Non condivido le tante critiche RAI per una tappa da cui “ci si aspettava molto di più…”. Non era così già nelle premesse, quando si disegna una tappa che ha le difficoltà maggiori sulla terz’ultima salita, seguita da salite in cui si sta bene a ruota e che precede una delle tappe più importanti del Giro, si pongono le condizioni per una tappa tranquilla da parte dei big.
Attaccare sul Bondone implicava avere una squadra in grado di fare corsa dura sin dalla prima salita e vedere poi, al termine della discesa dal Bondone, che situazione si sarebbe formata. In questo Giro poteva farlo solo la Sunweb, un lancio di dadi pericoloso. Mettiamo che al termine della discesa ci fossero Kelderman, Hindley e Hart con un minuto di vantaggio sugli inseguitori più vicini. In discesa molti sarebbero probabilmente rientrati, formando un gruppetto di 8 – 10 unità interessato ad inseguire (Almeida, Masnada, Nibali, Majka, Konrad, Pozzovivo, Fuglsang, Bilbao, ecc.). Roba da ultima spiaggia se fosse l’ultima tappa del Giro.
Prima di un tappone devi mettere una ultima salita interessante se vuoi che accada qualcosa e non restino tutti al coperto. E’ ovvio come in un GT le tappe e la condotta di gara siano legate tra loro. “Che delusione…”: chiacchiere da audience non da analisi di un GT.