga di giornata.
Se fosse invece una Cuneo - Pinerolo che ripercorresse il tracciato originale va annotato quanto i tempi siano cambiati dai tempi non solo di Coppi ma anche di Bitossi (vittoria con 1 e 58 di vantaggio su un gruppetto di 6, con Adorni, Motta, Anquetil, Zilioli, De Rosso ed Enzo Moser). Già nel 1982 Saronni regolò allo sprint un plotoncino di 11 corridori. La salita più difficile è l'Izoard, l'ultima il Sestriere, ad oltre 50 km. dall'arrivo. Non improbabile attendersi all'arrivo un gruppo relativamente numeroso, almeno una ventina. Rischio di creare attese e di commentare poi la scarsa combattività dei corridori. Vero che con un dislivello importante (5.100 mt.) resterebbe qualcosa nelle gambe ma molto dipenderebbe dalle tappe successive, che sembrano però ripercorrere questo copione, con le salite più dure lontane dal traguardo (Giau, Manghen) e le ultime asperità un po' annacquate da tratti in pianura prima dell'arrivo.
La tappa successiva, con arrivo a Courmayeur (
link ), è comunque abbastanza interessante, con il difficile San Carlo (10 km. al 9,8%) a 24 dall'arrivo, peccato per la salitella finale / quasi pianura dopo la discesa, che potrebbe non incoraggiare.
Nella tappa successiva, la penultima domenica del Giro, si arriva a Como, in stile Lombardia (Civiglio e San Fermo della Battaglia) ma senza i chilometri e le altre asperità del Lombardia.
Il mercoledì dell'ultima settimana ci sono addirittura Gavia e come ultima salita il Mortirolo da Mazzo, il versante più duro (
link ). Benissimo, ma dopo la discesa ci sono circa 16 chilometri di salitella / pianura fino a Ponte di Legno. Lo spazio per attaccare c'è, ovviamente, ma anche qui un pizzico di annacquamento si avverte. Non potendo arrivare in cima al Mortirolo, il modo migliore per valorizzare questa salita nella tappa è arrivare a Edolo, tutta discesa dopo lo scollinamento e a meno chilometri dalla cima. Ovvio che il Giro deve confrontarsi con le diverse realtà, magari Ponte di Legno vuole ospitare un arrivo ed Edolo no...
Il venerdì la bella tappa con arrivo a San Martino di Castrozza (
link ), 208 km. con quasi 5.900 mt. di dislivello. Si arriva in discesa, e va già meglio, con le ultime rampe non proibitive del Rolle, ma dopo salite difficili come Giau e Valles, ed è proprio sul Valles che la corsa potrebbe infiammarsi. Lo spazio per la battaglia è tanto, per giunta con l'obbligo di attacchi importanti non proprio a due passi dall'arrivo. Se poi i migliori facessero gruppetto ed attacchini fino a scollinare il Rolle un po' di colpa l'avrebbero... Ma il rischio c'è
La Feltre - Feltre è apparentemente bella ma la salita vera (e splendida) è il Manghen, a 126 km. dall'arrivo... (
link ) Forte il rischio che accada ben poco e probabile che arrivi la fuga. Come ultima tappa in linea francamente... Infine la breve crono di Verona.
Un Giro con pochissimi e modesti arrivi in salita. Un percorso da imprese leggendarie, ma i corridori si lanceranno in attacchi importanti a distanze significative dal traguardo?
Un percorso che richiede discrete doti di fondo ma troppo facile nelle prime due settimane. Nell'apparenza di tappe tanto importanti, si sente la ricerca di una gara che resti incerta (e che rischierebbe di deludere nell'attesa di una tappa super che potremmo non vedere).
Per fortuna sono rumours... Qualche arrivo in salita in più è lecito aspettarselo.