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Giro d'Italia: Forlì amara per i velocisti, trionfa Nicola Boem. Porte fora e viene penalizzato: persi 3 minuti
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Giro d'Italia: Forlì amara per i velocisti, trionfa Nicola Boem. Richie Porte fora e viene penalizzato: persi quasi 3 minuti da Aru e Contador

[Immagine: 2_0209133_1_thumb2.jpg]
Nicola Boem festeggia sul podio di Forlì - © bettiniphoto

Nella tappa che non ti aspetti, quasi 200 chilometri di interminabile pianura, succede di tutto. Succede che, tra lo stupore di tutti, cinque - divenuti poi quattro - corridori coronino la fuga, issando sul gradino più alto del podio il 25enne Nicola Boem e regalando il primo successo in questo Giro d'Italia alla Bardiani-CSF. E succede che Richie Porte, terzo nella generale dietro a Contador ed Aru, perda la bellezza di 47 secondi - nemmen fosse un arrivo in salita! - a causa di una foratura all'altezza dei -5 chilometri dall'arrivo, con il gruppo lanciato a velocità folle nella speranza di giocarsi il traguardo in volata. Ai quali si vanno ad aggiungere 2 minuti di penalità inflitti dalla giuria a causa del passaggio della ruota da parte di un corridore non appartenente alla propria squadra, l'amico e connazionale Simon Clarke (Orica-GreenEDGE)

Fuga di giornata scattata subito fuori Civitanova Marche, appena si è abbassata la bandiera a scacchi. E' bastato infatti un solo chilometro di corsa per sganciare un drappello di cinque uomini, tutti italiani: Oscar Gatto (Androni-Sidermec), Nicola Boem (Bardiani-CSF), il corridore di casa Alessandro Malaguti (Nippo-Vini Fantini), Matteo Busato (Southeast) e l'altro romagnolo Alan Marangoni (Cannondale-Garmin). L'accordo si è instaurato velocemente, anche se il gruppo non ha mai concesso loro più di 5 minuti di vantaggio. Più che sufficienti però: il vento favorevole ha spinto i cinque verso Forlì, con il solo inconveniente della foratura di Oscar Gatto a 12 chilometri dal traguardo che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca. Per i rimasti però testa bassa e pedalare, che il gruppo li sta ormai braccando e non può farsi sfuggire una delle poche tappe pianeggianti. Con i tatticismi lasciati da parte, è Alan Marangoni a rompere gli indugi proprio al passaggio sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometri, tentando di sfruttare il finale movimentato da curve e 500 metri di sampietrini. Il buco si crea, ma non basta: Alessandro Malaguti (Nippo-Vini Fantini) tenta in tutti i modi di essere profeta in patria, favorendo però il ritorno di Boem e Busato: un'altra accelerata stavolta di Nicola Boem (Bardiani-CSF), che salta uno sfinito Marangoni ai 300 metri e resiste al ritorno di Matteo Busato (Southeast) fin sotto lo striscione di arrivo di Forlì. Terzo Alessandro Malaguti (Nippo-Vini Fantini), e quarto Alan Marangoni (Cannondale-Garmin); mentre Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing), 18 secondi più tardi, regola la volatina per il quinto posto davanti a Sacha Modolo (Lampre-Merida), André Greipel (Lotto-Soudal), Luka Mezgec (Giant-Alpecin), Nicola Ruffoni (Bardiani-CSF) e Davide Appollonio (Androni-Sidermec).

Brutta sorpresa invece per Richie Porte (Team Sky), che poco fuori dalla zona di neutralizzazione ha forato la ruota anteriore della sua bicicletta: il connazionale Simon Clarke, corridore della Orica-GreenEDGE, gli ha passato la sua, e, aiutato da due compagni di squadra, ha tentato il tutto per tutto nel tentativo di riagganciare la coda del gruppo maglia rosa. Missione però fallita: al termine di una tappa all'apparenza banale, il capitano della Sky è costretto a pagare quasi 50 secondi ai diretti concorrenti. Più i due minuti di penalità inflitti dalla giuria. Al terzo posto della generale sale così Mikel Landa (Astana), gregario di Fabio Aru, a 46 secondi da Contador; mentre Porte scende addirittura al dodicesimo, a poco più di tre minuti.



 
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