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Giro d'Italia 2019 | Partecipanti & Formazioni
Molte squadre non sono veramente attrezzate per il WT, ma con il meccanismo distorto che c'è in serie A ci possono stare sia la Juve che il Chievo. Ci vorrebbe veramente una sorta di regolamentazione.
Per quel che riguarda la CCC ha fatto bene a non portare De marchi, che con questo percorso di accasioni ne aveva poche mentre al Tour qualche chance per corridori come lui si trova.
 
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Mancava solo lei

[Immagine: D6EHEAWUIAAMVDm.jpg]
 
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GIRO D’ITALIA 2019

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IL GIRO D'ITALIA

Quella del 2019 è la centoduesima edizione del Giro d’Italia, la più importante corsa a tappe dell’anno dopo il Tour de France e l’acquisto dei regali il 23 dicembre.

Da sempre manifestazione di grande presa popolare, ogni anno la corsa rosa è attesa con impazienza da migliaia e migliaia di persone in tutta la penisola, felici perché le strade dei loro comuni saranno finalmente riasfaltate.

Molti sono i duelli impressi nella storia del Giro d’Italia: Fausto Coppi e Gino Bartali, Giuseppe Saronni e Francesco Moser, Wladimir Belli e il tifoso esagitato.

I corridori più vittoriosi al giro sono Alfredo Binda, Fausto Coppi ed Eddy Merckx, tre fuoriclasse le cui imprese hanno fatto sognare intere generazioni di uomini e donne che non avevano Netflix.

Il primo vincitore straniero fu lo svizzero Koblet, che vinse l’edizione del 1950 senza infrangere nemmeno un senso unico.

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LE MAGLIE

Il corridore primo in classifica veste la maglia rosa, che prende il colore dalla Gazzetta dello Sport, che ancora organizza la corsa nonostante degli sport diversi dal calcio non gliene freghi più un cazzo.

Il leader della classifica dei gran premi della montagna veste invece la maglia azzurra, che da qualche anno ha sostituito la storica maglia verde per via dello sponsor: trattandosi di scalatori, non poteva che essere una banca.

Maglia ciclamino per la classifica a punti, che premia il più costante a piazzarsi tra i primi. È una sorta di trofeo Luciano Spalletti.

La maglia bianca spetta invece al migliore tra i giovani della corsa. Li riconoscete perché sono quelli con le rotelle.

***

IL GIRO 2019

Il Giro d’Italia 2019 partirà da Bologna e arriverà a Verona dopo aver percorso 3518,5 km. Il primo classificato vincerà un navigatore.

I ciclisti partecipanti saranno 176, ma ne resteranno comunque a sufficienza per innervosirvi durante il percorso della vostra gita domenicale.

La corsa prevede tre cronometro, sei frazioni per velocisti, sette tappe di media e cinque di alta difficoltà. Per un totale di 107 ore di sonno sul divano.

Sono sette gli arrivi in salita, resi ancor più duri dalle interviste di Alessandra De Stefano all’arrivo.

La tappa più attesa è forse la Cuneo-Pinerolo, che riporta la mente degli appassionati alla più grande icona del ciclismo italiano. Il visconte Cobram.

Chiude la cronometro di Verona, che potrebbe decidere la corsa nel caso in cui la maglia rosa sbandasse a causa di un feto di plastica abbandonato per strada.

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I CORRIDORI PIÙ ATTESI

Il favorito d’obbligo è sicuramente Vincenzo Nibali: lo squalo dello stretto, che in passato ha già vinto i tre grandi giri, una Milano-Sanremo e un giro di Lombardia, è atteso all’impresa più difficile della sua carriera: essere supportato dal pubblico italiano.

Nella squadra del siciliano, la Bahrain-Merida, figurano tra gli altri Domenico Pozzovivo e Damiano Caruso, nonché Antonio Nibali, fratello di Vincenzo, imposto da Mino Raiola.

In casa Sunweb occhi puntati su Tom Dumoulin, che proverà a bissare il successo che due anni fa gli permise di farsi un nome anche fuori dal mercato degli shampoo antiforfora.

A favore dell’olandese giocano le tre cronometro, una squadra molto competitiva e una cura di fermenti lattici per evitare il cagotto durante la terza settimana.

L’ex Team Sky non schiererà Chris Froome, Geraint Thomas, e Michal Kwiatkowski e potrebbe andare così piano da cambiare nome non più in Ineos, ma in Team DAZN. La squadra sarà formata da corridori molto giovani, tra cui il russo Pavel Sivakov, fresco vincitore del Tour of Alps in sella a un triciclo.

In mancanza dell’esperto Alejandro Valverde, l’unico del gruppo che di Garibaldi conobbe anche Giuseppe, l’uomo di classifica della Movistar sarà il basco Mikel Landa, che ha rinunciato a una corsa minore per via di un problema a un’unghia del piede, ma che sarà regolarmente al via. Brufoli permettendo.

In cerca di rivincite dopo il sogno sfumato l’anno scorso anche il britannico Simon Yates, vincitore dell’ultima Vuelta, che alla Mitchelton-Scott non sarà però supportato dal gemello Adam, che in genere gli dava il cambio durante le fasi di gara non coperte dal collegamento televisivo.

Tra gli altri papabili per il podio si segnalano Miguel Angel Lopez, se riuscirà a recuperare in salita il tempo perso a cronometro e alla partenza per firmare con tutto il suo nome, e soprattutto lo sloveno Primoz Roglic, che si è imposto alla recente Tirreno-Adriatico con un solo secondo di vantaggio proprio su Adam Yates, grazie a uno straordinario colpo di sfintere.

In cerca di qualche successo di tappa saranno infine presenti grandi ciclisti come Elia Viviani, campione olimpico dell’Omnium in quanto primo ciclista di sempre a capirne il regolamento. Per le volate occhi puntati soprattutto sul colombiano Fernando Gaviria, già maglia ciclamino al Giro, fortissimo anche in pista. Come del resto molti connazionali.

Fonte Unfair play
 
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Riprongo anche quest'anno una piccola analisi dei numeri della stagione in corso dei principali favoriti:

Tom Dumoulin
risultati corse a tappe: 6° UAE Tour; 4° Tirreno-Adriatico
vittorie: 0
top 10: 7
giorni di corsa: 16

Vincenzo Nibali
risultati corse a tappe: 35° UAE Tour; 15° Tirreno-Adriatico; 3° Tour of Alps
vittorie: 0
top 10: 9
giorni di corsa: 22

Simon Yates
risultati corse a tappe: 41° Andalucia; 25° Parigi-Nizza; 13° Catalunya
vittorie: 2 (4a tappa Andalucia; 5a tappa Parigi-Nizza)
top 10: 5
giorni di corsa: 20

Primoz Roglic
risultati corse a tappe: 1° UAE Tour; 1° Tirreno-Adriatico; 1° Romandia
vittorie: 7 (6a tappa UAE Tour; GC UAE Tour; GC Tirreno-Adriatico; 1a-4a-5a tappa Romandia; GC Romandia)
top 10: 16
giorni di corsa: 20

Miguel Angel Lopez
risultati corse a tappe: 1° Colombia; 28° Parigi-Nizza; 1° Catalunya
vittorie: 3 (GC Colombia; 4a tappa Catalunya; GC Catalunya)
top 10: 12
giorni di corsa: 23

Mikel Landa
risultati corse a tappe: 4° Sett. Coppi-Bartali; 7° Paesi Baschi
vittorie: 1 (2a tappa Sett. Coppi-Bartali)
top 10: 7
giorni di corsa: 18

Ilnur Zakarin
risultati corse a tappe: 10° Parigi-Nizza; 17° Catalunya; 8° Romandia
vittorie: 0
top 10: 5
giorni di corsa: 31

Rafal Majka
risultati corse a tappe: 52° Tirreno-Adriatico; 7° Catalunya; 6° Tour of Alps
vittorie: 0
top 10: 9
giorni di corsa: 25

Bauke Mollema
risultati corse a tappe: 4° Etoile de Besseges; 46° UAE Tour; 21° Paesi Baschi
vittorie: 0
top 10: 9
giorni di corsa: 22

Bob Jungels
risultati corse a tappe: 28° Colombia; 8° Parigi-Nizza
vittorie: 2 (4a tappa Colombia, K-B-K)
top 10: 7
giorni di corsa: 20

Richard Carapaz
risultati corse a tappe: 6° San Juan; 9° Colombia; 20° Tirreno-Adriatico; 26° Catalunya; 1° Asturie)
vittorie: 2 (2a tappa Asturie; GC Asturie)
top 10: 11
giorni di corsa: 32


I primi due classificati dello scorso anno (Froome e Dumoulin) non fecero un avvicinamento pre-Giro esaltante. Invece in questo 2019 la musica sembra cambiata: tutti i favoriti, chi più chi meno, hanno offerto prestazioni degne del loro livello e anzi qualcuno ha addirittura stupito. Tutti questi elencati sono entrati almeno 5 volte in stagione tra i primi dieci classificati.
Il migliore indubbiamente Roglic: non solo per l'incredibile 3 su 3 a UAE, Tirreno e Romandia, ma soprattutto per la completezza tecnica che gli ha consentito di raggiungere il numero fantastico di 7 successi finora.
Poco lontano da lui Superman Lopez. E' vero che ha cannato la PaNi, ma le vittoria a Colombia e Catalunya sono tanta roba.
Comunque benissimo anche tanti altri, soprattutto un Nibali che erano anni che non arrivava a un GT con così tanti risultati.

Se invece dovessimo trovare uno sotto le aspettative è Simon Yates. Due vittorie come bottino non sono affatto male, ma sono arrivate sempre da fuori classifica, in un contesto generale di competitività non ai massimi livelli. E' l'unico tra questi a non essere mai entrato tra i 10 in una corsa a tappe in questo 2019.

Anche come giorni di corsa non siamo messi male: tutti hanno superato i 20 giorni di gara nel 2019, tranne Landa e Dumoulin. Il basco è stato condizionato da qualche infortunio fisico di troppo, mentre la poca attività dell'olandese pare una scelta.
Tutti hanno avuto una prima parte intensa, ma un periodo di stacco se lo sono presi. Con approcci differenti però: c'è chi ha preferito prendersi una pausa tra fine Marzo/inizio Aprile ma arriva al Giro con gambe rodate (grazie a Romandia, Liegi, TOA o Asturie) o c'è chi prima di Bologna non attacca il numero sulla schiena da parecchie settimane (il caso di Jungels, Lopez e Yates).
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Hiko
Non è un caso che i primi tre del Giro, dall'analisi che avevo fatto, risultassero tutti tra i primi quattro (MAL unica eccezione) come top 10 fatte segnare in stagione pre-Giro.

Inoltre tutti e tre del podio secondo me hanno scelto il calendario migliore, ritrovando il ritmo corsa (e perchè no a vincere) una o due settimane prima della corsa rosa: Carapaz ha vinto una tappa e la classifica nelle Asturie, Roglic tre tappe+GC al Romandia e infine Nibali non avrà vinto ma è stato grandissimo protagonista a Tour of the Alps e Liegi.
 
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