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Gazprom-Rusvelo, un Giro d'Italia da applausi
#1
Gazprom-Rusvelo, un Giro d'Italia da applausi
L'esordio parla di una tappa vinta e tanti piazzamenti

Bilancio molto positivo per la Gazprom-RusVelo nella sua prima partecipazione al Giro d’Italia. La corsa rosa, conclusasi domenica 29 maggio a Torino, nei suoi 3.463 chilometri ha regalato al team russo la gioia della vittoria ottenuta nella 15esima tappa, la cronoscalata all’Alpe di Siusi, con il trionfo di Alexander Foliforov.
La Gazprom-RusVelo si è resa poi protagonista di numerose azioni d’attacco per tutta la durata del Giro, riuscendo a rendersi protagonista di diverse fughe e cogliendo alcuni piazzamenti importanti nonché prestigiosi nella top-10, distinguendosi particolarmente nelle tappe di montagna.

«Questo Giro d’Italia per noi è stato indubbiamente pieno di soddisfazioni. Siamo riusciti a conquistare piazzamenti tra i primi dieci e siamo stati sempre protagonisti – spiega Alexander Foliforov -. Ricorderò per tutta la vita il mio successo personale nella cronoscalata. Il mio Giro lo considero più che soddisfacente, proprio perché mi ha permesso di vivere una preziosa esperienza. Con quel che ho imparato, in futuro cercherò di correre in modo sempre più intelligente e aggressivo, per cercare altre importanti vittorie».

«Indubbiamente si è trattato di un esame molto difficile, impegnativo ma al tempo stesso interessante – gli ha fatto eco Sergey Firsanov -. Correre il Giro d’Italia è sempre stato il mio sogno, ma ormai disperavo di poterlo fare. Quando mi è stata offerta questa opportunità, ho provato una gioia davvero indescrivibile. Ho cercato di prepararmi al meglio, anche se non ve lo posso nascondere, ho vissuto comunque dei momenti molto difficili. In ogni caso sono molto orgoglioso di quello che sono riuscito a fare, perché ho superato i giorni di crisi con forza d’animo e volontà e di questo non posso che andarne fiero. In queste tre settimane di corsa, ho capito cosa significhi affrontare una gara impegnativa come questa e ho provato un’emozione davvero unica».

Positivo anche il bilancio di Ivan Savitskiy, che nelle volate è riuscito a misurarsi con i migliori velocisti del mondo, confrontandosi ad armi pari e centrando due volte un piazzamento tra i primi, chiudendo una volta sesto e una volta settimo.

«Quello a cui sono stato chiamato è stato un confronto molto difficile, con il meglio dei velocisti mondiali e io ho cercato di sfruttare quest’occasione per imparare e inserirmi tra questi grandi campioni. È stato il primo Grande Giro della mia carriera e ho compreso cosa significhi affrontare una corsa di tre settimane: le reazioni del corpo da una settimana all’altra, l’importanza della fase di recupero, del riposo e dell’alimentazione sono tutte da scoprire e assimilare. Tutto ciò è stato molto importante. Avrei voluto fare ancora di più, ma nel complesso mi posso dire soddisfatto. È stata un’esperienza che rimarrà per sempre nel mio cuore».

«In molti mi chiedono se siamo soddisfatti del nostro Giro d’Italia. E la risposta è sì, siamo molto contenti e soddisfatti – ha commentato il direttore generale della Gazprom-RusVelo, Renat Khamidulin -. Abbiamo fatto tesoro non solo dei risultati di gara, che comunque sono stati diversi e positivi. Ma soprattutto sono orgoglioso del salto di qualità che hanno fatto i nostri ragazzi, che hanno raggiunto un nuovo livello, una nuova fase di sviluppo. E questo è l’aspetto più importante. Tutto il team con questo Giro d’Italia ha puntato in alto e raggiunto nuove vette. I risultati ottenuti dai nostri corridori in corsa hanno motivato tutto lo staff, spronandolo a lavorare sempre di più e meglio per ottenere altri importanti traguardi. I nostri corridori ora cercheranno di ripetere questa esperienza, per confermarsi a livelli così alti. La nostra squadra ha ottenuto anche un nuovo peso specifico: adesso non siamo più solo una squadra ospite senza volto. Abbiamo un nome, una maglia e un’identità ben precisa. E quello che più ci inorgoglisce è la consapevolezza di avere raccolto sulla strada la considerazione di tanti addetti ai lavori e dei tantissimi appassionati italiani che sono molto competenti. Siamo riusciti a dimostrare che sappiamo competere su ogni traguardo, ad ogni latitudini e in ogni frangente: volata, montagna e cronometro. Ma ora che il Giro è finito, il nostro lavoro non si ferma. Continuiamo a cercare nuovi traguardi, nuovi obiettivi, con un ricco calendario di gare all’orizzonte: in Francia, al Campionato di Russia e per la qualificazione alle Olimpiadi, oltre a prestigiose gare di World Tour come il Giro di Polonia. Insomma, sempre di corsa per migliorarci ancora».

tuttobiciweb.it
 
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#2
Gazprom e Bardiani buone scelte Applausi .
Nippo Fantini è una squadra molto scarsa, ma comunque abbastanza visibile nel corso del Giro.
Willier Southeast invece bocciata Impiccato .
 
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#3
Alla fine dei Gazprom si sono visti solo due o tre elementi però Sese
Benissimo così comunque: hanno fatto un Giro nettamente superiore a tante Professional viste al Giro negli ultimi anni, stupendo tanti scettici come lo ero io. Sisi

Bravo

Nippo ha provato a tenere la maglia azzurra, però i nuovi Bole e Zilioli sono stati impalpabili. Siamo già al secondo Giro che combinano poco o nulla. Malino anche la Wilier: certo che se ti salta il tuo uomo migliore - Fedi - poche settimane prima del Giro, e fondi la tua squadra su Pozzato e l'acerbo Mareczko... c'è poco da stupirsi!
 
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#4
Molto utile l'ingaggio di Kolobnev...
 
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#5
Già che l'uomo di punta fosse Fedi fa pensare.
 
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#6
(02-06-2016, 05:15 PM)Hiko Ha scritto: Molto utile l'ingaggio di Kolobnev...

Vabbè, si sapeva che era principalmente d'immagine.
C'è da dire però che, come diceva anche Pozzato, non è che siano stati disegnati troppi percorsi per i corridori da classiche: o erano troppo semplici e si mettevano di mezzo i velocisti, oppure troppo complicati e più adatti a scalatori.
 
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